ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 12 ottobre 2014

Reincarnazione dei morti



I sogni son desideri… Il sogno di Martini pare davvero realizzarsi.


di Lorenzo Bertocchi
1376402_10201543877073100_1013749610_n«I had a dream». Così esordì il cardinale Carlo Maria Martini al Sinodo per l’Europa del 1999, per indicare il suo desiderio di un Concilio Vaticano III che realizzasse quel «confronto collegiale e autorevole tra tutti i vescovi su alcuni temi nodali». L’intervento del cardinale, contrariamente al solito, non fu consegnato in sala stampa vaticana: la sua forza era dirompente, in tutti i sensi. Secondo Martini i temi da mettere in agenda, i nodi da sciogliere, erano la carenza di ministri ordinati, il ruolo della donna nella Chiesa, la sessualità, la disciplina del matrimonio e la prassi penitenziale.

Per capire in che senso l’allora cardinale di Milano volesse sciogliere questi nodi è sufficiente rammentare un commento del noto vaticanista Sandro Magister: «L’agenda della futura Chiesa conciliare evocata dall’arcivescovo di Milano è antitetica agli indirizzi di papa Karol Wojtyla», e cioè, i nodi che l’uno voleva sciogliere, erano esattamente quelli che l’altro, San Giovanni Paolo II, aveva voluto legare (sacerdozio agli sposati, seconde nozze, sessualità,…).
Leggendo quanto sta accadendo al Sinodo 2014 sembra che il sogno di Martini abbia trovato estimatori. Secondo alcuni padri sinodali bisogna smetterla con certe espressioni come “intrinsecamente disordinato” riferite all’omosessualità (vedi CCC n° 2357), oppure “mentalità contraccettiva” (vedi Enciclica Evangelium Vitae). Perché «non aiutano a portare le persone a Cristo». Monsignor Nicolas, attuale generale dei gesuiti, ha espresso chiaramente che «la discussione, libera e franca, si sta indirizzando verso il cambiamento, l’adeguamento pastorale alla mutata realtà dei tempi odierni. È un segno epocale perché invece in questi anni ci sono state forze che hanno tentato di riportare indietro la Chiesa rispetto alla grande stagione conciliare».
Il sogno di Martini pare davvero realizzarsi.
In effetti l’aggiornamento, parola chiave del Vaticano II, caratterizza molti interventi al Sinodo 2014, in aperta analogia con il metodo dell’ultimo concilio ecumenico. Non si cambia la dottrina, ma il modo di proporla, per renderla meglio fruibile agli uomini del nostro tempo. La lunga relazione di apertura del cardinale ungherese Erdo è andata tutta in questo senso.
Si può davvero apprezzare questa volontà della Chiesa di andare incontro all’uomo ferito, ma conosciamo anche i rischi di possibili documenti “pastorali” la cui applicazione verrebbe poi lasciata al singolo vescovo.
L’ormai prossimo Beato papa Paolo VI nell’enciclicaHumanae Vitae, quella che qualcuno al Sinodo 2014 vorrebbe buttare nel dimenticatoio, mostra chiaramente che l’atteggiamento pastorale è una modalità per aiutare gli uomini a vivere la legge di Dio, non a obliterarla, né a sfumarla. In un discorso del 20 novembre 1965, in occasione dei lavori per la revisione del Codice di diritto canonico, Paolo VI esprimeva anche la falsità di una contrapposizione tra diritto e pastorale, affermando che lo stesso diritto canonico ha una finalità pastorale.
Paolo VI vede la “ferita del peccato” che grava sull’uomo, vede la difficoltà per vivere e realizzare la legge divina sull’amore umano, ma non abbassa la proposta. Anche dal punto di vista pastorale. E richiama l’aiuto di Dio, che non manca mai a chi lo cerca con cuore sincero. La dottrina, si legge in Humanae Vitae«non sarebbe attuabile senza l’aiuto di Dio, che sorregge e corrobora la buona volontà degli uomini. Ma a chi ben riflette non potrà non apparire che tali sforzi sono nobilitanti per l’uomo e benefici per la comunità umana». Anche questo è un sogno, realizzabile. Con l’aiuto di Dio.
© La Nuova Bussola Quotidiana (12/10/2014)
http://anticattocomunismo.wordpress.com/2014/10/12/i-sogni-son-desideri-il-sogno-di-martini-pare-davvero-realizzarsi/

Gli echi vibranti del Sinodo – di Massimo Viglione

Del resto, ha sentenziato il consigliere di Silvio Berlusconi, noto leader del partito di punta dell’omosessualismo in Italia, Giovanni Toti, riguardo il provvedimento di Alfano contro la registrazione dei cd. “matrimoni” gay nei comuni: “Il dibattito che si sta tenendo è piuttosto umiliante e non possiamo certo rimanere un passo indietro rispetto al Sinodo e al Papa”.
Capito, in che giorni viviamo?
Non so se provo più compassione per gli ultimi irriducibili berlusconiani o per i cattolici che fanno finta di non capire quello che sta avvenendo.E’ stato aperto il vaso di pandora, cari fratelli nella fede. State tranquilli: il sinodo non proclamerà niente di sconvolgente in maniera ufficiale, e in conclusione voi potrete urlare la vostra gioia dicendo che nulla è cambiato, ecc. ecc., portando ancora un poco avanti la vostra recita. Per l’ultima volta.
Poi, il vaso emetterà nei prossimi mesi tutto quello che deve emettere. E senza sinodi.
Non c’è più freno, eccetto coloro che resistono contro ogni speranza. E, mi sembra, che perfino tra il clero qualcuno inizi ad esserci.
Noi siamo con coloro che resistono. Contro ogni speranza umana ma nella speranza certissima di essere dalla parte della Verità eterna che è il Logos immutabile che regge il creato.
Come più volte ho detto a persone in privato, più l’autodissoluzione della Chiesa avanza, più inevitabilmente accadrà che qualcuno comincerà a trovare il coraggio di dire “non possumus”.
E’ notizia di oggi che nella Chiesa Cattolica esistono ancora 5 cardinali: i loro nomi li conosciamo bene, tutti: Muller, Burke, Brandmuller, Caffarra, De Paolis (più l’arcivescovo Vasil). Costoro hanno trovato il coraggio di scrivere un libro per ricordare a Kasper e soci che quanto insegnato nel Vangelo dal Verbo Incarnato non può essere cambiato da nessuno, ma proprio da nessuno. E, cosa ancora più importante, hanno trovato il coraggio di ricordare a qualcun altro che non si può permettere il lusso di insegnare cosa sia la misericordia a venti secoli di papi, santi, padri, dottori e teologi che lo hanno preceduto. E nemmeno a Colui che è la Misericordia.

“La misericordia non è dispensa dai sacramenti”. Appunto. Dove sono gli altri cardinali e arcivescovi che in privato dicono lo stesso (e molto peggio) ma tacciono in pubblico? IN PIEDI! Questi sono i giorni della Verità e del coraggio, non dei calcoli per la carriera.

E non c’è sinodo che tenga dinanzi a Costui… I conti si fanno sempre alla fine.
Massimo Viglione
http://appuntiitaliani.com/gli-echi-vibranti-del-sinodo/

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