Per le vittime coinvolte nell'attentato a Charlie Hebdo il pontefice ha pregato nella messa a Santa Marta. "Preghiamo, in questa Messa - ha invitato Papa Francesco nella Messa a Santa Marta, la prima del 2015 - per le vittime di questa crudeltà. Tante! E chiediamo anche per i crudeli, perché il Signore cambi il loro cuore".
Dinanzi a questa rivoltante ipocrisia da parte del sedicente Vicario di Cristo, ecco chi sono le "vittime" di Charlie Hebdo: sacrileghi, blasfemi e servi di Satana.
Noi ipocriti, noi sepolcri imbiancati, noi formalisti che crediamo ancora in un Dio cattolico, meritiamo il disprezzo di Bergoglio, che non ha di meglio da fare che pregare per dei maledetti che ora bruciano all'inferno.
Postato da Cesare Baronio
IO NON SONO CHARLIE
LIBERTA' DI SATIRA O LICENZA DI EMPIETA'?
di U. T.
Poco egregi e acritici manifestanti in massa, io non ho bisogno di confondermi con voi e identificarmi con Charlie Hebdo, per condannare la strage di Parigi e per dire che non si uccide in nome di Dio.
Il mio Dio, il Dio dell’amore, mi dice che la vita è sacra, che non si uccidono i bambini nel grembo materno, che non si uccidono le persone malate in stato terminale, che non si deve uccidere neppure chi si rende responsabile del più atroce dei crimini. Il mio Dio mi dice che non si uccide e basta.
Invoco perciò la Sua pietà per le vittime di questa ennesima mattanza e la Sua misericordia per i carnefici.
Come tutti gli uomini di buona volontà, mi auguro anche che accadimenti come questi non abbiano mai più a ripetersi e che il mondo possa un giorno liberarsi di tutti i fanatici che ancora oggi barbaramente macellano i loro simili per pretesa ispirazione divina.
Ma non ci può essere libertà senza lo splendore della verità. E’ la verità che ci fa liberi e non il contrario.
Questa strage non è stata un attentato contro la libertà di stampa, ma un’azione esecrabile, ripugnante e abominevole compiuta da criminali che credono che possa esistere un Dio orgoglioso di chi lo vendichi delle offese subite.
Perché di questo si è trattato, fanatici criminali - educati appunto al fanatismo e al crimine - che hanno giustiziato, dal loro punto di vista in maniera orrendamente esemplare, chi si è reso reiteratamente responsabile di gravi e imperdonabili offese al loro Dio.
La libertà di stampa non c’entra nulla, come invece ipocritamente si vuol far credere.
Però pur condannando il gesto criminale incondizionatamente, non si può accettare l’idea che si debba essere tutti Charlie Hebdo.
La mia cultura, le mie radici cristiane, la mia fede, l’appartenenza alla mia Chiesa me lo impediscono.
Io non sono come Charlie Hebdo, io non godo di fronte a una vignetta che dissacra la Madonna a gambe aperte mentre partorisce Gesù Bambino come in un prodigioso numero da circo e mi indigna l’illustrazione “satirica” dello Spirito Santo che sodomizza Gesù Crocifisso con tanto di buchi su mani e piedi, che a sua volta possiede da dietro il Padre Eterno con la lingua di fuori in espressione gaudente.
QUESTA NON È SATIRA, È VILIPENDIO, DILEGGIO, BESTEMMIA E BASTA.
Ne sono profondamente offeso, ma non per questo aggredirei l’autore della vignetta, semmai proverei infinita pena per la sua miseria morale.
Credo sia importante non vergognarsi della propria identità e che sia altrettanto importante dire la verità, con coraggio, anche in questo momento di orrore.
Il diritto di satira finisce dove inizia il diritto di una cultura e di un popolo a essere rispettato nei suoi fondamentali valori di civiltà. La libertà di espressione non deve confondersi con lalicenza di empietà e la pornografia religiosa.
Charlie Hebdo è un giornalaccio incivile di cui vergognarsi, non è un foglio satirico, ma solo blasfemo per amor di tiratura e di guadagno, perché non ha il minimo rispetto di ciò che per altri è sacro.
IO NON SONO CHARLIE.
È accaduto a Parigi...
È sommamente condannabile l'atto inumano prima che incivile dei
terroristi di Parigi, in nome di un Dio al quale si attribuisce una
vendetta crudele e basta, ben lontana dal biblico "ripristino
della giustizia" che il termine vendetta indica. Non può essere "l'unico
Dio" che pretenderebbero pregato anche da noi, che Lo conosciamo come
Persona in una relazione Trinitaria che salva e rigenera e non annienta.
E tuttavia noi non possiamo innalzare lo slogan "Io sono Charlie". Noi
non siamo Charlie, perché una satira volutamente dissacratoria
(qualunque ne sia l'oggetto) non ci appartiene, come non appartiene se
non ad uno degli aspetti del degrado - travestito da libertà che invece è
licenza -, di una civiltà che riconosce anche il valore del rispetto e
della critica intelligente, propositiva e non contundente.
Oltre alla pietà per le vittime e al dolore per ciò che sta accadendo
alla nostra società dilaniata, ci interpellano i perché di tutto questo,
per cui comunque siamo qui a pregare e ad offrire...
Noi non siamo Charlie
Da parte nostra non c’è alcuna ammirazione per il lavoro di Charlie Hebdo, lo rigettiamo apertamente in quanto blasfemo, per le sue oscene vignette contro la Santissima Trinità e il Corpo Mistico di Cristo. L’hashtag #jesuischarlie non ci riguarda. Similmente, condanniamo la violenza terroristica islamica la cui crudeltà si è manifestata oggi in modo lacerante. Preghiamo, ben distanti da ogni ecumenismo buonista, per le vittime – che il Cielo le possa accogliere – e per le loro famiglie.
RS
http://radiospada.org/2015/01/noi-non-siamo-charlie/
Il Gran Maestro della massoneria: 'Quella di Charlie Hedbo è satira intelligente'
-di Davide Consonni-Riportiamo la lettera che il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi ha inviato al Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale Francese Jean Pierre Servel:
Caro Fratello Jean-Pierre, ho appreso con orrore la notizia dell’attacco terroristico alla sede di “Charlie Hebdo” e della uccisione del direttore e dei giornalisti della storica testata della satira francese. Il web sta trasmettendo immagini che mostrano una efferatezza che forse nei nostri Paesi ci era ancora sconosciuta. Da giornalista conosco la forza della denuncia; so quanto lavoro ci sia dietro una pagina, e quanta responsabilità dietro ogni parola. Le vignette di Charlie Hebdo, con lo sguardo straniante della satira intelligente, esprimono meglio di mille editoriali il diritto di rivendicare, sempre e comunque, la libertà di espressione. Come giornalista dico anch’io “Je Suis Charlie”. Come Massone esprimo a Te, a tutti i Fratelli della Gran Loggia Nazionale Francese, la solidarietà del Grande Oriente d’Italia per quanto accaduto a Parigi.
Ti abbraccio fraternamente
Stefano Bisi
[Fonte della lettera]
http://radiospada.org/2015/01/il-gran-maestro-della-massoneria-quella-di-charlie-hedbo-e-satira-intelligente/
orribili queste vignette di questi atei ,che il Signore abbia pietà delle loro anime, ma come si può accettare senza condannare la volgarità e oscenità gratuita che non può essere accettata .....come si potrà mai espiare questa offesa a Dio?
RispondiEliminae si chiamava charbonierre. anche i masoni vogliono i loro martiri, era semplicemente un massone che soprattutto odiava Cristo, a tempo perso , per mistificare dedicava vignette al islam e ebraismo. il suo bersaglio abituale era Cristo. esempio lampante di radical shick radicale, correttamnte scorretto, vera anima della sinistra. come per il comunismo, l'integralismo è connaturato all'islam e il moderato semplicemente aspetta che i radicali facciano il lavoro sporco che pubblicamente aborrono ma tra di loro privatamente plaudono con gioia.vi ricordate la retorica dei compagni che sbagliano? ora dicono : questi sono fratelli musulmani che sbagliano. il fatto andrebbe totalmente ignorato. in ultimo vi prego di non pubblicare le vignette laicoanticristiche o quanto meno di oscurarne le blasfeme nudita. non servono a nessuno e fanno da eco alla porcheria.
RispondiEliminala sinistra radical e molle stava perdendo appeal nei giovani, e ai massoni servivano nuovi martiri per rinfrescare le menti dei giovani facilmente impressionabili. sacrificio a satana, mosso da satana.
Rocco
tra l'altro lo sport preferito di hebdo era far apparire Cristo come omosessuale. tipico dei radical, da una parte fanno finta che gayo è normale , dall'altra lo utilizzano come insulto considerandolo quindi degradante. loro infatti dicono che gayo è bello per disprezzo a Dio
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