Libertà di parola e parole in libertà. Ma almeno smettiamola di parlare di “chiesa cattolica”
Il sig. Enzo Bianchi, anni 72, dottore in Economia e Commercio ha nuovamente riformato la Chiesa. Liberissimo di farlo, considerando che è un privato cittadino, senza alcuna autorità ecclesiale. Se vogliamo fare del bene al sig. Bianchi (e a quanti eventualmente gli diano ascolto) la parola d’ordine è una sola: “ridimensionare”.
di Paolo Deotto
.
Non avevo la minima voglia di tornare a parlare di Enzo Bianchi e delle sue esternazioni, perché, francamente, ci sono cose ben più serie di cui occuparsi. Però alcuni lettori hanno sollecitato Riscossa Cristiana con un argomento che mi pare legittimo: sul privato cittadino Enzo Bianchi si è alimentato e si alimenta un equivoco, a volte per pura distrazione o ignoranza, a volte per malizia, attribuendogli chissà quale autorità di predicatore. Naturalmente l’equivoco è favorito anche dagli abbigliamenti più o meno monacali che il sig. Enzo Bianchi alle volte usa indossare e strafavorito dallo spazio che al sig. Bianchi viene dato sia sulla stampa ufficialmente “cattolica”, come Avvenire o Famiglia Cristiana, sia sull’organo del sapere totale e assoluto, Repubblica.
Poi ci sono anche organi di stampa che, per ignoranza (chiedo scusa, ma posso pensare solo a questo), attribuiscono al sig. Bianchi addirittura il titolo di “Padre”. È il caso del Giornale, che in meno di dieci giorni ci fornisce due articoli di saggezza bianchiana, e in entrambi chiama il sig. Bianchi “Padre Enzo Bianchi”.
Ergo, anzitutto ripetiamo una cosa già detta e ridetta più volte: il sig. Enzo Bianchi è un privato cittadino, non è un consacrato, né un religioso. La sua autorità come predicatore è pari a quella di qualsiasi privato cittadino che abbia voglia di dire la sua su tematiche religiose. Perché il sito della comunità da lui fondata si dia il nome di “Monastero di Bose” ci sfugge, visto che manca la materia prima di un monastero, ossia i monaci.
Mancando l’autorità derivante dallo status di consacrato, può esserci solo l’autorevolezza derivante da una solida cultura religiosa, storica, filosofica e qui mi pare che il sig. Bianchi – sperando che per quanto scrivo non ordini subito al suo legale di sporgere querela – rimedi qualche magra figura.
“Sui gay la Chiesa è meglio che stia zitta”, tuona il sig. Bianchi, adducendo il fatto che Gesù non avrebbe detto nulla sull’omosessualità (vedi Il Giornale del 22 u.s.). E aggiunge “Su questo, io vorrei una Chiesa che, non potendo pronunciarsi, preferisca tacere”. Bene. Proprio oggi pubblichiamo un articolo del prof. Paolo Pasqualucci, intitolato: “È falso dire che Nostro Signore Gesù Cristo non ha condannato l’omosessualità. I Vangeli dimostrano esattamente il contrario”. Pasqualucci naturalmente non si limita a lapidarie affermazioni, ma dimostra quanto dice. Come? Riportandoci i passi del Vangelo nei quali possiamo leggere le parole di Gesù con la condanna chiara, senza equivoci, dell’omosessualità.
Insomma, era sufficiente leggere bene i Vangeli, e questo non è davvero chiedere troppo a chi, come il sig. Bianchi, si presenta come autorevole voce in materia religiosa. E allora, per usare le stesse parole del sig. Bianchi, chi è chi “non potendo pronunciarsi” dovrebbe tacere? Glissons.
L’amico Luigi Amicone (scusate il gioco di parole, ma si chiama così) su Tempi si chiede se Enzo Bianchi è cattolico. La domanda è più che legittima dopo l’intervista che il sig. Bianchi ha rilasciato a Repubblica (e il cui testo, per ragioni misteriose, è sparito sia dal sito del “monastero” di Bose sia da quello di Repubblica), che potete leggere interamente cliccando qui. Infatti in questa intervista il sig. Bianchi ne ha per tutti e dice la sua sull’immigrazione, sui terribili crimini (?) che la Chiesa avrebbe commesso nel passato, su quella meraviglia che è l’islam, dal quale abbiamo tanto da imparare, e addirittura anche sulla Beata Vergine. Non si è ancora espresso sulla Trinità, per dirci se vada o meno bene, ma prima o poi ci arriveremo.
La domanda di Amicone è legittima ma a ben guardare è anche un po’ inutile, perché, francamente, cosa ci interessa sapere se il sig. Bianchi è cattolico? Certo, leggendo diverse sue affermazioni possiamo dire con certezza che non si esprime da cattolico. Né qui interessa confutare le cose dette dal sig. Bianchi nell’intervista onnicomprensiva a Repubblica. Per questo il già citato articolo di Amicone è più che valido.
Piuttosto mi interessa ribadire quanto già detto: il sig. Enzo Bianchi, di anni 72, dottore in Economia e Commercio, è un privato cittadino come tutti gli altri, che spesso ha voglia di dire la sua in materia religiosa. Trova anche chi gli dà ascolto? Ci fa piacere per lui, perché così sarà contento. Ma ribadiamo che non riveste alcuna autorità, che i suoi pareri sono pareri personali di valore zero in materia dottrinale. Né ci stupisce che al sig. Bianchi venga dato spazio su organi di stampa importanti: pubblicare le parole del sig. Bianchi è una garanzia, perché esprimono sempre il più totale conformismo, sono una delle tante voci disciplinate del regime. In questi ultimi giorni ci ha catechizzato su immigrazione, islam, donne, omosessuali. Avete mai letto una sua parola che non sia in linea col pensiero universale dominante?
E allora, per un privato cittadino che dice le stesse cose che possono dirci Saviano o la Littizzetto, dobbiamo agitarci più di tanto? Non credo davvero che ne valga la pena…
*
23/07/2014
“Francesco vuole raggiungere l'unità anche riformando il papato”
Bergoglio ha nominato Enzo Bianchi, priore di Bose, consultore del dicastero ecumenico. "Sinodalità e primato". I martiri del Medio Oriente, l'intelligenza delle varie confessioni in Ucraina
IACOPO SCARAMUZZICITTÀ DE VATICANO
"Il Papa riformerà il papato e ciò favorirà i rapporti con gli ortodossi". Parola di Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, uno dei nuovi consultori nominati ieri da Papa Francesco nel Pontificio consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il dicastero vaticano guidato dal cardinale Kurt Koch responsabile dell'ecumenismo. A caldo il religioso commenta con sorpresa la nomina papale ("Non me l'aspettavo, non mi aveva detto niente"), prospetta una evoluzione sinodale della Chiesa cattolica, auspica che i cristiani del Medio Oriente, e in particolare di Iraq e Siria, non siano lasciati soli dai loro confratelli di altre parti del mondo e sottolinea che le diverse confessioni cristiane dell'Ucraina sono state capaci di evitare una "immersione politica".
"Non mi aspettavo questa nomina, mi ha sorpreso", commenta Enzo Bianchi. "Il Papa mi aveva concesso un'udienza lo scorso due luglio, era la terza volta che lo vedevo dall'inizio del Pontificato, ed ero molto contento, avevamo parlato dell'unità della Chiesa e di ciò che è necessario fare per promuovere questa unità. Ma non mi aveva parlato di questa nomina".
tratto da
Curioso:
RispondiEliminaItaliano Tedesco traduzioni per demonio:
demonio (n) [Inferi] {m} Böse (n) {n} [Inferi]