ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 11 ottobre 2015

“Senza verità siamo fuoristrada”

SINODO: Card. De Paolis: ”Oggi parliamo tanto di compassione, di amore e di misericordia. Ma senza verità, siamo fuoristrada”

Il cardinale Velasio de Paolis
L’intervento del cardinale Velasio de Paolis
(Daniele Sebastianelli) Di fronte alla crisi del matrimonio e della famiglia, la risposta che non può che venire dalle certezze della fede. Lo ha affermato il 10 ottobre il card. Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, durante i lavori del convegno Matrimonio e famiglia. Tra dogma e prassi della Chiesa, organizzato dalla Fondazione Lepanto e dall’Associazione Famiglia Domani e svoltosi a Roma nella Sala S. Pio X in Via dell’Ospedale, con la partecipazione di mons. Antonio Livi, del prof. Roberto de Mattei, e del prof. Giovanni Turco, alla presenza di alcune centinaia di persone, tra cui molti sacerdoti e religiosi.

Il cardinale Velasio de Paolis
Il cardinale Velasio de Paolis
Abbiamo bisogno di verità”, ha ricordato con forza il cardinale, che è stato anche segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, e delegato pontificio per la congregazione dei Legionari di Cristo. Oggi parliamo tanto di compassione, di amore e di misericordia. Ma senza verità, siamo fuoristrada”. L’impressione, secondo il card. Velasio De Paolis è che “le parole oggi non significhino più niente”, mentre “abbiamo bisogno di contenuti per ritrovare la realtà vera”. Riferendosi al problema dei divorziati risposati il cardinale è molto chiaro. Adottare “una prassi pastorale che va contro la dottrina è di una illogicità spaventosa. Non è cristiana”. In fondo “se ho una medicina che non funziona significa che non ho capito bene cos’ha il malato. Se mi limito a cambiare medicina invece di capire le cause della malattia potrei anche uccidere il malato”. La soluzione, per il prelato, non può essere che una: “i peccatori non vanno respinti, ma va trovata la strada giusta. La via dell’amore nella verità”.  La misericordia non va confusa con l’amore”,  ha aggiunto il cardinale,  e l’amore è inseparabile dalla verità”.
il prof. Roberto de Mattei
il prof. Roberto de Mattei
Il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, ha inaugurato il convegno affermando che il matrimonio e la famiglia, vengono “messi in discussione all’interno della Chiesa”, una cosa che “non era mai accaduto nella storia”. Dopo aver ripercorso alcuni passaggi storici nella vita della Chiesa, de Mattei ha ricordato l’esempio di san Pier Damiani e di tutti i grandi riformatori del suo secolo che “non hanno invocato la legge della gradualità  o del male minore, non hanno definito il concubinato dei preti come una situazione irreversibile di cui prendere atto, non hanno invitato a cogliere gli elementi positivi nelle unioni omosessuali e delle convivenze extra matrimoniali.
il prof. Giovanni Turco
il prof. Giovanni Turco
Dal canto suo, il prof.Giovanni Turco, docente all’Università degli Studi di Udine, ha spiegato come oggi i luoghi sociologici si sostituiscono ai luoghi teologici e ha focalizzato l’attenzione sul principio di non contraddizione secondo il quale “ogni cosa è ciò che è. Anche il matrimonio e la famiglia”. Quindi, “o il matrimonio è indissolubile o non lo è. Non c’è pastorale che tenga”; “o si è in peccato, o no”, “la verità non ammette gradi”. Per il professore “La falsa ed erronea impostazione di un problema, porterà ad una falsa soluzione del problema”, perché “il bene è il criterio della prassi, non il contrario”. Oggi, ha spiegato,
Mons. Antonio Livi
Mons. Antonio Livi
Mons. Antonio Livi, decano emerito della facoltà di Filosofia della Pontificia Università lateranense, ha ribadito che non ci può essere separazione tra dottrina e prassi e che, nella Chiesa, “la pastorale ha lo scopo preciso di operare per il bene delle anime”.  Come il cardinale De Paolis, anche mons. Livi ha apertamente criticato le tesi del card. Kasper, dicendosi convinto che il porporato tedesco non può ignorare la difformità delle sue idee da quelle del Magistero e dell’evidenza razionale.  Ma quando si sbaglia, ha affermato il monsignore, “si può inseguire un fine occulto, cioè convincere gli altri a credere qualcosa di falso. E questa è ipocrisia”. (Daniele Sebastianelli)
http://www.corrispondenzaromana.it/sinodo-card-de-paolis-oggi-parliamo-tanto-di-compassione-di-amore-e-di-misericordia-ma-senza-verita-siamo-fuoristrada/
L'85% di 220 cattolici di 4 continenti e 21 Paesi identifica la "dottrina" con Gesù, il Vangelo e i Comandamenti. 
(Luis Badilla) Ogni edizione de "Il sismografo" è possibile anche grazie alle segnalazioni di testi (link) che ci inviano diversi amici che dai loro Paesi e continenti, quando è possibile, in modo generoso e volontario, richiamano l'attenzione del nostro piccolo team redazionale. A loro, giorni fa abbiamo chiesto di parlare con almeno 10 persone (laici), possibilmente della propria parrocchia e porre a questi interlocutori questa domanda: 
Per te cos'è la dottrina della Chiesa Cattolica?
Ovviamente l'idea di questo sondaggio artigianale e improvvisato, senza nessuna pretesa, è nata dalla valanga di articoli che abbiamo letto in queste settimane riguardo la dottrina nel contesto dei lavori della XIV Assemblea sinodale che ha terminato ieri la sua prima settimana di lavoro. 
Ci ha molto colpito che tutti, padri sinodali e stampa, grandi esperti e altri un po' meno, parlino spesso di dottrina ("non si cambia, è fuori discussione, non si tocca, nessuno vuole cambiare la dottrina, la dottrina resta quella che è ..." e via dicendo). E' tale la "valanga dottrinaria" che a volte si è tentato di pensare che il Sinodo discuta su dottrina anche se poi, come sappiamo, questa dottrina viene evocata continuamente ma non si entra mai nel merito.
Anche se non siamo esperti sappiamo che la dottrina è cosa complessa, delicata e fondamentale, e naturalmente, questo nostro modestissimo "sondaggio" non pretende entrare in una tale questione, che lasciamo ai saggi, esperti e pastori. Loro sono le autorità.
Ci incuriosiva però una domanda umile:  il cattolico semplice, anonimo, senza conoscenze teologiche, ecclesiali, pastorali ... cosa sente dentro di se, nel suo cuore e nella sua coscienza, quando sente la parola "dottrina"? 
Ecco la sintesi delle risposte:  
Per me la dottrina:
1) E' Gesù - 45%
2) Il Vangelo - 29%
3) I Comandamenti - 11% 
4) I Sacramenti - 4%
5) Il Catechismo - 4%
6) Il Papa - 3%
7) La Vergine Maria - 2%
8) I Santi - 1%
9) Andare a Messa la domenica - 1%

Le percentuali delle risposte (contenuto), seppure siamo davanti a un esercizio ludico e curioso, pone molte domande e la principale, sicuramente, riguarda il rapporto tra insegnamenti della Chiesa e formazione dei membri del Popolo di Dio e dunque quanto il Sinodo in corso sia percepito adeguatamente nella sua tematica e conseguenze. Pone anche altre domande sui concetti, sui linguaggi, sul discernimento, sulla capacità dei pastori di farsi ascoltare e soprattutto farsi capire.
Campione interpellato:
Totale delle risposte: 220

America (66 risposte)
- Cile (10 risposte)
- Messico (12 risposte)
- Stati Uniti (13 risposte)
- Brasile (10 risposte)
- Argentina (10 risposte)
- Colombia (11 risposte)
Europa (60 risposte)
- Italia (14 risposte)
- Francia (11 risposte)
- Belgio (9 risposte)
- Spagna (14 risposte)
- Portogallo (12 risposte)
Asia (30 risposte)
- Filippine (13 risposte)
- Indonesia (8 risposte)
- Pakistan (9 risposte)
Africa (55 risposte)
- Uganda (13 risposte)
- Kenya (10 risposte)
- Costa d'Avorio (13 risposte)
- Mozambico (10 risposte)
- Etiopia (9 risposte)
Oceania (21 risposte)
- Australia (12 risposte)
- Nuova Zelanda (9 risposte)

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