Cattolico praticante Laurent Stefanini?
di Camillo Langone | 23 Aprile 2015 ore 06:17
Cattolico praticante Laurent Stefanini? Dubito che l'aspirante ambasciatore francese presso la Santa Sede meriti questa definizione che pure i giornali gli assegnano con la depensante disinvoltura loro propria. E non perché omosessuale: non sono sicuro si possa ricevere la comunione (grazie a Dio non faccio il confessore) ma essere sodomiti praticanti e cattolici praticanti credo si possa. Dubito che Stefanini sia cattolico perché è consapevole strumento dell'aggressione dello Stato francese alla Chiesa.
Il governo omosessualista di Parigi vuole imporre al Papa un omosessuale notorio e questo è più di un dispetto, è una violenza gallicana, un misto di assolutismo in stile Louis XIV e neogiacobinismo in stile Hollande. E' come se io, che sono per sparare ai barconi e bombardare le basi libiche, solo per il fatto che vado a messa ogni domenica pretendessi di essere nominato consultore del Pontificio Consiglio per i migranti, e per soddisfare questa mia voglia mi facessi spalleggiare da qualche prepotente potenza straniera. Com'è possibile che un diplomatico di lungo corso come Stefanini non sia consapevole dei problemi che provoca? Se vuole convincermi di essere cattolico diplomaticamente dichiari che l'aria di Roma gli nuoce alla salute e chieda un'altra sede. In caso contrario mi autorizza a pensare che la vantata frequentazione di chiese abbia scopi diversi dal rendere gloria a Dio: è noto che anche i satanisti sono attirati dagli altari.
Il governo omosessualista di Parigi vuole imporre al Papa un omosessuale notorio e questo è più di un dispetto, è una violenza gallicana, un misto di assolutismo in stile Louis XIV e neogiacobinismo in stile Hollande. E' come se io, che sono per sparare ai barconi e bombardare le basi libiche, solo per il fatto che vado a messa ogni domenica pretendessi di essere nominato consultore del Pontificio Consiglio per i migranti, e per soddisfare questa mia voglia mi facessi spalleggiare da qualche prepotente potenza straniera. Com'è possibile che un diplomatico di lungo corso come Stefanini non sia consapevole dei problemi che provoca? Se vuole convincermi di essere cattolico diplomaticamente dichiari che l'aria di Roma gli nuoce alla salute e chieda un'altra sede. In caso contrario mi autorizza a pensare che la vantata frequentazione di chiese abbia scopi diversi dal rendere gloria a Dio: è noto che anche i satanisti sono attirati dagli altari.
Ecco perché Papa Francesco ha silurato l’ambasciatore Stefanini (e Hollande)
Fatti, nomi e ricostruzioni
A Laurent Stefanini, l’uomo designato dalla presidenza della Repubblica francese a occupare il posto di ambasciatore presso la Santa Sede, il no definitivo sarebbe arrivato addirittura dal Papa. Il settimanale Canard Enchainé, che per primo aveva rivelato il mancato gradimento del Vaticano alla figura di Stefanini, racconta nel numero oggi in edicola che sabato scorso il diplomatico sarebbe stato riservatamente ricevuto da Francesco. Nel colloquio, il Pontefice gli avrebbe spiegato che, pur non avendo niente contro la sua persona, “non ha apprezzato né il mariane pour tous (le nozze tra persone omosessuali, ndr) né i metodi dell’Eliseo, che ha cercato di forzargli la mano”. La notizia dell’incontro è stata confermata all’agenzia Afp e al quotidiano Figaro da una “fonte vicina al dossier”.
“C’E’ SOLO UN CANDIDATO”
Nella serata di ieri, però, dalla presidenza francese è stato emesso un comunicato che conferma come Stefanini sia “il solo candidato” possibile per la carica vacante ormai da mesi, da quando Bruno Joubert ha fatto ritorno a Parigi per un posto alla Corte dei Conti.
LA CRISI DIPLOMATICA SI AGGRAVA
Scrive Stefano Montefiori sul Corriere della Sera che “la crisi diplomatica si aggrava, perché Parigi e Vaticano non vogliono cedere. Nel luglio del 2013 papa Francesco aveva pronunciato una frase di apertura verso gli omosessuali, ma l’opposizione dottrinaria resta. L’Eliseo, che sembrava pronto a scegliere un altro nome, ne fa invece a questo punto una questione di principio”.
IL CURRICULUM DI LAURENT STEFANINI
Ma se corrisponde al vero quanto riportato dal Canard Enchainé, non sarebbe tanto la tendenza sessuale di Stefanini a rappresentare un problema, almeno agli occhi di Francesco. Quanto, piuttosto, la modalità scelta da François Hollande per procedere. Quasi una sfida alla Santa Sede. Sul curriculum del prescelto, infatti, nessuno ha nulla da dire, anzi. Si tratta di persona di assoluto livello, conoscitore delle stanze vaticane (è stato numero due dell’ambasciata tra il 2001 e il 2005) nonché consigliere per gli affari religiosi del ministero degli Esteri. Inoltre, Stefanini non ha mai contratto matrimonio né ha “esibito” la sua omosessualità. E’ inoltre un cattolico praticante, vicino al cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, che lo ha cresimato. Un caso ben differente, insomma, da quello di Jean-Lup Khun Delforge, indicato otto anni fa per lo stesso incarico ma convivente con il fidanzato, e per questo “bocciato” dalla Segreteria di Stato.
COSA C’E’ DIETRO IL NO DEL VATICANO
Non a caso, Giacomo Galeazzi sulla Stampa osserva che “secondo Le Canard Enchainè, la ragione della decisione vaticana non sarebbe l’orientamento omosessuale di Stefanini, quanto le intenzioni del presidente francese Hollande di creare un caso. Lo scorso 5 febbraio era stato invitato a un incontro con il nunzio apostolico a Parigi, l’arcivescovo Luigi Ventura, che gli aveva chiesto in via ufficiosa di fare un passo indietro, rinunciando lui stesso alla candidatura”. Cosa che però non è avvenuta.
Matteo Matzuzzi
http://www.formiche.net/2015/04/22/perche-il-papa-avrebbe-detto-allambasciatore-stefanini/
Vaticano, l'ambasciatore gay resta in Francia
22-04-2015
Nelle scorse settimane, sui media francesi, ha iniziato a circolare la notizia che il mancato «via libera» sarebbe motivato dall'omosessualità di Stefanini. Il Vaticano ha regole ferree per la concessione del gradimento diplomatico: l'ambasciatore che arriva presso la Santa Sede non può avere situazioni matrimoniali «irregolari» o comportamenti che contrastano con gli insegnamenti della Chiesa. Dunque no a divorziati in seconde nozze, persone omosessuali che convivono o attivisti che si battono per le nozze gay.
Il caso in questione non sembrava rientrare in queste categorie. Secondo «Le Canard Enchaîné» la ragione della decisione vaticana non sarebbe dunque l'orientamento omosessuale di Stefanini - «se una persona è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicare?», aveva detto il Papa nel luglio 2013 ritornano a Roma da Rio de Janeiro - quanto piuttosto le intenzioni del presidente francese Hollande di creare un caso.
Lo scorso 5 febbraio il candidato ambasciatore era stato invitato a un incontro con il nunzio apostolico a Parigi, l'arcivescovo Luigi Ventura, il quale gli aveva chiesto in via ufficiosa, di fare un passo indietro, rinunciando lui stesso alla candidatura.
Ancora ieri dall'Eliseo si è ribadito che Stefanini rimane il candidato francese. In mancanza del gradimento, l'ambasciata sarà retta da un incaricato d'affari.
«Nulla di personale, ma il Papa non ha gradito né il sostegno alla legge del 2013 sulle nozze gay né il tentativo dell’Eliseo di forzargli la mano». Secondo il settimanale satirico francese Le Canard Enchainé in edicola oggi, sarebbe questo il senso della posizione espressa da papa Francesco in un incontro personale avuto sabato scorso in Vaticano con Laurent Stefanini, l’ambasciatore con tendenze omosessuali che il presidente francese Hollande aveva designato già nel gennaio scorso per occupare la sede diplomatica francese presso la Santa Sede.
Secondo le anticipazioni fornite dall’agenzia France Press, l’incontro sarebbe avvenuto «in modo molto discreto». E si può comprendere il desiderio di papa Francesco di spiegare la posizione negativa assunta riguardo alla sua nomina in Vaticano, che – come La Nuova BQ ha scritto nei giorni scorsi (vedi link in fondo all'articolo) – non è una mancanza di rispetto della persona ma una reazione alla chiara provocazione lanciata dal presidente francese.
L’incontro in Vaticano, secondo la France Presse, è stato anche confermato da una fonte vicina al dossier, ma senza rivelarne i contenuti. Ieri sera, comunque, un portavoce dell’Eliseo ha mantenuto ferma la posizione del presidente, affermando che Parigi «si aspetta una risposta positiva e rapida». Le Canard Enchainé - settimanale che per primo aveva fatto uscire nei giorni scorsi la storia del rifiuto della Santa Sede per Stefanini – afferma invece che l’Eliseo sta già cercando un nuovo nome da proporre.
Come aveva scritto nei giorni scorsi La Nuova BQ l’aver lasciato trapelare alla stampa la situazione di stallo tra Parigi e Vaticano sul nome di Stefanini, aveva posto la Santa Sede in ulteriore imbarazzo; un suo cedimento avrebbe avuto conseguenze gravi non solo per il prestigio diplomatico della Santa Sede, ma soprattutto per il Magistero della Chiesa, dato che il gesto sarebbe stato interpretato come uno sdoganamento dell’omosessualità come dato naturale. Da parte dell’Eliseo si è trattato di quel «metodo per tentare di forzare la mano», cosa che papa Francesco proprio non deve aver gradito.
Ora, se tutto verrà confermato, ci si può aspettare dure reazioni da parte delle associazioni LGBT e dai settori più laicisti dell’Europarlamento, che già nei giorni scorsi avevano fatto sentire la loro voce. Ma ora è più che mai fondamentale che la Santa Sede non ceda a ricatti.
- AMBASCIATORE GAY IN VATICANO? NON SI PUO',
di Lorenzo Bertocchi e Tommaso Scandroglio
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- AMBASCIATORE GAY, LA SANTA SEDE NON PUO' CEDERE,
di Riccardo Cascioli
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- SE BRUXELLES FA PRESSIONI PER L'AMBASCIATORE GAYdi Riccardo Cascioli
Secondo «Le Canard Enchaîné» l'udienza riservata è avvenuta sabato scorso. Francesco avrebbe considerato la nomina come una sfida di Hollande
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
Il Papa riceve l'ambasciatore gay ma conferma il no
Secondo «Le Canard Enchaîné» l'udienza riservata è avvenuta sabato scorso. Francesco avrebbe considerato la nomina come una sfida di Hollande
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
Il Papa ha incontrato riservatamente il candidato ambasciatore Laurent Stefanini, designato dal governo di Parigi per rappresentare la Francia in Vaticano, che non ha ottenuto l'agreement. Secondo quanto scrive «Le Canard Enchaîné» Francesco avrebbe confermato a Stefanini, omosessuale, il mancato gradimento.
Una fonte «vicina» allo scottante dossier diplomatico «ha confermato l'incontro tra il Papa e l'ambasciatore». Secondo il settimanale satirico l'udienza riservata sarebbe avvenuta sabato scorso: Bergoglio avrebbe spiegato a Stefanini «di non avere nulla contro la sua persona» ma di non aver apprezzato la legge sul matrimonio omosessuale e «i metodi dell'Eliseo che hanno tentato di forzare la mano». Il candidato ambasciatore, già numero due della missione diplomatica francese presso la Santa Sede negli anni scorsi non aveva mai fatto outing né aveva parlato pubblicamente del suo orientamento sessuale. Cattolico praticante, in suo favore era intervenuto anche l'arcivescovo di Parigi.
Nelle scorse settimane, sui media francesi, ha iniziato a circolare la notizia che il mancato «via libera» sarebbe motivato dall'omosessualità di Stefanini. Il Vaticano ha regole ferree per la concessione del gradimento diplomatico: l'ambasciatore che arriva presso la Santa Sede non può avere situazioni matrimoniali «irregolari» o comportamenti che contrastano con gli insegnamenti della Chiesa. Dunque no a divorziati in seconde nozze, persone omosessuali che convivono o attivisti che si battono per le nozze gay.
Il caso in questione non sembrava rientrare in queste categorie. Secondo «Le Canard Enchaîné» la ragione della decisione vaticana non sarebbe dunque l'orientamento omosessuale di Stefanini - «se una persona è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicare?», aveva detto il Papa nel luglio 2013 ritornano a Roma da Rio de Janeiro - quanto piuttosto le intenzioni del presidente francese Hollande di creare un caso.
Lo scorso 5 febbraio il candidato ambasciatore era stato invitato a un incontro con il nunzio apostolico a Parigi, l'arcivescovo Luigi Ventura, il quale gli aveva chiesto in via ufficiosa, di fare un passo indietro, rinunciando lui stesso alla candidatura.
Ancora ieri dall'Eliseo si è ribadito che Stefanini rimane il candidato francese. In mancanza del gradimento, l'ambasciata sarà retta da un incaricato d'affari.
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