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Un pomeriggio con Padre Amorth. Demonologia ed esorcismi
● Padre Amorth, partiamo con una domanda che riteniamo fondamentale: secondo la sua esperienza di esorcista, tra Satana e Lucifero ci sono distinzioni o si tratta dello stesso spirito maligno?
Dunque, è una questione discussa, secondo l’esperienza di noi esorcisti sono due diavoli distinti. Il capo è Satana, il nome Lucifero non appare nella Sacra Scrittura, direi che proviene da una traduzione. L’unico testo in cui appare è una vecchia versione della Vulgata corretta da San Girolamo, nella frase d’Isaia in cui il profeta si rivolgeva al re di Babilonia (Isaia 14:12). In molte nuove traduzioni è tutto cambiato, non c’è più la parola.
Satana è veramente il capo dei demoni, direi il peggiore di tutti. Lucifero, da come appare negli esorcismi, è il suo vice. Ricordiamoci infatti che sia gli angeli che i demoni sono gerarchizzati, non c’è dubbio, non sono tutti uguali. Quello dei diavoli è il regno dell’odio, si detestano, e hanno il terrore dei più potenti tra di loro.
Ricordo ancora quell’esorcismo in cui un demonio, alla mia domanda sul perché non voleva andarsene, mi gridò terrorizzato: “se vado via Satana mi punisce!”. Era terrorizzato, davvero.
Quello che comanda ed è più in giù di tutti è Satana, è quello che ha la punizione maggiore, Dante lo mette bene nell’inferno.
● Quale fu il peccato di questi angeli ribelli?
Non lo sappiamo con certezza, ma sappiamo di quale natura è stato, è stato senz’altro superbia e ribellione a Dio. Sappiamo che si ribellarono a un comando del Signore. Ci sono tante ipotesi su quale sia stato l’oggetto di questo atto, ma sono soltanto ipotesi. Però noi vediamo come la base di tutti i vizi sono la superbia e l’orgoglio.
● Come sappiamo, una delle più grandi tentazioni che il maligno propone agli uomini è quella riguadante la sessualità, segno di come la castità sia altamente odiata. Perchè al demonio dà molto fastidio la castità?
Al demonio la castità da molto fastidio perchè la castità è qualche cosa che avvicina l’uomo a Dio, perchè essa fa si che l’uomo possa avere l’animo sgombro da queste passioni che distologono dalla vita eterna, dal penrsiero di Dio, e distologo dall’osservare le altre virtù. Il diavolo ha molta paura della purezza.
Non dimentichiamo che Dio è immensamente puro, e non dimentichiamo che la creatura più pura è Maria Santissima, e dunque ci sono già due modelli che rendono furioso il demonio contro questa virtù, e infatti chi cade in questa virtù molto facilmente si allontana dalla preghiera e dalla fede, ed è quello che noi vediamo oggi. Da quando poi è stato votato il divorzo, è aumentato ancora di più questo male. Quando io ero giovane, a Modena, le famiglie erano unite sino alla fine, era rarissimo sentir parlare di divorzi. Oggi invece purtroppo abbiamo visto questo crollo di fede che ha fatto sì che si sia dato esca a questo vizio che è facile a installarsi nel cuore umano.
● Si potrebbe affermare che esiste un nesso tra la trascurazione della castità ed alcune forme di disturbi diabolici?
Si, naturalmente il diavolo su questo punto tenta moltissimo, crea occasioni, crea incontri. Teniamo conto che per vincere queste tentazioni dobbiamo lottare su tre fronti: sul fronte delle tendenze non buone, che noi abbiamo ereditato dal peccato originale, quello che i teologi in genere chiamano concupiscenza, ossia noi abbiamo già delle spinte al male erdidtate dalla colpa originale. Il secondo fronte è quello delle occasioni che presenta il mondo: compagnie, TV, internet e così via, le occasioni che presenta il mondo insomma. Il terzo fronte è quello della presenza del demonio, della sua voce: lui sta sempre nascosto, è contentissimo che non si creda alla sua esistenza, molti non si accorgono dei suoi interventi ma il demonio è fortissimo, usa sempre la stessa tattica poi, ovvero quella del far apparire il peccato come una conquista, come un bene. E non per niente vediamo che il torto più grande della nostra società che si è allontanata da Dio è che credere che la scienza e la ragione bastino a tutto e giustifichino tutto, facendo passare il divorzio e l’aborto come conquiste della modernità contro il cosiddetto “medioevo”.
Quando dissi al demonio che trovavo la sua azione monotona, mi rispose: “Si, hai ragione, sono monotono. Uso sempre lo stesso sistema, ma è un sistema che mi dà successo”.
● Tramite un uso sbagliato della sessualità si può arrivare alla possessione?
È difficile, ma la persistenza tenace nel male può far arrivare alla soggezione al demonio più che alla possessione.
Tra noi esorcisti si parla anche di soggezione oltre alle altre forme tipiche che sono possessione, infestazione, ossessione e vessazione. La soggezione è un “darsi” al demonio, come coloro che si consacrano a Satana.
Il demonio inoltre sappiamo, e approfitto di questo per dirlo, che può tentare i singoli ma anche le masse attraverso movimenti come il nazismo, il comunismo, erano movimenti interamente soggetti e infestati dal demonio.
● Le poniamo una domanda che ci auguriamo possa essere d’aiuto ad alcune persone che ci leggono. Come si deve comportare un esorcizzando? È un dovere dell’esorcizzando il distaccarsi dalle passioni materiali, dai divertimenti del mondo, al fine di trovare la liberazione dal male che lo affligge?
Certo che si. Da notare che nella liberazione dai mali malefici è molto importante che l’aiuto che dà la persona stessa, per cui la prima cosa che facciamo quando una persona viene da noi, dopo aver controllato le diagnosi mediche per controllare che non sia un male naturale, è metterla sotto cura spirituale. La messa ogni domenica, se possibile tutti i giorni, il Rosario tutti i giorni, le preghiere del mattino e della sera, la confessione. Quando uno è sotto cura da me esigo un minimo d’una confessione a settimana. Perchè uno più si confessa e più scopre dei difetti a cui faceva poco caso o che non sapeva d’avere.
E io parlo spesso, come esempio, del Beato Alberione, che negli ultimi 13 anni di vita si confessava tutte le sere. La confessione è più forte degli esorcismi! La confessione libera l’anima. Il demonio possiede solo il corpo.
Spesso mi chiedono: “Se uno posseduto dal demonio muore, dove va?”. Quello va in paradiso. La possessione diabolica è un male sovrannaturale, ma colpisce solo il corpo e non l’anima, come un male naturale.
È comunque molto importante che l’esorcizzando si unisca ad un gruppo di preghiera e un direttore spirituale o un confessore fisso. È importante che la persona venga aiutata, con tanta preghiera, con la lettura della Bibbia, soprattutto il Vangelo. Per esempio una paginetta ogni sera, anche in famiglia. La famiglia deve aiutare.
Serve una vita in grazia di Dio.
● Negli esorcismi viene in risalto come la data della liberazione sia già stata fissata, e il demonio sembrerebbe esserne ben al corrente, tant’è che l’esorcista spesso gli comanda di rivelarla (come sappiamo ciò lo prevede il rituale). A cosa giova dunque continuare le sedute d’esorcismo se già si conosce il giorno in cui il posseduto verrà liberato dal Signore?
Giova. Perchè normalmente il demonio mente. L’unica volta in cui mi sono sentito preso in giro dal demonio fu il caso di una ragazza che fu esorcizzata da Padre Candido e poi da me. Il diavolo disse che la data era l’8 dicembre, festa mariana. Fu l’unica volta in cui feci un esorcismo di cinque ore e mezzo. Sembrava per essere liberata, e invece eravamo sempre da capo. Alla fine sembrava liberata: tutti saltavano di gioia, lacrime, feste. Dopo una settimana tornò esattamente come prima. Chiesi al demonio: “Perchè non te ne sei andato via? Avevi detto che te ne saresti andato quel giorno!”. Lui rispose: “Non ti hanno mai detto che io sono bugiardo?”. Mi aveva preso in giro.
Nei casi che ho avuto io, rare volte è andato via nella data che annunciava. Spesso ne dice tante per sviare, poi alla fine arriva quella vera.
● Vorremo avere da lei un chiarimento riguardo le cosiddette possessioni ad opera d’anime dannate e la questione della trasmissione nell’albero genealogico dei mali malefici o delle possessioni.
Nego tutto. Padre Candido (Nota di Venite ad me: Padre Candido Amantini), mio grande maestro, diceva che la mania dell’albero genealogico è nata con il libro di Kenneth Mcall “Fino alle radici”, libro che ho letto sei volte. Lui è un sant’uomo, sacerdote anglicano psichiatra, è stato poi molto in Cina, dove c’è un culto forte dei morti. Lui ci credeva e molti oggi seguono le sue teorie, ma Padre Candido diceva che dall’albero genealogico non si possono ereditare i mali malefici o possessioni.
I mali malefici non si trasmettono, a meno che non sia stato fatto un maleficio sul padre, sui figli, sui nipoti, sulla discendenza insomma.
Riguardo le cosiddette possessioni delle anime dannate, la maggior parte degli autorevoli esorcisti non ci credono. Non ho mai chiesto questo a Padre Candido, ma credo che neanche lui ci credesse. Io però ho avuto qualche caso dubbio. Comunque, ecco, ci credo poco, erano casi molto dubbi, in genere si può escludere.
● Padre Amorth, ci consenta una piccola domanda informativa per concludere questa parte demonologica: è possibile che il Signore o la Madonna si servano del demonio per far arrivare qualche messaggio importante agli uomini?
No, Dio non si serve del diavolo per trasmettere messaggi, non è un loro messaggero. Non è possibile.
Mentre è possibile che il demonio trasmetta dei messaggi che uno crede vengano da Dio, ma invece vengono da lui, questo purtoppo succede spesso. La gente ci casca, e vanno dietro a persone che hanno l’aria di grandi carismatici, e invece sono suggeriti dal demonio. Di questi casi ne ho a bizzeffe.
Il diavolo è straordinariamente furbo: ti stordisce con 99 verità per farti credere alla centesima che, invece, è una bugia. Infatti il demonio non è che dica tutto falso, altrimenti nessuno gli crederebbe. Dice anche tante cose vere per metterci in mezzo qualcosa di falso e fartelo ingoiare. San Tommaso dice che il bene viene dalla pienezza delle cose, il male viene da qualunque difetto. Anche un difetto piccolo in mezzo a tante cose buone.
http://www.veniteadme.org/un-pomeriggio-con-padre-amorth-demonologia-ed-esorcismi/
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Un pomeriggio con Padre Amorth. Mariologia e Redenzione
● Padre Gabriele, vorremmo iniziare con una riflessione sul passo evangelico dell’Apostolo Giovanni (19:26-27): “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!»“.
È stata come una seconda annunciazione. Nella prima Maria è diventata madre di Gesù, in questa seconda annunciazione Maria diventa madre di tutti noi. E io guardando le immagini della Madonna Le dico sempre: “Maria, sono tuo figlio! Gesù mi ha dato a Te come tuo figlio”. Nella versione della CEI viene tradotto che Giovanni “la prese nella sua casa” (19:27), ma è maltradotta, dovrebbe essere tradotta come la traduceva il Papa Emerito Benedetto XVI, cioè “l’accolse nella sua vita”, ovvero molto di più che accoglierla in casa (Nota di Venite ad me: in greco il termine a cui fa riferimento Padre Amorth è “εἰς τὰ ἴδια”, che letteralmente tradotto sarebbe “ne prese possesso”. Sebbene la traduzione “la prese in casa” non sia grammaticalmente errata, l’interpretazione giusta è senza dubbio quella di Benedetto XVI).
Ecco dunque la seconda annunciazione che ha segnato per Maria una missione nuova, e io credo che anche uno dei motivi dell’Assuzione di Maria sia anche questo. Il primo motivo è per glorificare interamente la Madre di Dio, Immacolata, la quale per prima giustamente ha sperimentato il frutto della Resurrezione di Cristo e della Sua Ascensione. L’altro motivo è che Maria, a differenza dei santi comuni che, una volta deceduti, terminano le loro attività terrene, continua ad operare per noi come Madre e continuerà fino alla fine del mondo. Quindi era giusto che Lei potesse continuare questa attività nella pienezza della sua natura umana, composta cioè di anima e di corpo.
Le grandi apparizioni mariane di Lourdes e Fatima sono un segno di questo, una cosa veramente eccezionale.
● Era dunque necessario che Gesù ci donasse sua madre?
Era necessario, si, perchè sua madre non è stata madre solo in senso fisico, ma anche collaboratrice dell’opera della Redenzione. Lui l’ha scelta come collaboratrice, la prima discepola di Gesù fu proprio sua madre.
Gesù dice: “Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli? […] chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre” (Matteo 12:48-50). Maria è quella che più di tutti ha ascoltato la sua parola e l’ha osservata.
Ella fu fedele e seppe accettare tutti gli accadimenti che segnarono la sua vita, compresa la dolorosa Passione di suo figlio, in cui anche lei, ai piedi della croce, offrì quel Santo Sacrificio al Padre, condivideva la Passione del figlio. Fu consenziente alla Volontà di Dio. Lei è pienamente partecipe di questo mistero della Redenzione.
È attraverso Maria che si va a Gesù, com’è che attraverso Gesù si va al Padre. Dove c’è Maria, c’è Gesù.
Guardiamo per esempio ai santuari mariani: il centro della devozione è sempre l’Eucarestia, si va da Maria per trovare Gesù.
● Ecco, spieghiamo il ruolo di Corredentrice della Madonna.
Il termine “Corredentrice” è giusto ma deve essere inteso bene. Il Redentore è solo Gesù, non si scappa. Però che Gesù abbia voluto la cooperazione di Maria, anche da questo non si scappa. Gesù poteva benissimo venire al mondo senza la Madonna, ma Lui è voluto venire per mezzo di Maria. Quindi sin da qui vediamo come il Signore ha voluto avere Maria come sua compagna in tutta l’opera della Redenzione. Lei collabora all’opera.
Io non credo poi, e questa è una mia idea, che Gesù sia totalmente andato via da casa quando ha cominciato la vita pubblica, senza dire nulla. Sono sicuro che abbia preannunciato la sua Passione a Maria e che le abbia anche detto che si sarebbero rivisti ai piedi della croce. Questo ci aiuterebbe benissimo a spiegare la frase complicata del Vangelo che molti faticano a capire: “Che c’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta” (Giovanni 2:4). Con questa frase le rinnova l’appuntamento che si erano dati insomma. E Lei comprendeva questa espressione, e capiva che non era un rifiuto. E questo è anche uno dei motivi per cui non lo seguì durante la vita pubblica.
● Che compito ha ancora oggi la Madonna verso i sofferenti, e in modo particolare nella lotta contro Satana e gli spiriti del male?
I demoni tremano, altroché! I teologi hanno paura ad usare il titolo di Corredentrice. Lei non è stata solo la madre di Gesù, ha collaborato alla Redenzione e collabora all’applicazione della Redenzione.
Lì ho avuto la risposta chiara del demonio, reagisce molto di più quando invoco la Madonna che quando invoco Gesù Cristo. E una volta ha risposto: “Perchè mi sento molto più umiliato ad essere vinto da una semplice creatura”. Lui, da angelo, anche se caduto, si sente superiore alla natura umana. Maria invece lo umilia.
Negli ultimi esorcismi che ho fatto ho insistito di più sulla Madonna e ho visto delle reazioni immensamente superiori. La Madre di Dio, Colei che schiaccia il capo a Satana.
Una volta il diavolo mi disse: “Mi vince sempre, perchè non è mai stata sfiorata dalla più piccola ombra di peccato”.
A Padre Candido una giorno aggiunse: “La Madonna mi vince sempre, perchè è la più umile di tutte le creature, e io sono il più superbo. Lei è la più pura di tutte le creature, io sono il più sporco. Lei è la più ubbidiente di tutte le creature, e io sono il ribelle”.
● Ritorniamo a concentrarci sulla Passione di Nostro Signore, che avevamo accennato in precedenza. Ci sono dei punti su cui lei medita spesso?
Sono troppi i punti su cui mi piace meditare.
Il primo: dove inizia la passione, cioè l’orazione nell’orto. In quel momento sembra che la divinità di Gesù si metta da parte e che ci sia solo la sua umanità. Mai è Gesù è così umano, un Gesù che batte i denti dalla paura, che si sente solo.
Poi c’è la corona di spine, la presa in giro della sua regalità. Lui era conscio della sua regalità già illustrata nell’Annunciazione dall’Angelo Gabriele. Vedeva il popolo per cui moriva pieno d’odio, un popolo che preferiva un assassino.
Questi sono due momenti fondamentali della Passione per me.
Il pensiero della Passione di Cristo deve accompagnarci per tutto l’arco della nostra vita, perchè ci dona fiducia nelle grazie del Signore, nella potenza del Signore, perchè ci sostiene anche nei momenti di malinconia, di dolore, di sofferenza. Meditando la Passione si acquista fiducia, non tristezza, e si uniscono le nostre personali sofferenze che, in fondo, non sono nulla se comparate a quelle di Gesù.
Padre Pio, a una donna sofferente che si lamentava del fatto che i dolori suoi duravano da anni mentre quelli di Cristo durarono tre ore, rispose: “Non capisci niente! Non lo sai che Gesù patisce in croce fino alla fine del mondo?”. Ecco perchè la Messa è vero sacrifico della croce, nell’Eucarestia c’è il corpo di Gesù intero, risorto, glorioso. Gesù è morto e risorto una volta sola, però il suo sacrificio dura sempre.
● Rimanendo in tema di Passione, perdono e Redenzione, sono emblematiche le parole di Gesù: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34).
Ecco lì vediamo questo immenso amore di Gesù. Addirittura non solo perdona, ma scusa anche, perchè non sapevano quello che facevano. Lo sapevano, anche se non completamente, ma in parte almeno di certo, altroché.
Con questo ci ha dato l’esempio: vuole che anche noi non solo perdoniamo, ma troviamo anche motivo di discolpa. Vuole da noi il perdono di cuore. È tremenda quella parabola del ricco avente il servo con un grosso debito al quale viene rimesso, ma quest’ultimo poi non rimette il debito ad un altro collega. A quel punto il padrone ritratta il perdono che aveva dato: così agisce Dio.
Spesso ricordo alle persone che si confessano che l’assoluzione non è valida se, uscendo dal confessionale, hanno ancora rancori. Non vale nulla.
● “Oggi sarai con me in Paradiso” (Luca 23:43).
Anche in quell’atto di fede del ladrone vediamo l’atto di fede eroico, perchè credere in Gesù quando fa miracoli e istruisce le folle è facile, ma credere a Gesù quando te lo ritrovi crocifisso e straziato vicino è dura. Il ladrone riconosce le sue colpe e riconosce l’innocenza di Gesù, e ne riconosce pure la regalità nonostante lo veda morire in croce. Cristo muore prima dei due ladroni, lo vedono morire. Nonostante questo, il ladrone buono ha fiducia in Lui.
Gesù mostra tutto il suo grande amore, un grande perdono.
● E, infine, come coronazione della Passione, Gesù dice: “Tutto è compiuto” (Giovanni 19:30).
“Tutto è compiuto” perchè aveva prima detto quella frase “ho sete” (Giovanni 19:28), ovvero un riferimento al Salmo 68 che dice “e quando avevo sete mi hanno dato aceto”. Quindi un voler realizzare anche questo Salmo, oltre a quello del “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”, cioè il Salmo 21.
“Tutto è compiuto”, ossia tutto quello che c’era scritto nei Salmi, nelle profezie, tutto si era compiuto. E noi vediamo che quando Gesù si unisce ai discepoli di Emmaus li istruisce solo sul Vecchio Testamento, specialmente sulle frasi che riguardavano la Sua Passione, la Passione che era necessario sperimentare per la Redenzione degli uomini.
http://www.veniteadme.org/un-pomeriggio-con-padre-amorth-mariologia-redenzione/
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