ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 1 novembre 2015

Dal Vangelo ai luoghi comuni e alle bugie


Religions for peace - Il card. Tauran regge il nastro


Si è svolta a Castel Gandolfo, dal 28 al 31 ottobre 2015, l’assemblea europea di Religions for Peace, una delle tante iniziative sorte nel mondo cattolico da quando i vescovi di tutto il mondo, negli anni sessanta, decisero col Vaticano II che la religione di Dio è solo una qualsiasi credenza tra le altre e come le altre.

Di conseguenza, ogni anno, quando si svolgono assemblee come questa, un funzionario del Vaticano sente il dovere di inviare un messaggio di saluto, a conferma che tanti cardinali sono ormai dediti alla predicazione e alla pratica dei luoghi comuni che il mondo moderno sforna a ritmo incessante per convincere gli uomini che essere senza più cervello e intelligenza è una delle più grandi conquiste dell’umanità.
In questa ottica, il cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha inviato ai partecipanti di questa assemblea un messaggio che riproduciamo integralmente, perché non si dica che noi ne forziamo la lettura e l’interpretazione.
Lo facciamo soprattutto perché tale messaggio è particolarmente istruttivo circa lo stato di degenerazione mentale che affligge i moderni uomini di Chiesa; degenerazione che si accompagna, però, ad una certa lucidità che permette di propalare i luoghi comuni come verità e le bugie come fatti veri.

Se per molti versi si può parlare di perdita dell’intelligenza, per altri si deve constatare come l’influenza del maligno faccia sì che tale vuoto mentale diventi il miglior veicolo per diffondere ed affermare tra i credenti le più perniciose e inconsistenti banalità frammiste alle più subdole bugie, perché la corruzione finisca con l’affermarsi in vista dell’illusorio trionfo dell’Anticristo, che tuttavia svolgerà – se non la sta svolgendo – la sua azione malefica fino a quando Dio lo permetterà.

Quando il cardinale si permette di affermare che oggi l’Europa ha “paura di perdere la sua identità”, è come se parlasse della perdita del belletto e non della perdita della sua restante anima cattolica. Segno evidente che questo prelato “cattolico” nemmeno percepisce che non di paura si tratta, ma della semplice, evidente, crescente condizione spirituale dei europei un tempo cristiani.

A sostegno delle sue superficiali battute da comizio politico, notoriamente finalizzato ad imbonire e a subornare, il cardinale presenta una sfacciata bugia, con la quale vorrebbe far credere che ”l’aumento del flusso migratorio è la conseguenza di guerre e di regimi dittatoriali”; quando un minimo uso dell’intelligenza rivela che si tratta di un processo globale volto a distruggere l’identità di tutti per sostituirla con una vuota ”non identità” atta a trasformare gli uomini in ubbidienti robot che potranno sopravvivere solo se porteranno impresso il marchio dell’Anticristo.

Che un prelato “cattolico” non si renda conto della vera realtà è cosa imperdonabile, sia che derivi da una condizione di soggiacenza all’Avversario, sia che derivi da un radicato stato di incoscienza. Condizione e stato che si colgono con immediatezza quando si legge che tale “aumento del flusso migratorio” sarebbe dovuto “anche” alla “crisi ecologica”.
Ora, che un prelato che si guadagna il pane in Vaticano, al servizio del “vescovo di Roma”, si senta in dovere di fare il cicisbeo col suo datore di lavoro, evocando ed esaltando le sue corbellerie… passi… ma che questo lo faccia in un documento pubblico ufficiale è cosa che offende davvero perfino il minimo buonsenso.

Tralasciamo gli altri luoghi comuni sul vero senso della religione e sulla ormai abusata equiparazione della vera religione di Dio, la Cattolica, alle false credenze del mondo… di questo Tauran e soci dovranno rispondere tra non molto al Giudice Supremo… ed allora sarà pianto e stridore di denti.



Messaggio del card. Tauran all’Assemblea europea di Religions for peace

«Nel documento di riflessione della vostra assemblea, avete sottolineato i molti problemi che si pongono oggi all’Europa, dalla paura di perdere la sua identità al rischio del radicalismo e del fondamentalismo, ad una tendenza a rinchiudersi in sé, fonte crescente di xenofobia e intolleranza verso certe religioni e minoranze. Allorché l’aumento del flusso migratorio è la conseguenza di guerre e di regimi dittatoriali, ma anche della crisi ecologica, come possiamo cambiare la paura in fiducia, la discriminazione in rispetto, l’inimicizia in amicizia, l’ossessione in solidarietà, uno stile di vita egoista in altruista, la cultura del rigetto in una cultura della benevolenza, il confronto in incontro e dialogo? La vera missione delle religioni è la pace, perché religione e pace vanno di pari passo. Nessun capo veramente religioso può ammettere la cultura della disumanizzazione e della violenza, predicarla o sostenerla. Noi tutti conveniamo che la pace o la violenza, la fiducia o la paura, vengono dall’uomo. La preghiera, la spiritualità, i gesti di giustizia e di pace possono aiutarci a superare la visione polarizzata che fa del nostro prossimo un alieno. In quanto capi religiosi è urgente che si agisca per trasformare la sfiducia, il sospetto e l’intolleranza in una nuova cultura fondata sul rispetto, la reciproca comprensione, la non violenza, sulla solidarietà e la risoluzione pacifica dei conflitti. Il nostro immenso patrimonio spirituale deve servire ad operare insieme per rimediare a questi mali sociali e culturali, per il dialogo e la cooperazione


di Belvecchio

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1359_Belvecchio_Da_Vangelo_alle_bugie.html

Siria – Come l'Occidente appoggia l'ISIS sottobanco

Lettera di Padre Daniel Maes da Qara: bugie e ipocrisie, questi
i "grandi valori" di Usa, Israele ed Europa. Pane per l'ISIS
Padre Maes: Come il 7 ottobre 1571, anche ora la preghiera comune 
e solidale della Cristianità ci verrà in aiuto"
Lettera
di Padre Daniel Maes da Qara, Siria
Forza dell'ISIS - Lettera di Padre Daniel Maes
 C'è di più tra cielo e terra                                                                                  
Qara, Siria - di Padre Daniel Maes –  Di tanto in tanto sentiamo un grande boato, un'altra volta colpi di pistola o aerei in lontananza. Quello che prima provocava un incubo, ora non è più tanto minaccioso. Questa volta noi sappiamo che si lavora veramente per la sicurezza del territorio e delle persone. Comunque eravamo abbastanza sorpresi dal fatto che i combattenti ISIS si trovassero adesso molto vicini a noi , cioè sia a destra sia a sinistra. Tanti antichi monasteri sono già rasi al suolo, senza che l'Occidente abbia mosso un dito. Sembrava che presto sarebbe accaduta la stessa cosa al nostro monastero. Ora, tuttavia, la situazione è cambiata. Allo stesso tempo, qualche visitatore sta già arrivando – alcuni giovani francesi di "SOS chrétiens de l'Orient" che hanno organizzato un viaggio attraverso la Siria durante il Natale dello scorso anno ora sono tornati e sono venuti da noi. C'è anche una regista italiana che sta facendo un documentario sulla nostra comunità e c’è anche una giornalista francese con alcune amiche. Questa giornalista faceva parte del primo gruppo di giornalisti internazionali che sono venuti qua in novembre 2011 per fare un reportage di ciò che realmente accadeva in Siria. Da quell’incontro lei è rimasta in stretto contatto con noi. Infine, ospitiamo anche regolarmente coppie libanesi – che ci comunicano notizie delle famiglie del Libano. Abbiamo voluto ringraziare in modo particolare una di queste coppie, perché ci ha aiutato molto. Dopo il marito ci ha chiesto in cambio di pregare perché sua moglie possa rimanere incinta. Per tanti giorni infatti abbiamo pregato per quel motivo. E questa settimana, il marito ci ha telefonato. Come ha detto Gesù:
                  “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino,
                            convertitevi e credete al vangelo”.
                           (Vangelo Secondo San Marco, Cap. 1, 15)
 La luce dei poveri…                                                                                            
La fabbrica di candele (vedi qui per approfondimenti Sira – aspettando con impazienza la macchina per le candele) è finalmente stata lanciata nella nostra comunità. Due operai sono già in formazione e ne arriveranno di più. Le cose non sono andate senza intoppi e ci vorrà del tempo prima che le macchine funzionino a tutto vapore. A causa delle molte interruzioni di corrente elettrica in Siria, le candele sono diventate la "luce dei poveri", e la cara Madre Agnes-Mariamvoleva già cominciare la produzione. Quando un’organizzazione ha richiesto migliaia di candele,Madre Agnes-Mariam ha subito accettato quest’ordine, cosi ci voleva assolutamente la fabbrica di candele. Ha saputo che in Libano, in Mroudj, un uomo voleva vendere due macchine, perché aveva intenzione di emigrare. Dopo diversi contatti, noi, i frati, siamo partiti per lavorare da lui per 2/5 settimane – ogni giorno dalle 9:30-15:00 – per imparare il mestiere. Per non perdere tempo abbiamo soggiornato nel vicino monastero ortodosso di S. Elie. Così abbiamo fatto per la prima volta unconfronto approfondito con i monaci greco-ortodossi, che era un’esperienza istruttiva per entrambi. Perché il nostro confratello americano doveva aspettare per diversi mesi per il visto per la Siria, siamo dovuti rimanere in Libano e in Qleiaat abbiamo già cominciato con la preparazione per la produzione delle candele. Quando all’improvviso è stato concesso il visto, siamo ritornati insieme a Mar Yakub in Siria, aspettando l’arrivo delle macchine.
 Sotto la protezione di San Michele Arcangelo                                               
Come si fa per trasportare due colossi di macchine con annessi serbatoi di acqua, serbatoio di paraffina di 30 tonnellate e tutto questo attraverso le montagne in una zona in piena guerra? E' stato fatto in modo molto prudente e molto lento e sotto la protezione di San Micheleche preghiamo ogni giorno. Infatti, a Nord di Damasco il convoglio era finito in una battaglia. Ma se fosse successo prima, sarebbe stato fatale. Eppure il convoglio ce l’ha fatta. La mattina del 14 settembre, festa dell'Esaltazione della Croce e, allo stesso tempo la festa della nascita della comunità, il convoglio è arrivato a Mar Yakub.
 Le prime candele                                                                                                  
Una delle macchine aveva subito lievi danni e l’hanno dovuta riparare. Il nostro laboratorio non aveva elettricità ed era da installare. I serbatoi di acqua sono stati trasportati dentro e collegati, così anche la vasca per la fusione della paraffina. Una delle macchine non sembrava essere di livello, perché perdeva paraffina. Quando finalmente tutto è stato installato in modo giusto, abbiamo iniziato un "giro di prova" e tutto funzionava, il che ha causato un forte grido di gioia. Le prime candele, fabbricate durante la notte, sono state accese per l’intenzione di tutti i benefattori che hanno pagato per questo macchine. Ora c’è ancora da collegare un motore in tal modo che possiamo lavorare anche quando non c’è corrente elettrica. Aspettiamo ancora uno stock di bobine, fili e stoppini. Al momento c’è elettricità nel pomeriggio e perciò gli operai lavorano ora anche nel pomeriggio. Infine dobbiamo ancora preparare e arredare i magazzini con attrezzature necessarie.
 Omaggio a un buon imprenditore                                                                     
Tutto questo è solo la metà della storia. Per la prima volta abbiamo vissuto da vicino quanto sia prezioso un buon imprenditoreUn cristiano fervente e padre di famiglia con due figli è stato ufficialmente nominato per cercare di fondare diverse piccole imprese e  dare una mano per l’organizzazione. La fabbrica di tappeti a Qara, che abbiamo già descritto in precedenza, è in pieno funzionamento. Le donne operaie, che hanno avuto bisogno di tre mesi di formazione, hanno ricevuto nel frattempo un pagamento e ora hanno già manufatto sei tappeti. Il nostro imprenditore sta installando nella nuova costruzione del nostro monastero un laboratorio di cucito. Lui ha già trovato i primi clienti per la produzione di candele della nostra fabbrica. Ciò richiede un imballaggio e un logo adeguato.
 Stella del Mattino                                                                                                  
A proposito del logo siamo tutti d'accordo, produciamo una candela che illumina a forma di stella e il nome è "nedjmet alsabah" = stella del mattino! Si tratta di un piccolo contributo per la nuova alba per la Siria. Come cristiani possiamo anche dare un'interpretazione più profonda religiosa. Nell’Apocalisse 22, 16 Gesù dice: "Io son la radice e la progenie di Davide, la lucente stella".  E ancora, la stella del mattino nella tradizione cristiana è il simbolo della Vergine Maria. Alla fine, il nostro imprenditore prevede già che tra un anno sarà necessario acquistare una nuova macchina. Siamo consapevoli che un buon imprenditore è simile a un pastore ardente in una parrocchia dinamica(Nota: sul nostro sito internet in inglese - English – Mar Yakub  -  c’è una relazione completa della fabbrica di candele con diverse foto.)"
         " Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene
                                               di prestare attenzione,
                       come a una lampada splendente in luogo oscuro,
         finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori".
                                                                            E 2 Pietro 1,19
 Come l'occidente appoggia l'ISIS sottobanco                                              
In solo tre giorni la Russia ha fatto grande danni a Daech e ad altri terroristi in Siria. Ora si è scoperto che durante tre anni l'esercito più potente degli USA, insieme con un’alleanza di mezzo mondo, ha piuttosto aiutato i terroristi a conquistare  più territori possibile della Siria. Come si spiega che l'ISIS aveva a sua disposizione 800 nuovi fuoristrada Toyota Hilux  e Land Cruise, con cui avevano fatto l’ingresso trionfante in Iraq con migliaia di terroristi nell'estate del 2014? (sono stati consegnati con l’aiuto dei servizi segreti turchi -MIT-, insieme con armi pesanti, pagati dall'Arabia Saudita!).
  I russi hanno distrutto gli impianti di Al Qaeda e di Ahrar al-Sham     
Ahrar al-Sham è l’organizzazione dei Fratelli Musulmani, che non è il risultato della cosiddetta guerra civile siriana (come ha gridato il presidente francese Hollande), ma è un’organizzazione che è stato costituita prima, esattamente per provocare la guerra contro la Siria. Nel nord, nel centro e parte orientale della Siria, i russi hanno distrutto depositi di munizioni e carburante, flotte, centri di comando e bunker sotterranei dei ribelli. Il ponte di comando dell’ISIS in Raqqa sta crollando e migliaia di IS-combattenti stanno fuggendo o si rifugiano nelle moschee. La Russia, insieme con l'esercito siriano e con l’Iran opera in modo sistematico. Stanno anche purificando la nostra regione (Homs-Hama-Yabroud), e perciò viviamo in un elevato stato di allerta. Non c’è alcuna minaccia diretta, ma dobbiamo rimanere molto cauti. L'intervento russo dimostra almeno determinazione, unità, chiarezza e la legalità. Operano in modo molto efficiente e in piena collaborazione con il governo legittimo siriano e il suo esercito. L’operazione è concentrata su tutti i gruppi che hanno come scopo di continuare a uccidere e distruggere la Siria, da chiunque questi gruppi siano appoggiati, e tutto secondo il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.
 Luci ed ombre – Verso una guerra di proporzioni apocalittiche?             
Tutto questo è positivo? Sì e no. Se le grandi potenze, che durante cinque anni si sono concentrate sul crollo della Siria aumentano l’armamento dei gruppi ribelli contro gli attacchi dei russi, la situazione si potrebbe aggravare abbastanza. Inoltre, essi possono fare quello che hanno già fatto tante volte prima, cioè causare una catastrofe maggiore (come il massiccio attacco di gas tossico in Ghouta o abbattere l'aereo MH17 di Malesia …), e incolpare – senza problemi – la Russia. In questo modo essi potrebbero provocare una guerra apocalittica. Noi speriamo e preghiamo che – prima che l’Occidente (e anche il gruppo Bilderberg) preso dall’imprevisto  cominci a organizzare il suo prossimo round di distruzione – l'orso russo avrà già fatto il suo lavoro di liquidazione.
 Come, l'Occidente è preoccupato ora per la Siria?                                      
La reazione dell’Occidente non tarda. Oh, adesso tutti sono così preoccupati per la Siria. Obama ha già dichiarato che "Gli attacchi aerei russi sono una ricetta per una catastrofe," e probabilmente Obama ha ragione se intende dire "per la mia catastrofe". La Turchia, che ha in pratica distrutto quasi tutta la ricca provincia di Aleppo, è "molto preoccupata" perché ora non è più in grado di continuare in piena libertà le sue distruzioni in Siria. Aerei russi continuano a violare lo spazio aereo turco, che significa quasi una dichiarazione di guerra per la Turchia. E Jens Stoltenberg, il Segretario generale della NATO vi aderisce subito come un robot, ma speriamo che alla fine usi il suo buon senso e decida di rimanere a casa.  La Russia ha ucciso subito gli ufficiali turchi che giravano in modo illegale in Siria e non sembra che abbia l’intenzione di risparmiare i campi di terroristi che si trovano al confineCameron chiama l’intervento russo “un grande sbaglio”, perché è chiaro che i gruppi terroristi sostenuti pure dall’Occidente riceveranno grandi colpi dall’esercito russo.
 La richiesta di informazioni sull'ISIS                                                            
La Russia ha chiesto all'America di fornire tutte le informazioni sull’ISIS, cosa che l'America ha rifiutato. Ciò dimostra chiaramente che l'America non vuole che la Russia faccia una pulizia dell’IS. Se l'Occidente è così preoccupato per il popolo siriano, perché non tolgono le sanzioni economiche soffocanti? (vedi qui per approfondimenti – Testimonianza/Appello delle suore trappiste siriane – contro le sanzioni che annientano il popolo)L'Arabia Saudita, il campione e l’amico favorito dell'Occidente, ha infatti minacciato la guerra alla Russia, all'Iran e alla Siria.
 I Grandi valori di Usa, Israele ed Europa: ipocrisia, menzogna, ecc..    
Con tutto ciò è diventato chiaro che i grandi valori dell'Occidente (USA-Israele, l'Europa e gli alleati) sono ridotti a quattro: l'ipocrisia, la menzogna, le divisioni interne (e probabilmente… la russo-fobia). Anche l’'articolo del nostro "redattore diplomatico del VRT-News" è pieno di questi "non-valori". Quell'uomo non sa ancora che le cosiddette "bombe" con cui che il governo siriano avrebbe bombardato il suo proprio popolo, sono pura propaganda occidentale. La stessa presunta fonte ha distribuito fotografie – del 25 settembre! – per dimostrare che i russi hanno recentemente di nuovo bombardato il popolo siriano (una presunta azione ancor prima che i russi non avessero  neanche cominciato i loro bombardamenti!). Ma nostro redattore/giornalista è apparentemente ignorante di tutto questo.  E' vero, l'ONU ha infatti diffuso questi messaggi, ma poi ha ammesso in modo onesto: c’è stato un inganno perché loro non avrebbero controllato in modo sufficiente i messaggi. Nessun capo di stato o di governo è perfetto. Tuttavia, il governo siriano e il presidente hanno scelto di non proteggere i pozzi di petrolio nel vasto deserto ma invece di proteggere la popolazione. E perciò non hanno bisogno di essere protetti da una potenza straniera. Il popolo siriano se la caverà da solo e la maggioranza sostiene il governo e l’esercito.
 Bugie occidentali: pane e forza dei terroristi dell'ISIS                              
Invece hanno bisogno di aiuto nella lotta contro i terroristi che inondano il paese. Sono infatti le bugie quelle che danno all'Occidente la libertà di continuare ad incoraggiare i terroristi.Questi gruppi terroristi causano ogni giorni stragi, in cui scorre sangue innocente. Ogni giorno civili e soldati siriani, che sono nient’altro che militari ordinari, sono stati rapiti, uccisi e feriti da questi terroristi. Molti ragazzi che sono sopravvissuti ai combattimenti, hanno ferite gravi o mancano di un occhio, un piede o un braccio. Anche coloro che ora apertamente difendono o proteggono la terra siriana e il popolo sono sistematicamente sospettati e le loro vite sono spesso in pericolo.
 Menzogne politicamente corrette                                                                  
Nel frattempo, i nostri giornalisti continuano a diffondere le "menzogne politicamente corrette". Più che sedici secoli fa Agostino protestava già contro le menzogne e l’inganno imposte a lui. Continuiamo a denunciare i pasticci incompetenti e senza scrupoli dei nostri media, finché non vengano dalla parte del popolo siriano sofferente!
              "Quello che io denuncio è che pur sapendo l’ambiguità
                                          di quel vino del peccato,
che in essi ci veniva propinato da maestri ebbri e che dovevamo sorbire,
        pena le busse, senza possibilità di appellarci a un giudice"
                                                  (S. Agostino - Confessioni I, XVI, 26)

Padre Daniel Maes, Siria  (Copyright © 2014 Qui Europa) (traduz. A.Wilking)
Partecipa al dibattito - Redazione Quieuropa - infounicz.europa@gmail.com
http://www.quieuropa.it/siria-come-loccidente-appoggia-lisis-sottobanco/

Ecco chi compra per milioni di dollari il petrolio rubato dall'Isis in Siria

Ecco chi compra per milioni di dollari il petrolio rubato dall'Isis in Siria

Il reddito percepito da parte dello Stato Islamico per il contrabbando di petrolio raggiunge almeno 1,5 milioni di dollari al giorno. Gli esperti si chiedono chi benefici della collaborazione con il gruppo terrorista per l'acquisto del cosiddetto '"oro nero

L'area che si trova nelle vicinanze di Palmyra nella Siria centrale, è strategica per lo Stato islamico, dato che la zona è uno dei più grandi giacimenti di petrolio del paese. Con la vendita di petrolio greggio i terroristi riescono a guadagnare milioni di dollari.

Il gruppo estremista ha conquistato almeno nove grandi campi nella regione. "Lo Stato islamico ha preso il controllo della maggior parte delle infrastrutture petrolifere della Siria. (...) In Iraq, l'Isis controlla anche una parte significativa del greggio. [I terroristi] guadagnano almeno 2.000 milioni di dollari all'anno dalla vendita", ha sostenuto il presidente dell'Istituto di Medio Oriente della Russia, Yevgeny Satanovski, citato da canale russo Russia 1.

Secondo i documenti ottenuti recentemente e rivelati dal Financial Times, gli accordi di acquisto sono sigillati nel luogo di produzione, dove i commercianti acquistano il petrolio per la rivendita. Il Presidente del Centro di Comunicazione strategico, Dmitry Abzalov rivela che una parte considerevole di questo petrolio, oltre il 50%, fino a poco tempo fa, finiva nelle mani di società statunitensi. Con i soldi guadagnati, il gruppo islamista acquista equipaggiamenti militari, lanciagranate e tutti i tipi di munizioni e armi necessari.

"Il petrolio è una delle componenti chiave della forza dei terroristi. Se la coalizione a guida USA avesse voluto davvero sbarazzarsi dei terroristi, in primis, avrebbero distrutto le loro infrastrutture petrolifere, ma non lo fanno. Perché? Perché i terroristi servono gli interessi dell'Occidente, in particolare degli Stati Uniti, che, a sua volta, significa che se sono privati della loro principale fonte di finanziamento, i terroristi non obbedirebbero più. Al contrario la loro obbedienza permette a Washington di mantenere la regione sotto tensione", ha spiegato il direttore della rivista britannica "Politics First" Marcus Papadopoulos.
 

Fonte: RT

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