ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 24 aprile 2015

Il Sahara dello Spirito

Quanto manca un Card. Ottaviani alla Chiesa di oggi!

E' di moda oggi, specialmente presso certi giovani, giudicare, criticare, 
sradicare tutto ciò che non sa di novità, di moderno, di sovvertimento. [...]
E il povero cristiano è sbalordito nel sentire tanta acredine spumata da 
certi comunistelli di sacrestie, nel sentire in ogni tono che tutto è arretrato. 
[...]
In particolare il solo effetto che proviene dalla loro azione nel campo sociale 
è scardinare,scalzare, distruggere, radere al suolo, preparare insomma 
la strada...a chi? basta guardare
a chi ha in mano le fila di questa devastazione. 
Noi diciamo, all'Anticristo, e non temiamo smentita: l'Anticristo per noi è 
chiunque sta per una società contro Dio o anche semplicemente senza Dio. 
E chi si allea o tende la mano verso costoro, obbedisce e spiana la strada,
senza saperlo, all'Anticristo.

Quando un sacerdote si corrompe, diventa l'agente peggiore e più rapido del 
disfacimento sociale.

Purtroppo il mondo si è così paganizzato che un pò del suo influsso 
materialistico si è infiltrato anche nelle coscienze cristiane.
Siamo purtroppo in tempi in cui si deve resistere non solo agli avversari, ma anche a quelli che, 
nell'interno del fronte guardano con simpatia più al campo di là che a quello proprio e nell'interno fanno
più danno che se fossero già transfughi.

Il nostro pensiero si vela di mestizia quando immaginiamo quante anime vengono avvelenate o 
inquinate dalla melma trasudata dalle pagine di tanta letteratura oscena, quante luci di fede sono 
offuscate dalle nebbie oscure dei libri degli atei e quanti vacillamenti sono provocati anche da tanta 
letteratura, che, pur non essendo oscena o blasfema, insinua il dubbio, l'incertezza, lo smarrimento, i
nstradando le menti per vie nuove che non sono le vie del Signore.

In nessun tempo la dissolutezza e la frivolezza hanno straripato come nel nostro tempo.
La società moderna è travagliata da una febbre di rinnovamento che fa paura ed è infestata 
da uomini che si prevalgono di tanta nostra sofferenza per costruirvi l'impero dei loro arbitrii, 
la tirannide dei loro vizi, il nido delle lussurie e delle rapine. Mai il male ha assunto caratteristiche 
tanto vaste e apocalittiche, mai abbiam conosciuto altrettanto pericolo.
L'atomica crea un deserto meno atroce di quello che la dottrina imperante d'una società senza Dio 
ha creato: c'è un Sahara dello Spirito, oltre che un Sahara materiale.
(CARD. ALFREDO OTTAVIANI - Il baluardo)

La teologia incontra la fantascienza. Impossibile? No, è avvenuto alla Lateranense

Per chi è attento a certe dinamiche della teologia odierna, il pomeriggio del 15 aprile scorso non deve essere passato inosservato. Alla Pontificia Università Lateranense di Roma si è svolto infatti un intenso convegno dal titolo, assai affascinante, “La teologia tra scienza e fantascienza”, che ha visto protagonisti teologi di chiara fama. Profilo altissimo per un tema, in genere, considerato bassissimo, o comunque legato al consumo di massa. E invece no.
Basta pensare che un’intera relazione, quella del prof. Antonio Sabetta, ordinario di Teologia fondamentale e preside dell’Istituto superiore di Scienze religiose “Ecclesia Mater”, è stata interamente dedicata alla saga di Harry Potter della scrittrice inglese J.K. Rowling, che ha venduto 450 milioni di libri in una decina di anni. “Nei libri della Rowling di cristianesimo esplicito ce n’è pochissimo – ha spiegato Sabetta –. Qualche accenno alle feste religiose e un paio di citazioni bibliche, tutto qui. Ma il cuore della saga è chiaramente ispirato al mistero della Croce e della Redenzione. Harry capisce che deve morire perché tutto finisca. Il tratto più cristiano è proprio questo, la vittoria sul male arriva assumendo su di sé il misteryum iniquitatis: prendere su di sé la tragedia del soffrire e del morire”. Un altro teologo, il gesuita tedesco Michael Fuss, docente di Storia delle Religioni, ha intitolato la sua dissertazione con un omaggio a Star Wars, “Che la forza sia con voi! Religione nella fantascienza contemporanea”. L’intervento è andato indubbiamente al cuore del problema. Fuss ha dimostrato quanto sottile, talvolta, sia il confine che separa la science fiction dalla teologia. Da scientology al catastrofismo maya, da Star Trek ad Avatar, passando per Star Wars ovviamente, è un continuo di rimandi all’ineludibile senso dell'assoluto, a quella nostalgia di Dio di agostiniana memoria che, in mancanza di meglio, trova sfogo nel culto della tecnologia, o del virtuale, o del progresso scientifico. È chiaro, ha spiegato il sacerdote, che “la fantascienza altro non è che un pre-teismo che si interroga sul rapporto tra mondo fisico e metafisico, e cerca di spiegarlo in chiave tecnica. Il divino non viene negato radicalmente, ma manipolato a fini utilitaristici, ed è totalmente tralasciato l'aspetto della verità”. Anche il prof. Antonio Lorizio, docente di Teologia fondamentale alla Lateranense, ha rilevato lo stesso aspetto, concentrandosi però sulle possibili, sane contaminazioni tra teologia e fantasia. “L’immaginazione oggi la si chiama fantascienza o fantasy, ma è sempre esistita. Pensiamo alla letteratura apocalittica, che però per il cristiano non è idolatria, ovvero adorazione delle immagini e delle autosuggestioni, ma narrazione in chiave simbolica che rimanda all’Altro”. Lorizio ha guardato con ottimismo, ma anche con prudenza, al calderone di miti, saghe e visioni fantascientifiche che ribollono nella letteratura di massa e nel cinema. E ha inviato la teologia cattolica a capire cosa c’è davvero dietro tutto questo. “Dietro le immagini e le metafore, può nascondersi la Verità”. 
Scritto da 
http://pontifexoptimusmaximus.blogspot.it/2015/04/la-teologia-incontra-la-fantascienza.html


Il nichilismo contemporaneo

Se mi chiedete qual è il sintomo più generale di questa anemia 
spirituale, rispondo esattamente: l’indifferenza verso la verità e 
verso la menzogna. 
Oggi, la propaganda dimostra quel che vuole, e la gente accetta 
più o meno quel che le viene proposto. 
Certo, questa indifferenza maschera piuttosto una fatica e quasi 
uno scoraggiamento della facoltà di giudizio. 
Ma la facoltà di giudizio non potrebbe esercitarsi senza un certo 
impegno interiore. Chi giudica si impegna. L’uomo moderno non 
si impegna più perché non ha più niente da impegnare. 
L’uomo moderno è sempre capace di giudicare, perché è sempre 
capace di ragionare. Ma la sua facoltà di giudicare non funziona più,
come un motore senza benzina. 
Al motore non manca alcun pezzo; però non c’è benzina nella riserva. 
Per molti questa indifferenza verso la verità e la menzogna è più 
comica che tragica. 
Ma io la trovo tragica. 
Essa implica una terribile disponibilità non soltanto dello spirito, ma di tutta la persona, anche della 
persona fisica. Chi è aperto indifferentemente alla verità e alla falsità è maturo per una tirannia. 
La passione per la verità va di pari passo con la passione per la libertà.

(GEORGE BERNANOS - Rivoluzione e libertà).

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