ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 2 ottobre 2015

Omissis..?



Sinodo e omosessualità. Quel versetto biblico saltato dalla "Laudato si'"


bibbia
Nel rileggere anche l'enciclica "Laudato si'" per ben prepararsi all'imminente sinodo sulla famiglia, a qualche padre sinodale è caduto l'occhio su una curiosa omissione.
Nel capitolo secondo dell'enciclica, quello che è intitolato "Il Vangelo della creazione" e comincia col chiedere timidamente al lettore: "Perché inserire in questo documento, rivolto a tutte le persone di buona volontà, un capitolo riferito alle convinzioni di fede?", papa Francesco comincia col ricordare la creazione dell'uomo e della donna "a immagine e somiglianza di Dio", prosegue con l'affidamento fatto da Dio all'uomo di tutti gli altri esseri creati, e poco più avanti, nel paragrafo 68, scrive:

"Questa responsabilità di fronte ad una terra che è di Dio, implica che l’essere umano, dotato di intelligenza, rispetti le leggi della natura e i delicati equilibri tra gli esseri di questo mondo, perché 'al suo comando sono stati creati. Li ha resi stabili nei secoli per sempre; ha fissato un decreto che non passerà' (Salmo 148, 5b-6). Ne consegue il fatto che la legislazione biblica si soffermi a proporre all’essere umano diverse norme, non solo in relazione agli altri esseri umani, ma anche in relazione agli altri esseri viventi".
Per avvalorare questo rispetto delle leggi della natura il papa cita a questo punto un brano del Deuteronomio:
"Se vedi l’asino di tuo fratello o il suo bue caduto lungo la strada, non fingerai di non averli scorti [...]. Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un nido d’uccelli con uccellini o uova e la madre che sta covando gli uccellini o le uova, non prenderai la madre che è con i figli".
Il brano è tratto dal capitolo 22, versetti 4 e 6 del quinto libro della Torah. Ma come segnalano i puntini entro la parentesi quadra, con l'omissione di un passaggio, che corrisponde al versetto 5.
Ebbene, che cosa dice il versetto, anzi, il precetto del Deuteronomio saltato dall'enciclica "Laudatio si'"?
Dice qualcosa di molto politicamente scorretto:
"La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio".
Qualche padre sinodale se l'è segnato sul taccuino, per quando la discussione arriverà al capitolo omosessualità.


Settimo Cielodi Sandro Magister




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Il Sussidiario apre al matrimonio gay

vites
Viene da chiedere quale idea abbiano al Sussidiario del diritto naturale e della morale secondo la Chiesa. Il signor Vites esordisce nel suo “stringentissimo” ragionamento sragionato, spiegando che il matrimonio “è della società civile“; forse intende dire che il matrimonio è patrimonio di tutti, o, per meglio dire, un istituto naturale.
Cioè un istituto che viene prima dello Stato. Infatti la nostra Costituzione (laica) afferma di “riconoscere” il matrimonio, non di averlo creato o istituito.
Poi Vites passa al matrimonio come sacramento, e infine, con un colpo di teatro, con un triplo salto logico, afferma che poichè il matrimonio cristiano è per i cristiani, e non può essere imposto a tutti, allora una maggioranza ha diritto di imporre per legge, riguardo a ciò che “è di tutti” (e che quindi nessuno può mutare o manipolare),  qualcosa che in natura non esiste: cioè la famiglia composta da due persone dello stesso sesso.
Il soffio del dialogo è sempre più forte ed efficace. Dialogando dialogando su cosa siano l’uomo e la donna, su cosa sia il matrimonio…, si apprende che non solo la parola di Dio nel Genesi, ma anche la  biologia, la genetica, la psicologia, e l’anatomia, possono essere snaturate, basta che ciò sia fatto con i numeri della maggioranza.
“La consapevolezza” della presenza di Cristo nel matrimonio cristiano, scrive Vites, “è frutto di fede”: e questo cosa significa? La necessità, perchè una famiglia esista, del rapporto tra un uomo e una donna, è frutto di ragione!
Quindi, ammesso e non concesso come fa Vites, che le maggioranze siano per il matrimonio gay (dove lo ha letto? E’ vero il contrario, come dimostrano la maggior parte dei referendum e dei sondaggi, in tutto il mondo!), poichè il diritto di un bambino è quello di avere un padre e una madre,  e questo diritto non è riconoscibile solo alla luce della fede in Cristo, ma alla luce della ragione e della scienza, ne consugue che una legge che impone il matrimonio gay è una legge iniqua, sempre e comunque.
Certi ragionamenti sulla bontà di leggi che manipolano la natura umana sono già stati fatti sotto un regime, quello nazista, andato al potere in modo legale, democratico. Anche allora c’erano i cattolici tipo Vites, da una parte, e quelli tipo Kim Davis (che Vites deride per i suoi matrimoni falliti precedenti: quale ipocrisia!) dall’altra. Gli uni si sono adeguati alla maggioranza, hanno scelto il dialogo, gli altri sono stati uccisi perchè denunciavano l’eutanasia, lo sterminio degli ebrei, la chiusura delle scuole confessionali…



http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/il-sussidiario-apre-al-matrimonio-gay/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-sussidiario-apre-al-matrimonio-gay

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