“Γέγραπται, ὁ οἶκός μου οἶκος προσευχῆς κληθήσεται· ὑμεῖς δὲ αὐτὸν ἐποιήσατε σπήλαιον λῃστῶν.”

la vomitevole deriva della Chiesa Cattolica è sotto gli occhi di tutti. Alle deliranti dichiarazioni omofile di cardinali e vescovi che si affollano in questi giorni dinanzi ai microfoni e ai registratori dei zelanti giornalisti di Vatican Insider, si aggiunge oggi un ulteriore tassello: l’affitto della Cappella Sistina alla casa automobilistica Porsche per un concerto con cena di gala.
Il sito della Porsche è molto chiaro in merito:
In the evening, another cultural highlight awaits: a private visit to the Vatican Museums – outside official opening hours. In a small group limited to just 40 people, you can admire the art treasures of one of the most extensive and important collections in the world. This exclusive guided tour is followed by yet another highlight: a magnificent concert in the Sistine Chapel with its ceiling frescoes painted by Michelangelo. A gala dinner is then served in the midst of the exhibition – surrounded by masterpieces by world-famous artists such as Michelangelo and Raphael.

Una visita privata, dunque, “ai Musei Vaticani – fuori dalle ore d’apertura ufficiali. In un piccolo gruppo limitato a 40 persone, potrete ammirare i tesori artistici di una delle più ampie e importanti collezioni al mondo. La visita guidata esclusiva sarà poi seguita da un altro evento eccezionale: un magnifico concerto nella Cappella Sistina con la sua volta affrescata da Michelangelo. Una cena di gala sarà quindi servita nel mezzo della performance – circondati dalle opere di artisti famosi nel mondo come Michelangelo e Raffaello.”
Per accedere alla cena/concerto i partecipanti pagheranno 4990 euro a persona. Una cifra tutto sommato contenuta. Il Telegraph aggiunge che la Porsche avrebbe versato un contributo in beneficenza al Vaticano, ma qui la questione è un’altra: è in gioco il rapporto fra Chiesa e Potere.
La Cappella Sistina è anzitutto un luogo sacro ed è una forma di grave depravazione trasformarla in sala da concerti nonché in ristorante per cene di gala. In secondo luogo è uno dei luoghi simbolo del Cattolicesimo e in quanto tale appartiene alla cristianità intera, non può essere affittata per denaro. Ci sono luoghi che non sono in vendita, bellezze che non possono essere contemplate mentre si degusta un piatto di pasta o un entrecote, sorseggiando del buon Brunello… Ciò che diventa evidente è l’asservimento della Chiesa – per vil denaro – ai potenti di turno. Luoghi che dovrebbero essere aperti a tutti i cattolici, diventano palcoscenici esclusivi per chi possiede del denaro.
Ecco che tornano decisive queste riflessioni di Pier Paolo Pasolini datate 1974*:
“In una prospettiva radicale, forse utopistica, o, è il caso di dirlo, millenaristica, è chiaro dunque ciò che la Chiesa dovrebbe fare per evitare una fine ingloriosa. Essa dovrebbe passare all’opposizione. E, per passare all’opposizione, dovrebbe prima di tutto negare se stessa. Dovrebbe passare all’opposizione contro un potere che l’ha così cinicamente abbandonata, progettando, senza tante storie, di ridurla a puro folclore. Dovrebbe negare se stessa, per riconquistare i fedeli (o coloro che hanno un «nuovo» bisogno di fede) che proprio per quello che essa è l’hanno abbandonata. Riprendendo una lotta che è peraltro nelle sue tradizioni (la lotta del Papato contro l’Impero), ma non per la conquista del potere, la Chiesa potrebbe essere la guida, grandiosa ma non autoritaria, di tutti coloro che rifiutano (e parla un marxista, proprio in quanto marxista) il nuovo potere consumistico che è completamente irreligioso; totalitario; violento; falsamente tollerante, anzi, più repressivo che mai; corruttore; degradante (mai più di oggi ha avuto senso l’affermazione di Marx per cui il capitale trasforma la dignità umana in merce di scambio). È questo rifiuto che potrebbe dunque simboleggiare la Chiesa: ritornando alle origini, cioè all’opposizione e alla rivolta. O fare questo o accettare un potere che non la vuole più: ossia suicidarsi.”
* “I dilemmi di un Papa, oggi” di P.P. Pasolini, Corriere della Sera del 22.09.1974
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http://www.fidesetforma.com/2014/10/18/mercanti-nel-tempio/

    7 Comments

  1. giuseppe /Reply
    Stavolta sono il primo a condividere la chiarezza e l’onestà di questo post. Il sacro non può essere messo in vendita. Altrimenti è simonia bella e buona. E poi la citazione di P.P. Pasolini merita da sola un plauso gigantesco. Complimenti!
  2. Gianpaolo1951 /Reply
    Caro Francesco,
    dopo aver svenduto Gesù Cristo con la Sua Santa Chiesa
    e il Suo Santo Vangelo…, di che stupirsi ancora?
    La puzza di zolfo io l’ho percepita fin da subito!…
    Ma ora non è solo puzza…,
    è qualcosa di ben più concreto e tremendo!!!
  3. Marina /Reply
    Sono credente ma non religiosa e nemmeno, quindi, cattolica. Ma mi ha profondamente ripugnato e offeso che il papa abbia concesso ai vip miliardari di farsi un’abbuffata nella Cappella Sistina, luogo sacro all’arte perché conserva un capolavoro dell’Umanità, e alla religione perché è il luogo dove, secondo i cattolici, lo Spirito Santo scende a illuminare i cardinali per eleggere il futuro papa.
    A questo non erano giunti nemmeno i papi Borgia e Medici, che pure apprezzavano la buona tavola!Non vale nemmeno che questo sia stato fatto per raccattare quattrini, c’erano molti altri modi non così dissacranti.
    Ormai che c’erano perché non ci hanno messo anche dei letti per una bella ammucchiata post prandium?Sai quanto fruttava in più?
    E’ vero che la Chiesa arrivò a vendere le indulgenze e dunque non ci dovremmo meravigliare, ma si pensava che dopo 500 anni qualcosa fosse cambiato!
    Detto questo mi sorge un dubbio: ma il papa, è cattolico?
  4. Livio Sterlicchio /Reply
    Beh, Marino ha affittato il Circo massimo, vuoi che Bergoglio non debba affittare la Cappella Sistina?
    A quando una bella partita (ecumenica eh?) di calcio nella Basilica di S. Pietro?
  5. Carmin /Reply
    Giuda c’era dall’inizio e la sua stirpe all’interno della Chiesa persiste. Non lasciamoci piegare da questi avvenimenti, come non lo fecero gli apostoli.