ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 giugno 2014

Suora et labora



1. NEANCHE IL TEMPO DI UN ROSARIO CHE SUOR CRISTINA INCASSA LE PRIME ACCUSE DI PLAGIO: IL BRANO CANTATO A “THE VOICE OF ITALY” E SCRITTO PER LEI DA NEFFA SAREBBE SIMILE A UN PEZZO DI CELENTANO E DON BACKY DEL 1963. ALTRI INVECE LO ACCOSTANO ALLA COLONNA SONORA DISNEY DE “LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO” (VIDEO) - 2. MA LA BACCHETTATA ARRIVA DA “PADRE” CIONFOLI, NOVIZIO CAPPUCCINO QUANDO ESORDÌ COME CANTANTE, OGGI SPOSATO CON TRE FIGLI: “AVEVA FRENESIA DI VINCERE. E POI LA FRASE ‘HO UN DONO E VE LO DONO’, MA SE HAI UN DONO VAI IN AFRICA DAI BISOGNOSI. IL SUO COMPORTAMENTO STRIDE CON LA VOCAZIONE CRISTIANA” - 3. SELVAGGIA LUCARELLI: “HA VINTO PERCHÉ IL LOOK DA SUORA TIRA (LA BIGNARDI C’HA FATTO UNA CARRIERA) E POI DA MADONNA CROCIFISSA A LADY GAGA CHE RESUSCITA GESÙ, S’ERA VISTO DI TUTTO TRANNE UNA SUORA CHE VINCE UN TALENT” - 3. I TELE-MALPANCISTI: “L’HANNO SOLO USATA, COME CONCHITA WURST ALL’EUROVISION CONTEST, PER TIRARE SU UNA TRASMISSIONE ALTRIMENTI SNOBBATA” -

1 - ACCUSE DI PLAGIO PER SUOR CRISTINA
Da “Corriere.it”

Una doppia accusa di plagio per Suor Cristina, fresca vincitrice del talent The Voice of Italy. Il brano della suora scritto da Neffa, dal titolo «Lungo la riva», avrebbe preso larga ispirazione, questa è l’accusa, da due canzoni già in circolazione. Secondo alcuni il brano sarebbe molto simile a quello cantato da Adriano Celentano e Don Backy nel film del 1963 Il monaco di Monza. Altri invece tirano in ballo la colonna sonora del film disney, La principessa e il ranocchio. Confrontare per credere.
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2 - SUOR CRISTINA, UN CASO POP
Renato Franco per il “Corriere della Sera”
Suor Cristina Superstar, il musical televisivo della suora vera che vince un talent show, fa il giro del mondo. È la «singing nun», la suora cantante che — potenza della combinazione di YouTube e Twitter — ha trasformato un fenomeno italiano in un fenomeno virale di cui parlano in Inghilterra (Bbc), Germania (Bild), Francia (Paris Match) ma anche negli Stati Uniti (New York Times).
È la storia «strano ma vero» che colpisce immediatamente ma genera altrettanto immediatamente commenti contrastanti. Chi approva, chi eccepisce. È la storia della religione che si avvicina alla gente, che lascia da parte certi lussi ormai anacronistici per mischiarsi con le persone e le loro vite, nella scia tracciata da Papa Francesco.
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Insomma, un messaggio positivo. Anzi no. È la storia di un successo costruito a tavolino, un’operazione di marketing clericale, con la suora personaggio che fa ascolti, una deriva pop della religione che si piega allo spettacolo televisivo.
Come è successo con Conchita Wurst, drag queen austriaca spacciata come nuova icona dei diritti civili e simbolo di libertà ma — sostengono gli scettici — in realtà usata per far parlare di una manifestazione altrimenti snobbata. Per i detrattori è come un film di Fellini: la donna barbuta che vince l’«Eurovision Song Contest», la suora che sbanca «The Voice», il prossimo passo è la nana della Grande Bellezza che trionfa a Sanremo.
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I social network dibattono. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, sembra aver dato il suo appoggio alla suora via Twitter citando Cassiodoro: «Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica» con tanto di hashtag (il cancelletto per contrassegnare le parole chiave) #tvoi (The Voice of Italy). Ma tra i tanti che elogiano, altrettanti biasimano. Una lettura dei commenti, per forza di cose parziale, mostra due tipi di malpancisti.
Chi giudica il caso televisivo parla di Suor Cristina come prodotto mediatico di veloce assuefazione, di montatura per far colpo, sostiene che ha vinto per l’abito e non per la voce, che gli autori l’hanno scelta per calcolo. Chi si fa scrupoli religiosi invece non ha gradito il Padre Nostro a fine gara in un contesto inadatto, scrive che la suora ha un contratto, ma non con la sua nuova casa discografica (Universal) ma con il Signore, che la religione non è uno spettacolo, che la fede non è un talent.
sui giornali stranieri si parla solo di suor cristina 1SUI GIORNALI STRANIERI SI PARLA SOLO DI SUOR CRISTINA 1
Di sicuro è stato un successo per Rai2 che non raggiungeva i 4 milioni e 100 mila spettatori della finale (21% di share) da tempo, mentre lei — la 25enne Suor Cristina Scuccia — per ora viene travolta da un mare di domande a cui non sa rispondere. «Adesso voglio tornare alle mie priorità che sono la preghiera e il servizio a scuola, fondamentali per me anche per poi affrontare impegni di diverso tipo in futuro».
Sul suo futuro discografico, rimanda il discorso: «Discuterò tutto con i miei superiori perché non sono scelte che mi riguardano, ma l’evangelizzazione non esclude niente e se necessario andremo nelle piazze a portare il nostro messaggio. Tutti i ragazzi in gara sono stati bravissimi e non mi aspettavo di arrivare fino a questo punto. Quando farò un disco i miei testi parleranno di amore e di situazioni reali, con un linguaggio capace di arrivare a tutti».
suor cristina kylie minogueSUOR CRISTINA KYLIE MINOGUE
Al momento della vittoria ha ringraziato «lassù» e ha invitato tutto lo studio — senza peraltro riuscire a coinvolgerlo — a recitare con lei un Padre Nostro: «Dio è il mio sposo, l’ho portato sul palco con la mia presenza. Dovevo ringraziarlo con una preghiera».
j ax e suor cristinaJ AX E SUOR CRISTINA
Ribadisce: «Il futuro? Non lo conosco. Il contratto discografico? Saranno i miei superiori a prendere le decisioni. I soldi della vincita? Io ho fatto voto di povertà e non mi sto preoccupando di quest’aspetto». L’unica apertura, sempre condizionata da direttive del suo ordine (le Orsoline), arriva sulla possibilità di essere la protagonista di un tour mondiale organizzato da Universal. Con Conchita Wurst?
3 - I 5 MOTIVI PER CUI HA VINTO SUOR CRISTINA
Selvaggia Lucarelli per “Libero Quotidiano”
Selvaggia LucarelliSELVAGGIA LUCARELLI
Prima di parlare della vittoria di Suor Cristina a The Voice, urge spiegare il format per quei milioni di italiani che non l’hanno visto. The Voice, in parole povere, è più o meno così congegnato: inizialmente i quattro giudici se ne stanno con le poltrone girate mentre i concorrenti cantano per non vedere chi canta e il pubblico da casa se ne sta a sua volta con le poltrone girate per non vedere com’è vestita Noemi.
Poi i giudici vengono scelti dai cantanti più o meno con i seguenti parametri: quelli che hanno bisogno dei consigli di una zia scelgono la Carrà, quelli che hanno bisogno di Bella zia! Scelgono J-Ax, quelli che hanno bisogno di una pettinata come la zia rimasta zitella scelgono Noemi, quelli che non si lavano i capelli da una settimana scelgono Piero Pelù.

A quel punto, sbrigate le formalità per far sembrare il programma un format inedito, inizia X Factor. Terminate le doverose premesse, andrei a commentare la vittoria di Suor Cristina, partendo dalla sua storia.Alcuni anni fa Suor Cristina aveva partecipato alle selezioni di Amici ma era stata scartata.
SELVAGGIA LUCARELLISELVAGGIA LUCARELLIsuor cristina scucciaSUOR CRISTINA SCUCCIA
Nessuno sa come mai all’epoca non ne sia stato compreso il talento, ma secondo voci di corridoio, al provino Cristina aveva dichiarato: «Intendo sposare Gesù», e come noto ad Amici non viene ammesso un concorrente etero da almeno sei anni.Pare anche che la De Filippi avesse tentato di dissuaderla da una scelta così estrema e che lei avesse risposto: «Sempre meno estremo sposare Gesù che Maurizio Costanzo!», ma anche queste sono mere illazioni.
LA CHIAMATA
suor cristina j axthe voiceSUOR CRISTINA J AXTHE VOICE
Fatto sta che dopo aver risposto alla chiamata di Gesù, Suor Cristina ha risposto a quella di J-Ax e puntata dopo puntata ha conquistato il pubblico da casa fino ad accaparrarsi la schiacciante vittoria di ieri sera.
I motivi del trionfo sono parecchi e vado ad elencarli:
a) con la sua faccia pulita da eterna fanciulla alla Debora Serracchiani e voce limpida alla Cristina D’Avena, Suor Cristina è stata l’anti Conchita. Non ha la barba e non è nemmeno una di quelle suore coi baffi in cui tutti noi ci siamo imbattuti una volta nella vita.
suor cristina balla sul palcoSUOR CRISTINA BALLA SUL PALCO
Tutti i Giovanardi d’Italia hanno visto in lei il riscatto, la controffensiva apostolica alla barba satanica di Conchita Wurst e l’hanno votata in massa. Lei a Gesù ha offerto il suo voto, gli italiani il loro televoto. Aquesto punto resta solo da capire quale sarà il passo successivo nel prossimo talent canoro: il prete con le extension? La badessa mangia- fuoco? Don Mazzi coi dreadlocks? Suor Lara Comi?
ALBA PARIETTI COME SUOR CRISTINAALBA PARIETTI COME SUOR CRISTINA
IL COACH
b) Il merito del trionfo è anche del suo coach J-Ax. Che diciamocelo: è un gran paraculo. Consumatore abituale di metafore che neanche la Mazzantini sotto l’effetto di un lungo messicano, ha finto con mefistofelica furbizia, di credere fermamente nelle doti canore di Suor Cristina.
Lei cantava e a ogni acuto un suo tatuaggio fumava come l’anticristo a contatto con l’acquasanta, ma sorrideva e «spacchi!» e «bella zio!». E sebbene a ogni suo duetto con Suor Cristina un rapper dall’altra parte del mondo morisse, lui continuava a guardarla come fosse Rihanna. A J-Ax interessava vincere e sapeva che suor Cristina era il suo cavallo mediatico migliore. Fossi Grillo, J-Ax me lo prenderei come consulente alla comunicazione. Per Beppe, il miglior cavallo mediatico da reality è Rocco Casalino e poi si chiede perchè Renzi prende il 40%.
SUOR CRISTINA A THE VOICESUOR CRISTINA A THE VOICE
c) Suor Cristina ha vinto perché è un panzer. Profetico il titolo della canzone che ha cantato durante la finale Lungo la riva. Ecco, lei lungo la riva ha visto passare i cadaveri di tutti i concorrenti e perfino dei giudici. Li ha asfaltati tutti.
ASFALTATI
Perfino gli intoccabili, perfino i più venerati. Ci voleva una suora per asfaltare la Madonna Carrà, che è entrata trionfante con i mezziguanti- nieèuscita mesta da mezzacalzetta.
SUOR CRISTINA CON LA BANANASUOR CRISTINA CON LA BANANA
d) Suor Cristina ha vinto perché il look da suora funziona. La Bignardi c’ha fondato una carriera.
e) Da Madonna crocifissa sul palco a Lady Gaga che resuscita Gesù, sulla scena musicale mondiale s’era visto di tutto tranne una suora che vince e recita il Padre nostro. Chiaramente, ora tutti sogniamo che Suor Cristina D’Avena sbrocchi, si faccia possedere dal demone della popolarità e twerki su un palco come Miley Cyrus, ma le prospettive sono assai più modeste. Al massimo, si concederà un duetto con Padre Maronno e quindici copertine di Dipiù con allegati un suo cd e le carte da ramino Modiano.
IL FUTURO
E in fondo, il punto debole di questa vittoria è proprio questo: il futuro discografico di Suor Cristina. Perché vendere fuffa è facile, per vendere cd non basta neanche l’aiuto del Signore. Del resto, Dio creò l’universo, mica l’Universal. PS. Ma Papa Francesco l’ha chiamata o ha telefonato solo a Pelù per dirgli che è ora di andare ai giardinetti con Ratzinger?
GIUSEPPE CIONFOLIGIUSEPPE CIONFOLI
4 - “SUOR CRISTINA? VOCAZIONE INCOMPATIBILE CON IL ROCK”
Luca Dondoni per “La Stampa”
Suor Cristina Scuccia, vincitrice della seconda edizione di The Voice of Italy, continua a ripetere che il suo obiettivo primario è l’evangelizzazione: «Adesso voglio tornare alle mie priorità che sono la preghiera e il servizio a scuola, fondamentali per me, anche per poi affrontare impegni di diverso tipo in futuro».
the voice suora suor cristina selfie xTHE VOICE SUORA SUOR CRISTINA SELFIE X
Con la vittoria al talent show la religiosa si è assicurata un contratto discografico con la casa discografica Universal (e già si parla di tour): «La settimana prossima confermerò i miei voti in attesa di quelli perpetui - dice lei -. Sono nelle braccia di Gesù Cristo e l’altra sera mi è venuto spontaneo invitare tutti a recitare il Padre Nostro. Quando andrò nelle piazze o farò il disco i testi delle canzoni testimonieranno l’amore per Dio, con parole facili da comprendere».
GIUSEPPE CIONFOLIGIUSEPPE CIONFOLI
Chi non sembra aver compreso il messaggio di suor Cristina è Giuseppe Cionfoli, novizio cappuccino quando esordì come cantante, oggi sposato e padre di tre figli (da poco nonno), passato prima di lei dalle forche caudine dello show business: 33 anni fa partecipò a una Domenica In che gli servì da trampolino per il Festival di Sanremo, in una sorta di anticipazione dei talent show di oggi. «La suora mi ha fatto una brutta impressione.
Che frenesia di vincere... Prima di conoscere il verdetto le inquadrature erano chiarissime. Si mordicchiava il labbro inferiore, guardava in basso, non riusciva a stare ferma. Non può essere la reazione di una donna che per tutti questi mesi ci ha raccontato della sua vocazione e della sua voglia di evangelizzazione. Non ci vedo chiaro».
LE CONSORELLE DI SUOR CRISTINA NELLO STUDIO DI THE VOICELE CONSORELLE DI SUOR CRISTINA NELLO STUDIO DI THE VOICE
Eppure J-Ax ha detto: «Se suor Cristina recita, bisogna darle l’Oscar. Lei è vera e vive emozioni vere».
«E ci sta, ma non mi dica che quella frase non era preparata a tavolino».
Quale frase?
«Ma sì quella cosa del “Io ho un dono e ve lo dono”. Andiamo, se hai un dono vai in Africa in mezzo ai bambini bisognosi. Fai opera di carità e in silenzio. Non vai in un talent show, non partecipi da anni ai casting per diventare una cantante. È un comportamento che stride con la vocazione cristiana, che vorrebbe un maggior distacco dalle cose terrene. Vogliamo parlare delle canzoni? Il suo pezzo è scritto da Neffa e non da cantautori che sanno come scrivere la parola di Cristo e musicarla. Mi viene in mente, per esempio, suor Cristina Damonte...».
GIUSEPPE CIONFOLIGIUSEPPE CIONFOLI
Simon Cowell, l’inventore di Got TalentoX Factor, ha detto che l’abito da suora è stato fondamentale per il successo.
«Certo che sì. Faccio il cantante e lei non mi pare un fenomeno musicale. Per suor Cristina dovrebbe valere la frase che usano per uno spot pubblicitario: ti piace vincere facile? Vestita così e con una buona ugola le porte si sarebbero spalancate senza troppi sforzi a chiunque. In Italia poi, vabbe’... Lasciamo perdere».
Lei non le manda a dire ma non ha paura che le rammentino la favola di Fedro? Quella della volpe e dell’uva?
SUOR CRISTINASUOR CRISTINA
«Quando mi sono presentato in tv le cose andavano diversamente e c’era un altro Papa. Oggi mi sarei aspettato che, dopo i 50 milioni di clic su YouTube, la ragazza si ritirasse perché il suo scopo, l’evangelizzazione, era raggiunto. A quel punto poteva dare spazio ad altri ragazzi. Rimanendo in gara, invece, sapeva che non ce ne sarebbe stato per nessuno e che avrebbe vinto».
Come vede il futuro di questa giovane religiosa?
«Umanamente e cristianamente, se le intenzioni sono buone, spero che continui. Ma ci saranno problemi per lei e per chi le sta vicino. Le superiori nemmeno si immaginano che tsunami mediatico stia arrivando dalle loro parti. Non sarà una passeggiata, e con il cuore spero che questa ragazza scelga di fare la suora perché prima o poi i riflettori si abbasseranno. E nulla sarà più come prima».
 http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/neanche-tempo-rosario-che-suor-cristina-incassa-prime-accuse-78539.htm
Massimo Del Papa

Suor Cristina a The Voice: la vittoria del trash in tonaca

Religiosi telecanterini. Di successo, ma senza il quid. Come la vincitrice di The Voice suor Cristina Prodotto mediatico di format in cerca d'ascolti.

FEDE & BUSINESS
In principio fu Cionfoli. Frate Cionfoli. Chi è che non lo ricorda?
A Sanremo, saio, sandali e chitarra d'ordinanza, volle dire Solo grazie al Signore. Ebbe successo e, l'anno dopo, si ripropose con Shalom. Che era un saluto, ma se ne accorsero in pochi.
CIONFOLI IN TIVÙ. Effettivamente, di lì a poco frà Cionfoli salutò il convento dei cappucini, buttando la tonaca alle ortiche (ma non, purtroppo, la chitarra). Si sposò, proliferò, finì perfino all'Isola dei Famosi, per quella sorta di attrazione fatale dei religiosi per la televisione.
Cionfoli come fraticello si spense presto, ma fece in tempo a gettare un seme: del male? Del bene? La questione è aperta, forse insolubile.
Oggi il mistico al plasma trionfa con questa suor Cristina che, come ampiamente previsto, ha sbancato a The Voice, il talent made in Carrà, così che il Cionfoli, sfratato ma sempre del ramo, ha potuto commentare con l'AdnKronos: «Finché noi cantori di Dio, lodiamo Gesù Cristo con i nostri brani va tutto bene, quando invece cantiamo altro, arrivano le critiche. Noi rispetto all’America siamo indietro di 50 anni».
GLI ESEMPI DAGLI USA. Noi? Forse il signor Cionfoli a questo punto si riferisce più all'appartenenza televisiva che a quella ecclesiastica, cavandosela con sublimi quanto discutibili banalità: non tutto quello che vien dall'America si deve per forza assorbire, l'America, se è per questo, ci ha dato pure i predicatori truffaldini da video, come Jimmy Swaggart (santamente croficisso a più riprese da Frank Zappa).
PARENTE, 'PADRE' IN GALERA. Noi, più umilmente, possiamo oppore il misconosciuto caso di 'padre' Alfonso Maria Parente, che, casomai, era apparente (da cui le virgolette d'obbligo): dopo un passaggio sanremese nel 2000, profittò della notorietà per mettere in piedi una banda di truffatori che, due anni dopo, gli chiuse le porte del convento, ma gli spalancò quelle della galera: e qui si scoprì che Parente, 'padre', non lo era manco per niente.
  1. L'invasione di religiosi in televisione

Ma fu un caso isolato. Per il resto, quanto a religiosi da mission telecanterina noi viaggiamo su coordinate più ruspanti, il video nostrano è non da oggi inflazionato da un'allegra colata di sottanoni, tonache, sai molto più aggressivi della presenza vintage di padre Mariano.
Da suor Paola ultrà della Lazio scatenata aQuelli che il calcio, sono vari 'don' da predica-spettacolo: don Mazzi, ormai consustanziale a Domenica in, i cui Giletti e Venier passano, mentre lui resta insaecula saeculorum; don Gelmini, che ebbe momenti d'oro tra Silvio Berlusconi e Renato Zero, prima di accusare qualche inciampo che gli costò la sospensione a divinis; padre Raniero Cantalamessa, quando si dice il destino nel nome, che l'omelia la diffonde dal maxischermo; suor Germana, la Madre di tutte le telecuoche; e una pletora di fratelli e sorelle perfettamente a loro agio nel confuso mondo dello spettacolo. Non hanno preclusioni, anche Gesù, ricordano immancabilmente, era casual e si fermava a cena dalle peccatrici. Amen.
IL QUID PER CANTARE. Il problema di suor Cristina, però, è ben altro, anzi sono altri. Che lei «the voice» ce l'abbia, l'ha dimostrato. Ma non basta essere un cantante per cantare, l'artista è fatto di quel quid, o x-factor che dir si voglia, e si traduce: «Non so cosa sia, ma ce l'ho». Suor Cristina non ce l'ha.
Quel dimenarsi come un'ossessa non ricorda (facciamola finita) Whoopi Goldberg, casomai un posseduto dell'heavy metal: neanche il Bruce Springsteen più camionabile le sta a petto, quando lei si scatena. E questo è irritante, perché superfluo, perché, con quelle posture da wrestling, sa di costruito per esigenze televisive.
IL TALENT CERCA DI PUBBLICO. Come se, dalle parti della Raffa, a un certo punto si fossero detti: ohè, ragazzi, questi cantanti da talent non spostano più niente, qui dobbiamo inventarci qualcosa. E la provvidenza è intervenuta.
Ma se passa, come sta passando, l'idea per cui per cantare basta avere una voce decente e una tonaca nella quale dimenarsi, addio musica.
PARODIA DEL TALENTO. Qui urgono artisti veri, non cartoni animati: possibile che nessuno lo capisca? E non sta in piedi l'obiezione dei tifosi di suor Cristina: «Perché una monaca non dovrebbe cantare?».
Semplicemente perché non è il suo mestiere. È un successo per il successo «che anche l'America ci invidia» (sempre questa dannata America), ma non è talento, è talent; non è arte, è parodia. O autoparodia. In una parola: trash.

Negli Anni 50 spopolò suor Janine con Dominique

Adesso in molti scommettono sulla tenuta di suor Cristina Scuccia, 25 anni, da Comiso. Non quella televisiva, ma l'altra, conventuale: quanto ci mette a far la fine di Cionfoli?
C'è, però, almeno un precedente molto più remoto, e, per una volta, non viene dall'America. Ma dal Belgio. È quello di suor Janine, detta «suor sorriso» (quante analogie), che negli Anni 50 esplose con la sua Dominique, dedicata a san Domenico, fondatore dell'Ordine al quale lei apparteneva. Scalò le classifiche di tutto il mondo, America compresa. In Italia la riprese, un decennio dopo, Orietta Berti (paludata da clarissa).
IL DRAMMA DOPO LA MUSICA. Ma nel frattempo suor Janine, suora controvoglia, era già diventata Janine Decker e la sua parabola, che ovviamente non auguriamo a nessuno, fu atroce: ripudiata dalle consorelle, uscita dal convento, inghiottita dal gorgo della depressione, si sarebbe suicidata insieme con la sua compagna, anche lei ex monaca, non ancora 55enne.
Una tragedia, alimentata da troppe cause tra le quali, forse, anche lo choc del successo perduto.
  1. Ma il mondo gira sempre, ripropone le sue liturgie, questo è il momento di suor Cristina.Vanitas vanitatum et omnia vanitas, questo l'unico comandamento dello show business. E soldi (certo, anche quelli, nessuno è nato ieri).

Il diavolo si beve l'acqua santa. Ma l'Italia pare avere un patologico bisogno di personaggi sopra le righe, di trash nobilitato dalle migliori intenzioni.
Certo, che quando Cristina arriva a dire: «J-Ax è il ponte fra Gesù e i giovani», qualche irritazione la induce. E quando giubila un baraccone come The Voice sparandosi unPaternoster, suor Scuccia rischia di scocciare.
A suo modo comunque una ribelle: molto più di Piero Pelù, con il suo look da domatore di ciuchini di Pinocchio.

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