ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 21 novembre 2014

C'è gossip a volontà? O volontà di controgossip?

Il discorso del Cardinale Burke a Vienna.

Intanto pubblico questo atteso discorso del Cardinale Burke, tipograficamente darò una sistemata più tari. Ringrazio l'ottima Luciana per la sua traduzione. don Camillo 

L'11 novembre u.s. il blog Rorate caeli ha pubblicato l'audio della tavola rotonda per la presentazione del volume 'Rimanere nella verita' di Cristo', edizione tedesca, nella Karlskirche a Vienna. Relatore il card. Raymond Burke; sono seguiti vari interventi.
 
Il blog 'Chiesaepostconcilio' ha segnalato l'audio con il relativo link, ma che io sappia non c'e' ancora una traduzione italiana dell'intervento del card. Burke. Sembra dunque opportuno pubblicare qui una traduzione - la mia - chiedendo venia per eventuali erroti di trascrizione od di traduzione; sarò grata a chi vorrà segnalarmeli. Il card. Burke parlava a braccio ed ho cercato di mantenere questa caratteristica nella trascrizione e nella punteggiatura.
L'8 settembre u.s. MiL annuncio' la pubblicazione dell'edizione italiana, 'Rimanere nella verita' di Cristo', in base alla scheda libro preparata da Ignatius Press, che ha curato l'edizione inglese. L'OPAC-SBN riporta i nomi dei singoli autori e dei rispettivi saggi, oltre alle biblioteche italiane in cui e' disponibile il libro.
 
Una lettura attenta delle parole del card. Burke si rende più che mai necessaria, perché vi e' chi scrive che "i cinque autorevoli porporati e altri studiosi esprimono le loro rispettose riserve verso la nuova linea vaticana, aperta all'ipotesi della concessione della Comunione a divorziati risposati e al riconoscimento delle unioni di fatto" (Roberto de Mattei, 'La rimozione di un grande cardinale', Corrispondenza romana del 12 novembre 2014).
 
Il card. Burke ribadisce a più riprese che gli autori non hanno alcuna intenzione polemica, ma vogliono semplicemente riaffermare la dottrina della Chiesa; che e' quanto disse papa Francesco il 18 ottobre scorso, quando elenco' fra le tentazioni da respingere:
 
"La tentazione di trascurare il depositum fidei, considerandosi non custodi ma proprietari e padroni o, d'altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente!"

Risulta quindi difficile individuare la "nuova linea vaticana" additata da de Mattei, alla quale non aderiscono nè il Papa nè i cinque cardinali ed i loro collaboratori. Non sono anch'essi parte del Vaticano? e la "linea vaticana" qual è, se non la loro? 



BURKE A VIENNA: AUDIO (realiazzato da Christopher D. Owens, pubblicato su Rorate caeli l'11 novembre 2014 [Card. Raymond Burke] 

"L'ispirazione per questo libro e' venuta forse, per così dire per via negativa, nel senso che fra molti dei cardinali che udirono il discorso - il prolisso discorso del card. Walter Kaspar nel corso del concistoro straordinario il 20 e 21 febbraio di quest'anno e' sorta una viva preoccupazione per l'eventualita' che non si intervenisse riguardo ad un certo numero di erronei presupposti della sua tesi; ed abbiamo immediatamente visto che il discorso, che normalmente sarebbe stato qualcosa di confidenziale per il cardinale, fu immediatamente pubblicato in varie lingue moderne, compresa quest'edizione in inglese.     

E cosi' abbiamo pensato, cosa possiamo fare in risposta all'intervento del cardinal Kaspar; egli ha chiesto che se ne discuta, e cosi' abbiamo deciso di rispondergli facendo qualcosa di molto serio, perché lui ha asserito cose molto serie, per esempio che si potrebbe trovare nei Padri della Chiesa un'approvazione del dar accesso ai sacramenti della penitenza e della santa comunione a quelli che sono in unioni irregolari. Ha anche lodato l'approccio della Chiesa Orientale Ortodossa, la cosiddetta oikonomia, il permesso per un secondo, anche un terzo matrimonio, detto talvolta matrimonio penitenziale; e', in ogni caso, una realtà molto difficile da definire, ed in linea generale abbiamo constatato che il suo intervento non esprime la perenne tradizione della Chiesa, sia nella sua dottrina che nella sua disciplina, riguardo alla questione del matrimonio e della santa comunione.    

E cosi' ci siamo messi al lavoro, decidendo quali argomenti sarebbe stato necessario trattare, e per trattarli volevamo trovare figure autorevoli, ed abbiamo ritenuto molto importante che un certo numero di cardinali dovesse dare il suo contributo al libro, perché un cardinale della Chiesa aveva proposto questa posizione argomentando a favore d'un cambiamento in cio' che e' stato il costante insegnamento e prassi della Chiesa in materia. E cosi' si sono riuniti cinque cardinali che comprendevano due del mondo germanico, il card. Walter Brandmueller, rinomato storico della Chiesa, che diresse anche per dieci anni il Comitato Pontificio per le Scienze Storiche, ed anche il card. Gerhard Ludwig Mueller; e poi il card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, che e' un ben noto esperto di teologia morale, ma anche un eccellente giurista, devo dirlo - e' membro del supremo tribunale della Signatura Apostolica; il card. Velasio De Paolis, che e' un esperto in diritto canonico, ed io.      

E poi abbiamo anche voluto attingere alla scienza di noti docenti o di autori in alcuni settori specifici, uno la Sacra Scrittura, e qui siamo stati molto lieti di ricevere un eccezionale contributo dal rev.mo Paul Mankowski S.J., che lavora all'Università di Chicago negli Stati Uniti d'America, riguardo alla prassi degli orientali. Riguardo alla questione dei Padri della Chiesa, abbiamo avuto il dono della cooperazione del professor John M. Rist, che e' ordinario, penso sia Oxford, e' Oxford o Cambridge, ma gli inglesi sarebbero terribilmente offesi - beh, qui sta scritto che e' ordinario di lettere classiche e filosofia all'Università di Toronto, emerito, già titolare della cattedra di filosofia "Kritzel" alla Catholic University of America - ma in ogni caso ha completato gli studi in Inghilterra; riguardo alla questione delle chiese orientali, che e' una questione molto difficile e complessa, abbiamo ricevuto l'eccellente collaborazione dell'arcivescovo Cyril Vasil, che e' il segretario della Congregazione per le Chiese Orientali; che e' un cattolico ucraino ed ha già svolto lavoro scientifico in materia. Poi il curatore generale del volume e' padre Robert Dodaro, un agostiniano originario degli Stati Uniti d'America, ma che e' preside dell'Augustinianum.    

Abbiamo anche voluto - quelli fra noi che erano cardinali sapevano cio' che volevamo nel libro e sapevamo che era importante, se volevamo presentare un libro, doveva anche uscire in parecchie lingue, e così ci siamo trovati ad affrontare questo compito di produrre, nel lasso di pochissimi mesi, un lavoro di grande credibilita'; e poiché il nostro scopo, e voglio sottolineare questo, questo on e' un lavoro polemico: lo scopo qui e' i presentare lo splendore della verita' riguardo al matrimonio nella Chiesa Cattolica Romana, e penso che se leggete il libro ne ricaverete il pieno apprezzamento della straordinaria bellezza, perché e' la verita' sul matrimonio nel magistero cattolico, cui siamo tutti chiamati.    

E cosi' dovevamo trovare un curatore e non posso esprimere abbastanza stima e gratitudine a padre Robert Dodaro, che ha curato questo libro con un gruppo di collaboratori; come potete pensare i saggi - i saggi originali - erano redatti in varie lingue, ma si e' dovuto tradurli tutti in cinque lingue. Abbiamo pubblicato il libro simultaneamente in inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, e grazie a Dio tutte le edizioni sono riuscite benissimo, ed ora avete qui l'edizione tedesca. Poi, potete immaginare, in un lavoro come questo il diavolo giocava i suoi soliti scherzi ed abbiamo dovuto superare molti ostacoli, ma io ringrazio Dio e voglio in questo contesto, alla vostra presenza, esprimere la mia più profonda gratitudine a Dio onnipotente ed all'intercessione della santa Madre di Dio e quella di san Giuseppe, che pensiamo avevano un particolare interesse nel progetto; per la loro intercessione siamo riusciti a compiere questo lavoro.      [continua] 

FAIDA TRA PAPA FRANCESCO E IL CARD. RAYMOND BURKE? NO, I DUE PRINCIPI SONO BEN SUPERIORI AI GOSSIP MEDIATICI

Faida tra Papa Francesco e il card. Raymond Burke? No, i due principi sono ben superiori ai gossip mediatici
di don Dwight Longenecker

C'è gossip a volontà nel piccolo mondo della Chiesa universale. Dopo che il cardinale statunitense Raymond L. Burke è stato trasferito dalla Segnatura Apostolica all'incarico onorario di patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta, le voci su un presunto scontro tra il prelato arciconservatore e il pontefice “progressista” (sic) si moltiplicano. Ma non è così.

È indubbio che il cardinale Burke sia un conservatore. Sostenitore della Messa in latino e noto per il fatto di indossare i simboli tradizionali di un cardinale, Burke sembrerebbe l'antitesi del papa argentino, che veste e parla in modo molto semplice. Il fatto che il porporato sia stato in prima linea nella reazione conservatrice al recente Sinodo straordinario sulla famiglia, che critichi apertamente la fazione liberalguidata dal cardinale Walter Kasper e che papa Francesco lo abbia già rimosso dall'influente Congregazione per i Vescovi nutre le voci per le quali ci sarebbe una faida tra i due uomini.

Tra coloro che vogliono vedere una faida in Vaticano ci sono sia conservatori che progressisti. I secondi sono deliziati dalla situazione, mentre alcuni dei primi dipingono Burke come una vittima. A mio avviso, tutti dovrebbero però fare un respiro profondo e mettere insieme tutti i fatti.
Papa Francesco favorisce l'atteggiamento più liberale su alcune questioni? La risposta dev'essere “sì”. I suoi punti di vista contrastano con quelli del cardinale Burke? Sembrerebbe che sia così. Il suo stile di insegnamento e di celebrazione della liturgia contrasta con lo stile più conservatore e da “Chiesa di alto livello” del cardinale Burke? Sicuramente. I punti di vista di Papa Francesco sulla politica e l'economia sono in disaccordo con quelli del cardinale Burke? È possibile. C'è uno scontro culturale tra il cardinale nordamericano dei sobborghi e quello sudamericano delle baraccopoli? Probabilmente.
Questo significa che tra i due è in corso una faida? Che il card. Burke è pronto a guidare uno scisma “tradizionalista”? Che c'è un piano ideato dal Pontefice per epurare la Chiesa dai conservatori? No, ed ecco perché.
Chi contesta la teoria della faida sottolinea che se il card. Burke è stato trasferito, non si tratta di una reazione da parte di papa Francesco all'opposizione da parte di Burke al Sinodo. Questo “rimpasto” vaticano era sulla carta da mesi. Può essere parte di un cambiamento di direzione più ampio e intenzionale da parte del pontefice, come ha osservato padre Mark Drew in un articolo eccellente sulCatholic Herald britannico, ma contrario a questa opinione è il fatto che il cardinale Burke aveva completato l'incarico quinquennale previsto per i prefetti della Segnatura Apostolica. Chi scrolla le spalle di fronte ai gossip sulla faida dice: “Non è niente di eccezionale. Un trasferimento era programmato”. In risposta a chi suggerisce che il trasferimento di Burke sia un tentativo deliberato da parte del Papa di mettere a tacere i suoi nemici, quelli che scrollano le spalle direbbero: “Mettere a tacere Burke? Il suo nuovo compito come patrono dell'Ordine di Malta virtualmente non gli dà responsabilità, dandogli invece una base a Roma e il tempo per viaggiare, pronunciare interventi, scrivere ed esprimere i propri punti di vista. Piuttosto che mettere a tacere il cardinale Burke, può essere che papa Francesco gli stia dando voce incoraggiando quindi in modo sano l''opposizione leale'”.
Un'argomentazione ulteriore è che altri noti conservatori non sono stati sostituiti. Il card. George Pell è un esempio di spicco. Membro chiave del gruppo di otto cardinali a cui è stato affidato il compito di consigliare il Pontefice, Pell è stato scelto da Francesco per riformare la banca vaticana. Il cardinale Gerhard Ludwig Müller, alla guida della potente Congregazione per la Dottrina della Fede, è un'altra voce conservatrice vicina a Papa Francesco. Sia Müller sia Pell si sono espressi chiaramente a favore della fazione conservatrice al Sinodo. Quanti sospettano che una faida tra Papa Francesco e il card. Burke faccia parte di un'epurazione più ampia devono riconoscere che le prove sono esigue. È vero che il Papa sta cercando di attuare la sua agenda riformista, ma non è vero che sta cacciando via chiunque non sia d'accordo con lui.
Se Papa Francesco ha indubbiamente opinioni "progressiste" su alcune questioni e si diverte a “fare confusione”, capisce il ruolo del pontefice. Ha detto in modo memorabile che deve essere il Papa per chi vuole accelerare e per chi vuole frenare. Il suo discorso dopo il Sinodo ha messo in guardia in modo sincero i leader ecclesiali sui pericoli delle correnti di pensiero sia liberali che conservatrici. Ha ringraziato i Padri sinodali per il dibattito aperto e franco, riconoscendo che (pur se teso) è stato il modo per compiere dei progressi. Ha affermato il ruolo tradizionale del papa e ha sfidato i Padri sinodali ad andare avanti senza tuttavia abbandonare le verità eterne del Vangelo di Cristo.

Una faida tra Papa Francesco e il cardinale Burke? Sicuramente entrambi sono al di sopra di questo, e il gossip, gli allarmisti e i giornalisti guidati da ideologie laiciste dovrebbero cercare di vedere il quadro più ampio e di capire che è attraverso le personalità diverse, lo scontro di culture e l'opposizione di opinioni che vediamo le antiche verità sotto un'altra luce scoprendo così un modo nuovo per andare avanti.

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