ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 21 settembre 2014

La necessità della Fede



Quando si parla della fede si tende oggi a pensare a una sorta di sentimento religioso, che ci fa star meglio, che ci permette di guardare al di là dei nostri orizzonti umani, ma tuttavia sempre in una prospettiva intimistica, come una fiducia in un Altro che ci fa sentir bene.

Da un punto di vista cattolico, niente è più lontano dalla Fede di una tale definizione.

Pre partita?


KASPER: “IL SINODO NON SI INCAGLI SU UN DIVORZIO”
 In un’intervista a ‘La Croix’, il cardinale tedesco ribadisce, a proposito del Sinodo, che “la paura è una cattiva consigliera” e che “il Sinodo non può deludere tutti”. La Chiesa, sottolinea, “non può accontentarsi di evidenziare un ideale di vita familiare, ma deve essere realista e accompagnare le situazioni problematiche”, già riscontrabili nella Bibbia- “Il Papa vuole una discussione aperta”
Da quanto accaduto in questi giorni,  se dobbiamo essere sinceri, incominciamo a temere che il Sinodo rischi di trasformarsi – per il giubilo di larga parte del mondo mediatico, avido di sensazioni ‘forti’ - in una sorta di partita tra due squadre assai agguerrite.

Unicuique suum



Nei tempi che cambiano, le verità immutabili devono trovare
Nuove applicazioni, per non farsi trascurare.

Contesto mutato

Partendo dall’argomento contro il sedevacantismo visto come un miope errore in una complessiva situazione anomala, un amico italiano (CC) ha una visione più ampia di questa questione. Senza essere sacerdote o teologo, egli avanza l’opinione che il sedevacantismo sia solo uno dei numerosi tentativi nella Chiesa per inquadrare la crisi di oggi nelle categorie di ieri. Non si tratta di un cambio della teologia cattolica, ma della situazione reale in cui questa teologia deve essere applicata in seguito al cambiamento di rotta sopraggiunto col Vaticano II. Ecco un punto chiave circa questo mutamento della realtà: - 

Fuori turno


Stella gialla? La vollero i sionisti tedeschi! Checchè ne dica l’ebreo lauder ronald del WJC.


Click...
Click…
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Le grandi manovre sioniste per togliere di dosso allo “stato ebraico“, alle sue dependances incistate in ogni dove e ai suoi stolti shabbat-goyim di servizio,  il marchio a sangue palestinese che si sono ri-conquistato a Gaza, nell’antisemita 2014-safari-di-caccia-al-semita-palestinese coinvolgere il mondo nella guerra di israele contro L’Iran e gli Arabi, si sono arricchite dell’incontro tra  l’ebreo  capo lauder ronald, del WJC, ed il gesuita Bergoglio.

Cristianesimo decrescente

Comunione divorziati, Papa Francesco vuol salvare la Chiesa da fuga dei fedeli




ROMA – Il Sinodo sulla famiglia che si terrà a ottobre e nell’anno prossimo agita la Chiesa. Per la prima volta in tempi moderni cinque cardinali, capeggiati dal tedesco Gerhard Ludwig Müller, contestano pubblicamente le tesi del cardinale Walter Kasper, tedesco anche lui, incaricato da Papa Francesco di stendere il documento del confronto.

Questo è quello che è accaduto alla Sede Apostolica?

Materialismo “dialettico” dalla Sede Pontificia?

Aggiungi didascalia

Interpretare il mondo della natura e l’incessante incedere del corso degli eventi, utilizzando come lente d’ingrandimento l’unico principio esplicativo della materia, è cosa che appartiene al passato della filosofia, radicatasi nei meandri del pensiero del “sinistro” hegeliano. In realtà non si tratta propriamente di originale intuizione, ma, come spesso accade nella giravolta di pensieri che frullano nei cervellotici tentativi di spiegazione del reale, rappresenta una conferma di quel che di vero appartenne ai corsi e ricorsi di vichiana memoria applicati all’umano ragionare.

Il terzo papa

San Pietro era sposato ma seguì Gesù e lasciò a casa la moglie

Parlando dei cristiani divorziati e risposati in un secondo matrimonio e del loro desiderio d'esser perdonati e riammessi al sacramento dell'Eucarestia, il cardinale Walter Kasper ha detto una frase che è stata fatta propria da papa Francesco. La frase è questa: "La Chiesa non può dar l'impressione d'essere un castello con il ponte levatoio tirato su, le porte serrate, postazioni e sentinelle dovunque".

L'immagine è molto efficace e papa Francesco l'ha fatta propria. Del resto si era già espresso sull'argomento ed era stato ancor più chiaro. "La Chiesa - aveva detto - deve guardare alla realtà concreta, chinarsi sui fatti del mondo con tenerezza e accoglienza. I dottori delle leggi, gli scribi, i farisei, parlavano bene e insegnavano la legge. Ma lontani. Mancava la compassione e cioè patire con il popolo. Il Signore non è mai stanco di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli il perdono". 

Infine, in innumerevoli occasioni Francesco ha ricordato che l'indicazione principale del Concilio Vaticano II è stata quella di aprirsi al dialogo col mondo moderno, entrare con esso in sintonia per poter risvegliare la vocazione del bene e l'amore verso il prossimo, fermo restando il libero arbitrio della scelta.

Queste posizioni il Papa le discute continuamente con i cardinali della Curia oltreché con gli altri dignitari dei Consigli vaticani, delle Congregazioni, dei Ministeri, delle università cattoliche. Poi dice il suo pensiero, la sua concezione e il suo sentimento e quello diventa tema di riflessione di tutta la Chiesa. 

Da quando ho letto ciò che scrive e dice e soprattutto da quando ho potuto parlare direttamente con lui, mi sono convinto che la sua non è una riforma della Chiesa, ma una rivoluzione. 

Consapevoli eresie

Chi intende riformare l'irreformabile

Assistiamo sgomenti, da tempo, a talune affermazioni con cui, capovolgendo e tradendo la Paola di Cristo, il card. Kasper si accinge, in qualità di “teologo” scelto da papa Bergoglio per il prossimo Sinodo straordinario (ottobre 2014) ad immettere una “nuova” dottrina sul tema del divorzio, e nella fattispecie, sul tema dei cristiani “divorziati/risposati”. Un Sinodo che, per tale tematica, si rende illegittimo in partenza perché intende esaminare una dottrina già definita.
Leggiamo infatti alcune dichiarazioni che si configurano quali palesi, consapevoli eresie perché non possiamo pensare che il card. Kasper non conosca quanto la dottrina e la Tradizione insegnano quando, coram populo, egli si permette di dire: “Non posso pensare ad una situazione in cui un essere umano è caduto in un buco senza via d'uscita [il matrimonio monogamico ed indissolubile]. Spesso egli non può tornare al primo matrimonio [che non è il “primo” ma l'unico così che il secondo, vivo l'altro coniuge, non è matrimonio ma concubinato]. Se questo è possibile, ci dovrebbe essere una riconciliazione con la moglie o con il marito, ma questo spesso non è possibile” e continua non solo ipotizzando, ma dando per certa l'assoluzione e l'ammissione dei cosiddetti divorziati risposati ai sacramenti.

sabato 20 settembre 2014

Sua Eminenza Reverendissima,

Firenze. Il Cardinale Betori, il divieto alla celebrazione in Vetus Ordo e la degiuridicizzazione della Chiesa  

Sua Eminenza Reverendissima, il Cardinale Giuseppe Betori, ha negato a Padre Serafino Lanzetta la possibilità di celebrare pubblicamente la Santa Messa di sempre in diocesi di Firenze, dove, il 25 settembre prossimo venturo, sarà presentato il suo libro «Il Vaticano II, un Concilio pastorale. Ermeneutica delle dottrine conciliari» (clicca qui per il programma dell’incontro): in quella circostanza, gli organizzatori, vale a dire l’Associazione Comunione Tradizionale, avrebbero voluto far precedere l’evento da un Santo Sacrificio della Messa, celebrato dallo stesso padre Serafino.

di Carlo Manetti

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Sua Eminenza Reverendissima, il Cardinale Giuseppe Betori, ha negato a Padre Serafino Lanzetta la possibilità di celebrare pubblicamente la Santa Messa di sempre in diocesi di Firenze, dove, il 25 settembre prossimo venturo, sarà presentato il suo libro «Il Vaticano II, un Concilio pastorale. Ermeneutica delle dottrine conciliari» (clicca qui per il programma dell’incontro): in quella circostanza, gli organizzatori, vale a dire l’Associazione Comunione Tradizionale, avrebbero voluto far precedere l’evento da un Santo Sacrificio della Messa, celebrato dallo stesso padre Serafino.
CLICCA QUI per leggere il testo della richiesta inoltrata da Comunione Tradizionale. CLICCA QUI per leggere la risposta dell’Arcivescovo

Chi aveva dei dubbi?

Kasper, la pastorale è un pretesto
Sinodo, la messa
Il cardinale Kasper dice che il Sinodo dovrà essere pastorale, però insiste anche nel dire che “la dottrina cattolica non è un sistema chiuso” e come tale deve aprirsi alla complessità delle situazioni. Ma allora vuole dei cambiamenti nella dottrina. Del resto, la misericordia, elemento su cui egli ha insistito molto sin dalla relazione ai Cardinali all’ultimo Concistoro e che dovrebbe aprire la strada a nuove prassi pastorali per i divorziati risposati, non fa parte anch’essa della dottrina? La coppia verità-misericordia viene spesso tradotta come se la verità appartenesse alla dottrina e la misericordia alla pastorale, ma anche la misericordia fa parte della dottrina, dato che Gesù Cristo stesso è la Misericordia. Quindi si vogliono cambiamenti dottrinali, pur ribadendo che “la dottrina è chiara, non si cambia” e che il Sinodo dovrà essere e sarà pastorale. Perché non si dice direttamente che si vogliono cambiamenti dottrinali? In questo caso le posizioni sarebbero più chiare. 

Povera chiesa

La Chiesa dell'arcobaleno

Aleggia un’orribile forza attorno allo spettacolo delle teste mozzate esibite in favore di camera dai boia islamici. Un orrore  impalpabile che sorge dalla banalità del male esibito sul palcoscenico planetario come simbolo di conquista religiosa e poi scende a serpeggiare sinuosa in platea. E lì, in luogo dell’applauso, si compiace del povero balbettìo di quel che resta dell’occidente cristiano, convinto di placare il proprio terrore mendicando dialogo presso un islam moderato inventato a propria immagine e somiglianza.
Pia illusione originata in un cattolicesimo che, nutrito di cascami illuministi e postilluministi, ha smesso da tempo di alimentarsi dei simboli propri e dunque non è più in grado di decifrare quelli altrui. Un cattolicesimo postilluminista che, per contrappasso, ha avuto in eredità una ragione così debole da aver abolito le differenze per manifesta impossibilità di comprenderle. Un cattolicesimo disarmato, dimentico di se stesso, che tenta goffamente di cogliere sfumature e gradazioni in un mondo che, nella sua radice religiosa, non ne contempla.

I fedeli 2.0 per papa felix

CLICCA ‘STO MIRACOLO! BOOM DI CONTATTI PER LA DIRETTA STREAMING DELLA LIQUEFAZIONE DEL SANGUE DI SAN GENNARO - IL PORTALE DEDICATO HA REGISTRATO 2 MILIONI DI CONTATTI E DUECENTOMILA PRESENZE SUI SOCIAL - - -

Moltissimi fedeli dai paesi del Nord America, dell’America Latina, dell’Australia e del Sud Africa, hanno pregato online grazie al programma “Gennaro, il sangue di un popolo” - Il “sacro web”, internet come piattaforma per il culto religioso, è un fenomeno in continua espansione: da Assisi a San Giovanni Rotondo fino al Vaticano…

Mammoletta a chi?


1. SARÀ PURE IL PAPA DEI POVERI MA BERGOGLIO NON E’ CERTO UN PAPA MAMMOLETTA - 2. E VISTO CHE LA CURIA STA INIZIANDO A FARGLI UN’OPPOSIZIONE SEMPRE PIÙ ACIDA E SILENZIOSA, L’ARGENTINO INIZIA A USARE IL BASTONE E A CASTIGARE CHI GLI ROMPE LA MITRA - 3. I CINQUE CARDINALI CHE HANNO OSATO DICHIARARSI CONTRARI ALLE APERTURE DI KASPER SUI DIVORZIATI, SI SONO CONDANNATI AL TRAMONTO. UNO DI QUESTI, L'ULTRA CONSERVATORE BURKE, VERRÀ TRASFERITO AL SOVRANO ORDINE DI MALTA. E NON È UNA PROMOZIONE… - 4. E POI L’ORDINE E’ UN POSTO STRANO: GLI ITALIANI PAGANO TUTTO E COMANDANO SEMPRE TEDESCHI, FRANCESI E AMERICANI. I QUALI, SONO COSÌ PIENI DI PROGETTI NEL MONDO, DA PENSARE CHE FORSE LE ATTIVITÀ SANITARIE IN ITALIA SONO SECONDARIE - 5. MA DALLA CURIA ARRIVA UNO SPIFFERO SINISTRO: SE L’ORDINE DI MALTA CHIUDERÀ L’OSPEDALE DI ROMA, SIAMO SICURI CHE L’ITALIA LASCERÀ AD ESSO, PRATICAMENTE GRATIS, LA GRANDE SEDE DI VIA CONDOTTI E QUELLA SUL COLLE DELL’AVENTINO?

Esito imprevedibile?

Sul prossimo sinodo sono aperte le scommesse

Per la prima volta dopo decenni vescovi e cardinali torneranno a scontrarsi su tesi radicalmente contrapposte, in particolare sul sì o no alla comunione ai divorziati risposati. È papa Francesco che ha voluto riaprire la contesa. Dall'esito imprevedibile

di Sandro Magister

ROMA, 19 settembre 2014 –  Il sinodo sulla famiglia convocato in ottobre in Vaticano in una cosa somiglia a papa Francesco: non lascia prevedere come si svilupperà e tanto meno come andrà a finire.

Il papa l'ha voluto così: aperto alla libera discussione anche sui punti che più dividono, come ad esempio se dare o no la comunione ai cattolici divorziati e risposati con rito civile.

Bisogna tornare indietro più di quarant'anni, al 1971, ai primordi della storia di questo istituto, per trovare un altro sinodo anch'esso al cardiopalmo, quella volta sul superamento o no dell'obbligo del celibato per il clero della Chiesa latina.

Sinodi anche nel basso..

““Padre Candido e quel segreto sull’inferno””


Don Gabriele Amorth

Oggi si è aperta la causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Candido Amantini, sacerdote passionista e per 36 anni esorcista di Roma, alla Scala Santa. Il suo allievo più celebre (considerato anche il successore) è Don Gabriele Amorth, 87 anni, che oggi ha voluto partecipare alla cerimonia di apertura del processo. Il sacerdote paolino, che di recente ha pubblicato il volume “L’ultimo Esorcista”, ha voluto ricordare il padre passionista e ci ha raccontato di quella volta che il diavolo si mise a discutere con il suo maestro dell’inferno.

Antesignano dei neo FI

COME SI TRADISCE ANCORA GESU’
ovvero quando si esaltano i suoi traditori
Romagnano Sesia (NO): Venerdì Santo:
 Giuda si impicca



Non so quanti libri abbia io letti nel corso della mia relativamente lunga vita. Di moltissimi non conservo gran memoria se non il titolo e poco altro, ché il tempo, nel suo scorrere, tutto seco rapisce e financo le nozioni più ancorate e fisse che ritenevo, perciò, inamovibili dalla mia mente. Libri di svariati argomenti: letterarî, storici, filosofici, teologici, scientifici, narrativi, saggi, interi volumi, più o meno gradevoli, più o meno ostici, più o meno decorosi, facili, aspri, tiepidi.  Libri su cui ho vergato, a matita rossa e blu, i miei commenti, le mie correzioni, le mie riserve, le mie intemerate, le mie approvazioni, e da cui ho tratto insegnamenti e stimoli ad una ulteriore e più organica conoscenza. Ma non ricordo di averne  letto uno così serio, per la tematica, ma banale, insipido, supponente, affabulante, fastidioso e ridicolo nell’idealità, come questo edito dalla Editrice Bompiani 2014, il  “FA’ CHE QUESTA STRADA NON FINISCA MAI – UN’APOLOGIA DI GIUDA”  di Luca Doninelli, scrittore “cattolico”, in bilico tra Voltaire, Testori, Pasolini, don Giussani e, adesso, Giuda. Un libro che si propone per il vezzo snob del controcorrente e dell’originalità;  genere di gusto suicidario che da decenni, in casa cattolica, va alla grande.

venerdì 19 settembre 2014

Da fratelli maggiori a gemelli clonati


NAZIONI UNITE DELLE RELIGIONI: PERES LE VUOLE. INCONTRA PAPA FRANCESCO, "IN ASCOLTO"

Giovedi scorso, il Papa e l'ex  Presidente isreliano Shimon Peres, si sono incontrati per una conversazione privata di 45 minuti. Fulcru di questa discussione è stata la proposta fatta da Peres, di stabilire un “United Nations of Religions” (Nazioni Unite delle Religioni) 

Si è trattato del terzo meeting tra i due uomini, in poco più di quattro mesi. Come potete vedere nel seguito, Papa Francesco
" ha mostrato il suo interesse, attenzione e incoraggiamento" quando Peres ha esposto la sua proposta.

Salus novatorum?


Frati F.I: chiuso dai nuovi superiori un altro convento francescano. A Benevento.

Abbiamo ricevuto questa accorata lettera, e accogliendo l'auspicio della lettrice, diamo spazio su MiL a questa notizia e giriamo la sua domanda ai Superiori: al Commissario p. Volpi e al Segretario Generale p. Bruno. Purtroppo, cara Signora, mi sa che a qualcuno, della salus animarum dei fedeli, poco più importi. Prevalgono altri interessi terreni. E di questo dovranno rendere conto un giorno. 
Roberto
Redazione Messainlatino,
salve,
sono una fedele della Chiesa di San Pasquale a Benevento, affidata da tempo ai Francescani dell'Immacolata. Voglio segnalare la chiusura del Convento di San Pasquale a Benevento per volere degli stessi superiori dei Francescani dell'Immacolata.

Non avendo san Gennaro dalla loro, fan parlare la sibilla cumana*

San Gennaro, si ripete il miracolo del sangue: “Il Papa a Napoli il 21 marzo 2015″

Alle ore 10.11 si è sciolto il sangue del Patrono di Napoli, custodito nelle ampolle esposte in occasione della celebrazione religiosa. La notizia del Papa a Napoli comunicata dal cardinale Sepe dall'altare: atterrerà in una periferia della città, pranzerà coi detenuti e visiterà un ospedale cittadino. Poi la messa in una piazza napoletana.

Oggi è il 19 settembre, giorno di San Gennaro, patrono della città di Napoli. E nel capoluogo campano c’è la celebrazione religiosa in attesa che si verifichi l’annuale, attesissimo, prodigio della liquefazione del sangue custodito all’interno delle ampolle.

Meglio clericali che gesuiti!

Comunione ai divorziati, Papa Francesco ai cardinali: “No al clericalismo”

Puntuale è arrivata, seppure in modo indiretto, la risposta di Bergolio ai cardinali che contestano la sua apertura ai divorziati risposati in vista del Sinodo dei vescovi sulla famiglia. "Il Papa non ha il compito di offrire un'analisi dettagliata e completa sulla realtà contemporanea, ma invita tutta la Chiesa - dice il pontefice - a cogliere i segni dei tempi"

papa francesco

Says no!

Il porporato gigante che dice di no

George Pell, chiamato dal Papa a Roma, contro cambi di dottrina

Il cardinale George Pell
Roma. Francesco lo chiama “il mio ranger” e ne loda “la tenacia degna d’un campione di rugby australiano”. In realtà, George Pell, cardinale settantaduenne di Santa romana chiesa, alla palla ovale ha sempre preferito il football. Ha giocato nella squadra del St. Patrick College di Ballart, stava per diventare professionista con il Richmond Football Club, poi è arrivata la chiamata e s’è fatto prete. Alto quasi due metri, imponente, all’inizio dell’anno il Papa preso quasi alla fine del mondo l’ha voluto a Roma, affidandogli – a sorpresa – la palla avvelenata per eccellenza, la macchina delle finanze vaticane.

Chi tocca i fili muore?

Kasper, il papa, i cardinali. Misericordia a corrente alternata

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Il cardinale Walter Kasper ha reagito stizzito alla notizia dell’imminente pubblicazione negli Stati Uniti e in Italia di un libro dichiaratamente critico della sua proposta di superare il divieto della comunione ai divorziati risposati, scritto da cinque cardinali di prima grandezza, dall’arcivescovo segretario della congregazione per le Chiese orientali e da tre studiosi.
“Ne sono stato informato dai giornalisti: a loro è stato mandato il testo, a me no. In tutta la mia vita accademica una cosa simile non mi è mai accaduta”, ha detto in un’intervista a “La Stampa“.

Questione minore

La strategia è chiara: far passare quanti difendono la dottrina tradizionale della Chiesa in fatto di famiglia e matrimonio – vescovi, cardinali, teologi - come “nemici del Papa”, che tramano nell’ombra con strategie senza precedenti, come addirittura un libro in cui riaffermano la validità della visione della Chiesa contro i tentativi di trasformarla in qualcosa di simile a una denominazione protestante. Loschi figuri che vogliono discutere pubblicamente di cose di cui si dovrebbe parlare soltanto durante il Sinodo, e che impongono una discussione soltanto sulla comunione ai divorziati risposati quando il Sinodo dovrebbe occuparsi di tante altre sfide che riguardano la famiglia. Ieri avevamo già commentato l’editoriale sul Corriere della Sera di Alberto Melloni, (clicca qui) ma il Corriere insiste, stavolta con Massimo Franco, che cerca di ricostruire ancora più precisamente questo clima da congiura di palazzo contro lo spirito innovatore di papa Francesco. E a dare man forte ci pensa anche La Stampa, che addebita ai cardinali “conservatori” un clima da guerra da cui ovviamente il cardinale Walter Kasper rifugge, lui – si confessa a Vatican Insider – ha posto solo delle questioni, peraltro «in accordo con il Papa»: nessuna volontà di cambiare la dottrina, ci mancherebbe, ma solo domande su come aiutare persone e coppie nei casi complessi...

Il cardinale scelto da Francesco frena:«I divorziati? Questione minore»

Pell, capo delle finanze vaticane: «La Chiesa non capitoli. Dare una scialuppa ai naufraghi del divorzio. Ma per dirigerli verso gli scogli o verso un porto sicuro?»


Il cardinale prefetto australiano George Pell (Ansa)Il cardinale prefetto australiano George Pell (Ansa)
«Secondo alcuni il compito primario della Chiesa è fornire una scialuppa di salvataggio ai naufraghi del divorzio... Ma dove devono dirigersi queste scialuppe di salvataggio? Verso gli scogli, verso le paludi o verso un porto sicuro, che si può raggiungere soltanto con difficoltà?».
Zattere sì, ma che assicurino la salvezza. Dopo i cardinali Gerhard Ludwig Müller, Raymond Leo Burke, Walter Brandmüller, Carlo Caffarra, Velasio De Paolis e Angelo Scola, anche Pell si schiera contro quelle soluzioni pragmatiche e misericordiose («zattere» appunto), secondo la prassi della chiesa ortodossa, che un altro cardinale, Walter Kasper, vorrebbe che fossero lanciate verso i cattolici divorziati risposati al prossimo Sinodo di ottobre sulla famiglia.

Medjugorje…33 anni dopo

(I parte)

images Medjugorje
Gettare una luce sui fatti di Medjuorje, dopo che è diventato nell’arco di trentanni e più, uno dei “santuari” più frequentati dal mondo cattolico, e dopo che  mediaticamente, personaggi televisivi, illuminati sulla “via di Damasco” ne sono diventati testimonial, è estremamente difficoltoso cercare di ricomporre i fatti come sono realmente avvenuti. Quello che si può tentare di fare però, è di ripercorrere i fatti accaduti fin dall’inizio.
       In un indagine di polizia, quando dopo un lunghissimo tempo si “brancola ancora nel buio”, si ritorna sul luogo del delitto. Si ispeziona di nuovo la scena, si cerca di ricomporre mentalmente i vari indizi fin nei minimi particolari, i quali, durante il tempo trascorso, possono essere stati dimenticati, deformati o sfuggiti. Per questo credo che quasi tutti, soprattutto i pellegrini che si recano a Medjugorje, abbiano dimenticato o non conoscano i fatti come sono realmente accaduti. Fatti, che sono stati volontariamente o involontariamente “contaminati”. La scena come si presentava all’origine, nessuno più la rammenta, e se la si ricorda non gli si da nessun valore analitico per capire la verità. E questo è male, perché solo esaminando il contesto, le circostanze, la personalità dei “veggenti” e tutti coloro i quali li hanno influenzati, in buona fede o no, si può intravedere qualcosa di molto anomalo e pericoloso.
Si torna così nel lontano 1981 e precisamente il 24 di giugno.
E’ curioso come questa data, coincida casualmente con altre date circondate da una alone di mistero. Una è la fondazione della massoneria speculativa avvenuta nel 1717, per l’appunto il 24 di giugno. Un’altra, piuttosto conosciuta, riguardano le feste dionisiache  e i sabba infernali al solstizio d’estate della notte di S. Giovanni. Un’ ultima, la più sconosciuta, è la data storica per  la quale gli ambienti ufologici la riconoscono come tale, a motivo  del primo avvistamento di UFO, avvenuto, così dicono, il 24 di giugno del 1947. Faccio riferimento a questa data con cognizione di causa, in quanto, avendo studiato per anni il fenomeno ufologico, riscontro delle anologie incredibili; dagli avvistamenti luminosi di ogni tipo e fattura, (*) ai contatti  con alieni “bellissimi” portatori di pace amore e fratellanza.
Probabilmente queste ricorrenze non hanno  niente a che fare con Medjugorje, a meno che, questo evento, non abbia le stesse origini fumose di quelli sopra descritti.
PAURE E PANICO NELLE PRIME VISIONI
 In alcuni libri, scritti da autori anonimi che circolarono negli anni successivi, raccontarono i fatti in modo banale e superficiale, nel tentativo di descrivere l’avvenimento inserendolo in uno scenario di falsa serenità. Infatti se andiamo a rileggere le deposizioni dei “veggenti” interrogati separatamente, emergono paure e contraddizioni che lasciano forti dubbi sull’origine soprannaturale della visione.       Mentre nei primi testi citati si cerca di dare una versione piuttosto edulcorata ( ad esempio, volendo emulare Fatima, citano che l’allora quindicenne Ivanka Ivankovic’, una delle due prime “veggenti”, portava al pascolo le pecore), ebbene,  nel documentatissimo libro ” La Vergine appare a Medjugorje ?”  del mariologo e accanito sostenitore della apparizioni, Rene’ Laurentin, riporta, per diretta testimonianza degli stessi veggenti,  una descrizione dell’evento in maniera diversa, anche se lo stesso nasconderà un po’ di imbarazzo su alcuni comportamenti scomposti e ridicoli dei “veggenti”.
Ivanka Ivankovic insieme a Mirjana Dragicevic, mentre era a passeggio lungo la via di Podbrdo che costeggia i piedi della collina, vede una figura luminosa lontana e indistinta; ed esclama: “Ecco la Gospa!” (la Madonna). Esclamazione al quanto curiosa, come se la stesse già aspettando. La prima sensazione che ebbero, contrariamente ad una comprensibile attrazione, fu la paura, che prese talmente il sopravvento da ritornare in tutta fretta al villaggio. Lì incontrarono la piccola Milka Pavlovic, e con lei si recarono di nuovo sul luogo della apparizione. La vedono ancora sempre lì, luminosa, sopra una piccola nuvola. In quel mentre vedono arrivare Vicka Ivankovic. Le tre ragazze la vedono e la chiamano da lontano: ” Guarda la Gospa! ”  Quella chiamata irrita Vicka…”Quale Gospa? Scherzano o hanno visto una biscia?”… Mi cavai le scarpe e a piedi nudi fuggii via, correndo come una pazza.” Arrivata al villaggio scoppiò in lacrime:…”non sapevo che fare ne dove mettermi.” In seguito dirà: “Il primo giorno, abbiamo tutti urlato facendo boccacce”. E questo lo disse anche a Padre Bubalo.  Ancora scossa e singhiozzante, chiese a Ivan Ivankovic e a Ivan Dragicevic, di accompagnarla nei pressi della visione:…”dicono di vedere la Gospa. Io non voglio vederla. Voglio solo andare là.” Questa volta vide e rimase attratta. Ma non i due Ivan. Anzi, Ivan Dragicevic che portava con se un sacchetto di plastica con delle mele, nel vedere, fu preso dalla paura, scavalcò uno steccato, e nel farlo, il sacchetto di mele che portava  con se ruzzolò in terra rimanendo lì senza raccoglierlo. Anche l’altro Ivan se la diede a gambe. L’apparizione fece segno alle ragazze di avvicinarsi ma queste non lo fecero. Vicka la guardò per qualche minuto, poi di nuovo la paura le prese il sopravvento…”fuggii di nuovo…ero felice e allo stesso tempo spaventata. Avevo paura e nello stesso tempo ero contenta. Mi gettai sul divano e non finivo di piangere”.
Si potrebbero già evidenziare un paio di fatti; innanzi tutto i veggenti sono immediatamente sicuri di vedere la Madonna, cosa che non fu ne per Bernadette e ne per Lucia, Giacinta e Francesco a Fatima, i quali hanno parlato sempre di una Bella Signora. Inoltre quel turbamento così forte a l’idea di vedere la “Gospa” sembra che abbia continuato anche dopo alcuni anni; infatti non si capisce come mai dopo tre anni Ivan Ivankovic, con l’evidente imbarazzo di Padre Laurentin dica: “Non mi piace pensarci, mi mette in confusione”. Un’altra singolarità accadde il giorno dopo, il 25 di giugno: Ivan Ivankovic e MIlka Pavlovic non ritornarono, si unirono ai quattro “superstiti” rimasti, Marija Pavlovic, la sorella di Milka e Jakov Colo. E’ da rilevare una forte dose di perplessità in questo scambio di “veggenti”. Come se uno valesse l’altro, chi sia sia, sembra che siano candidati tutti i ragazzi del villaggio. Una specie di setaccio per vedere chi è più o meno impressionabile? Padre Laurentin, infatti, non potrà fare a meno di aggiungere che Ivanka provava un senso di malessere e che molti veggenti scoppiavano in lacrime al ritorno dalle apparizioni. Anche se lo stesso aggiunge di suo che sono lacrime di pace, è difficile crederlo, in quanto poco conciliabili con il “malessere” di Ivanka o con quello di Ivan Ivankovic che dopo, a tre anni di distanza, proveranno ancora.
Questi episodi che riguardano gli stati d’animo dei primissimi giorni sono estremamente importanti. Sono particolari che si differenziano enormemente da tutte le altre apparizioni della Madonna avvenute nel corso dei tempi. La paura e il fuggi fuggi davanti alla sua celeste apparizione, contrastano con il timore reverenziale, la pace e la serenità dell’anima infusa fin dal primo momento durante tutte le apparizioni riconosciute dalla Chiesa.
S. Bernadette non fuggì e ne’ ebbe paura, anzi fu traboccante di gioia; i pastorelli di Fatima neanche a parlarne, esclamavano di continuo: “Oh, che bella Signora!..che bella Signora!”. Tanto meno Melania e Massimo a La Salette e via via tutte le altre. Ammettiamo pure che potessero averlo avuto  un attimo di timore iniziale, ma esso svanì subito dopo, in quanto la natura divina dell’apparizione non poteva che emanare gioia e serenità.
Vicka confermerà sempre, anche in  seguito, il panico dei primi giorni. E tale ansia sarà presente ancora nelle apparizioni di Marjia e Ivan avute il 22 e 23 aprile del 1998, dopo 17 anni. Infatti, nel bel mezzo della visione, furono monitorati dallo staff medico dei dottori Resch e Gagliardi, dei forti stati d’ansia. I ritmi cardiaci dei due, alla fine del rosario, che precede l’apparizione, furono paragonati a quello di una persona posta sotto sforzo. Quelli di Ivan raggiunsero addirittura i 135 al minuto (87 all’inizio) durante l’estasi del 22 aprile e 120 in quella del giorno dopo (all’inizio tra 95 e 100). Marjia, nonostante il carattere più controllato, raggiunse le 114 pulsazioni al minuto (dalle 84 iniziali) il 22 di aprile e le 100 pulsazioni il 23 (dalle 84 iniziali). Dunque, credo che sia lecito pensare che gli effetti di queste apparizioni non sono quelli previsti dalla Chiesa per permetterne il culto.
Domandandoci se tale agitazione e paura dei veggenti di Medjugorje siano di origine preternaturale o semplicemente umana…ne parleremo in seguito.
Parte prima
(*) Dal 1968 al 2009 fenomeni luminosi che ricordano vagamente una figura attribuita alla Madonna, accompagnata da luci di vari  colori e da croci luminose, sono apparsi a Il Cairo sopra una chiesa coopta dedicata alla Vergine Maria.
Sagittarius

giovedì 18 settembre 2014

Carrozze vacanti cercansi..


Chi voleva mandare don Bosco in manicomio ?
Un episodio che mi veniva raccontato fin da piccolo (e che l'agiografia contemporanea ha molto edulcorato) è il seguente:
Le idee grandiose di don Bosco avevano suscitato l'invidia e la gelosia di alcuni ambienti ecclesiastici (Nihil sub sole novum, già Clemente Romano parlava di questo) per cui fu riferito ad Alessandro Riccardi di Netro, arcivescovo di Torino, che don Bosco era completamente matto ed aveva bisogno di un lungo periodo di ricovero in manicomio (chissà che cure gli avrebbero fatto all'epoca !) .

Continua la svendita del papato

Le Iene mettono all’asta la papalina di Papa Francesco

Grande successo dell'iniziativa benefica lanciata ieri sera dal programma di Italia 1







Le Iene mettono all’asta la papalina di Papa Francesco<1/10>





Le Iene mettono all’asta la papalina di Papa Francesco
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Ha superato i 90.000 euro in poche ore l’asta bandita ieri sera durante il programma televisivo de Le Iene, che ha messo in vendita su eBay una papalina indossata da Papa Francesco con l’obiettivo di devolvere il ricavato all’associazione a una Onlus operante in un villaggio della Repubblica Democratica del Congo.
Foto: eBay
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