ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 25 luglio 2014

Perché un Sinodo sulla famiglia?

… a leggere l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium in combinato disposto con il famoso discorso programmatico tenuto dal cardinale Kasper sulle prospettive del sinodo, che tanto ha fatto discutere, e poi l’Instrumentum Laboris, si potrebbe pensare che la famiglia si prepara a ricevere forse un colpo mortale, o meglio, data la situazione attuale, il colpo di grazia.

di Patrizia Fermani
zzfamigliaSi risponderà che la famiglia è sotto un attacco tanto potente, sferrato da tempo su più fronti, da fare temere per la sua stessa sopravvivenza. E dunque è ovvio che la Chiesa concentri la propria attenzione su questo pilastro insostituibile per il singolo e per la società. E’ anche vero che tutte le questioni più scottanti riguardanti la famiglia sono già state affrontate e approfondite in atti del Magistero ben prima che entrassero nella discussione corrente. Ma di tutto ciò ben poco, se non nulla, pare sia arrivato ai fedeli attraverso l’insegnamento e la predicazione dei sacerdoti, evidentemente impegnati su altri fronti e interessati ad altre questioni. E ben poco sia entrato nelle direttive diocesane.

Solo cinque pani e due pesci?..Alla prossima!

FUSILLI, PAPA E PATATINE - BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA - DIVIDE IL POSTO CON SEI MAGAZZINIERI, A PARLAR DI CALCIO E DI LAVORO - IL VERBO NUOVO DELLA CHIESA È: NORMALITÀ

A mezzogiorno, nella mensa del quartiere industriale della Santa Sede, un inatteso ospite in bianco: il Santo Padre. In fila col vassoio, prende un pasto leggero ("Ma non ho avuto il coraggio di presentargli il conto", confessa la cassiera) e poi chiacchiera con gli operai. " Dobbiamo abituarci ad essere normali. La normalità della vita"...

Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA

Venerdì, si mangia di magro. «Ha preso fusilli in bianco, una porzione di merluzzo, verdure gratinate e un po’ di patatine fritte. Non ho avuto il coraggio di presentargli il conto». Claudia Di Giacomo ieri stava alla cassa e racconta emozionata la scena all’Osservatore Romano .

Ore 12,10, sala mensa del Vaticano, quartiere industriale, la zona della centrale elettrica e termica, del laboratorio idraulico e della falegnameria, dei fabbri. Operai ed impiegati sono arrivati per la pausa pranzo, alcuni stanno già seduti ai tavoli e altri attendono in coda quando il Papa arriva, prende vassoio e posate e si mette tranquillo in fondo alla fila, in attesa che tocchi a lui. Un attimo di stupore, e poi i lavoratori gli si fanno incontro, si presentano, gli stringono la mano.
BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA

Francesco ha pranzato al tavolo con sei magazzinieri, la veste bianca tra le polo blu con lo stemma vaticano, conversando serenamente. «Gli abbiamo descritto il nostro lavoro, quanti siamo a farlo e come si svolge. E lui ci ha parlato delle sue origini italiane», racconta uno di loro.

Si è discusso pure di calcio — Bergoglio è tifoso del San Lorenzo de Almagro, a Buenos Aires aveva la tessera e ora si mostra al corrente degli ultimi risultati — ma anche di economia e della crisi. Ogni tanto si avvicinava qualcuno per scattare col telefonino una foto assieme al pontefice, il classico “selfie”.
Lo chef della mensa, Franco Paini, non avrebbe mai pensato di preparare un giorno un pranzo al Papa: «E chi se lo aspettava, qui, col vassoietto, come il più umile degli operai! Siamo stati tutti presi in contropiede, però è stata una delle più grandi soddisfazioni che ti possano capitare...».
BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA
Francesco è rimasto in mensa una quarantina di minuti, alla fine ha salutato tutti e dato la benedizione prima di tornare a Santa Marta, accompagnato in auto del suo aiutante di camera, Sandro Mariotti.
BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA
Già l’anno scorso, il 9 agosto, aveva visitato a sorpresa il centro industriale incontrando falegnami, fabbri, idraulici, elettricisti e dipendenti dell’Osservatore, che ha la redazione poco distante. Del resto Bergoglio non è nuovo a queste improvvisate. A Santa Marta fa colazione e mangia nella sala comune dell’albergo vaticano, dove trova libero. Tempo fa raccontava durante un’udienza: «Prima sono andato in cucina a prendere un caffè e ho chiesto al cuoco: ma tu quanto ci impieghi, a venire al lavoro?».
BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA
Lo stile di un Papa per il quale la «missione permanente della Chiesa» è trasmettere il Vangelo e funziona «come il testimone di una staffetta: per trasmettere l’eredità bisogna consegnarla personalmente, toccare colui al quale si vuole donare...». Francesco si avvicina alla gente e per questo non ama le auto con i vetri blindati, «non posso salutare le persone e dire loro che le amo da una scatola di sardine».
BERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANABERGOGLIO A SORPRESA NELLA MENSA VATICANA
Le foto di Bergoglio che regge il vassoio del self service e pranza al tavolo con la bottiglietta d’acqua sono state diffuse dalla Rete ai quattro angoli del pianeta. Ma quando in aereo dal Brasile i giornalisti gli chiedevano che cosa ci fosse nel suo bagaglio a mano, stupiti perché non si era mai visto un pontefice che si portava la borsa da solo, Francesco sorrideva: «La porto perché ho sempre fatto cosi. Dentro c’è il rasoio, il breviario, l’agenda, un libro da leggere... Io sono andato sempre con la borsa quando viaggio: è normale. Per me è un po’ strano quello che mi dite, che quella foto ha fatto il giro del mondo. Dobbiamo abituarci ad essere normali. La normalità della vita».

Papa Francesco a mensa con gli operai della Santa Sede. "Si è messo in fila come un normale avventore" (FOTO)


PAPA







Papa Francesco ha pranzato oggi alla mensa aziendale dei dipendenti del Vaticano. La visita del pontefice, al centro aziendale - di cui ha dato notizia con un tweet l'Osservatore Romano - è avvenuta a sorpresa.

Fedeltà cattolica

Dichiarazione di fedeltà cattolica dei domenicani di Avrillé
3 luglio 2014



Convento dei domenicani di Haye-aux-Bonshommes, Avrillé – Francia

I domenicani di Avrillé sono una delle comunità amiche della Fraternità San Pio X, e come tale del tutto indipendente dalla Fraternità, sia religiosamente, sia disciplinarmente.
La comunità dipende dalla Fraternità per tutte le necessità della sua vita religiosa che richiedono l'assistenza del vecovo, come le ordinazioni sacerdotali e la prepazione degli olii santi. 

Questa comunità pubblica la rivista trimestrale: Le sel de la Terre.

Fede e sentimento

La necessità della Fede 

Quando si parla della fede si tende oggi a pensare a una sorta di sentimento religioso, che ci fa star meglio, che ci permette di guardare al di là dei nostri orizzonti umani, ma tuttavia sempre in una prospettiva intimistica, come una fiducia in un Altro che ci fa sentir bene.
Da un punto di vista cattolico, niente è più lontano dalla Fede di una tale definizione.
Seppure la Fede del cattolico può avere come conseguenza un sentimento positivo, non si identifica in nulla con esso. La Fede del cattolico è anzitutto un dono di Dio che opera sulla nostra intelligenza, non sui sentimenti. Sì, proprio su quella facoltà così fredda e impopolare: la Fede illumina l’intelletto dell’uomo, e gli permette di conoscere e di accettare come reali degli oggetti esterni che altrimenti gli resterebbero ignoti.

Prassi pastorale?


Recenti proposte per la Pastorale dei divorziati risposati: una valutazione teologica


novaetveteraPubblichiamo l’articolo di una ventina di pagina, dal titolo “Recenti proposte per la Pastorale dei divorziati risposati: Una valutazione teologica”, con il quale otto docenti di Facoltà Pontificie americani, di cui sette appartenenti all’Ordine di San Domenico, illustrano in maniera chiara e concisa, le motivazione per le quali i prossimi Sinodi dei Vescovi non possono cambiare (e non cambieranno) l’attuale prassi nell’ammissione dei divorziati risposati alla comunione sacramentale nella Chiesa Cattolica. Il testo, di prossima pubblicazione sull’edizione inglese della rivista teologica, d’ispirazione tomista, Nova & Vetera, è stato diffuso contemporaneamente in 5 lingue: inglesetedescofrancesespagnolo italiano.

Chi usa ..e chi si lascia usare..

Bianchi come Scalfari: usa il Papa per i suoi fini

di Antonio Livi


25-07-2014

Nel celebrare oggi la Santa Messa (ieri per chi legge, ndr), mi ha turbato alquanto la prima lettura, tratta dal profeta Geremia: «Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto,in una terra non seminata. Israele era cosa sacra al Signore la primizia del suo raccolto; quanti ne mangiavano dovevano pagarla, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore. Io vi ho condotti in una terra da giardino, perché ne mangiaste i frutti e i prodotti. Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra e avete reso il mio possesso un abominio. Neppure i sacerdoti si domandarono: Dov'è il Signore? I detentori della Legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi si sono ribellati, i profeti hanno predetto nel nome di Baal e hanno seguito esseri inutili. Stupitene, o cieli; inorridite come non mai! Oracolo del Signore. Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l'acqua» (Libro di Geremia, 2,1-3.7-8.12-13). 

Salus infirmorum

“La chiesa non è un sanatorio”. Oltre la misericordia c’è di più. F.to Müller
di Matteo Matzuzzi | 25 Luglio 2014 

Gerhard Ludwig Muller (foto Ap)
“San Tommaso d’Aquino ha affermato che la misericordia è precisamente il compimento della giustizia, perché con essa Dio giustifica e rinnova la creazione dell’uomo. Pertanto, non dovrà mai essere una scusa per sospendere o rendere invalidi i comandamenti e i sacramenti. In caso contrario, saremmo in presenza della pesante manipolazione dell’autentica misericordia e perciò, anche di fronte al vano tentativo di giustificare la nostra indifferenza verso Dio e gli uomini”.

Et vigilate, quoniam diabolus tamquam leo rugiens circuit quem devoret..


berlin





PIU' DI UN QUARTO ERANO BAMBINI

DI MARK OLIVER, ANDREW MARSZAL E SAM DODGE
telegraph.co.uk
Dall'inizio dell'offensiva contro la striscia di Gaza (7 luglio 2014) fino ad oggi, secondo le Nazioni Unite, sono stati uccisi più bambini palestinesi che combattenti.
Ecco i nomi, l'età, il sesso di questi 132 registrati dal centro Al Mezan per i Diritti Umani dall'inizio dell' Operazione Protective Edge. Fino a martedì scorso sono 580 i Palestinesi uccisi.
Il Centro Al Mezan per i Diritti Umani, un'organizzazione che lavora a Gaza con le Nazioni Unite  ha verificato la morte di 132 bambini tra il 7 e il 21 luglio 2014.
Il grafico sotto mostra: nome, età, sesso, zona e giorno in cui sono stati uccisi.

giovedì 24 luglio 2014

“La Messa è noiosa”

  • di Timothy Dolan 

  • cardinale e arcivescovo di New York

    il Santo Sacrificio della Messa. ... ogni Messa è il rinnovamento dell’avvenimento più importante e decisivo che sia mai accaduto: l’eterno, infinito sacrificio di lode di Dio Figlio a Dio Padre su una croce, sul Monte Calvario, in un venerdì chiamato “santo” (in inglese “good”, buono, ndr). Perché la Messa non riguarda noi, ma Dio.

    Il fallimento vincerà?

    Il fallimento della pastorale progressista

    cattolico(di Mauro Faverzani) Se davvero a soffocare la frequenza alle Messe e le vocazioni nei Seminari fosse una Chiesa ricurva su sé stessa e conservatrice, come pontificano (a sproposito) molti soloni del post-Concilio, la Germania dovrebbe rappresentare in tal senso un “unicum”, una sorta di “isola felice”, un’esplosione di vitalità ecclesiale.
    Ha la maggior percentuale di vescovi “ribelli”, ipercritici verso Roma, iperprogressisti ed aperti al nuovo purchessia (quindi, accesso ai Sacramenti da parte dei divorziati risposati ed omosessuali), a favore del celibato dei preti e del sacerdozio femminile. Cosa chiedere di più? Ma i numeri, ancora una volta, dimostrano il contrario.

    Teologia in Croce

    Teologi agguerriti mettono in croce la teologia in ginocchio di Kasper

    Foto Ap
    “Consideriamo il recente volume del cardinale Kasper, basato sul suo discorso al Concistoro, come una tipica proposta sul divorzio e il nuovo matrimonio”. A scriverlo, in un corposo articolo che sarà pubblicato sul numero di agosto della rivista Nova et Vetera, otto teologi statunitensi – tra cui sette domenicani – docenti alla Pontificia facoltà dell’Immacolata concezione di Washington, all’Ateneo dell’Ohio e alla Catholic University of America. “Le proposte del cardinale Kasper sono simili a quelle che, negli ultimi mesi, erano apparse sui media in quanto discusse dalla Conferenza episcopale tedesca”, notano prima di tutto gli estensori del saggio, aggiungendo che “sebbene di per sé relativamente semplici, tali proposte sollevano un’ampia gamma di questioni teologiche”.

    ET AUDIATUR ALTERA PARS:

     L'ALTRA CAMPANA SUI 

    FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA

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    Pubblichiamo un'intervista realizzata da uno dei nostri redattori ad un Francescano dell'Immacolata della linea "romana" per lumeggiare ulteriormente la questione. Siamo ovviamente disponibili a pubblicare un'intervista con le medesime domande ad un religioso dell'opposta fazione. (La Redazione di Radio Spada) 

    Collaboro col blog Radio Spada e volevo sapere se era disponibile ad una intervista sulla vicenda dei FFI, anche anonima se crede.
     
    Come ho già detto a suo tempo sulle nostre cose la cosa migliore da farsi è il silenzio per consentirci di confrontarci e risolvere i problemi per cui la S. Sede è intervenuta. Qualcuno, purtroppo, la pensa diversamente e sta facendo casino, peggiorando le cose. Mi verrebbe da dirle di pubblicare questo mio parere, tanto lo dico a tutti ma non servirebbe a niente tanto io sono ormai schedato tra i "traditori".
     
    Infatti volevo dare voce proprio alla parte accusata dai vari blog come "cattiva".
     
    Che cosa vuole sapere?
     

    E dai nemici mi guardi Iddio..?

    L'amico segreto di Francesco a Caserta


    Non è cattolico ma pentecostale. Fa parte cioè di quelle comunità cristiane che sono in più stupefacente espansione nel mondo. Il papa sta man mano incontrando i loro capi. Da rivali vuole farseli amici, fino al punto di chiedere loro perdono

    di Sandro Magister



    ROMA, 23 luglio 2014 – Quando trapelò la notizia, confermata da padre Federico Lombardi, che papa Francesco intendeva recarsi in forma privata a Caserta solo per incontrarvi un suo amico, pastore di una locale comunità evangelica, il vescovo della città, Giovanni D'Alise, cadde dalle nuvole. Non ne sapeva nulla.

    mercoledì 23 luglio 2014

    Il triumviro

    Chi è Mario Castellano?

    Mario Castellano(di Emmanuele Barbieri) A un anno di distanza dall’inizio del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, la sorte dell’Istituto è ormai in mano ad un triumvirato composto da padre Fidenzio Volpi, il commissario designato dalla congregazione dei Religiosi, dal padre Alfonso Bruno, il Francescano “parricida”, e da un eccentrico personaggio fino ad oggi in ombra, ma più che mai attivo come consulente dell’operazione poliziesca: il “professor” Mario Castellano. Chi è dunque costui?

    Chi ha orecchi ?

    Le parabole della storia, ovvero,
    Dio abbandona chi abbandona Dio


    Chi ha orecchi intenda!Questo monito di Gesù lo si ritrova in diversi passi dei Vangeli, dove si riportano le parabole raccontate da Nostro Signore.
    Si tratta di un monito che si fonda sul fatto oggettivo che gli uomini tendono a non fare tesoro degli insegnamenti che ci vengono da Dio, sia direttamente, come nei Vangeli, sia indirettamente, come nella storia della Chiesa.
    In questo periodo, in seguito al moltiplicarsi degli sbarchi di clandestini sulle coste della Sicilia, si sta verificando un fenomeno che ricorda da vicino le parabole dei Vangeli.
    Per dimostrare con i fatti la disponibilità all’accoglienza, diversi parroci, autorizzati dai loro vescovi, stanno trasformando le loro chiese in dormitorii.
    La cosa assume due significati importanti per la vita della società civile e per la vita della comunità cattolica. Per un verso si offre un’idea distorta delle chiese, come fossero dei luoghi relativamente inutili, immediatamente disponibili per essere trasformate in dormitorii. Per l’altro, si determina una situazione del tutto ingiustificabile: il luogo di culto cattolico diventa praticamente un luogo di culto non cattolico, in questo caso principalmente musulmano.
    Va detto subito che il fenomeno che adesso si riscontra in Sicilia è ben noto ai cattolici di altri paesi, come la Francia e il Belgio, dove questa pratica dissacratoria è già in uso da tempo.



    La chiesa San Luigi Gonzaga a Palermo

    A.A.A: prete cercasi

    Cercasi sacerdote cattolico

    Tremate terra e voi che fate professione di servire Gesù ma che, al di dentro, adorate voi stessi! Tremate, poiché Dio vi consegnerà al suo nemico perché i Luoghi Santi sono nella corruzione. Molti conventi non sono più case di Dio, ma il pascolo di Asmodeo e dei suoi” (dal messaggio di Maria SS apparsa a La Salette, 1846).
    A tutti i cattolici amorosi di Dio e della sua Santa Chiesa propongo questo semplice elenco (riportando in primiscitazioni da parte di fonti più che attendibili in quanto a cattolicità) che possa agevolare nella distinzione tra un alter Christus e un protestante che si spaccia per prete cattolico, perché, se il gregge di Dio ha bisogno più che mai di qualcosa, è proprio di un buon pastore interessato alla salute - spirituale - delle sue pecorelle.
    Mons. Lefebvre, “Tutti i papi hanno rifiutato lo sposalizio della Chiesa con la rivoluzione che è un’unione adultera, per cui da un’unione adultera non possono venire che ibridi. Il rito della nuova messa è un rito ibrido, i sacramenti sono sacramenti ibridi, al punto che noi non sappiamo più se questi sono sacramenti che donano la grazia o no. I preti che escono dai seminari sono dei preti ibridi; non sanno cosa sono, non sanno che sono fatti per salire all’altare, offrire il sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo e dare Gesù Cristo alle anime” (Lettera aperta ai cattolici perplessi, cap XV, pag 114).

    Belzebù e il suo amico papa

    Quell'amicizia tra Paolo VI e Andreotti


    Giulio Andreotti
    (©lapresse)
    (©LAPRESSE) GIULIO ANDREOTTI

    A partire dal libro di mons Sapienza i ricordi del giornalista teologo Gennari

    GIOVANNI GENNARIROMA
    Qui nei giorni scorsi il collega Scaramuzzi ha ricordato la presentazione del volume “Andreotti e Paolo VI” (Ed. Viverein) curato da mons. Leonardo Sapienza, Reggente della Casa Pontificia, che raccoglie lettere e racconti sul rapporto tra i due durato quasi l’intera vita: per ambedue.

    Ampio il ricordo di Scaramuzzi, con interventi puntuali del cardinale Giovanni Battista Re e di mons. Sapienza, del Dr. Gianni Letta e di Lucio Brunelli…A suo titolo ciascuno di loro ha raccontato la sua esperienza dei due personaggi in questione. Avrei desiderato essere presente: non mi è stato possibile…Qui vorrei aggiungere qualcosa di minimo, ma per me significativo, stimolato anche – e forse parrà strano – da altre circostanze casuali, e da un accenno speciale uscito sulla stampa in questi stessi giorni.

    Il ricino del profeta

    “Francesco vuole raggiungere l'unità anche riformando il papato”

    L'abbraccio tra papa Francesco e il patriarca Bartolomeo
    L'ABBRACCIO TRA PAPA FRANCESCO E IL PATRIARCA BARTOLOMEO

    Bergoglio ha nominato Enzo Bianchi, priore di Bose, consultore del dicastero ecumenico. "Sinodalità e primato". I martiri del Medio Oriente, l'intelligenza delle varie confessioni in Ucraina

     "Il Papa riformerà il papato e ciò favorirà i rapporti con gli ortodossi". Parola di Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, uno dei nuovi consultori nominati ieri da Papa Francesco nel Pontificio consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il dicastero vaticano guidato dal cardinale Kurt Koch responsabile dell'ecumenismo. A caldo il religioso commenta con sorpresa la nomina papale ("Non me l'aspettavo, non mi aveva detto niente"), prospetta una evoluzione sinodale della Chiesa cattolica, auspica che i cristiani del Medio Oriente, e in particolare di Iraq e Siria, non siano lasciati soli dai loro confratelli di altre parti del mondo e sottolinea che le diverse confessioni cristiane dell'Ucraina sono state capaci di evitare una "immersione politica". 

    Inespressivi e fraintesi?


    La Gerarchia e la strategia del fil di ferro 


    di 
    Alessandro Gnocchi martedì 22 luglio 2014 è pervenuta in Redazione:
    .
    Caro signor Gnocchi,
    ho appena letto le dichiarazioni fatte da Mons. Galantino, quello che parlava dei “volti inespressivi” di chi recita il Rosario fuori dagli ospedali dove si fanno gli aborti. “Sono stato frainteso” dice il monsignore, e dà spiegazioni che non stanno in piedi, mentre le sue dichiarazioni di allora erano ben chiare, eccome. E poi la famosa intervista di Scalfari al Papa, che compare e scompare dal sito del Vaticano. Ma il problema non è solo della Chiesa, guardiamo anche ai nostri politici. Renzi che va in giro parlando di “ripresa” che peraltro vede solo lui (ha mai provato a fare la spesa con un normale stipendio medio?), che fa promesse a ruota libera.

    No femen no cry?

    Sorpresa, Bergoglio manda a Colonia un vescovo conservatore (e due)

    Rainer Maria Woelki (foto LaPresse)
    Le signorine di Femen che la scorsa notte di Natale salutarono il cardinale Joachim Meisner saltando sull’altare della cattedrale di Colonia durante la messa, possono rivestirsi. Niente festa per loro, così come non stapperanno lo champagne i membri dell’autorevole Capitolo metropolitano che da almeno cinque anni attendevano il pensionamento del porporato conservatore che nel 1988 arrivò nella grande e ricca diocesi sul Reno, contro il parere del clero locale e per volontà di Giovanni Paolo II.

    Eccepibili e no

    Nova et Vetera Pubblica una risposta multilingue al cardinale Kasper

    Rorate Caeli rivela [qui]. Non posso non sottolineare una delle contraddizioni di questa nostra temperie ecclesiale. Il Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Gerhard Ludwig Müller, sotto citato, in questo caso ha una posizione ineccepibile sulla morale. Ma la sua morale è fondata su una verità storicista, che gli fa dichiarare eretici tutti coloro che non accettano pedissequamente l'idolo concilio perché insistono su alcuni ineludibilidistinguo, a tutt'oggi da nessuno confutati se non a suon di slogan. Dunque, di quale verità stiamo parlando? Non dimentichiamo che è la morale che si fonda sulla verità, non viceversa...

    martedì 22 luglio 2014

    Santa Maria Maddalena

    , la testimone di Cristo

    Santa Maria Maddalena









    (di Cristina Siccardi) Quando il Figlio di Dio entrò nella storia, Maria Maddalena fu fra coloro che maggiormente lo amarono, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario, Maria Maddalena era insieme a Maria Santissima e a san Giovanni, sotto la Croce (Gv. 19,25). Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece il primo Papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Santo Sepolcro. La Chiesa celebra la sua festa il 22 luglio.
    Non parole d’amore, ma atti d’amore ci consegnano i Vangeli sulla figura della Maddalena, colei che aveva lavato (con le lacrime del pentimento), asciugato, baciato i piedi di Cristo.

    Gli incappucciati “normalisti”


    Diffida e ferma rettifica nei confronti di anonimi calunniatori di p. Serafino Lanzetta FI


    Serafino Lanzetta
    Non posso esimermi dal rettificare le calunnie, che in questi giorni circolano sul web, sul conto di padre Serafino M. Lanzetta FI, un sacerdote e studioso profondo, attento e ben orientato. 
    Egli già da diversi anni si è distinto per gli studi seri e appassionati [qui la sua relazione al Convegno sul Vaticano II del 2010; qui un resoconto dell'evento ricco di presenze illustri; qui gli Atti] e per le significative pubblicazioni che ne sono il frutto [qui] [qui]; ma anche per aver portato avanti, finché non l’hanno brutalmente rimosso [qui], una oasi luminosa nella Parrocchia di Ognissanti di Firenze, divenuta in pochi anni un Centro d’eccellenza, sia per la pastorale – rigorosamente biritualista ma esemplare – che come ‘luogo’ e fucina di incontri e attività anche di studiosi del versante tradizionale.

    Riflessioni sulla Santa Messa

    zzppmss
    Domenica, come sempre, ci siamo recati alla S. Messa. Entriamo in chiesa,  magnifica e vetusta chiesa, ben tenuta dai padri filippini che la curano. Bellissimi quadri dei santi e bellissime statue. Tutto parla di Dio e della sua Gloria. Dal fondo della chiesa, quasi dietro all’ altare, viene un suono d’ organo. Il maestro ci accoglie con le melodie liturgiche, i fedeli entrano in silenzio e si accomodano nei banchi  sempre in silenzio, nessuno chiacchiera, tutti attendiamo . Manca ancora qualche minuto all’ inizio del Santo Sacrificio, ci prepariamo con i nostri libretti per seguire le letture sacre, e sempre in silenzio attendiamo.

    Sul matrimonio fra chiesa e mondo

    La requisitoria di Spaemann sul matrimonio fra chiesa e mondo
    Il filosofo tedesco Robert Spaemann, sul mensile americano First Things ha scritto una potente requisitoria delle aperture alla concezione mondana del matrimonio che si stanno facendo largo anche all’interno della chiesa.

    Papa Francesco scherza con una coppia di sposi in piazza San Pietro
    “Il matrimonio non è più visto come una realtà indipendente, nuova, che trascende l’individualità degli sposi, una realtà che, come minimo, non può essere sciolta dalla volontà di un solo partner. Ma può essere dissolta dal consenso di entrambe le parti, o dalla volontà di un sinodo o di un Papa? La risposta deve essere no”. Il filosofo tedesco Robert Spaemann, autorità nel mondo cattolico tenuta in altissima considerazione, fra gli altri, dal conterraneo Benedetto XVI, sul mensile americano First Things ha scritto una potente requisitoria delle aperture alla concezione mondana del matrimonio che si stanno facendo largo – e non da oggi – anche all’interno della chiesa, specialmente in vista del Sinodo straordinario sulla famiglia indetto da Francesco. Seconde nozze, nullità, accesso ai sacramenti per i risposati sono le appendici legali, le incarnazioni storiche del problema matrimoniale in un mondo dove i cattolici divorziano poco meno dei non cattolici, dicono le statistiche.

    Aspetti inquietanti del modernismo

    Aspetti satanici del Modernismo 
    Le dichiarazioni e gli atti sconcertanti di certa parte della gerarchia cattolica rivelano che è in atto la fase finale del tentativo modernistico di occupare la Chiesa di Roma. 
    La mala pianta modernista abbattuta da San Pio X rigermogliò negli anni ’30 con una nuova veste, la Nouvelle Théologie. Condannata da Pio XII, questa recrudescenza eretica fu da Giovanni XXIII tacitamente riabilitata, tanto da nominare i suoi esponenti come esperti e periti conciliari. 
    Passati cinquant’anni, durante i quali l’eresia si è incistata nei seminari e incidendo sul modo di professare la fede di prelati, pastori e laici, vediamo oggi che gli adepti più risoluti di questo modo di sentire la religione stanno scivolando su una prassi per molti versi aliena non solo dal cattolicesimo ma anche dal cristianesimo. Come è stata possibile una tale contraffazione ed inversione? Il fatto è che alcuni aspetti del modernismo ne rivelano l’origine satanico-luciferina, in particolare:  

    La situazione della Chiesa e la Tradizione:

     intervista a don Alberto Secci

    È sempre più evidente, anche in virtù della celebrazione della Santa Messa (rito antico e rito moderno), che esistono due modi di vivere la religione cattolica: sacerdoti e fedeli che si rifanno agli insegnamenti che hanno subito la rivoluzione moderna ed altri che rimangono saldi agli insegnamenti e ai principi della Tradizione della Chiesa, come sarà possibile, secondo Lei, risolvere un giorno tale dicotomia?
    Don Alberto Secci - Occorre che chi ha avuto la grazia di capire, di cogliere questa dicotomia terribile, decida di fronte a Dio di vivere integralmente il cattolicesimo secondo la Tradizione. Questo è il punto.
    Non c’è nulla di astratto nel Cristianesimo. Lo ha detto lei: “in virtù della celebrazione della Messa in rito antico” dei fedeli rimangono saldi agli insegnamenti e ai principi della Tradizione della Chiesa; direi io, rimangono Cattolici semplicemente; i fedeli che hanno subito la rivoluzione, invece, hanno solo una vaga  ispirazione cristiana nel migliore dei casi. Per la verità lei ha detto “ anche in virtù della Messa”, io mi permetto di togliere quell’ “anche”, in che senso?

    Svidercoschi e i "colloqui riservati" del Papa che finiscono sui giornali

    BLOG di Matteo Matzuzzi 
    Gian Franco Svidercoschi è perplesso dall'intervista concessa dal Papa a Eugenio Scalfari (la seconda), che poi intervista non era ma un "colloquio" riservato diventato pubblico (pare senza autorizzazione di Francesco) e "ricostruito" a memoria dal fondatore di Repubblica. In mezzo, le frasi sui "cardinali pedofili", sul celibato, la famiglia, e tanto altro. Il tutto messo tra virgolette, come se a parlare fosse direttamente il Pontefice. Virgolette che qualche volta s'aprivano e poi non si chiudevano. Mistero. Svidercoschi ne ha viste di tutti i colori, lui che il 12 ottobre 1962 (giorno dell'apertura del Concilio Vaticano II) si rinchiuse in un confessionale della basilica di San Pietro e da lì riuscì a documentare lo scontro fortissimo tra le correnti in vista dell'elezione delle commissioni. Insomma, nulla dovrebbe stupirlo. 

    Eppure, in una conversazione con Korazym.org, il vaticanista si dice “molto preoccupato. E non solo per l’etica giornalistica che finisce sotto la suola delle scarpe, ma per le conseguenze che potrebbe avere nel mondo cattolico questo ripetersi di affermazioni inesatte attribuite al Papa". Il rischio, aggiunge Svidercoschi, è che si possa arrivare a una confusione sui princìpi stessi della fede: "Questo dovere sempre smentire e correggere fa si che la notizia sbagliata arrivi subito e dovunque, mentre la rettifica non la nota nessuno e al lettore normale sfugge".

    QUI l'intervista completa

    © FOGLIO QUOTIDIANO


    di Matteo Matzuzzi | 21 Luglio 2014 

    lunedì 21 luglio 2014

    Galantino, buchi e toppe (peggiori…)

    Il vecchio gioco “è sempre colpa dei giornalisti” certe volte non funziona. E alcune toppe sono peggiori dei buchi…

    di Marco Tosatti

    zzGalantinoGalantino, buchi e toppe. Sono in un luogo in cui i collegamenti internettanti sono labili e discontinui, e vedo solo ora la notizia che Zenit riporta di un’intervista del Segretario generale della CEI, mons. Nunzio Galantino, al mensile “Sempre”.
    Mons. Galantino risponde alle critiche che gli sono state rivolte. “Un’aggressione che in realtà mi ha fatto un po’ male”. Il riferimento, scrive Zenit, è alle polemiche seguite alle sue dichiarazioni in cui sosteneva di non identificarsi “con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche”. Il Segretario della Cei ritiene si sia trattato di un equivoco dovuto a strumentalizzazioni mediatiche. “L’intervista in questione – spiega – è nata in un contesto specifico: l’influenza che hanno i mezzi della comunicazione sociale. In quell’occasione dichiaravo che dobbiamo stare attenti soprattutto alla televisione nella quale si utilizzano solo le immagini che aiutano a sostenere la propria tesi personale. Citavo l’esempio di chi inquadra i volti più inespressivi di coloro che recitano il rosario davanti alle cliniche contro l’aborto”.