Brosio avverte: “Il 2015 sarà l’anno di Medjugorje e del suo ospedale. Ora il Papa ha l’ultima parola”
“La Chiesa dichiarerà Medjugorje “Luogo di culto e di preghiera” e inizieremo la costruzione dell’ospedale per i milioni di pellegrini che, ogni anno, si recano al santuario mariano ma anche per i tanti abitanti del posto – cattolici e non – carenti di assistenza sanitaria”. E’ la speranza, tradotta in news, di Paolo Brosio, giornalista e scrittore, nella conversazione con Intelligonews.
Cosa si aspetta da questo 2015, la Commissione vaticana scioglierà la riserva su Medjugorje?
«La Commissione ha già deciso e ha già inviato tutto alla Congregazione della Dottrina della Fede. Il Papa avrà l’ultima parola. Mi auguro che ci sia un responso positivo. Penso che la decisione di Papa Francesco sarà in linea con quello che ha già stabilito il Cardinale Ruini, capo della Commissione Internazionale d’Inchiesta. Di quello che scriverà la Congregazione mi fido pochissimo.
Mi auguro che si arrivi a decretare, come penso abbia fatto Ruini, Medjugorje “Luogo di culto e di preghiera” riconosciuto dal Vaticano, senza entrare nel merito della verità o meno delle apparizioni, poiché sono ancora in vita i veggenti e le apparizioni stesse sono ancora in atto, grazie a Dio e alla Madonna. La Chiesa di Medjugorje potrebbe così diventare una delegazione pontificia che verrebbe così sottratta alla competenza diocesana di Mostar. Questo riconoscimento parziale, avrebbe un effetto importantissimo perché consentirebbe finalmente ai parroci diocesani e ai sacerdoti delle varie congregazioni di poter organizzare in prima persona i pellegrinaggi a Medjugorje. In questo modo, i fedeli avrebbero sempre una guida spirituale che a Medjugorje non è facile trovare perché ci sono decine di migliaia di pellegrini e pochi sacerdoti per le confessioni e la guida spirituale dei pellegrinaggi. Dunque, Medjugorje, ci riserverà ancora delle straordinarie sorprese di Grazia per le conversioni dei cuori, le vocazioni e le strabilianti inspiegabili guarigioni fisiche che ogni giorno vengono segnalate. Pensate che nel mio prossimo libro, che uscirà poco prima di Pasqua 2015, ho 5 casi straordinari con tanto di documentazioni mediche che attestano l’inspiegabilità delle guarigioni. Detto questo, per me il 2015 sarà l’anno dell’ospedale di Medjugorje che sarà costruito grazie al progetto ‘Il Mattone del cuore’».
In cosa consiste l’iniziativa?
«In pratica, facendo una donazione per la realizzazione della struttura si riceverà un “Mattone del Cuore” (come scultura di arte sacra) e i “Mattoncini del Cuore” (come portachiavi artistico). Si tratta di vere e proprie opere d’arte benedette e firmate dal grande artista sacerdote della Diocesi di Firenze don Silvio Zanelli, allievo della scuola di Pietro Annigoni, grande maestro d’arte figurativa, e prodotte artigianalmente da Luigi Mariani, maestro del cotto fiorentino dell’Impruneta. Si tratta dell’immagine della visione profetica della Madonna che scende fra le guglie della Chiesa di Medjugorje. L’iniziativa avrà un insolito sostegno dei popolari programmi televisivi “Le Iene” e “Scherzi a Parte”».
In che senso ‘insolito’?
«Un anno fa ci fu un blitz delle Iene a casa mia a Forte dei Marmi travestite da giornalisti della BBC per un finto documentario internazionale su Medjugorje. Dichiararono false generalità e si accreditarono con false e-mail. Grazie a Dio, riuscii a smascherare lo scherzo prima che finisse l’intervista. Bloccai tutto con i miei avvocati, ma successivamente, trascorsi diversi mesi, fui contattato prima da Davide Parenti, il capo progetto de “Le Iene” e poi da Paolo Bonolis, conduttore della nuova edizione di “Scherzi a Parte-Le Iene” per una ricomposizione della vicenda a scopo di beneficenza. Questa è una dimostrazione che da una cosa negativa, che mi ha procurato una grande sofferenza, può nascerne una positiva».
Ci spieghi il nesso tra le due trasmissioni televisive di satira e Medjugorje?
«Come ho appena accennato, tutto ha inizio un anno fa, quando Le Iene mi hanno tirato un bruttissimo scherzo spacciandosi per una troupe della Bcc che voleva fare un’intervista su Medjugorje. Io ho accolto questi finti giornalisti in casa mia e durante l’incontro ho ricevuto una telefonata da un uomo che imitava perfettamente la voce del Papa. Potete immaginare quale commozione ho provato nel sentire rivolgermi la parola da quello che credevo fosse il Santo Padre. Poi però, prima che terminasse l’intervista e che firmassi la liberatoria, ho scoperto tutto, li ho sorpresi perdonandoli. Chiaramente ho intimato loro di non trasmettere nulla, pena denunce e risarcimenti danni che avrei poi devoluto in beneficenza. Passano i mesi e il mio amico Paolo Bonolis mi richiama per convincermi a mandare tutto in onda su “Scherzi a Parte”, programma di cui nel frattempo aveva assunto la conduzione. Per Bonolis, infatti, lo scherzo che avevo subito dalle “Iene” era molto bello, emozionante e particolare per la sua originalità e per la mia reazione positiva in quanto avevo perdonato tutto e tutti nonostante la trappola diabolica. Dopo le insistenti richieste di Paolo Bonolis, gli ho detto che avrei accetto solo a condizione che mi avesse aiutato nella costruzione dell’ospedale di Medjugorje. Lunedì prossimo, 12 gennaio, mi vedrete in prima serata su Canale 5 per commentare lo scherzo ma soprattutto per promuovere l’iniziativa de ‘Il Mattone del Cuore’. Insomma da una pena durata mesi è nata la gioia di un’iniziativa umanitaria».
Insomma tutto bene quel che finisce bene…
«Beh inizialmente ero molto arrabbiato, se non fossi oggi un convertito cattolico praticante, forse avrei reagito in maniera diversa. Mi sono veramente commosso quando ho creduto di ricevere una telefonata da Papa Francesco, che fra l’altro è di origini piemontesi come me. I paesi da dove vengono le nostre rispettive famiglie distano pochi chilometri l’uno dall’altro. Era tutto troppo bello, per un uomo di fede come me, non poteva esserci gioia più grande di parlare con il Pontefice. Scoperta la presa in giro, la rabbia è stata tale che ho bloccato le immagini per un anno e per questo scherno e questa derisione che mancava di rispetto a valori fondamentali della mia vita, ho patito tantissimo per mesi. Ma da un dolore spesso nasce la gioia di poter aiutare i malati di tutto il mondo. Ho infatti ottenuto da Mediaset e da MediaFriends, per il tramite di Massimo Ciampa, segretario generale della Onlus di Mediaset, la promozione della donazione per il progetto “Mattone del Cuore” tramite sms per almeno un mese e persino Davide Parenti mi ha promesso l’appoggio del sito delle “Iene” per sostenere l’iniziativa e raccogliere i fondi per la costruzione dell’ospedale. Il sito della trasmissione “Le Iene” è molto seguito con milioni di contatti e grazie al loro aiuto è stato possibile costruire un centro di accoglienza in Africa per la rieducazione e l’assistenza ai bambini-soldato».
Perché si è impegnato in questo progetto?
«A San Giovanni Rotondo Padre Pio ha fatto un ospedale, ci sono degli ospedali anche a Fatima, Lourdes, Loreto e Pompei. Ogni grande luogo di pellegrinaggio ha almeno un pronto soccorso, manca solo a Medjugorje. È inutile parlare di quello che deciderà la Commissione del Vaticano quando milioni di pellegrini non posso usufruire di un’assistenza sanitaria sul posto. Medjugorje ha 3800 residenti, ma quando arrivano i pellegrini diventa una cittadina da 60mila abitanti. Il pronto soccorso più vicino è a Mostar e ci vuole un’ora di auto percorrendo una strada molto pericolosa, a strapiombo sul fiume Neretva, in mezzo alle montagne. Dei circa 45 milioni di fedeli che si sono recati finora al santuario bosniaco circa la metà sono italiani, e questi hanno ricevuto tante grazie, miracoli e centinaia di migliaia di conversioni. Quindi è un nostro dovere costruire questo ospedale. Basterebbe che almeno 10 milioni di questi cattolici che hanno ottenuto tanto dalla Madonna di Medjugorje donassero 50 centesimi ciascuno per reperire i fondi necessari, e così finalmente potremo curare tutti, non solo i pellegrini cattolici ma anche gli ortodossi cristiani, bosniaci musulmani e soprattutto cercare di aiutare i residenti poveri che non hanno possibilità di pagare le spese sanitarie. Invece, per i pellegrini, soprattutto quelli più poveri che si recano a Medjugorje, è importante stipulare una polizza assicurativa uguale per tutti ad un prezzo accessibile in modo da consentire una copertura sanitaria in caso di incidenti o malattie. Questo consentirebbe alla sanità della Bosnia che gestirebbe l’ospedale di non rimanere scoperta per l’assistenza sanitaria che sarebbe garantita da una grande impresa di assicurazione».
Quindi: comprate tutti più Mattoni e Mattoncini del Cuore che potete!
«E non solo. A sostegno di questa iniziativa sto organizzando anche il ‘Pellegrinaggio del cuore’ per la Madonna della candelora tra il 31 gennaio e il 3 febbraio. Un periodo particolarmente significativo poiché il 2 febbraio la Chiesa celebra la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme e il 2 febbraio di sei anni fa è stato il giorno in cui mi sono convertito e avvicinato alla Chiesa cattolica grazie alla Madonna di Medjugorje. Se non fosse stato per Medjugorje io sarei già spacciato! In un momento difficile della mia vita, senza l’aiuto della Madonna e di Medjugorje non ce l’avrei mai fatta a superare gravi difficoltà. Questo grande pellegrinaggio nazionale sarà organizzato con l’Associazione Onlus “Olimpiadi del Cuore” sia in pullman, sia in aereo con partenza da diverse città italiane contemporaneamente: Vicenza, Brescia, Olbia aeroporto, Catania aeroporto e poi ancora dalle Marche dall’aeroporto di Falconara, in pullman gran turismo dalla Versilia, Pisa, Lucca e da Roma aeroporto di Fiumicino. Il ricavato andrà per la raccolta fondi per l’ospedale. Per maggiori informazioni, basta andare sul mio sito www.paolobrosio.it” o contattare la Onlus Olimpiadi del Cuore con sede in Versilia allo 0584.752757».
di Marco Guerra
http://www.intelligonews.it/brosio-avverte-il-2015-sara-lanno-di-medjugorje-e-del-suo-ospedale-ora-il-papa-ha-lultima-parola/
http://www.immediato.net/2015/01/08/il-ponte-di-luce-tra-gargano-e-medjugorje-non-e-piu-un-sogno-contatti-avviati-ma-serve-sostegno-di-regione-e-provincia/
Il “Ponte di luce” tra Gargano e Medjugorje non è più un sogno. Contatti avviati ma serve sostegno di Regione e Provincia
Religione, turismo, cultura. Sono i tre pilastri del “Ponte di luce” tra l’Italia e la Croazia, il progetto pensato qualche anno fa dall’imprenditore cerignolano Michele Lapollo. Da una parte il Gargano (San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo in particolare), dall’altra Medjugorje. Dopo il brusco stop dei mesi scorsi, dovuto ai tentennamenti del sindaco di Rodi Garganico Nicola Pinto, adesso il dialogo con Ploče è ripreso grazie all’interesse del primo cittadino di Manfredonia, Angelo Riccardi. La cittadina croata è strategica perché con il porto rappresenta la via d’accesso alla Bosnia-Erzegovina ed il terminale del Corridoio Pan-Europeo 5C.
Con una missiva il sindaco della città croata Vejić Krešimir ha addirittura rilanciato, informando la Capitanata – e la Puglia – dell’offerta di partnership avuta da una città cinese con oltre 7 milioni di persone. “Sono nati contatti tra l’ambasciata croata e la Repubblica popolare cinese per attivare un percorso di scambi produttivi”. E non c’è solo l’aspetto economico delle possibili esportazioni ad allettare, ma il legame forte tra le culture ed alcuni tra i più importanti centri di culto nel mondo per numero di visitatori.
“Non è più di un anno fa che per me l’Italia era solo un Paese affacciato sull’Adriatico – scrive il primo cittadino di Ploče -. Adesso, invece, è molto di più: è un posto dove ho molti amici ed è un Paese abbastanza differente dalla Croazia per sentirmi all’estero ma, allo stesso tempo, anche simile a tal punto da sentirmi a casa. Ecco perché sono contento di poter dialogare con Lei – scrive nella missiva indirizzata a Riccardi -, sapendo che in un’altra parte dell’Italia c’è qualcuno che la pensa come me, convinto del collegamento delle due sponde dell’Adriatico così com’è stato per secoli. Noi siamo la generazione fortunata che, dopo le interruzioni dei rapporti, potrebbe ristabilire la connessione tre due popoli vicini”.
Anche il momento storico sembra propizio per il matrimonio, con le imminenti Presidenziali in Croazia e l’avvio di una fase di forti investimenti pubblici con la nuova programmazione comunitaria dopo l’ingresso del Paese nell’Ue a luglio scorso. “Sono sicuro – continua Krešimir – che con il Ponte si accenda anche la luce delle possibilità di cooperazione tra le nostre città”. Della bontà dell’operazione ne è convinto anche Riccardi, il quale tuttavia si affida al realismo: “Ritengo si tratti di un progetto di notevole interesse – spiega il sindaco di Manfredonia a l’Immediato -, e per questo raggiungerò il sindaco di Ploče a febbraio. Ma servono enti di coordinamento soprattutto per la gestione delle risorse europee della prossima programmazione, sia sull’asse della cooperazione interregionale che sulla collaborazione tra le città che si affacciano sul Mediterraneo. I rapporti sono già ben avviati – conclude Riccardi -, c’è il dialogo, adesso bisognerebbe concretizzare le idee. E per farlo serve il supporto della Regione Puglia e della Provincia di Foggia”.
Una mattonata in faccia gli starebbe molto bene. Le bugie sono contemplate nel nuovo vangelo brosiano ? jane
RispondiEliminaLì dentro non mi farei curare neanche un foruncolo,col rischio di possessione di demoni brosiaci.
RispondiEliminama dai!ma che dite? santi subitooo!!!!ma non solo i veggenti anche brosio!!!!considerando tutte le conversioni...le grazie...le tasche piene di denaro...ops scusate ....i sacerdoti sospesi a divinis....altro che cure ma neanche la preghiera fatta da loro accetto!!!!!
RispondiElimina