ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 5 luglio 2014

Sfamiglia scristiana

Dura la vita per il sindaco che vuole difendere il Crocifisso  Massimo Bitonci, sindaco di Padova, si era già preso una severa reprimenda dal vescovo di Chioggia per l’ordinanza che ha imposto il Crocifisso nelle aule scolastiche e negli altri uffici pubblici. Poteva ora mancare l’attacco da parte del giornaletto di sinistra “Famiglia Cristiana”? Francamente, inizia a venire un po’ il voltastomaco.

di Michele Majno

zzbtncRiscossa Cristiana è un sito in cui si parla con garbo e moderazione e quindi cercherò di adeguarmi, anche perché il direttore non mi tagli a pezzi l’articolo. Ma francamente questa vicenda del sindaco di Padova, il leghista Massimo Bitonci, attaccato a testa bassa da un vescovo, e ora anche da Famiglia Cristiana, perché ha commesso l’inenarrabile crimine di ricordare che l’Italia è un paese cattolico, che il Crocifisso fa parte della nostra vita e della nostra storia, inizia a dare la nausea.

I nemici della Fede, almeno quelli che hanno l’onestà di dichiararsi tali – quasi quasi arriverò a considerare persone serie quelli della “Uaar” – non devono nemmeno far più la fatica di sparare contro quei pochi che ancora sono dotati di attributi e che ricordano e difendono la Tradizione. Non devono fare questa fatica perché sanno che nella nuova chiesa, che più che postconciliare mi viene da chiamare post-Basaglia, ci sarà sempre qualche prelato, qualche zelante religioso o quale affermato giornalista “cattolico” che si scandalizzerà tremendamente vedendo (forse) lesi i diritti degli islamici – che dove possono agire liberamente fanno allegramente a pezzi tanti cristiani – o che tremerà se il sacro “dialogo” rischi di venire interrotto da qualche intemperante bigotto che voglia ricordare le nostre radici cristiane, che voglia addirittura esibirne con orgoglio i simboli, e tra questi il più prezioso, il Crocifisso.
Nossignori, tuonano i post-Basaglia: “non è così” che si testimonia la fede. Però. “Nella provincia di Padova i migranti residenti sono quasi 90 mila, e tra questi non pochi sono seguaci del Corano. Pregano e osservano i dettami della loro fede, proprio come fanno i cristiani praticanti” ammonisce il giornaletto di sinistra Famiglia Cristiana. Non ha aggiunto che i quasi 90mila fanno anche la raccolta differenziata che, si sa, è uno dei compiti precisi dei nuovi cristiani dell’era suicidiaria. Ci arriveremo alla prossima puntata, vedrete.
E poi Bitonci ha fatto un altro crimine, udite udite. Ha comunicato che “che non saranno più date autorizzazioni per la celebrazione del Ramadan nelle palestre comunali”. E allora? Ha fatto benissimo. L’Islam è una falsa religione, gli islamici sono nemici giurati del cristianesimo, e perché mai un’autorità italiana dovrebbe favorirli?
Ma vogliamo smetterla di dire e scrivere fesserie che hanno come denominatore comune: paura, ansia di essere “politicamente corretti”, vergognoso abbandono della testimonianza e dell’apostolato, resa incondizionata ai nemici della Fede?
E poi, leggere per credere, quando un giornalista che, scrivendo su un giornale che si definisce cattolico, può darsi che sia un giornalista che a sua volta si definisce cattolico, quando un giornalista di tal definizione arriva a definire il Crocifisso “quel simbolo in legno dentro un’aula scolastica o di tribunale”, scusate tanto, ma non viene il prurito alle mani?
Certo, queste non sono argomentazioni dialoganti e concilianti, ma come si fa ad essere dialoganti e concilianti in questa folle atmosfera di autolesionismo, tra cattolici (o presunti tali) che sembrano avviati festosamente verso la Religione Unica Mondiale, in questo clima di follia in cui un Enzo Bianchi (per dirne uno tra i tanti squinternati) viene spacciato per profeta ma i Francescani dell’Immacolata vengono tritati in una incomprensibile (o fin troppo comprensibile…) persecuzione?
Vergogna, sindaco Bitonci! Ma come si permette! Voler imporre il crocifisso. Ma non ha capito che tutto ciò dà fastidio a chi è ansioso di incassare trenta denari?
Cosa dite? Che di recente pare, sottolineo pare, che in “alto loco” ci sia stato chi in un “incontro interreligioso” si è preoccupato di nascondere il Crocifisso sotto qualche piega della veste, per non dare fastidio a nessuno? Sì, ne ho sentito parlare anch’io, ma non ricordo di preciso chi abbia fatto un gesto così inaccettabile…
Mi viene in mente un giovanissimo martire della Fede: Rolando Rivi. Gli sarebbe bastato togliere la veste per aver salva la vita. Magari avrebbe potuto anche “aprire un dialogo” con i suoi persecutori. No, lui preferì morire. Per testimoniare Cristo.
Sono davvero cambiati i tempi, o meglio, sono cambiati gli uomini. Vergognosamente in peggio.

-  di Michele Majno



Redazione
http://www.riscossacristiana.it/dura-la-vita-il-sindaco-che-vuole-difendere-il-crocifisso-di-michele-majno/

1 commento:

  1. Come ha scritto pucci cipriani, quel giornaletto chiamiamolo "FANGHIGLIA CRISTIANA".

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.