ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 6 febbraio 2015

La deriva


Pericolosa deriva di magistero ecclesiale


Nel corpo ecclesiale un membro aiuta l’altro anche illuminando, insegnando, tutti essendo partecipi della luce amorosa dello Spirito Santo. Ma una responsabilità speciale, in questo diffuso magistero, pesa sui Vescovi solidali tra loro e in comunione con Pietro, i quali sono anche eredi della luce acquisita nei secoli dai Padri, la luce della Tradizione, che trasmette intatto l’inesauribile significato della Rivelazione, affidata una volta per sempre agli Apostoli di Gesù.

All’interno di questa Tradizione ci sono anche degli scritti, poi tradotti e perigliosamente giunti fino a noi, non facilmente interpretabili.
È successo più volte che sull’interpretazione di questi scritti o su alcune proposizioni di essi si siano accese laceranti dispute, sovrastate – però – dal Magistero Episcopale sub Petro, mai prigioniero della lettera e della filologia, sempre ossequioso del Logos, espresso nella Teologia. Ma da qualche tempo gli specialisti della lettera tendono a sovrastare i teologi, i Padri, i Vescovi, il Papa con interpretazioni dette scientifiche, che sono soltanto opinioni.
E’ piuttosto umoristico vedere questi neoscienziati crescere in “autorità” nella Chiesa ed oscurare, con il loro clamore artificioso, la luce della Tradizione, svalutata ed emarginata.
Essi si illudono con i loro arzigogoli, con le loro pretese scoperte, con le loro novità biblicistiche di indicare ai fedeli cristiani le “nuove” strade in accordo con la “storia del mondo”, in oblio del sangue dei Martiri.
La Chiesa dei Professori e degli Esegeti non sarà mai un’onorata come la Chiesa dei Santi e dei Martiri, che hanno trasmesso davvero la Rivelazione di Dio.
Don Ennio Innocenti

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