Bergoglio: i tradizionalisti trasformano il pane in pietra e la scagliano contro i peccatori, i deboli e i malati
Discorso di Bergoglio a chiusura di questa prima fase del “sinodo”: «[…]
ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento
spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante
difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare, a
dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le
famiglie».
Francamente
non si capisce a cosa dovrebbe servire questo anno a disposizione per
maturare e fare discernimento. Per cosa? Discernimento per pensare
a documenti che approvino il peccato mortale con pertinacia e scandalo?
Probabilmente a come aggirare l'ostacolo con sofismi e pastorali varie? O
forse Bergoglio intendeva dire che lui farà discernimento per mandare
in pensione un congruo numero di presunti conservatori presenti al
“sinodo”, così da avere la strada spianata? Chi lo sa ...
In uno spirito di rinnovamento presunto, Bergoglio aggiunge che la Chiesa «ha le porte spalancate a tutti, non solo ai giusti […] la Chiesa non è in litigio con una o con l’altra parte».
Ci sembra
di capire, stando a queste affermazioni e dal preciso contesto, che,
secondo Bergoglio, prima di questi episodi, la Chiesa avrebbe avuto
sempre le porte sprangate e sarebbe stata molto litigiosa. Ciò non è
affatto vero.
Prosegue con un encomio alla collegialità, in contrasto con la costituzione divina e monarchica dell’Istituzione Chiesa: «Potrei
dire serenamente che – con uno spirito di collegialità e di sinodalità –
abbiamo vissuto davvero un'esperienza di sinodo, un percorso solidale,
un ‘cammino insieme’». Una “chiesa”, quindi, sempre più liberale e democratica quella di Bergoglio.
Esistono «pastori veri» e «pastori falsi», sostiene Bergoglio: «Ci
sono stati momenti di profonda consolazione ascoltando la testimonianza
dei pastori veri che portano nel cuore saggiamente le gioie e le
lacrime dei loro fedeli». Adesso bisogna capire a quali testimonianze si riferisce, se a quelle pro o a quelle contro il peccato.
Dopo chiarisce l’arcano. I «pastori veri»
sarebbero coloro che vogliono aprire indirettamente al peccato mortale,
mentre i conservatori sarebbero quegli uomini che hanno la «tentazione
dell'irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto
(la lettera) e non lasciarsi sorprendere da Dio […] gli zelanti, i
scrupolosi, i premurosi […] dei tempi di Gesù e, oggi, dei
tradizionalisti e […] intellettualisti». Hanno la tentazione di «trasformare il pane in pietra e scagliarla contro i peccatori, i deboli e i malati».
Stupisce quando accusa i buonisti: «hanno
la tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia
ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle, che
tratta i sintomi e non le cause e le radici […] dei cosiddetti
progressisti e liberalismi».
Così facendo sembra accusare se stesso. Ricordiamolo in una delle sue tante omelie a santa Marta: «ha
raccontato [Bergoglio (Francesco)] una cosa simpatica, bella che ha
fatto sorridere tutti, lui compreso: Maria sta all’interno della porta
del Paradiso; san Pietro non sempre apre la porta quando arrivano i
peccatori e allora Maria soffre un po', però rimane lì. E la notte,
quando si chiudono le porte del Paradiso, quando nessuno vede e nessuno
sente, Maria apre la porta del Paradiso e fa entrare tutti"» (qui).
Prosegue con un’apologia allo spiritismo: «Personalmente
mi sarei molto preoccupato e rattristato se non ci fossero state queste
tentazioni e queste animate discussioni; questo movimento degli spiriti».
Ribadisce che la Chiesa ha: «
le porte spalancate per ricevere i bisognosi, i pentiti e non solo i
giusti o coloro che credono di essere perfetti […] non si vergogna del
fratello caduto e non fa finta di non vederlo».
A me pare
piuttosto che Bergoglio voglia rivendere la falsa idea che oggi la
Chiesa sarebbe misericordiosa, mentre in passato non lo era; questo modo
di fare, noto nella comunicazione, serve a generare frattura col
passato per instillare nel prossimo la predisposizione a digerire
prossime future innovazioni che, diversamente, sarebbero state percepite
con maggiore ostilità.
Ha ribadito che «il sinodo si svolge cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa e garanzia per tutti». Chiude con una citazione da un’omelia di Ratzinger del 2010.
Pertanto
abbiamo un Bergoglio che ci tiene a rimarcare che il Papa è lui, viste
forse le attuali tendenze a credere che il Papa sia Ratzinger; un
Bergoglio sempre meno misericordioso, poiché da un verso millanta di
essere aperto ai peccatori, ma alla fine dice I TRADIZIONALISTI
TRASFORMANO IL PANE IN PIETRA E LA SCAGLIANO CONTRO I PECCATORI, I
DEBOLI E I MALATI. E' egli stesso, dall'altezzosità del suo
tradizionalismo modernista, a trasformare il pane in pietra ed a
scagliarlo contro i presunti "tradizionalisti". Invece di aiutarli, li
aggredisce! Sic!
Fonte intervista qui.
CdP Ricciotti
http://radiospada.org/2014/10/bergoglio-i-tradizionalisti-trasformano-il-pane-in-pietra-e-la-scagliano-contro-i-peccatori-i-deboli-e-i-malati/
E invece le fotocopiatrici vaticane si mettono in moto: decine di fascicoli in pochi minuti da diffondere urbi et orbi . Qualcuno, tra gli oppositori, è spiazzato. Chi invece sosteneva le aperture non se ne fa una ragione. Perché i tre punti non avevano nulla di sconvolgente, e la commissione incaricata di fare sintesi tra i 700 emendamenti aveva lavorato di fino. Il punto 52 spiegava che «si è riflettuto sulla possibilità che i divorziati e risposati accedano ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia», riportava che «diversi padri sinodali hanno insistito a favore della disciplina attuale» e invece altri «si sono espressi per una accoglienza non generalizzata», con relative ipotesi, e insomma rifletteva semplicemente la discussione in aula.
Ma la faccenda più sorprendente riguarda il punto 55 sui gay: «Alcune famiglie vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con orientamento omosessuale. Al riguardo ci si è interrogati su quale attenzione pastorale sia opportuna di fronte a questa situazione riferendosi a quanto insegna la Chiesa: “Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”.
Si sapeva che il tema dei gay creava problemi, in particolare, ad alcuni padri africani, dell’Est Europa e degli Stati Uniti. Il voto è segreto, c’è chi punta il dito sui curiali, «molti hanno votato contro, una chiusura assoluta, come fosse una fronda interna contro il Papa». Comunque sia, la decisione di Francesco annulla l’effetto «bocciatura». Perché i temi dei gay e dei divorziati, pur sempre approvati dalla maggioranza assoluta, restano. Devono ancora «maturare». Il testo è ancora di lavoro, «una base di riflessione».
Francesco spiega che la Relazione integrale sarà mandata alle conferenze episcopali perché ne discutano in vista del Sinodo del 2105. Ci sarà anche un nuovo questionario tra i fedeli, il «popolo di Dio» che aveva favorito le aperture.
IL PAPA “INFALLIBILE” SCONFITTO DAI TRADIZIONALISTI: SU GAY E COMUNIONE PER I DIVORZIATI CORRE TROPPO - LA RICHIESTA DEL PONTEFICE: “PUBBLICATE TUTTO”. I 62 “NO” A CITAZIONI DI RATZINGER E DEL CATECHISMO
Così Bergoglio accetta la sconfitta: «Cari fratelli e sorelle, ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie»….
Gian Guido Vecchi per Corriere.it
Alla fine Francesco, conclusa l’ultima votazione, si volta e dice, lo sguardo sereno ma determinato: «Pubblicate tutto. La Relatio , i voti punto per punto. Tutto». È una mossa non prevista e senza precedenti, quella del Papa. Le centinaia di giornalisti da tutto il mondo che hanno seguito il Sinodo si erano rassegnati ad aspettare «qualche giorno», si diceva, il tempo di mettere in bella copia eventuali correzioni e tradurre il testo nelle varie lingue. Soprattutto, di norma, i paragrafi che non ottengono la «maggioranza qualificata» dei due terzi vengono esclusi dal testo finale, anche se hanno quella assoluta.
E invece le fotocopiatrici vaticane si mettono in moto: decine di fascicoli in pochi minuti da diffondere urbi et orbi . Qualcuno, tra gli oppositori, è spiazzato. Chi invece sosteneva le aperture non se ne fa una ragione. Perché i tre punti non avevano nulla di sconvolgente, e la commissione incaricata di fare sintesi tra i 700 emendamenti aveva lavorato di fino. Il punto 52 spiegava che «si è riflettuto sulla possibilità che i divorziati e risposati accedano ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia», riportava che «diversi padri sinodali hanno insistito a favore della disciplina attuale» e invece altri «si sono espressi per una accoglienza non generalizzata», con relative ipotesi, e insomma rifletteva semplicemente la discussione in aula.
FOTO TIME 22 SETTEMBRE 2014 BERGOGLIO PREGA NEL CIMITERO AUSTRO UNGHERESE DI FOGLIANO DI REDIPUGLIA 36
L’altro, il numero 53, ricordava come alcuni padri avessero detto che «possono ricorrere fruttuosamente alle comunione spirituale», che è quello che aveva spiegato Benedetto XVI nell’incontro delle famiglie a Milano, nel 2012, mentre altri si erano chiesti perché allora non potessero ricevere anche l’ostia.
Ma la faccenda più sorprendente riguarda il punto 55 sui gay: «Alcune famiglie vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con orientamento omosessuale. Al riguardo ci si è interrogati su quale attenzione pastorale sia opportuna di fronte a questa situazione riferendosi a quanto insegna la Chiesa: “Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”.
Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza. “A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”». Le due citazioni vengono, rispettivamente, da un documento della Congregazione per la Dottrina della fede del 2003 e dal Catechismo (2358). «Ci sono 62 padri che hanno bocciato il Catechismo e il cardinale Ratzinger!», esclama un padre stupefatto.
Si sapeva che il tema dei gay creava problemi, in particolare, ad alcuni padri africani, dell’Est Europa e degli Stati Uniti. Il voto è segreto, c’è chi punta il dito sui curiali, «molti hanno votato contro, una chiusura assoluta, come fosse una fronda interna contro il Papa». Comunque sia, la decisione di Francesco annulla l’effetto «bocciatura». Perché i temi dei gay e dei divorziati, pur sempre approvati dalla maggioranza assoluta, restano. Devono ancora «maturare». Il testo è ancora di lavoro, «una base di riflessione».
Francesco spiega che la Relazione integrale sarà mandata alle conferenze episcopali perché ne discutano in vista del Sinodo del 2105. Ci sarà anche un nuovo questionario tra i fedeli, il «popolo di Dio» che aveva favorito le aperture.
Così Bergoglio si rivolge pure ai laici, quando conclude: «Cari fratelli e sorelle, ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie».
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/papa-infallibile-sconfitto-tradizionalisti-gay-comunione-86780.htm
Sinodo sulla famiglia, i cardinali Muller e Burke non si avvicinano a salutare Papa Francesco
La spaccatura nella Chiesa c'è ed è forte, come è emerso anche oggi da un piccolo - ma tutt'altro che insignificante - episodio. Al termine della concelebrazione Papa Francesco ha ricevuto l'abbraccio da tutti i cardinali concelebranti, ma non sono andati a salutarlo Muller e Burke, che più di tutti si sono esposti in questi giorni contro le aperture del Sinodo straordinario sulla famiglia.
I cardinali che hanno vestito i paramenti non erano solo da quelli che hanno partecipato al Sinodo ma anche molti giunti per la beatificazione di Paolo VI e per il Concistoro sul Medio Oriente, questo spiega la presenza di diversi porporati italiani oltre al presidente della Cei Bagnasco, di Caffarra e Scola (che hanno partecipato all'assise): Betori, Bassetti, Romeo, Tettamanzi, Poletto, De Giorgi. Bertone è stato tra gli ultimi ad abbracciare Francesco. Ruini era presente al rito ma non ha concelebrato né alla fine si è avvicinato al Papa.
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/19/sinodo-muller-e-burke-non-salutano-papa_n_6010230.html?utm_hp_ref=italy
Il Sinodo si chiude bocciando i punti più controversi di Kasper
19 - 10 - 2014Matteo Matzuzzi
Il testo approvato, i numeri sui voti, le differenti sensibilità, i primi commenti e le parole del Papa. Il punto sul Sinodo
“L’impressione è che ieri si sia concluso un papato: quello spettacolare, mediatico, acclamato dalle folle. E sia cominciata una fase nuova, che archivia se non gli equilibri, gli umori del Conclave. E apre un pontificato meno scintillante e più drammatico, sofferto autentico”. A scriverlo è sul fondo di oggi del Corriere della Sera Massimo Franco. Lo spunto è dato dall’approvazione della Relatio Synodi, l’ultimo atto del Sinodo straordinario sulla famiglia che s’è chiuso ieri sera in Vaticano. Approvazione a larghissima maggioranza del testo, ma con la bocciatura dei tre paragrafi più controversi, quelli su cui l’ala riformista capitanata da Walter Kasper aveva maggiormente investito le proprie risorse: comunione ai divorziati risposati, comunione spirituale e sacramentale, questione omosessuale.
NIENTE MAGGIORANZA QUALIFICATA SUI PUNTI PIU’ CONTROVERSI
I tre paragrafi sono stati approvati a maggioranza semplice e non con quella dei due terzi richiesta, cosa che automaticamente li ha fatti considerare “non espressione del Sinodo”. Il Papa ha deciso di lasciarli ugualmente nel testo, perché la Relatio Synodi approvata ieri sarà uno strumento di lavoro che andrà discusso e maturato nelle diocesi locali in vista del prossimo Sinodo ordinario dell’ottobre 2015. Francesco, infatti, ha disposto che questo documento funga da Lineamenta, traccia di lavoro per quell’assise.
I TRE PARAGRAFI BOCCIATI
Il voto è stato chiaro: sulla possibilità di istruire cammini penitenziali per i divorziati risposati che possano, alla fine, condurre al riaccostamento all’eucaristia, i favorevoli sono stati 104, mentre i contrari ben 74. Sulla differenza tra comunione spirituale e sacramentale (molti padri, infatti, si domandavano perché non poter concedere l’eucaristia ai divorziati risposati se già la Chiesa li ammette alla comunione spirituale), i sì sono stati 112, i no 62. Infine, sul tema dell’apertura agli omosessuali, i placet sono stati 118, i non placet 62. Una spaccatura chiara: su temi così fondamentali, i padri si sono divisi in maggioranze e opposizioni che stanno in rapporto di 60 per cento a 40 per cento, o di 55 per cento a 45 per cento.
GLI SCHIERAMENTI IN AULA
Erano quindi veritiere le voci di dissensi (profondi) interni all’Aula, come aveva scrittoFormiche.net. Repubblica, oggi, offre uno spaccato degli schieramenti in gioco: da quello dei riformisti di Kasper, Schoenborn e Marx – in generale, il fronte dei vescovi tedeschi e in parte italiani – a quello dei conservatori, con in testa il prefetto della congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Müller. Dietro di lui, l’australiano George Pell e l’americano Raymond Leo Burke. Più sfumata la composizione della cosiddetta corrente dei mediatori.
IL DISCORSO DEL PAPA
Al termine dei lavori, è intervenuto il Papa, che ha ricordato come la sua sola presenza sia “garanzia per tutti”. Era necessario – ha aggiunto Francesco – “vivere tutto questo con tranquillità, con pace interiore anche perché il Sinodo si svolge cum Petro et sub Petro”. Il Pontefice ha passato in rassegna le due settimane sinodali, e ha osservato che essendo stato un cammino, “ci sono stati dei momenti di corsa veloce, quasi a voler vincere il tempo e raggiungere al più presto la mèta; altri momenti di affaticamento, quasi a voler dire basta; altri momenti di entusiasmo e di ardore”.
“LA TENTAZIONE DEI COSIDDETTI TRADIZIONALISTI E INTELLETTUALISTI”
Eppure, con le consolazioni, ha detto, “ci sono stati anche altri momenti di desolazione, di tensione e di tentazioni, delle quali si potrebbe menzionare qualche possibilità”. E queste tentazioni le ha elencate, una dopo l’altra: la tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè “il voler chiudersi dentro lo scritto e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese; dentro la legge, dentro la certezza di ciò che conosciamo e non di ciò che dobbiamo ancora imparare e raggiungere”. E’ questa, ha spiegato, la tentazione “degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti tradizionalisti e anche degli intellettualisti”.
“LA TENTAZIONE DEI COSIDDETTI PROGRESSISTI E LIBERALISTI”
Ma il Papa ha sferzato anche la linea opposta, quella del “buonismo distruttivo”, che “a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici. E’ la tentazione dei buonisti, dei timorosi e anche dei cosiddetti progressisti e liberalisti”. E poi, contro quelli “che hanno la tentazione di trasformare la pietra in pane per rompere un digiuno lungo, pesante e dolente”, ma anche contro coloro che trasformano “il pane in pietra e la scagliano contro i peccatori, i deboli e i malati”.
FRANCESCO CONTRO “CHI E’ TENTATO DI SCENDERE DALLA CROCE”
Il Papa ha visto anche la tentazione “di scendere dalla croce per accontentare la gente, di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di Dio” e quella di “trascurare il depositum fidei, considerandosi non custodi, ma proprietari e padroni, o dall’altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente”.
”MI SAREI PREOCCUPATO SE NON SI FOSSE DISCUSSO”
“Personalmente”, ha chiosato Francesco, “mi sarei molto preoccupato e rattristato se non ci fossero state queste tentazioni e queste animate discussioni; questo movimento degli spiriti, come lo chiamava Sant’Ignazio se tutti fossero stati d’accordo o taciturni in una falsa e quietista pace”.
io sono orgogliosa di essere tradizionalista, cioè cattolica. Il mio tradizionalismo e fondamentalismo sta appoggiato, anzi ben confitto ai piedi della Croce di Nostro Signore . jane
RispondiEliminaha reso risibile la figura del papa ops lui vuole essere chiamato vescovo di roma......gli lanciano oggetti i più disparati lui ride.....naso da claun x la gioia degli sposi......benedice bambini malati ride .....ci sarebbe da piangere o almeno essere seri x rispetto..... si sono delineati i campi aversi chi seguirà Cristo nonostante i dettami del mondo e ormai la lampante la complicità del papa che mi scusi il Signore se non voleva essere chiamato tale non avrebbe dovuto accettare di diventare pietro alla quale nostro Signore ha consegnato le chiavi del regno....se seguiamo lui.....tutti all'inferno ....ma allegramente!si salvi chi può!
RispondiElimina... E anche così, i molti si ostinano a crederlo Papa Cattolico. Mah.
RispondiEliminaBergoglio non lo si scopre certo oggi , ma dire che non è papa non risolve i problemi , anzi li amplifica.
EliminaSi può solo pregare per lui. Tutto ciò che non obbliga può essere ignorato.