Alla vigilia della celebrazione del 1000° anniversario del trapasso di San Vladimiro, principe pari agli apostoli e battista della Rus’, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha indirizzato al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e al presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko due lettere in cui esprime la profonda preoccupazione della Chiesa ortodossa russa per quanto sta accadendo in Ucraina orientale.
“Il raggiungimento degli accordi di pace in Minsk ha fermato l’escalation del conflitto e ispirato la speranza in un completo cessate il fuoco tra le parti in conflitto. Purtroppo le operazioni belliche, pur in misura minore, continuano fino ad oggi. In Ucraina si mantiene lo spargimento di sangue, la gente muore”, dice il Patriarca nelle lettere.
Nel messaggio, Sua Santità considera il destino della popolazione civile che vive nella zona degli scontri armati, sottolineando: “Sono particolarmente vulnerabili gli anziani, i bambini, le persone con disabilità. Non tutti hanno la forza e la possibilità di lasciare le loro case. Non tutti, purtroppo, riescono a sopravvivere in queste terribili condizioni. Qualcuno rimane ucciso dai bombardamenti, qualcuno muore di fame o malattie, qualcuno per la mancanza di forniture mediche e le condizioni elementari di vita”.
Il Patriarca Kirill scrive ancora: “La Chiesa offre tutta l’assistenza possibile alle vittime da entrambe le parti. In tutte le chiese della Chiesa ortodossa russa, durante ogni servizio liturgico, si innalzano a Dio ferventi preghiere per il ritorno della pace. Il Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Onufry, e tutta la Chiesa ortodossa ucraina, da lui guidata, fanno ogni sforzo per la riconciliazione e il ripristino dell’unità del popolo”.
Allo stesso tempo, dice il primate della Chiesa Russa, per garantire la sicurezza della popolazione civile della regione e’ assolutamente indispensabile “la piena cessazione delle ostilità, la rigorosa osservanza degli accordi di Minsk e l’istituzione di un dialogo diretto tra tutte le parti in conflitto.”
Nei giorni in cui la Chiesa commemora la memoria del “Battista della Santa Russia, che ha gettato le basi per l’unità spirituale dei popoli russo e ucraino, e ci ha insegnato l’amore cristiano e il perdono”, Sua Santità il Patriarca chiede “con il cuore addolorato, a nome della Chiesa ortodossa russa” ai presidenti di Russia e Ucraina di “compiere ogni sforzo per fermare lo spargimento di sangue”.