ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 5 ottobre 2014

Ascolta, si fa sera..! o notte?

La Chiesa benedirà anche i divorziati

La sfida di riformare la Pastorale della famiglia. Il Papa: in casa la prima scuola di vita. In migliaia alla veglia a San Pietro

«In troppe case è venuto meno il sapore della vita». Papa Francesco non usa mezzi termini alla veglia di preghiera organizzata in piazza San Pietro dalla Cei per pregare per i padri Sinodali che da oggi si riuniranno per il Sinodo straordinario sulla famiglia. Riflette Bergoglio: «Quante persone trascinano le giornate nel vicolo cieco della rassegnazione, dell’abbandono, se non del rancore; in quante case è venuto meno il vino della gioia e, quindi, il sapore, la sapienza stessa della vita».

È sera quando il Pontefice arriva in piazza San Pietro dove si sono raccolte decine di migliaia di famiglie: «È l'ora in cui si fa volentieri ritorno a casa per ritrovarsi alla mensa, nello spessore degli affetti, del bene compiuto e ricevuto, degli incontri che scaldano il cuore e lo fanno crescere, vino buono che anticipa nei giorni dell’uomo la festa senza tramonto». «È anche l'ora più pesante per chi si ritrova a tu per tu con la propria solitudine - riflette Bergoglio - nel crepuscolo amaro di sogni e di progetti infranti». «È significativo - ammonisce il Papa - come anche nella cultura individualista che snatura e rende effimeri i legami rimanga vivo un bisogno essenziale di stabilità, di una porta aperta, di qualcuno con cui intessere e condividere il racconto della vita, di una storia a cui appartenere. La comunione di vita assunta dagli sposi, la loro apertura al dono della vita, la custodia reciproca, l'incontro e la memoria delle generazioni, l’accompagnamento educativo, la trasmissione della fede cristiana ai figli». Per Josè Maria Bergoglio non c’è scampo: la famiglia «continua ad essere scuola senza pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale». E più le sue radici sono profonde, «più nella vita è possibile uscire e andare lontano, senza smarrirsi né sentirsi stranieri ad alcuna terra». Un’orizzonte, secondo il Pontefice, che «ci aiuta a cogliere l’importanza dell'Assemblea sinodale che si apre».
Papa Francesco non si nasconde le difficoltà che potranno sorgere dalle decisioni che saranno prese sulla pastorale della famiglia, a cominciare dalla eventuale comunione per i divorziati risposati, ed è consapevole che sui temi più spinosi ci sono tra i pastori della Chiesa opinioni differenti, anche se la base è piuttosto compatta nel chiedere più accoglienza per chi è in situazioni irregolari, come dimostrano le risposte al questionario delle 38 domande che il Capo della Chiesa ha voluto promuovere nei mesi scorsi. E ieri alla veglia di preghiera organizzata dalla Cei a San Pietro ha chiesto ai padri sinodali di lasciare che queste attese che emergono dalle persone anche di quelle ai margini della Chiesa «si riversino nel nostro cuore, senza mai perdere la pace, ma con la serena fiducia che a suo tempo non mancherà il Signore di ricondurre a unità». «La storia della Chiesa - ricorda - non ci racconta forse di tante situazioni analoghe, che i nostri padri hanno saputo superare con ostinata pazienza e creatività?».
Papa Francesco prega e invita a pregare affinché nel Sinodo si sviluppi «un confronto sincero, aperto e fraterno, che ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sè». Quindi aggiunge: «Dallo Spirito Santo per i padri sinodali chiediamo innanzitutto il dono dell’ascolto». Per il Papa «il segreto sta in uno sguardo, dono che imploriamo con la nostra preghiera. Perché se intendiamo verificare il nostro passo sul terreno delle sfide contemporanee, la condizione decisiva è' mantenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo».
Pina Sereni
http://www.iltempo.it/cronache/2014/10/05/la-chiesa-benedira-anche-i-divorziati-1.1322431?localLinksEnabled=false


Papa Francesco: «La Chiesa ascolti le angosce di oggi». In 80mila alla veglia di preghiera


La Chiesa deve ascoltare i battiti di questo tempo e cogliere l'odore degli uomini di oggi. Lo dice papa Francesco davanti a circa 80 mila persone, che hanno assistito alla veglia di preghiera promossa dalla Cei in Piazza San Pietro in vista del Sinodo sulla famiglia che si apre domenica e a cui si unirà anche Bergoglio. La veglia alterna momenti di preghiera e riflessione a testimonianze di vita familiare.

Papa Francesco a San Pietro, 80mila alla veglia di preghiera per il Sinodo


Il Papa ha invitato la Chiesa ad aprirsi, a saper cogliere i cambiamenti del tempo nella riflessione pronunciata alla veglia di preghiera. «Già il convenire "in unum" attorno al Vescovo di Roma è evento di grazia, nel quale la collegialità episcopale si manifesta in un cammino di discernimento spirituale e pastorale. Per ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa, dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire "l'odore" degli uomini d'oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce: a quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia», ha detto il Papa.

Francesco ha fatto appello perché i padri sinodali abbiano «il dono dell'ascolto», non solo «ascolto di Dio» ma anche «ascolto del popolo», e perchè ci sia «la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno», che «ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d'epoca porta con sè».

«Conosciamo come nel Vangelo ci siano una forza e una tenerezza capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza. Sì, nel Vangelo c'è la salvezza che colma i bisogni più profondi dell'uomo! Di questa salvezza - opera della misericordia di Dio e Sua grazia - come Chiesa siamo segno e strumento, sacramento vivo ed efficace. Se così non fosse, il nostro edificio resterebbe solo un castello di carte e i pastori si ridurrebbero a chierici di stato, sulle cui labbra il popolo cercherebbe invano la freschezza e il "profumo del Vangelo"» .

«Dallo Spirito Santo per i padri sinodali chiediamo, innanzitutto, il dono dell'ascolto: ascolto di Dio, fino a sentire con lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama. Accanto all'ascolto, invochiamo la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno, che ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d'epoca porta con sé. Lasciamo che si riversino nel nostro cuore, senza mai perdere la pace, ma con la serena fiducia che a suo tempo non mancherà il Signore di ricondurre a unità».

«La storia della Chiesa non ci racconta forse di tante situazioni analoghe, che i nostri padri hanno saputo superare con ostinata pazienza e creatività? - chiede il Pontefice -. Il segreto sta in uno sguardo: ed è il terzo dono che imploriamo con la nostra preghiera. Perché, se davvero intendiamo verificare il nostro passo sul terreno delle sfide contemporanee, la condizione decisiva è mantenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo; Lumen gentium, sostare nella contemplazione e nell'adorazione del suo volto. Se assumeremo il suo modo di pensare, di vivere e di relazionarsi, non faticheremo a tradurre il lavoro sinodale in indicazioni e percorsi per la pastorale della persona e della famiglia».

«La comunione di vita assunta dagli sposi, la loro apertura al dono della vita, la custodia reciproca, l'incontro e la memoria delle generazioni, l'accompagnamento educativo, la trasmissione della fede cristiana ai figli: con tutto questo la famiglia continua ad essere scuola senza pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale», ha detto ancora papa Francesco, citando contenuti della sua Evangelii gaudium. «E più le sue radici sono profonde, più nella vita è possibile uscire e andare lontano, senza smarrirsi né sentirsi stranieri ad alcuna terra - ha aggiunto il Pontefice -.
Quest'orizzonte ci aiuta a cogliere l'importanza dell'Assemblea sinodale che si apre domani».

1 commento:

  1. A PASSI DA GIGANTE CI STIAMO ADDENTRANDO NEI TEMPI DI TENEBRA......SIGNORE SOCCORRICI NON TARDARE AMEN!!!!!

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