Chi tocca il papa muore
Se l’opinione pubblica è rimasta scandalizzata a motivo delle persone all’interno del Vaticano che sembra abbiano “trafugato” documenti riservati con danno per l’immagine di Papa Bergoglio e dei suoi collaboratori, quanto più non dovremmo sentirci scandalizzati noi cattolici davanti al progressivo picconamento della Chiesa da parte dello stesso Bergoglio? Il quale, da quando è salito al soglio pontificio non ha fatto altro che “trafugare” la vera dottrina, cioè Gesù Cristo e la Sua Parola, consegnandola nelle mani dei nemici della Chiesa, vedi Scalfari e Repubblica, perché la frantumassero e la calpestassero a forza di menzogne mai smentite da Bergoglio, anzi spesso confermate dalla sala stampa vaticana.
Fino al punto da arrivare a indire nientemeno che un Sinodo, alla stregua dei peggiori parlamenti umani, per dare ufficialmente l’ultimo colpo di grazia alla famiglia, all’uomo come figlio di Dio, e soprattutto, a nostro Signore Gesù Cristo rinnegando la sua Dottrina sul Matrimonio e il suo preciso “Mandato Petrino” per decentralizzare ogni governo nelle mani di Vescovi burocrati, codardi, improvvidi e impauriti.
Senza fedeltà alla dottrina, che alla fine è lo stesso Gesù che si manifesta chiedendo un modo di vivere concreto e vincolante, è impossibile vivere la giustizia e qualunque altra virtù, è impossibile essere cristiani. Eppure tutti i Cardinali a cercare di mediare, di dialogare, due passi avanti e tre indietro, per evitare lo scontro diretto con Papa Bergoglio e rimanere ben rannicchiati dentro le macerie di questa nostra povera Chiesa che non è più quella di Gesù Cristo. A che serve un Papa che non rappresenta più Gesù Cristo? Eppure tutti lì ad acclamarlo come il grande riformatore della Chiesa, l’incompreso, l’eroe, la povera vittima dei falchi ecc.
La verità è che tutti hanno paura di Bergoglio. Non lo amano, lo temono! Infatti si può sparare a zero contro tutti, perfino contro gli innocenti, dentro o fuori la Chiesa, si possono criticare e biasimare tutti i cardinali del Sinodo, tutto il Magistero della Chiesa passato e presente, Papi santi compresi, si può travisare il Vangelo, profanare Gesù nell’Eucaristia ricevendolo in peccato mortale mentre ci si dichiara orgogliosamente cattolici,… tutto si può accettare e fare in questa Chiesa Bergogliana dell’anarchia e dell’eresia, però una sola cosa non si può assolutamente fare: criticare Papa Bergoglio. Chi tocca il Papa muore!
Almeno finchè nostro Signore Gesù Cristo non penserà di fare chiarezza con le buone o con le cattive.
Con i tempi che corrono, meglio fare il povero prete sacrestano che avere onori in Vaticano!
Fino al punto da arrivare a indire nientemeno che un Sinodo, alla stregua dei peggiori parlamenti umani, per dare ufficialmente l’ultimo colpo di grazia alla famiglia, all’uomo come figlio di Dio, e soprattutto, a nostro Signore Gesù Cristo rinnegando la sua Dottrina sul Matrimonio e il suo preciso “Mandato Petrino” per decentralizzare ogni governo nelle mani di Vescovi burocrati, codardi, improvvidi e impauriti.
Senza fedeltà alla dottrina, che alla fine è lo stesso Gesù che si manifesta chiedendo un modo di vivere concreto e vincolante, è impossibile vivere la giustizia e qualunque altra virtù, è impossibile essere cristiani. Eppure tutti i Cardinali a cercare di mediare, di dialogare, due passi avanti e tre indietro, per evitare lo scontro diretto con Papa Bergoglio e rimanere ben rannicchiati dentro le macerie di questa nostra povera Chiesa che non è più quella di Gesù Cristo. A che serve un Papa che non rappresenta più Gesù Cristo? Eppure tutti lì ad acclamarlo come il grande riformatore della Chiesa, l’incompreso, l’eroe, la povera vittima dei falchi ecc.
La verità è che tutti hanno paura di Bergoglio. Non lo amano, lo temono! Infatti si può sparare a zero contro tutti, perfino contro gli innocenti, dentro o fuori la Chiesa, si possono criticare e biasimare tutti i cardinali del Sinodo, tutto il Magistero della Chiesa passato e presente, Papi santi compresi, si può travisare il Vangelo, profanare Gesù nell’Eucaristia ricevendolo in peccato mortale mentre ci si dichiara orgogliosamente cattolici,… tutto si può accettare e fare in questa Chiesa Bergogliana dell’anarchia e dell’eresia, però una sola cosa non si può assolutamente fare: criticare Papa Bergoglio. Chi tocca il Papa muore!
Almeno finchè nostro Signore Gesù Cristo non penserà di fare chiarezza con le buone o con le cattive.
Con i tempi che corrono, meglio fare il povero prete sacrestano che avere onori in Vaticano!
http://www.patriziastella.com/2015/11/chi-tocca-il-papa-muore.html#more
Nuovi corvi in Vaticano?
Un altro scandalo in Vaticano. Ai corvi dell’epoca Ratzinger succedono i corvi dell’epoca Bergoglio. Non vogliamo entrare nel merito della questione, per due motivi. Primo, perché non ne abbiamo la competenza. Cerchiamo di parlare di cose che conosciamo. Secondo, perché è ancora troppo presto per poter eventualmente esprimere dei giudizi. C’è però qualcosa che va detto.
Prima di tutto che la Chiesa è nel mondo per cui questi problemi non potranno mai essere esclusi. Si tratta di incidenti legati tanto alla natura ferita degli uomini quanto alle dinamiche tipiche di un mondo che ha altrettanto in sé l’imperfezione.
Ma la Chiesa, pur essendo nel mondo, non è del mondo. Pertanto la semplice considerazione di ciò che è la sostanza della missione della Chiesa renderebbe facile non solo superare lo scandalo, ma anche il valutare la Chiesa stessa come una realtà che, malgrado questi problemi, riesce ugualmente a procedere lungo la sua celeste missione.
Ma qual è questa sostanza e qual è questa celeste missione della Chiesa? La risposta è facile (ma, ahinoi, non più scontata in tanti cattolici oggi): la salvezza delle anime!
Ecco che attualmente si sta verificando un paradosso. Da una parte si è cercato negli ultimi tempi d’immanentizzare l’annuncio cristiano per cui i veri problemi della Chiesa sembrerebbero esseri diventati quelli della realizzazione di un paradiso su questa terra (la giustizia sociale, la lotta alla criminalità, la questione ecologico-ambientale); dall’altra ci si ritrova a fronteggiare questioni altrettanto “terrene” al suo interno.
Un tempo era diverso. I problemi interni esistevano eccome… ma venivano superati dalla consapevolezza che su ben altro si giocava l’annuncio cristiano, che malgrado i bassi interessi umani, la Chiesa non poteva venir scalfita in quanto permanevano ben in evidenza la sua origine divina e la sua celeste missione. Ma, trascurate queste, per un’insana metamorfosi teologico-pastorale, restano i cocci delle sconcezze umane a cui è difficile poter dare risposta. Una volta che ci si è fissati nell’idea di essere nel mondo (dimenticando di non essere del mondo), come si fa a prendere le distanze da ciò che accade e si scopre?
Anche questo è “eterogenesi dei fini”. Adamo ed Eva vollero peccare per essere più grandi di quello ch’erano, non solo non lo diventarono, ma, dopo il peccato, si scoprirono “nudi”, cioè ancora più limitati e fragili. Così noi cattolici di oggi, per essere più “adulti” e più “attenti alle sollecitazioni della storia”, pensiamo la Chiesa come una sorta di ONG con annessi consiglio di amministrazione e rendicontazione economica, con l’esito di ritrovarci non più a parlare di Verità, timor di Dio, peccato e salvezza delle anime, bensì a difenderci per bilanci anomali e fondi mal utilizzati.
Prima di tutto che la Chiesa è nel mondo per cui questi problemi non potranno mai essere esclusi. Si tratta di incidenti legati tanto alla natura ferita degli uomini quanto alle dinamiche tipiche di un mondo che ha altrettanto in sé l’imperfezione.
Ma la Chiesa, pur essendo nel mondo, non è del mondo. Pertanto la semplice considerazione di ciò che è la sostanza della missione della Chiesa renderebbe facile non solo superare lo scandalo, ma anche il valutare la Chiesa stessa come una realtà che, malgrado questi problemi, riesce ugualmente a procedere lungo la sua celeste missione.
Ma qual è questa sostanza e qual è questa celeste missione della Chiesa? La risposta è facile (ma, ahinoi, non più scontata in tanti cattolici oggi): la salvezza delle anime!
Ecco che attualmente si sta verificando un paradosso. Da una parte si è cercato negli ultimi tempi d’immanentizzare l’annuncio cristiano per cui i veri problemi della Chiesa sembrerebbero esseri diventati quelli della realizzazione di un paradiso su questa terra (la giustizia sociale, la lotta alla criminalità, la questione ecologico-ambientale); dall’altra ci si ritrova a fronteggiare questioni altrettanto “terrene” al suo interno.
Un tempo era diverso. I problemi interni esistevano eccome… ma venivano superati dalla consapevolezza che su ben altro si giocava l’annuncio cristiano, che malgrado i bassi interessi umani, la Chiesa non poteva venir scalfita in quanto permanevano ben in evidenza la sua origine divina e la sua celeste missione. Ma, trascurate queste, per un’insana metamorfosi teologico-pastorale, restano i cocci delle sconcezze umane a cui è difficile poter dare risposta. Una volta che ci si è fissati nell’idea di essere nel mondo (dimenticando di non essere del mondo), come si fa a prendere le distanze da ciò che accade e si scopre?
Anche questo è “eterogenesi dei fini”. Adamo ed Eva vollero peccare per essere più grandi di quello ch’erano, non solo non lo diventarono, ma, dopo il peccato, si scoprirono “nudi”, cioè ancora più limitati e fragili. Così noi cattolici di oggi, per essere più “adulti” e più “attenti alle sollecitazioni della storia”, pensiamo la Chiesa come una sorta di ONG con annessi consiglio di amministrazione e rendicontazione economica, con l’esito di ritrovarci non più a parlare di Verità, timor di Dio, peccato e salvezza delle anime, bensì a difenderci per bilanci anomali e fondi mal utilizzati.
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