ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 17 ottobre 2015

Terremoto dottrinale in vista !?

Papa Francesco vuole rivedere primato papale

Terremoto dottrinale in vista per la Chiesa. Il Papa chiede una "decentralizzazione" ed esorta a rivedere le forme del primato petrino: "Non sono che un battezzato"

Papa Francesco sorprende e spiazza: un titolo a cui ormai potermmo dire d'essere abituati, ma che è sempre attuale.
Questa volta l'occasione è arrivata con il discorso pronunciato oggi alla commemorazione del 50esimo del Sinodo nell'Aula Nervi: un discorso in cui il Santo Padre ha manifestato il proprio interesse a rivedere le forme del ministero e del primato del Papa.
"Il Papa non sta, da solo, al di sopra della Chiesa - ha spiegato Francesco ma dentro di essa come battezzato tra i battezzati e dentro il Collegio episcopale come vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo, come Successore dell’apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma che presiede nell’amore tutte le Chiesa". Bergoglio s'impegna a edificare " una Chiesa sinodale, missione - ha detto - alla quale tutti siamo chiamati, ciascuno nel ruolo che il Signore gli affida". "Per questa ragione - ha spiegato - parlando a una delegazione del patriarcato di Costantinopoli, ho recentemente ribadito la convinzione che 'l'attento esame di come si articolano nella vita della Chiesa il principio della sinodalità ed il servizio di colui che presiede offrirà un contributo significativo al progresso delle relazioni tra le nostre Chiesè". "Sono persuaso - ha continuato Bergoglio - che, in una Chiesa sinodale, anche l'esercizio del primato petrino potrà ricevere maggiore luce".
"Quale Vescovo di Roma - ammonisce il Santo Padre citando il predecessore San Giovanni Paolo II - so bene che la comunione piena e visibile di tutte le comunità, nelle quali in virtù della fedeltà di Dio abita il suo Spirito, è il desiderio ardente di Cristo. Sono convinto di avere a questo riguardo una responsabilità particolare, soprattutto nel constatare l'aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivolta di trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova forma di esercizio del papato."
Non è la prima volta che Papa Francesco fa suoi gli appelli a una maggiore collegialità nel governo della Chiesa che già erano stati espressi con forza nel corso del Concilio Ecumenico Vaticano II. Se Bergoglio voglia estendere questi sforzi anche all'ambito dottrinale è e resta una delle grandi questioni di questo Pontificato.
RIVOLUZIONE AL SINODO

Papa Francesco vuole riformare il Papato: "Il Pontefice non è al di sopra della Chiesa". Più poteri ai vescovi


Papa Francesco vuole riformare il Papato:
Il fatto che il Sinodo sia sub Petro non vuol dire limitazione della libertà ma garanzia di unità. Ma soprattutto, rivedere il primato del Ponteficeche "non è al di sopra della Chiesa". Parole forti e dal sapore rivoluzionario, quelle che Papa Francesco pronuncia nell'Aula Paolo VI in occasione dei 50 anni del sinodo dei vescovi.

Proprio mentre in Vaticano si sta tenendo in queste settimane l'assise sulla famiglia, Bergoglio prende posizione sul cammino della Chiesa, il suo ruolo nel mondo e anche la sua organizzazione interna. Il discorso del pontefice è dirompente e va a colpire le fondamenta stesse dell'organizzazione ecclesiastica. "Nella Chiesa è necessario che qualcuno si abbassi per mettersi al servizio dei fratelli durante il cammino. La sinodalità ci offre la cornice interpretativa più adeguata per comprendere lo stesso ministero gerarchico", dice il Santo Padre, citando San Giovanni Crisostomo, e poi aggiunge: "Il Papa non sta, da solo, al di sopra della Chiesa, ma dentro di essa, come battezzato tra i battezzati, e dentro il Collegio episcopale, come vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo, come successore dell'apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma, che presiede nell'amore tutte le Chiese".

Usa la parola conversione per definire il compito della Cattedra di Pietro nella chiesa di oggi. "Serve una conversione del Papato", dice il pontefice argentino, definendolo un compito "necessario e urgente" per la vita della Chiesa. La missione che Francesco sente sulle spalle è quella dell'edificazione di una "Chiesa Sinodale". Il pontefice non manca, nel suo discorso, di tenere lo sguardo fisso al popolo di Dio che "è santo", perché "il gregge possiede un proprio fiuto per discernere le nuove strade che il Signore dischiude alla Chiesa". È proprio a quel popolo, secondo il Santo Padre, che bisogna guardare per confrontarsi sui temi della famiglia al Sinodo. "Come sarebbe possibile parlare della famiglia senza interpellare le famiglie, ascoltando le loro gioie e le loro speranze, i loro dolori e le loro angosce?", esclama Bergoglio riferendosi ai due questionari inviati alle diocesi di tutto il mondo. Le idee pilastro del suo pontificato emergono anche nel discorso di oggi. Mettersi in ascolto e camminare insieme è l’appello del pontefice, che spiega: "Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare". In una Chiesa sinodale, continua Francesco, "non è opportuno che il Papa sostituisca gli episcopati locali nel discernimento di tutte le problematiche che si prospettano nei loro territori. In questo senso, avverto la necessità di procedere in una salutaredecentralizzazione". Da lunedì il Sinodo riprenderà i lavori. Il tempo dimostrerà se l'assise avrà accolto e recepito l'invito di Bergoglio.
http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11839382/Papa-Francesco-vuole-riformare-il-Papato.html
Il Sole 24 Ore
(Carlo Marroni) Manca una settimana alla fine del Sinodo sulla famiglia. Giorni decisivi per l' appuntamento ad oggi più importante (e avversato da una fetta importante della gerarchia) del suo pontificato. E così lancia un messaggio con una chiarezza mai usata fino ad oggi, destinato a lasciare il segno: il "Primato di Pietro", la preminenza del Papa sulla Chiesa, va rivisto in funzione da dare unità alle chiese. Francesco parla a cardinali e vescovi per la commemorazione dei 50 anni della nascita del Sinodo, strumento di collegialità permanente nato con il Concilio Vaticano II. «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». E Sinodo, cioè «camminare insieme», laici, pastori, vescovo di Roma, è concetto non sempre facile da mettere in pratica, dice Bergoglio. È questa centralità del popolo e del «camminare insieme» il messaggio più forte del suo intervento, che ricalca concetti già espressi nella Evangelii Gaudium. «Sono persuaso che, in una Chiesa sinodale, anche l' esercizio del primato petrino potrà ricevere maggiore luce. Il Papa non sta, da solo, al di sopra della Chiesa, ma dentro di essa come battezzato tra i battezzati e dentro il collegio episcopale come vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo - come successore dell' apostolo Pietro - a guidare la Chiesa di Roma che presiede nell' amore tutte le Chiese». Sotto questo profilo, il Pontefice ha ribadito «la necessità e l' urgenza di pensare a una 'conversione del papato'». Parole destinate a lasciare una traccia profonda, in linea con la tradizione di una Chiesa "semper reformanda", che è decisamente poco ben vista dagli ambienti tradizionalisti che temono una snaturamento (o peggio ancora un tradimento) della Dottrina. Ma Bergoglio va avanti e nel discorso dice anche che la Chiesa al suo interno deve discutere e avere piena libertà di confronto: è il Papa che ne garantisce l' unità, senza che questo rappresenti una coercizione. Parole che, lette anche con la lente dell' attualità, rimandano alle cronache sulle spaccature tra i due fronti maggiori, tra vescovi e cardinali favorevoli a proposte di apertura (specie sui divorziati risposati), e i contrari. Qualsiasi testo uscirà del Sinodo avrà comunque valore consultivo, ma il Papa lo ha voluto proprio per essere in comunione con i vescovi e i fedeli (da lì la consultazione mondiale con il questionario, che da molti è stato sottovalutato). Sui divorziati un accordo sembra distante, e infatti è spuntata anche l' ipotesi di una commissione ad hoc per studiare a fondo la materia. L' altra idea che circola è che si vada ad un affidamento ai vescovi, in grado di discernere i singoli casi. Insomma, un decentramento progressivo, peraltro auspicato dal Papa e che risale ai tempi del Concilio, e che si salda al tema del "primato". Ieri Bergoglio ha fatto un accenno importante: in una Chiesa sinodale «non è opportuno che il Papa sostituisca gli episcopati locali nel discernimento di tutte le problematiche che si prospettano nei loro territori. In questo senso, avverto la necessità di procedere in una salutare 'decentralizzazione'». Allargando lo sguardo, «anche all' umanità», Francesco ha affermato che «una Chiesa sinodale è come vessillo innalzato tra le nazioni in un mondo che - pur invocando partecipazione, solidarietà e trasparenza nell' amministrazione della cosa pubblica - consegna spesso il destino di intere popolazioni nelle mani avide di ristretti gruppi di potere». Il cammino sinodale «non è una questione di compromessi politici» e le discussioni che avvengono all' interno dell' assemblea non siano «lotte di potere», ha detto il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca, teologo considerato un sostenitore del corso di Francesco. Intanto ieri è stato ufficializzato il programma del prossimo viaggio in Africa dal 25 al 30 novembre: il Papa andrà in Kenya, Uganda e Centrafrica, Paese quest' ultimo sull' orlo della guerra civile.
(Luigi Accattoli) Il Papa delle periferie vuole una «salutare decentralizzazione» del governo della Chiesa: l' ha detto ieri commemorando i 50 anni del Sinodo, che fu istituito da Paolo VI in risposta a un voto del Vaticano II. Francesco ha detto che nella Chiesa di domani le facoltà decisionali dovranno essere ridistribuite: «Non è opportuno che il Papa sostituisca gli episcopati nel discernimento di tutte le problematiche che si prospettano nei loro territori». Un discorso importante, quello di ieri, per intendere il programma riformatore di Bergoglio, che ha parlato anche di «piramide rovesciata», dove il Papa non sta sopra ma sotto; e di «conversione (cioè riforma) del Papato» e del contributo che questa «conversione» può dare all' ecumenismo, ovvero all' avvicinamento alle altre Chiese cristiane.

3 commenti:

  1. mah !sinceramente arrivando a rigettare completamente il ruolo di "Pietro" per confondersi come un battezzato qualunque e abdicando di fatto alla custodia dell'insegnamento di Cristo di cui ha accettato esserne custode lo fa decadere dal considerarlo papa!!!!a causa dei suoi insegnamenti ambigui sta permettendo che prendano posto dentro la chiesa di Cristo eresie e cattive dottrine che aveva il dovere di stroncare subito.........che il Signore abbia pietà di noi lo corregga al più presto perchè possa confermaci nella fede.....altrimenti non possiamo seguirlo!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. NON lo è mai stato Papa, caro signore/a, non lo è mai stato e probabilmente mai lo sarà esattamente come non lo sono mai stati i suoi predecessori nell'usurpazione fine a Roncalli compreso!

      Elimina
  2. Al punto che siamo arrivati.Se il papato eretico come il suo viene ridimensionato o meglio ancora scompare é soltanto una grande grazia dello Spirito Santo.
    Forse cosi ci eviteremo in futuro di avere anche un "papa" gay che fa coming out.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.