“Un dramma teatrale ha infangato Pio XII”. Le clamorose confidenze di Bergoglio al giornale israeliano Yediot Aharonot
“Da quando Rolf Hochhut ha scritto il dramma Il Vicario nel 1963 si dà la colpa al povero Pio XII di ogni sorta di cose. Ma finché non era stato pubblicato questo pezzo teatrale lui fu considerato un grande difensore degli ebrei”. Il 28 novembre scorso il quotidiano israeliano Yediot Aharonot ha pubblicato il testo di una lunga intervista che Papa Francesco avrebbe rilasciato in esclusiva al giornalista portoghese Henrique Cymerman. Usiamo il condizionale perché ne è nato un piccolo giallo, rimasto poco noto a causa del concomitante viaggio del pontefice in Turchia che ha ovviamente catturato l'attenzione. Infatti lo stesso giorno, nel primo pomeriggio, il blog Il Sismografo diretto da Luis Badilla ha fatto notare che Cymerman ha sostanzialmente “riciclato” una sua precedente intervista al Papa pubblicata il 13 giugno 2014 dal quotidiano di Barcellona La Vanguardia, inserendo alcuni nuovi spezzoni di testo presi al volo durante dei brevi colloqui successivi. Ebbene, questi nuovi virgolettati sono veramente interessanti, se non esplosivi.
Mai prima di oggi un Papa si era espresso con tale chiarezza sulla campagna diffamatoria cominciata negli anni Sessanta ai danni di Pacelli. Anche se l'intervento di Bergoglio è probabilmente il frutto di un montaggio, tuttavia ne risulta un testo fortissimo e coerente contro quelli che il Papa chiama “i detrattori” di Pio XII. Lo stesso Sismografo ha riconosciuto che si tratta di parole “veritiere”. Il passaggio cruciale: “Da quando Rolf Hochhut ha scritto il dramma Il Vicario nel 1963 – afferma Papa Francesco – si dà la colpa al povero Pio XII di ogni sorta di cose (compreso l'essere stato a conoscenza dello sterminio degli Ebrei e di non aver fatto niente). Io non dico che non ha fatto degli errori. Ne ha fatti alcuni. Anch’io sbaglio spesso. Ma finché non era stato pubblicato questo pezzo teatrale lui fu considerato un grande difensore degli ebrei. Durante la Shoah Pio XII ha dato rifugio agli ebrei nei conventi in Italia. Nel letto del papa a Castel Gandolfo sono nati quarantadue bimbi di coppie ebraiche che qui trovarono rifugio dai nazisti. Queste sono cose che la gente non sa. Quando Pio XII morì Golda Meir inviò una lettera in cui scrisse: ‘noi partecipiamo al dolore dell’umanità, quando la Shoah si è abbattuta sul nostro popolo, il papa ha alzato la sua voce per le vittime’. Però poi fu messo in scena quello spettacolo teatrale e tutti volsero le spalle a Pio XII. Lo ripeto. Non sto dicendo che non ha commesso errori. Ma quando si interpreta la storia, bisogna prima capire il modo di pensare di quel periodo. Non possiamo giudicare eventi del passato con il nostro metro di giudizio (…). Veramente Pio XII è rimasto in silenzio davanti allo sterminio degli ebrei? Ha detto tutto quello che avrebbe dovuto dire? Dobbiamo aprire gli archivi per conoscere esattamente la verità. Ma per giudicare le azioni, abbiamo bisogno di comprendere le circostanze che lo hanno portato a comportarsi in quella determinata maniera. Forse è stato meglio per lui che sia rimasto in silenzio perché, se avesse parlato, molti più ebrei sarebbe stato uccisi? O forse è vero il contrario? Mi viene la nausea nel vedere che tutti sono contro la Chiesa, contro Pio XII, tutti quei detrattori. E cosa diciamo riguardo le forze alleate durante la guerra? Perché loro sapevano cosa accadeva nei campi di sterminio, conoscevano bene i binari dei treni che portavano gli ebrei ad Auschwitz, avevano le foto aeree ma non hanno bombardato i binari. Lascerò la domanda appesa nell’aria e dirò soltanto che bisogna essere molti corretti riguardo a queste cose”. Le dichiarazioni di Francesco arrivano nel momento in cui alcuni personaggi del mondo dell'ebraismo hanno cominciato a rivedere le loro opinioni negative su Pacelli. Lo scorso novembre, ad esempio, l'ebreo americano Gary Krupp, fondatore della Pave the Way Foundation volta al dialogo tra le religioni, ha rivelato di aver cambiato idea su Pio XII dopo un incontro con il nunzio in Israele mons. Antonio Franco. Krupp ha reperito molte lettere in cui si parla dell’invio di denaro da parte del Papa per proteggere gli ebrei a Vienna, a Tolosa, in Francia, in Campania, in Slovenia e nel resto d’Europa.
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