Nonostante le apparizioni non siano ancora state riconosciute dalla Chiesa, fin da subito richiamarono un gran numero di fedeli, facendo vivere alla cittadina di Medjugorje  un vero e proprio boom economico. In poco tempo vennero realizzate moltissime strutture ricettive per ospitare il crescente numero di pellegrini. Si stima che ogni anno arrivino a Medjugorje più di un milione di persone da tutto il mondo.
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La chiesa di San Giacomo

Cosa vedere a Medjugorje

Ovviamente un viaggio a Medjugorje ha uno sfondo completamente religioso e comprende la visita dei luoghi che sono legati alle apparizioni mariane. Eccovi di seguito, una lista di siti da inserire nel vostro itinerario di visita a Medjugorje e che vi accompagneranno alla scoperta degli eventi che hanno fatto di questo piccolo villaggio una meta internazionale.

La chiesa francescana di San Giacomo

Il primo luogo da visitare è la chiesa francescana di Jakov, ovvero San Giacomo, con la piccola Cappella dell’adorazione. All’interno vedrete la bella statua che rappresenta la Madonna che i veggenti raccontano di vedere nelle apparizioni. Si tratta di una bellissima giovane di circa 18-20 anni, vestita con una semplice veste azzurra e una corona di stelle che le contorna il capo coperto da una velo bianco. La chiesa non è particolarmente interessante dal punto di vista architettonico, il suo valore è soprattutto spirituale.
La costruzione di colore chiaro è caratterizzata da due grandi torri campanarie che sovrastano, e sembrano quasi schiacciare, il corpo della chiesa. La facciata è molto semplice, con tre ingressi con tre arcate su cui si aprono delle vetrate. L’interno è a tre navate, dove quella centrale è alta quasi il doppio delle laterali. Sul davanti della chiesa si apre un ampio sagrato, con semplici aiuole all’interno di una delle quali si trova la statua della Madonna Regina della Pace, ovvero la Vergine che i “veggenti” incontrano nelle apparizioni. L’opera è una semplice statua di marmo bianco alloggiata all’interno di una aiuola di rose.
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Le vecchie case dei veggenti

I veggenti

Un’altra meta fondamentale è l’incontro con i “veggenti”, gli uomini e le donne che fin da giovani ricevono la visita della Vergine. Le prime apparizioni avvennero presso il Monte Podbrdo ma negli anni si sono ripetute con molta frequenza e in luoghi diversi. I veggenti raccontano che durante le apparizioni la Vergine Maria abbia invitato i fedeli alla preghiera, alla conversione e alla pace. Soprattutto la pace è il punto fondamentale del messaggio, raggiungibile attraverso la preghiera, il digiuno, la lettura della bibbia, la confessione e l‘eucarestia.
In particolare potrete fare visita alla casa paterna di Vicka che, ogni mattina alle 7.00, accoglie i pellegrini. Vicka Ivankovic è l’unica veggente che vive ancora a Medjugorje e afferma di avere visioni della Vergine ogni giorno. Ogni veggente racconta di aver ricevuto un compito dalla Madonna, quello di Vicka è di pregare per i malati.
Le visioni avvengono durante dei momenti d’estasi in cui la donna si inginocchia in atteggiamento di preghiera e comincia a dialogare con l’entità apparsa. Potrete fare anche una visita alle case in cui vivevano gli altri veggenti: verrete sicuramente colpiti dalla povertà e dalla semplicità delle abitazioni.
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Una delle tavole di bronzo lungo il sentiero

Il Monte Podbrdo

Il Monte Podbrdo, conosciuto anche come monte dell’apparizione, dista pochi minuti dal paese ed è un’altra tappa fondamentale della vostra visita a Medjugorje. Il Monte Podbrdo è raggiungibile dal centro del paese attraverso un sentiero che passa per i campi o per una nuova strada asfaltata lunga circa 2 chilometri. Durante il vostro cammino verso la cima troverete diverse immagini che raffigurano alcuni misteri del rosario e vi accompagneranno nel cammino. Si tratta di 15 tavole di bronzo che narrano il mistero della Gioia, della Gloria e del Dolore.
Molti fedeli percorrono la strada di notte, nella speranza di assistere alle apparizioni: fare il percorso al calore del sole è molto suggestivo, ricordatevi però diportare una torcia per illuminare il cammino perché solo una parte del sentiero è illuminata da piccoli faretti. Il Monte Podbrdo è la parte più bassa del monte Crnica, un’altura che sovrasta il piccolo borgo di Bijakovici, dove abitavano i veggenti al tempo delle prime apparizioni della Vergine.
Il Monte Podbrdo non è che una piccola altura brulla e sassosa. Ai tempi delle prime apparizioni, la salita alla cima del monte avveniva attraverso un piccolo sentiero tortuoso, oggi invece troverete una via più ampia e agibile, realizzata proprio dai milioni di pellegrini che hanno percorso questa via.
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La Croce Bianca sul Monte Krizevac

Il Monte Krizevac

Il Krizevac è il luogo di preghiera più conosciuto e frequentato a Medjugorje. La salita verso questo luogo avviene attraverso una via crucis che termina alla conosciutissima Croce Bianca. Questo luogo è molto mistico e non dovrete stupirvi se, durante la salita, incontrate dei pellegrini che percorrono la strada a piedi nudi. Il monte Krizevac è alto circa 500 metri e si trova a un chilometro a sud da Medjugorje.
Sulla cima del monte sorge una croce monumentale alta 8 metri e mezzo e larga più di 3. La costruzione della croce è inizia nel 1933, l’anno successivo le opere furono portate a compimento e il monte, fino ad allora chiamato Sipovac, prese l’attuale toponimo, che significa “monte della croce“.
La croce fu eretta come voto affinché le forti piogge che insistevano nella zona terminassero presto e doveva ricordare i 1900 anni dalla morte di Cristo; per questo, si dice, siano giunte da Roma delle reliquie della Vera Croce che sono state inserite nell’asta del monumento. La prima messa presso il monte Krizevac è stata celebrata il 16 marzo 1934. Durante la settimana in cui si ricorda l’apparizione della Vergine la croce è illuminata con migliaia di luci.


Torna a camminare dopo una visione a Medjugorje. 
La storia di Silvia Buso
Era inchiodata alla carrozzina a rotelle. Ma sulla collina di Pogbordo riferisce di un episodio che le ha cambiato la vita

Silvia Buso è tornata a camminare dopo un pellegrinaggio a Medjugorje. La sua storia ha fatto rumore. E’ sbarcata persino sulla Rai. Nessun medico, ha raccontato, avrebbe pronosticato la sua ripresa. Si tratta di una guarigione miracolosa?
LA PARALISI
Intanto raccontiamo la storia di questa ragazza padovana che il 4 ottobre 2004, all’età di 16 anni si ritrova, nel giro di pochi giorni, a non poter camminare più e ad essere costretta a rimanere in carrozzina. «Tutti gli esiti degli esami clinici erano negativi, ma nessuno sapeva quando e se avrei ripreso a camminare. Nei mesi successivi sono peggiorata, ho perso peso e sono iniziate crisi simil-epilettiche» (medjugorjegiovani.wordpress.com).
LE PREGHIERE
La famiglia è molto devota alla Madonna. I genitori pregano, lei man mano si avvicina ad un gruppo di preghiera e decide di partecipare ad un pellegrinaggio nel paesino bosniaco noto per le presunte apparizioni mariane sulla collina di Pobrdo. Il venerdì 24 giugno 2005 Silvia è a Medjugorje. Viene accompagnata in cima alla collina in braccio. C’è anche il veggente Ivan tra i tanti fedeli che attendono l’apparizione.
“ERA UNA LUCE RIPOSANTE”
«Prima delle 22.00 – racconta – ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c’erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c’era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell’occhio mi era inevitabile vedere».
QUELLA INCREDIBILE CADUTA
Finita l’apparizione al veggente Ivan, racconta Silvia, «la luce svanì». Dopo la traduzione in italiano del messaggio della Madonna, «due persone del mio gruppo mi hanno preso per portarmi giù e sono caduta all’indietro, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa, il collo e la schiena su quelle pietre e non mi sono fatta il minimo graffio. Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. Sentivo una voce dolcissima che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi».
SI ALZA E CAMMINA
Silvia viene subito soccorsa. «Alcuni medici che hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c’erano cenni di vita. Dopo cinque – dieci minuti ho aperto gli occhi, ho visto mio padre piangere, però per la prima volta dopo 9 mesi ho sentito le mie gambe e così scoppiando in un pianto ho detto tremando: “Sono guarita, cammino!”».
LA SCALATA DEL KRIZEVAC
La ragazza riferisce di essersi alzata «come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere dal monte perché ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma arrivata ai piedi del Podbrodo quando mi hanno avvicinato la carrozzina, l’ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il Krizevac da sola con le mie gambe. I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perché mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle».
LA CONVERSIONE
Dice che oggi la sua vita è cambiata «non soltanto perché sono fisicamente guarita. Per me la Grazia più grande è stata quella di scoprire la Fede e sapere quanto amore Gesù e la Madonna hanno per ciascuno di noi. Con la conversione è come se Dio mi avesse acceso un fuoco dentro che va costantemente alimentato con la preghiera e l’Eucarestia».
LA CAUSA PER IL MIRACOLO
Fin qui il racconto della ragazza. Che però resta un presunto miracolo, in quanto non è stato ancora ufficialmente riconosciuto come tale dalla diocesi di riferimento, quella patavina, attraverso la quale inizia il processo che dovrà attestare la guarigione inspiegabile e duratura.