ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 25 maggio 2015

Motus in fine velocior

Irlanda e Papa Francesco: ora la Chiesa «guardi in faccia la realtà»

L’arcivescovo di Dublino: «è stata una rivoluzione culturale e sociale». Il dibattito nella Chiesa: o si cambia, o si rischia l’irrilevanza

Una coppia festeggia la vittoria dei Sì, nel referendum sulle unioni gay che si è tenuto 

in Irlanda sabato 23 maggio (Charles McQuillan/Getty Images)

In Irlanda ci sono state «una rivoluzione culturale e una rivoluzione sociale», per la Chiesa si tratta ora «di guardare in faccia la realtà», perché dietro il risultato del referendum, «non c'è stato nessun complotto», il sì ai matrimoni omosessuali ha avuto anzi un consenso particolarmente ampio che va valutato in quanto tale.
Il fatto è, ancora, che sono stati i giovani a dare la spinta decisiva per l'affermazione del Sì, per questo la Chiesa ha bisogno di un bagno di umiltà, deve infatti cominciare a chiedersi quand'è che ha perso contatto con il mondo giovanile e con l'insieme della società irlandese. È questa l'analisi dura, severa, dell'arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, personalità di riferimento per laChiesa d'Irlanda, in merito a un risultato che sembra aver mandato in frantumi anni di resistenza ecclesiale contro il riconoscimento dei matrimoni omosessuali.
La Chiesa irlandese, del resto, si attendeva un esito di questo tipo, anche se non di queste proporzioni. Saggiamente Martin, di fatto il leader dell'episcopato irlandese, aveva evitato di lanciare una crociata contro i fautori del Sì che, peraltro, godevano di un largo appoggio sociale e a livello di opinione pubblica. Anzi, l'arcivescovo già nelle giornate precedenti il voto, manifestava i propri dubbi circa una posizione tradizionalista in grado di dire solo No senza esprimere un ragionamento più articolato in merito ai sentimenti e alle relazioni fra due persone dello stesso sesso.
Il Sì ai matrimoni omosessuali rappresenta  un cambiamento d'epoca tale da porre la Chiesa di fronte a un'alternativa definitiva: cambiare o diventare del tutto ininfluente
Di fatto quanto è avvenuto rappresenta uno shock senza precedenti per tutta la Chiesa europea. Forse con troppa facilità, infatti, i media hanno continuato a definire l'Irlanda come un Paese “cattolicissimo”, mentre un simile connotato sociale e antropologico era in declino già da qualche decennio per diventare quasi marginale per esempio in alcune aree della capitale Dublino. Dunque il Sì ai matrimoni omosessuali nasce, come giustamente sottolinea il riformatore Martin, in un Paese in cui la Chiesa ha perso rapidamente terreno, pur avendogestito l'educazione dei giovani attraverso il controllo delle scuole; un fenomeno che non può essere declassato a moda passeggera, a movimento emotivo, a secolarizzazione anticlericale; ma rappresenta, invece, un cambiamento d'epocatale da porre la Chiesa di fronte a un'alternativa definitiva:cambiare o diventare del tutto ininfluente.
Una scelta, quella dell'elettorato di approvare le nozze omosessuali, che è tanto più consapevole se si considera comesu altri temi sensibili quali l'aborto, seppure negli ultimi anni si sia aperto un dibattito significativo, il grosso della società irlandese non ha ancora dato segno di voler aprirsi a una piena legalizzazione. Insomma è proprio il concetto di famiglia a cambiare, e non perché quest'ultima si sta disfacendo come vanno ripetendo i vescovi da molto tempo, ma perché il suo modello muta e piaccia o meno, si allarga anziché restringersi.
La credibilità della Chiesa aveva subito in Irlanda un colpo durissimo nel corso dell'ultimo decennio; il Paese ha dovuto fare i conti con lo scandalo degli abusi sessuali 
E proprio su questo punto si innesta da sempre la disputa nominalistica delle gerarchie ecclesiastiche: la famiglia, dicono, è solo una - quella tradizionale fondata sul matrimonio fra uomo e donna – tutte le altre sono imitazioni spurie. La prima è alla base della società, il resto è sintomo di una deriva individualista. Ragionamenti che diventano fragilissimi di fronte al voto irlandese; il risultato non sfascia infatti l'unione familiare tradizionale, ma riconosce il diritto di due persone dello stesso sesso a sposarsi, mentre escluso dal referendum rimane invece il capitolo dell'adozione dei figli. D'altro canto non va dimenticato che la credibilità della Chiesa aveva subito in Irlanda un colpo durissimo nel corso dell'ultimo decennio; il Paese ha dovuto fare i conti con lo scandalo degli abusi sessuali commessi da esponenti del clero, in proposito è emersa una realtà drammatica e ramificata, lo stesso Benedetto XVIsottopose a ispezione ordini religiosi e diocesi, mentre diverse commissioni governative scoperchiavano il vaso di pandora degli scandali che toccavano anche quelle scuole gestite da ordini religiosi.
Una catastrofe alla quale per altro l'episcopato reagiva tardi e male – tranne alcune eccezioni fra cui appunto Martin – un cardinale, Sean Brady, arcivescovo di Armagh e primate d'Irlanda, finiva nell'occhio del ciclone con l'accusa di aver contribuito a insabbiare un caso di cui era testimone. Brady è stato mandato in pensione dal papa il settembre scorso, intanto diversi vescovi si sono dimessi mentre Santa Sede e Irlanda hanno vissuto anche una non semplice crisi nelle relazioni diplomatiche ora risolatasi.
il test irlandese, quel «guardare in faccia la realtà» da parte della Chiesa invocato da monsignor Martin, è una campana d'allarme suonata per tempo
La “bomba” del referendum irlandese avrà un effetto anche sulprossimo sinodo dei vescovi sulla famigliache si svolgerà ad ottobre in Vaticano. L'assise, voluta da papa Francesco, è la seconda dopo il sinodo straordinario dello scorso ottobre e dovrebbe portare, nelle intenzioni del papa, a una maggiore apertura su molti temici etici, sessuali e famigliari, pur non toccando la dottrina. La realtà che è emersa fin qui però è quella di una Chiesa spaccata in cui il dialogo fra liberal e tradizionalisti è sempre più difficile e in cui questi ultimi stanno cercando di fermare in ogni modo qualsiasi ipotesi di cambiamento. Ma, appunto, il test irlandese, quel «guardare in faccia la realtà» da parte della Chiesa invocato da monsignor Martin, è una campana d'allarme suonata per tempo: il mutamento sociale in corso è profondo, motivato, non anticattolico, ma potrebbe diventarlo di fronte a una incapacità dei vertici ecclesiali nel porsi in ascolto dei segni dei tempi.
Il papa, da parte sua, fino ad ora – cioè durante la campagna elettorale - non è intervenuto in modo diretto sul quesito irlandese, e anzi nel week end ha deciso parlare di lotta alla corruzione, povertà e difesa del welfare, quasi a sottolineare come le Chiesa abbia ancora molto da dire sulle ingiustizie del mondo se è capace di non restare chiusa in modelli puramente conservatori. In relazione alla famiglia, all'assenza di politiche in suo sostegno, la Chiesa ha ancora molto da dire, e tuttavia in questo momento prevalgono le impostazioni ideologiche come quella del cardinaleGerhard Muller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che vorrebbe mettere sotto tutela teologica addirittura il papa. E tuttavia una cosa sembra sempre più evidente: al di là delle dispute fra vescovi e cardinali che pure avranno il loro peso, papa Francesco ha messo ormai in moto un meccanismo che non sarà facile fermare.
http://www.linkiesta.it/irlanda-referendum-matrimoni-gay-conseguenze

Cosa ha detto la Chiesa italiana sul voto in Irlanda pro matrimoni gay

25 - 05 - 2015Matteo Matzuzzi
Cosa ha detto la Chiesa italiana sul voto in Irlanda pro matrimoni gay
“Su questi temi prevale un delirio dell’emotività e un sonno della ragione”, ha detto mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, commentando al Corriere della Sera il risultato del referendum che in Irlanda ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso. “Il problema serio è che si vogliono dare risposte semplificate a una realtà complessa. Quando c’è in ballo la persona, la complessità è già lì. Si figuri se sono due”, ha aggiunto.
“SEMBRA CHE LE FAMIGLIE COSTITUZIONALI SCUSARSI DI ESISTERE”
Il punto di partenza, a giudizio di Galantino, dovrebbe essere che nel “guardare realtà e diritti si superasse un certo strabismo. Che in politica e sui giornali si parlasse anche della famiglia costituzionale, e alle famiglie fatte di padre, madre e figli si dedicassero almeno le stesse attenzioni ed energie rivolte ad altri tipi di unioni. In fondo sono la stragrande maggioranza, no?”. Il punto è che “In certi ambienti ideologizzati sembra quasi che le famiglie costituzionali debbano chiedere scusa di esistere. C’è la tendenza a farle apparire come il luogo dove avviene tutto il male possibile, mentre altre forme di unioni sono dipinte come il paradiso in terra”.
“IL VESCOVO NON LANCIA ANATEMI, MA ARGOMENTA”
La soluzione è il dialogo, il cammino sinodale: “La Chiesa non accetta equiparazioni tra le unioni omosessuali e quella che non chiamerei famiglia tradizionale, ma costituzionale. Tuttavia – il presule già vescovo di Cassano all’Jonio – il vescovo non lancia anatemi e piuttosto argomenta, il recupero della ragione è importante, chiedendo un confronto libero da forzature ideologiche”.
“LA CHIESA DEVE FARE LA SUA PARTE”
Se in Italia accadesse quel che è accaduto in Irlanda, “la Chiesa dovrebbe semplicemente ricordare che la famiglia è fondamento, principio originario della società e dello Stato. E deve parlare della bellezza del sacramento del matrimonio”, ha spiegato in un’intervista a Repubblical’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, segretario della Conferenza episcopale italiana per l’Educazione cattolica, la scuola e l’università. “Più volte la Chiesa italiana ha ribadito come un conto è il rispetto per tutte le persone e per i loro legittimi diritti, un altro è parlare di nozze gay”, ha aggiunto il presule, che non si fa troppe illusioni su un risultato diverso da quello di Dublino nel caso di analogo referendum qui.
I PRECEDENTI ITALIANI DEI REFERENDUM SU ABORTO E DIVORZIO
Non è detto, insomma, che le aspettative della Chiesa abbiano la meglio, ma dopotutto “fu già così in occasione dei referendum sull’aborto e il divorzio. La Chiesa però deve fare la sua parte, nel senso che deve ricordare ciò che per lei è importante”. Se poi “la maggioranza della popolazione esprime un parere contrario a ciò che la Chiesa suggerisce e pensa, significa che maggiore deve essere lo sforzo educativo da parte della stessa Chiesa, che deve essere capace di motivare sempre le proprie convinzioni”.
“LA RIVOLUZIONE CULTURALE” DI DUBLINO
Alla Stampa ha parlato l’arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin, il quale ha definito la svolta irlandese una “rivoluzione culturale”. “Ho capito che avevano vinto i sì quando ho visto che l’affluenza era molto alta. Ai seggi c’era la fila fin dalle prime ore di apertura. Addirittura molti giovani che lavorano fuori sono rientrati in Irlanda per votare”. Martin è stato accusato da alcune frange della destra cattolica di non essersi speso a sufficienza per contrastare l’onda lunga che spingeva per il sì. Lui replica che “la Chiesa deve chiedersi quando è cominciata questa rivoluzione culturale e perché alcuni al suo interno si sono rifiutati di vedere questo cambiamento”. Il punto chiave, dice, è cercare il punto di contatto tra la Chiesa cattolica e i centri in cui si forma la cultura irlandese di oggi. Quanto ai cambiamenti pratici, “nelle scuole cattoliche gli insegnanti di educazione civica saranno obbligati a dire che il matrimonio è anche tra persone dello stesso sesso”.
LA PROLUSIONE DI BAGNASCO
Sulle unioni civili, per molti preludio al matrimonio tra persone dello stesso sesso, si era espresso con toni duri il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione tenuta martedì scorso. Il punto dolente, aveva detto l’arcivescovo di Genova, sta nel fatto che il testo in discussione “ancora una volta conferma la configurazione delle unioni civili omosessuali in senso matrimoniale”. Una equiparazione che viene sì descritta senza usare la parola “matrimonio”, ma è inequivocabile, dal momento che “le disposizioni contenenti le parole ‘coniuge’, ‘coniugi’, ‘marito’ e ‘moglie’ si applicano anche alla parte della unione civile tra persone dello stesso sesso”. E tale equiparazione, ha detto ancora Bagnasco, “riguarda anche la possibilità di adozione, che per ora si limita all’eventuale figlio del partner”, ma che in seguito “sarà estesa”.

14 commenti:

  1. Le armate del diavolo stanno marciando contro le armate di Cristo. La Chiesa di Gesù ha perso la sua forza perchè è annegata nella superbia e nella mondanità più ottusa e sfrenata. Dopo il CVII è come se fosse stato rimosso il " Katechon " e la Chiesa di Roma si è avviata verso una discesa che sta pericolosamente arrivando al baratro per farsi divorare. Verranno tempi difficili, ma per grazia di Dio già delle piccole e sante Luci stanno squarciando le tenebre sataniche, sono coloro che si tengono attaccati alla Tradizione più Santa della Chiesa e che non indietreggiano . Rimaniano uniti nella Santa Tradizione e nella preghiera, e la Vergine Santissima ci guiderà alla vittoria. jane

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  2. Caro Brontolo Sauro, forse ingenuamente ma con sincerità di cuore, vi propongo la visione del video di questo video: https://www.youtube.com/watch?v=8O9HOsD4zOg (è lungo ma vale la pena di essere visionato dal principio alla fine. IO SONO SCONVOLTO

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    1. Ho dato una scorsa ma credo che sia una bella bufala sedevacantista americana, cosa che cavalcano da anni.
      Io non resto sconvolto da questa fiction, ma dal fatto che la parte mancante del segreto di Fatima non sia ancora rivelata e che non siano stati pubblicati tutti i documenti del biografo ufficiale
      Padre Joachim Alonso (già archivista ufficiale di Fatima).
      Mentre l'esatto messaggio del Segreto rimane sconosciuto al pubblico, i lavori di studiosi così famosi come Padre Joachim Alonso (già archivista ufficiale di Fatima) e di Frère Michel de la Sainte Trinité è stato nondimeno considerato di intestimabile valore per i suoi significati e contenuti. Il monumentale lavoro (850 pagine) di quest'ultimo, "The Third Secret", sotto questo aspetto è particolarmente notevole.

      "Il demonio è riuscito a portare il male (nella Chiesa) sotto forma di bene e i ciechi stanno cominciando a guidare gli altri".

      Nel suo libro, Frère Michel riporta che, interrogata sul Segreto, Suor Lucia disse: "E' contenuto nel Vangelo e nell'Apocalisse, leggeteli!". Egli fa notare che essa aveva poi indicato in modo particolare i Capitoli dall'VIII al XIII dell'Apocalisse (il capitolo XIII riguarda in particolare l'avvento dell'Anticristo). Nel suo studio sul Terzo Segreto, Frère Michel costruisce una potente e ammirevole ipotesi, e cioè che il Terzo Segreto è un grave avvertimento di apostasia all'interno della Fede Cattolica e una seria e formale accusa a coloro che nella gerarchia ecclesiastica hanno favorito il dissenso ed eresie dichiarate.

      Benché non fosse permesso a Suor Lucia di rivelare il Segreto finale di Nostra Signora fino a che il Santo Padre non ritenesse opportuno il momento, nessuno le ha impedito di dare come individuo la sua opinione sulla crisi della Chiesa. In una serie di lettere scritte fra il 1969 e il 1972, Suor Lucia ha vigorosamente reagito contro i modernisti e contro altri nella Chiesa, in particolare contro coloro che cercano di minimizzare l'importanza del Rosario. "Questo disorientamento è diabolico" scrisse ed "è triste che tanta gente si lasci dominare dall'ondata diabolica che investe tutto il mondo! Ed essi sono così ciechi da essere incapaci di vedere il loro errore! La loro colpa principale è di aver abbandonato la preghiera". La cosa più triste, secondo Suor Lucia, è che così tanti preti, religiosi e vescovi vengano travolti dalla confusione. "Il demonio riuscirà a portare il male (nella Chiesa) sotto forma di bene e i ciechi stanno cominciando a guidare gli altri, come ci disse il Signore nel Suo Vangelo".

      Concludendo il suo studio sul Terzo Segreto, Frère Michel ha riassunto così le sue scoperte:

      "Alla fine della nostra inchiesta, siamo in grado di discernere, quasi con certezza, gli elementi essenziali del Segreto finale di Nostra Signora: mentre 'in Portogallo il dogma della Fede sarà sempre custodito', in molte nazioni, forse quasi in tutto il mondo, la Fede andrà perduta. I pastori della Chiesa falliranno gravemente nei doveri del loro ufficio. Per loro colpa, un gran numero di anime consacrate e di Fedeli verrà sedotto da errori perniciosi diffusi ovunque. Sarà questo il momento della battaglia decisiva fra la Beata Vergine e il demonio. Un'ondata di diabolico disorientamento verrà scagliata sul mondo. Satana stesso si introdurrà persino nel più alto vertice della Chiesa. Egli accecherà le menti e indurirà i cuori dei pastori. E Dio li abbandonerà a se stessi punendoli per il loro rifiuto di obbedire alle richieste dell'Immacolato Cuore di Maria. Ciò sarà la grande apostasia predetta per gli 'ultimi tempi'; 'il Falso Agnello' e il 'Falso Profeta' tradiranno la Chiesa a profitto della 'Bestia', secondo la profezia dell'Apocalisse".
      http://www.fatima.org/it/essentials/facts/secret.asp

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    2. Lasci perdere la parte che fa un riferimento diretto al terzo segreto.... io parlo dei ritratti dei papi vaticanosecondisti. Riguardo al terzo segreto, sinceramente non posso essere sconvolto perché nessuno lo ha mai rivelatom quindi circa qualcosa di non rivelato non posso dare un giudizio. Ma la parte sui papi... quella sì che è sconvolgente... se lo guardi tutto, se vuol capire a cosa mi riferisco!!!

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    3. Proprio quella ho visto più a lungo e mi conferma che siamo nell'apostasia che è esattamente ciò che é conosciuto anche se non formalmente pubblicato e negato e occultato dai Papi conciliari.
      Lo sconvolgimento é sulla Fede, più che sugli uomini che dovrebbero custodirla.

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    4. Comunque sono il primo a voler essere prudente MA se lei visionasse l'intero filmato... non oserebbe davanti a dei fatti dire che sono una bella bufala. C'è da riflettere. Non mi sognerei mai di accogliere così d'emblée quanto detto nel video MA non posso negare che sia destabilizzante, questo sì.

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    5. Mi spingo ancora più oltre... non posso ne voglio dire che tutto ciò sia vero ma preso nel suo insieme... NON si può negare che ne esca un puzzle molto convincente, forse inesatto, ma molto molto convincente. Poi scusi, il suo blog si chiama "Actae apostaticae sedis" e chi se non un uomo può divenire apostata. Cosa vuol dire "lo sconvolgimento è sulla fede" senza dover conseguentemente ammettere che protagonisti di questo sconvolgimento sono uomini che da essa hanno apostatato. La Fede non puù essere sconvolta, essa può essere rifiutata. Una fede scovolta non è la Vera Fede ma una sua contraffazione...ripeto una la Fede è Verità a prescindere... è l'uomo apostata che non possiede più la fede.

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    6. Il riferimento allo sconvolgimento della fede, dovuto agli uomini che l'hanno sconvolta, é sotto gli occhi di tutti. Questo é quello che a mio parere dovrebbe sconvolgere, senza lasciarsi coinvolgere in teorie che mi sembrano complottiste di bassa lega.

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    7. Ho visto tutto il video, molto di quanto esposto lo conoscevo già, da varie fonti, incluso gran parte del materiale riguardante la possibile sostituzione di Suor Lucia (che però qui è trattata più ampiamente e persuasivamente). Certo che il video fa riflettere, è quasi angosciante per certi aspetti. I preti odierni non accetterebbero mai di guardarlo né di ascoltarlo, tanto sono plagiati dal modernismo inculcato nelle loro teste in seminario (ed anche prima).. Se fosse tutto vero quanto esposto ci sarebbe poco da stare allegri per il futuro dei nostri figli e nipoti. Speriamo che le cose cambino presto, ma in meglio, Le premesse non sono buone, le continue nomine di strani prelati fatte da Bergoglio lasciano perplessi, non si sa dove vuole andare a parare. Ma tant'è, preghiamo e stiamo saldi nella fede, e lasciamo che loro vadano dove hanno scelto di andare, ma ci dovranno andare senza di noi, Forza e coraggio, amici, rifugiamoci sotto il manto santo di Maria SS.ma ; lì non ci potranno scovare né Bergoglio né nessuno dei suoi accoliti. Viva Maria, quindi ! Ad Jesus per Mariam.

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  3. Sarei felicissimo se qualcuno mi dimostrasse che in tal video sono state affermate inesattezze, che vi siano contraddizioni palesi. Ma ho paura che tale operazione sia difficile da fare.

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    1. Persino Carlo di Pietro
      Su un discorso simile e su quel video, scrive..

      Ricordo che il presente è un servizio di mera controinformazione, quasi di gossip, nulla di più!
      Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)
      Principale fonte: video-documentario “apocalittico / millenarista” del Most Holy Family Monastery dal titolo “Il terzo segreto di Fatima“. Gli elementi narrativi salienti sono stati verificati su fatima.org e old.fatima.org



      http://radiospada.org/2013/09/suor-lucia-ed-il-terzo-segreto-di-fatima/

      Io non sono uno studioso e non sono in grado di confutare quelle affermazioni.

      Il mio banale “buon senso” mi fa ritenere il video un “complottismo esagerato”, come quello di quei “tradizionalisti svizzeri” che sono sfociati non nel sedevacantismo ma nel “sopravviventismo” di Montini (che secondo loro era stato sostituito da un sosia ( e han pubblicato foto simili a quelle delle 2 Lucie) per dimostrare.. che..Montini era un vero Papa ed è stato sostituito da un sosia!

      Mi sembra un danbrownismo peggiore dell’originale.

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    2. Sarà anche danbrownismo peggiore dell'originale, anzi meglio così. Ma detto da chi ha aperto un blog dal titolo "actae apostaticae Sedis"(la Sede non può essere apostatatica ma solo chi la occupa può, in quanto apostata, sedervi illegittimamente) con sotto il riferimento al messaggio dato dalla Madonna a LaSalette, fa un po' ridere. Quindi lei, che da' credito al messaggio di LaSalette, crederà che si sia realizzato solo quando un tizio entrerà a San Pietro dicendo:"Buongiorno a tutti, io sono l'Anticristo, mo' comando io e voi statevene zitti e muti"???? Che il video non sia oro colato è abbastanza evidente ma i contenuti non possono proprio dirsi avulsi da ogni realtà, non crede?

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  4. Chissà perchè tutti i papi venuti dopo l'approvazione di Fatima non hanno voluto fare la consacrazione alla Madonna come richiesto. Anche questo è un bel mistero. jane

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  5. nella realtà è ormai evidente l' apostasia del clero, è lampante che hanno voluto annacquare il messaggio della Madonna di Fatima x illudere le persone che se anche peccano.... tranquilli....si salvano....si cadendo dritti nelle bracia di satana già in vita e dopo la morte sarà pianto e stridore di denti!!!chi ama Gesù osserva LA SUA PAROLA !Signore salvaci!!!!

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