Vescovi tedeschi contro Kasper (e Marx)
Il vescovo di Passau, Stefan Oster SDB, e altri cinque vescovi tedeschi prendono posizione contro la tesi dell'adeguamento della dottrina e della pastorale della Chiesa ai valori "mainstream" della società secolarizzata in vista del Sinodo di ottobre sulla famiglia.
Il vescovo tedesco di Passau, Stefan Oster, ha pubblicato un lungo intervento sul suo profilo di Facebook per rispondere alle richieste di “rinnovamento” e di adeguamento ai valori culturali e sociali della scoietà attuale contenute nelle risposte al formulario da parte del Comitato Centrale dei cattolici tedeschi (ZdK).
Anche se in alcune diocesi le risposte al formulario sono state quantitativamente molto esigue, e inferiori al numero delle firme raccolte dalla “Supplica filiale” rivolta a papa Francesco affinché non cambi la dottrina sul matrimonio, esse hanno avuto una larga eco mediatica, in appoggio alle tesi propugnate dal card. Kasper e dal card. Marx, punte di lancia della Chiesa tedesca.
Mons. Oster, un giovane vescovo salesiano nominato in diocesi da Papa Francesco nell’aprile del 2014. Ha risposto alle richieste di adeguamento (benedizione per le coppie omosessuali, e per i divorziati risposati) affermando che la tesi dei “valori vissuti” o dei “segni dei tempi” non è sufficiente a rovesciare un insegnamento di 2000 anni che si basa sulla Rivelazione. “Gesù Cristo”, ricorda il vescovo, “non è un “valore”, ma la stessa Parola di Dio”. Nel settembre scorso settembre mons. Oster scritto contro quelli che usando alcune frasi di papa Francesco in maniera indebita o ambigua oppongono direttamente la legge alla misericordia.
Adesso mons. Oster non è più solo; cinque vescovi tedeschi hanno preso posizione con una lettera di sostegno a quanto scritto dal salesiano. Konrad Zdarsa (Augsbourg), Gregor M. Hanke OSB (Eichstätt), Rudolf Voderholzer (Ratisbona), Friedhelm Hofmann (Wurtzbourg) e il vescovo di Görlitz (Saxe), Wolfgang Ipolt scrivono: “Viviano oggi in Germania in una società altamente secolarizzat. Questo fatto non deve scoraggiarci e farci cercare l’avvicinamento alla corrente principale, ma deve essere compreso come un’occasione di riscoprire l’unicità della vocazione cristiane nel mondo di oggi. Siamo dunque convinti che numerosi credenti ti sono straordinariamente riconoscenti per le tue parole chiare”.
MARCO TOSATTI
http://www.lastampa.it/2015/05/18/blogs/san-pietro-e-dintorni/la-germania-non-solo-marx-e-kasper-kV2QYhD3tDiYTBJVoVSCVJ/pagina.html
"Chiesa ascoltaci! - Gli irregolari credenti si rivolgono al Sinodo": il libro di Aldo Maria Valli
(a cura Redazione "Il sismografo")
(a cura Redazione "Il sismografo")
Giovedì 21 prossimo sarà in libreria l'ultimo libro del vaticanista del TG1, Aldo Maria Valli, "Chiesa ascoltaci! - Gli irregolari credenti si rivolgono al Sinodo", e già il titolo delle 156 pagine dell'opera, edita dalla casa editrice "Ancora", promette molto. Nella presentazione del volume si parla di pagine che aprono una finestra sul vasto e variegato mondo delle coppie che nel linguaggio ecclesiastico sono chiamate 'irregolari'.
Il libro raccoglie numerose testimonianze che riportano sul primo piano di questa riflessione parole come "dolore, disagio, speranza, amore, accompagnamento ..." Ovviamente la cartina di tornasole per leggere questo intelligente e attualissimo libro è il Sinodo d'ottobre prossimo ma anche quello dell'ano scorso. Alo Maria Valli nella sua introduzione scrive: "Sarà il lettore, dopo essersi confrontato con ciascuna storia, a tracciare il bilancio. Ma una cosa si può dire fin d'ora: Nella testimonianze degli 'irregolari' ricorre spesso una parola: 'dolore?. Il dolore per ciò che si è vissuto, il dolore della lacerazione, il dolore di non essere pienamente accolti, il dolore di essere guardati e giudicati con durezza di cuore, il dolore determinato dal no poter ricorrere all'eucaristia, il dolore della diversità e della discriminazione. Il ricorso alla parola 'dolore' non è certamente casuale. Tutti i testimoni hanno riferito che non è una generica sofferenza. Ciò che si prova è proprio un dolore fisico, come una lacerazione interiore. Credo sia importante ternerlo presente. Qui non siamo nel campo delle teorie, delle dottrine, delle speculazioni astratte. Qui non si pala di 'irregolari' senza volto, ma di uomini e donne con i loro nomi e le loro storie".
Il libro raccoglie numerose testimonianze che riportano sul primo piano di questa riflessione parole come "dolore, disagio, speranza, amore, accompagnamento ..." Ovviamente la cartina di tornasole per leggere questo intelligente e attualissimo libro è il Sinodo d'ottobre prossimo ma anche quello dell'ano scorso. Alo Maria Valli nella sua introduzione scrive: "Sarà il lettore, dopo essersi confrontato con ciascuna storia, a tracciare il bilancio. Ma una cosa si può dire fin d'ora: Nella testimonianze degli 'irregolari' ricorre spesso una parola: 'dolore?. Il dolore per ciò che si è vissuto, il dolore della lacerazione, il dolore di non essere pienamente accolti, il dolore di essere guardati e giudicati con durezza di cuore, il dolore determinato dal no poter ricorrere all'eucaristia, il dolore della diversità e della discriminazione. Il ricorso alla parola 'dolore' non è certamente casuale. Tutti i testimoni hanno riferito che non è una generica sofferenza. Ciò che si prova è proprio un dolore fisico, come una lacerazione interiore. Credo sia importante ternerlo presente. Qui non siamo nel campo delle teorie, delle dottrine, delle speculazioni astratte. Qui non si pala di 'irregolari' senza volto, ma di uomini e donne con i loro nomi e le loro storie".
Abbiamo letto il libro in poche ore senza fermarci più di tanto. Al termine ci siamo trovati con un pensiero assilante che ci frullava in testa come un tormento: sono testimonianze che nessun membro del prossimo Sinodo dovrebbe ignorare. (LB)
AGI
(Salvatore Izzo) Davanti alle attuali disposizioni della Chiesa che proibiscono ai divorziati risposati e alle altre coppie di fatto (comprese quelle omosessuali) di ricevere i sacramenti, "la maggioranza degli 'irregolari' rispetta il divieto pur considerandolo ingiusto, ma c'e' anche chi confessa di aggirarlo andando a ricevere l'Eucaristia dove la sua situazione non e' nota".
Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, riassume cosi' quanto emerge dalla sua inchiesta "Chiesa Ascoltaci! Gli 'irregolari credenti' si rivolgono al Sinodo", pubblicato dall'editrice "Ancora" come contributo al cammino in corso tra l'assemblea straordinaria del 2014 e quella ordinaria del 2015, entrambe sul tema della famiglia: grazie ad una innovativa consultazione della base, il famoso "Questionario" di Papa Francesco, la prima ha individuato i problemi piu' sentiti, e la seconda dovra' esprimersi sulle risposte che la Chiesa puo' dare alle attese di tanti.
Il libro racconta anche il caso di una coppia di divorziati risposati che ha scelto la difficile strada dell'astinenza sessuale e che lamenta come questo percorso a volte non sia compreso all'interno della Chiesa e neppure proposto e sostenuto. Circa la cosiddetta "comunione spirituale", raccomandata dalla Chiesa, troviamo chi la considera una risorsa preziosa, ma anche chi pone una domanda: se colui che riceve la comunione spirituale e' unito a Gesu', perche' allora non puo' ricevere anche quella sacramentale? A conferma della complessita' delle situazioni, c'e' la testimonianza di una signora che, pur non essendo sottoposta ad alcun divieto perche' ha subito la separazione e da allora non ha piu' vissuto una relazione con un altro uomo, non si accosta alla comunione perche', non amando piu' il marito, si sente peccatrice in quanto ha tradito la promessa d'amore eterno fatta al momento del matrimonio. Ed e' esposto anche il caso di due credenti, ma non molto praticanti, che preferiscono convivere anziche' sposarsi, perche' per loro la sostanza del sentimento reciproco e' piu' importante di una cerimonia formale. Con grande rispetto e delicatezza, "Chiesa ascoltaci!" racconta poi l'universo, ancora in gran parte sconosciuto, dei credenti omosessuali, un mondo rispetto al quale le testimonianze qui raccolte aprono squarci estremamente interessanti e istruttivi, specie per quanto riguarda il modo di vivere l'identita' sessuale.
Da tutte le testimonianze degli "irregolari" traspare il dramma dell'esclusione ma questo senza toni rivendicativi. In generale, un punto che emerge con sufficiente chiarezza riguarda il desiderio, espresso da molti "irregolari", di essere considerati come parte integrante della comunita' ecclesiale. Molti in particolare si domandano che senso abbia parlare di possibile "comunione spirituale" se non si e' considerati degni di ricevere l'ostia consacrata. "Queste coppie - sottolinea Valli - non cercano il rapporto con Dio a prescindere dalla Chiesa. Potrebbero farlo, se non altro per comodita'. Invece vogliono continuare a pregare come ha insegnato Gesu', dicendo 'Padre nostro', non 'Padre mio'. Qualche volta la tentazione di evitare il rapporto con la comunita' si fa strada, a causa di difficolta' e incomprensioni di vario genere". Tra i problemi piu' frequentemente citati nel libro ci sono l'ipocrisia e la chiusura manifestati da alcuni settori della Chiesa. Ma soprattutto, rileva il vaticanista del Tg1, "nelle testimonianze degli 'irregolari' ricorre spesso una parola: 'dolore'. Il dolore per cio' che si e' vissuto, il dolore della lacerazione, il dolore del non essere pienamente accolti, il dolore di essere guardati e giudicati con durezza di cuore, il dolore determinato dal non poter ricorrere all'Eucaristia, il dolore della diversita' e della discriminazione". Tutti gli intervistati, infatti, hanno riferito che "non e' una generica sofferenza. Cio' che si prova e' proprio un dolore fisico, come una lacerazione interiore". "Leggendo queste pagine - afferma la post-fazione dell'editore Ancora, espressione di un istituto religioso maschile, quello dei Pavoniani - ogni lettore fara' le sue considerazioni. Nonostante tutto, in queste 'storie ricucite', per dirla con Montale, l'amore ha ancora la meglio. Alcune testimonianze rivelano un amore intenso e oblativo, capace di una fedelta' rinnovata. Emerge anche il disagio dell'istituzione. I sacerdoti hanno atteggiamenti diversi nei confronti di queste coppie: si va da un rigido rifiuto, a un rapporto cordiale ma senza sconti, a posizioni molto accomodanti.
Significative le due testimonianze dei sacerdoti riportate nel volume.
Si sentirebbe il bisogno di una maggior chiarezza su posizioni condivise all'interno della comunita' cristiana. Speranza. Tutte queste coppie desiderano far giungere la loro voce al prossimo sinodo. Chiedono di essere ascoltate e accolte. Sperano che attraverso il Sinodo la Chiesa possa annunciare loro parole di speranza".
(AGI)
il Signore si degni di ricompensare con abbondanza di grazie mons. Oster e tutti i Vescovi e Sacerdoti che in ogni parte del mondo rimangono fedeli al Santo Vangelo.
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