Comunismo e Retroscena sulla visita in Sudamerica di Papa Bergoglio
La polemica sul Crocifisso Comunista: simbolo
massonico ed emblema dell'ecatombe più
bestiale della storia
Retroscena e punti di vista sul bizzarro dono del Presidente
Morales a Papa Bergoglio: il "Crocifisso Comunista"
di Espinal
di Sergio Basile
Il Crocifisso, la falce e il martello
Sucre, La Paz – di Sergio Basile – Il dono del presidente boliviano Evo Morales a Papa Bergoglio - un crocifisso a forma di falce e martello - ha secondo molti critici dell'incredibile. Almeno questa è la sensazione che ha suscitato di primo acchito il bizzarro regalo: un minestrone indigesto di simboli; un misto di cattivo gusto e blasfemia allo stato puro. Buon viso a cattivo gioco ha dimostrato Bergolgio nell'accettarlo. Una domanda, alla luce di ciò, sorge spontanea: doveva essere accettato e "incensato" - ci chiediamo – un omaggio così empio e irriverente? Questo particolare, secondo molti critici, dovrebbe evidentemente farci pensare, con pathos e preoccupazione, allo stato diresa e/o apostasia silenziosa che la chiesa sta vivendo oggi; dovrebbe allertarci e indurci a pregare ed agire affinché i nemici storici della Chiesa di Cristo anziché essere incensati o bypassati sotto l'ala del politically correct siano chiaramente smascherati; siano essi "sacerdoti", laici, laicisti, illuministi, massoni, liberali, socialisti o atei dichiarati. Solo così, infatti, potremmo individuare chiaramente i timonieri di questo mondo impazzito.
Quale interpretazione?
Tuttavia, da notare, l'interpretazione data dalla curva opposta, secondo i quali il regalo in questione non andrebbe letto come una provocazione comunista, ma come "un esplicito richiamo alla morte di un prete gesuita, punto di riferimento per tutti i cattolici andini". Di fatto, una cosa è certa: una parte della chiesa filo-europeista e potically correct, oggi non informa a dovere sui pericoli attuali del social-comunismo e del grande alleato liberal-capitalista (vedi qui Il Piano per il Governo Mondiale nell’ora presente). La Chiesa-vertice non indica e denuncia, di fatto, i nomi - ben precisi - degli autori occulti ed unici dell'attuale caos globale, addentrandosi soltanto in generiche e sporadiche denunce.
Il fratello Padre Espinal
Possiamo cogliere la drammaticità di questa domanda di fondo, paradossalmente, dalle parole dello stesso Bergoglio: "Mi sono fermato qui per salutarvi – ha commentato dinanzi alla corposa platea boliviana - e soprattutto per ricordare. Ricordare un fratello, un nostro fratello, vittima di interessi che non volevano che si lottasse per la libertà della Bolivia. Padre Espinal ha predicato il Vangelo – ha poi aggiunto Bergoglio – e quel Vangelo dava fastidio, e perciò lo hanno eliminato (…)". Così Bergoglio, in uno dei momenti emblematici del suo viaggio apostolico in Sudamerica e in Bolivia, ha lodato l'operato del catto-comunista spagnolo Luis Espinal. Ma quale vangelo ha predicato Espinal? E soprattutto chi è Espinal? Il nostro singolare sacerdote fu assassinato nel 1980 nell'ambito delle lotte politico-sociali del tempo. Ebbene, proprio Espinal è stato l’ideatore del bizzarro ed emblematico "crocifisso” comunista, cui riproduzione Morales ha offerto a Bergoglio.
Comunismo – Tre pugni in faccia alla verità
Rimandando ad un prossimo futuro un identikit più approfondito sul prelato boliviano, in tal sede consentiteci almeno tre osservazioni che sentiamo l'obbligo morale di levare: 1) Il comunismo è storicamente – fin dalla rivoluzione giudaico-bolscevica ed anti-cristiana del 1917 – l'ideologia ufficiale dell'Anti-Cristo, funzionale alle mire egemoniche mondiali delle élite internazionaliste; 2) Il comunismo non ha mai difeso gli interessi del popolo, ma è stata piuttosto l'ideologia capace di portare distruzione, povertà e morte ovunque nel mondo, con oltre 200 milioni di morti ammazzati nelle modalità più aberranti, macabre e "fantasiose"; 3) Il comunismo è una creazione giudaico-massonica e poggia sul suo classico emblema massonico: la falce ed il martello. Simboli, come vedremo, presenti entrambi nel quadro di loggia… (vedi anche qui 8 marzo – Mimosa, Falsità Storiche e Propaganda Illuminata)
Il Democidio comunista
Il Comunismo è stato fautore del primo vero democidio a catena della storia: cioè di una serie impressionante di genocidi pianificati e premeditati da parte di un governo – o élite statale – associata a omicidi di massa a livello globale, mediante terrorismo, purghe mortali, gulag letali, lavoro forzato, deportazioni fatali, smembramenti familiari, carestie artificiali, esecuzioni extragiudiziali, processi farsa, assassini a sangue freddo. L'ecatombe comunista non ha eguali nella storia. L'Unione Sovietica fece fuori oltre 60.000.000 di uomini, specie cristisani: sterminio accompagnato dalla distruzione sistematica e strategica di migliaia di chiese e santuari cristiani. Stalin, in particolare, fu responsabile di quasi 43 milioni di morti, la maggior parte dei quali – 39 milioni – riconducibili a lavori forzati letali promossi all'interno deigulag. Oggi la guerra continua sia con le bombe che con la finanza e l'economia del debito, cui meccanismi diabolici furono studiati proprio a ridosso della Rivoluzione Russa (vedi qui Il Sionismo e l’arma economico-finanziaria – Confessioni di un rabbino qui Dichiarazioni e Rivelazioni eccellenti di Sionisti doc e qui Rivoluzione e Sionismo, Rivelazioni eccellenti – 2 – Le ammissioni dei rabbini Lior e Waton). Che senso ha, dunque, apporre un simbolo tanto sacro ed alto come il Crocifisso (Gesù Cristo) su un simbolo massonico e social-comunista?
Oltre 200 milioni di sacrifici umani al dio oscuro
Tra i comunisti più sanguinari della storia va poi annoverato Mao, che in Cina in tempo di pace fece oltre 70 milioni di vittime (vedi qui Mao, servo di Satana – Come la Cina fu asservita al Nuovo Ordine Mondiale – 1 e qui Mao, servo di Satana – Il vero volto del Comunismo: primo nemico il popolo – 2). La Cina conobbe poi, nel 1949 gli efetti "provvidenziali" della rivoluzione culturale rossa, che da sola "produsse" un milione di omicidi. Da non scordare poi i crimini commessi in Corea del Nord, nella Jugoslavia di Tito ed in Cambogia, sotto i Khmer Rossi. Pol Pot fece fuori 2 milioni di cambogiani dall'aprile del 1975 al dicembre del 1978, su una popolazione di circa 7 milioni di cittadini: l'8/9% della popolazione fu assassinata ed immolata alla causa nobile del social-comunismo marxista.
All'origine dell'inganno marxista – il più grande sacrificio satanico
Va ricordato, in aggiunta, come circa 55 milioni di uomini furono fatti fuori dai comunisti russi mediante carestie indotte (come scordare l'Ucraina – vedi qui Stalin & Co – Così i comunisti spinsero a mangiare i bambini in Ucraina) e patologie associate, sulla base del falso mito del materialismo storico, espressione di una religione fanatica e giudeo-massonica. Il comunismo è stato, dunque, il più grande e satanico sacrificio pagano e – nel contempo – l'esperimento di ingegneria sociale più grande e feroce, mai realizzato. La conseguenza di un'assurda subordinazione strutturale e ideologica che il marxismo massonico operò subordinando la famiglia, lo spirito e la fede – accanto a tutte le più alte ed importanti sfere e prerogative spirituali, morali e culturali– all'onnipotente economia ed al falso conflitto di classe (vedi qui Mistero Marx – Ruolo dei Sindacati e paradosso del Plusvalore secondo Auriti) che mai denunciò la matrice monetaria e bancaria posta a perno dei disegni dei signori del male. Assodato è dunque il fatto che il comunismo non ha mai – e ripeto mai – fatto gli interessi dei popoli in nessun angolo della Terra.
Simbolismo massonico della falce e del martello
Infine non va scordato il simbolismo giudaico-massonico insito nella falce e nel martello. Come riportammo in un articolo del 12 marzo 2014, il celebre simbolo del comunismo - falce e martello - è un qualcosa di molto caro ai grembiulini di tutto il mondo. E ce lo ricorda bene a Pag. 221 il testo di Epiphanius, "Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia", (Litografia Amorth, Trento, p. 221): «Falce e martello sono entrambi simboli massonici, presenti nel “quadro di loggia” già nel primo grado di iniziazione, quello di “Apprendista”, in forma separata di martello e falce di luna". (Altro che alleanza tra operai e contadini dunque!). "Il martello - continua Epiphanius – (…) simboleggia il potere, la forza con lo stesso significato del pugno chiuso. La falce, invece, è l’emblema della filosofia, intesa come surrogato assoluto alla religione (…)». Interessante e molto emblematico, poi, è uno scritto del massone e parlamentare italiano Mauro Sacchi (Cfr.: Mauro Macchi, deputato al Parlamento italiano, in Masonic Review, del 16 febbraio 1874) inerente alla funzione del martello del comunismo: «La chiave di volta di ogni sistema opposto alla Massoneria è il sentimento trascendentale che trasporta gli uomini al di là della vita presente (…). Finché questo sistema non sia distrutto dal martello della Massoneria, avremo una società di povere creature ingannate, che tutto sacrificano per ottenere la felicità in una esistenza futura».
Una buona occasione persa?
Forse Papa Bergolgio - senza entrare più di tanto nel ventaglio di interpretazioni simboliche alternative del dono - in Bolivia ha perso una buona occasione per ricordare a tutti questi orrori e questi simbolismi occulti esaltati dai profeti del social-comunismo: simboli ora finanche accostati forse troppo superficialmente all'odiato nemico per eccellenza, Gesù Cristo, Nostro Signore, il Crocifisso, Morto e Risorto.
Sergio Basile (Copyright Qui Europa © 2015)
partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.comhttp://www.quieuropa.it/la-polemica-sul-crocifisso-comunista-simbolo-massonico-ed-emblema-dellecatombe-piu-bestiale-della-storia/
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