ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 24 novembre 2015

Il mandato dal mandante

Il mandante: breve indagine metastorica circa i recenti fatti di Parigi.



bataclan

“Tutti coloro che odiano me, amano la morte”
(Prov. 8, 35-36)
di Alessandro Pini
Fermare i mandanti. Queste le parole del giornalista italiano Giulietto Chiesa circa i recenti fatti di Parigi.
Sono perfettamente d’accordo con il buon Giulietto, ma da cattolico “medievale” ritengo, piuttosto, che sia giusto scovarli nelle loro tane più profonde quanto reali, ossia identificando innanzitutto la loro “spiritualità”, la loro filosofia. Come un buon cavaliere, pertanto, tenterò l’assalto al castello (menzogna) per espugnarlo e rendere pubblici i misfatti ivi commessi.
Chi sono, dunque, e dove si nascondono questi mandanti? Siamo davvero certi che questi attentati, ma soprattutto la situazione del mondo contemporaneo sia frutto di molteplici ideatori e non di un’unica mente?

Ho appena citato il contesto attuale poiché non possiamo permetterci di credere che il problema dell’ora presente sia soltanto quello del terrorismo islamista, invero, esso è una delle conseguenze del reale Problema occidentale: l’”apostasia silenziosa” – già denunciata da Giovanni Paolo II – esito finale di un processo ben più lontano, ma che ci riguarda da molto vicino.
Fermarsi alle cause materiali del disastro postmoderno è sintomo certo di malattia, e in questi giorni post attentati abbiamo ascoltato e letto parecchi individui contagiati da simile morbo, il quale non permette di analizzare a fondo il problema, rendendo vano ogni tentativo circa la soluzione al problema “Isis”.
Come ebbi già modo di scrivere quasi un anno fa(1), il mostro dello Stato Islamico è nato grazie alle potenti nazioni occidentali (oltre che dal petrolio saudita), guidate da uomini imbevuti di falsi principi e vere utopie “spiritualiste”. Ecco il fulcro del Problema.

Chi sono
La storia dei “mandanti” affonda le proprie radici nel cosiddetto Rinascimento, quando la scolastica decadente è rigettata per incentrare il pensiero sull’uomo, misura di tutto l’Universo e, soprattutto, su una filosofia di stampo naturalista. Regnum hominis.
Celebri le tesi di Pico della Mirandola (1463 – 1494) – “il primo che con efficacia di risultati introduce la cabala nel pensiero cristiano” (2) -, altrettanto quelle del famoso  (e fumoso) mago (e spia anticattolica) Giordano Bruno, il quale propugnava dottrine di origine cabalistica, e riteneva compito dell’uomo vivere senza limiti, al di là del bene e del male (Nietzsche non ha inventato niente):
“L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”.
Possiamo rintracciare in questo periodo storico le linee-guida della mentalità moderna: “Pico, per molti studiosi recenti del sedicesimo secolo, è divenuto, con il suo De dignitate hominis, il simbolo anticipato di una umanità che rende se stessa il centro del mondo e pretende di esserne l’unica padrona, già soppiantando, almeno implicitamente, il Dio Creatore. Più esattamente ancora, egli avrebbe preceduto taluni dei nostri esistenzialisti, per cui l’essenza dell’uomo consiste nel non averne una fissa, ma nel poter divenire tutto ciò che ambirà essere. Così, fin dall’alba del Rinascimento sarebbe stato tracciato il programma di Feuerbach: riconquistare e attribuirsi tutti gli immaginari poteri che l’uomo da sempre ha proiettato sulla figura divina, per farli realmente suoi e insediarsi al posto di quel Dio detronizzato». (3)

Lotta al Medioevo, quindi alla Cristianità, per promuovere un nuovo ordine, slegato dai dogmi e dalla sana metafisica tomista.
Filosofia pagana, esoterismo e gnosticismo si alleano per combattere la Chiesa Cattolica, e da quest’alleanza nascerà la Modernità: frutto di questa lotta e figlia delle società segrete, anch’esse imbevute di siffatte dottrine. Tali sètte cianciavano di essere custodi del vero cristianesimo, del puro insegnamento cristiano, e grazie a tale artificio penetrarono nel tessuto sociale, fino allora fedele al vero Dio e all’unica Chiesa da Egli fondata.
Da questa miscela esplosiva sarà incendiata l’Europa; la ferita protestante infrangerà l’unità religiosa del Vecchio Continente, l’Illuminismo trionferà con la Rivoluzione Francese e spezzerà quella politica, dando vita ad una nuova società, ma soprattutto ad un uomo nuovo.
Libertè, Egalitè, Fraternitè: la Trinità laica e massonica.
Trinità diffusa e difesa dalla Nuova Chiesa, la Rivoluzione, la quale non ammette contendenti e uccide in nome della Libertà: o con lei o senza testa (anche oggi funziona così in Occidente, sebbene non si decapiti più, semplicemente si svuotano le teste dei giovani e si riempiono di menzogne e illogicità).
Dunque, terrorismo democratico nato proprio nel paese appena colpito dal terrorismo “islamico”, che (paradossalmente) protesta contro quest’ultimo rivendicando i propri “valori” laici(sti);  gran mole di materiale per i nostri discendenti, i quali dovranno armarsi di santa pazienza per non strappare le pagine dei libri di storia relative alla nostra epoca.
In nome di siffatti valori, giova ricordarlo, si perpetrò il primo genocidio della storia (Vandea), ciò nonostante si ha ancora l’ardire di sventolarli quali baluardi contro la barbarie islamista.
La storia è maestra – diceva qualcuno – ma pochi gli scolari. Io direi che la storia è maestra, gli scolari sono sempre più rari, in compenso il numero dei cattivi maestri è cresciuto a dismisura, pertanto – cari giovani – lasciate ogni speranza o voi che entrate.. nella scuola (di laicità), poiché per la Rivoluzione siete soltanto ingranaggi-operai della Fabbrica della Bugia, nella quale si produce la Volontà Popolare: nuovo idolo per le masse amorfe.
Nel mondo moderno, infatti, il cittadino per essere libero deve conformarsi necessariamente a questa Volontà, sostituta di quella divina, e soprattutto dettata e diffusa dai partigiani della Rivoluzione attraverso i potentissimi mezzi di comunicazione. Il perfezionamento dei mezzi tecnici di persuasione dell’opinione pubblica – affermava il famoso etologo Konrad Lorenz – provoca una uniformità d’idee quale non si era mai vista in nessun’altra epoca della storia (..) Tutti quelli che vogliono manipolare le grandi masse vedono di buon occhio questi effetti riduttivi della personalità.
Personalità ridotte a numeri, ingranaggi; questo l’esito recente della Rivoluzione, in marcia continua verso un futuro migliore, che mai arriverà giacché si considera l’uomo astratto e non la persona reale, secondo la concezione classica. Ma è proprio questa l’essenza stessa della Rivoluzione: marciare, distruggere tutto ciò che esiste.
L’abbandono della metafisica classica (aristotelica-tomista) ha prodotto una (contro) filosofia micidiale: l’idealismo assoluto di marca hegeliana, sfociato nel materialismo marxista e nel paganesimo statalista (nazismo). Dio è stato dapprima dichiarato un mero prodotto (o bisogno) dell’uomo, poi è stato “ucciso” dal Nuovo Uomo, l’uomo prometeico, reso cieco dalla propria superbia.
L’ultimo frutto di quest’albero è il nichilismo libertario, autentica malattia dello spirito dell’uomo contemporaneo e quindi causa concreta dell’attuale disordine globale.

Il Regno dell’Aporia

Viviamo in quest’epoca terribile, e le ultime stragi parigine ci ricordano, e in un certo senso ci obbligano a riflettere circa la strada intrapresa dall’uomo.
Come abbiamo già scritto poc’anzi, questo cammino ci ha condotto da un ordine cristiano a un disordine globale di stampo anticristico. Il cammino è stato lungo e tragico, tuttavia soltanto oggi ne vediamo veramente i frutti maturi, solo oggi raccogliamo in abbondanza dopo la Grande Semina.
Le morti di questi ultimi giorni, la crisi economica, l’ingiustizia quotidiana, il disordine morale, non sono elementi slegati, bensì tutti saldamente uniti da un minimo comune denominatore: l’uomo – nuovo dio di sé stesso – è incapace di risolvere ed affrontare queste drammatiche questioni (quando le reputa tali), e lo è giacché ha ripudiato la realtà per inseguire il canto delle sirene incantatrici.
L’idealismo, infatti, ha cambiato la psicologia dell’uomo, ed egli fuggendo la realtà si è creato mondi inesistenti, miti e idoli a proprio gusto e misura; in altri termini l’uomo moderno vive di utopie, di conseguenza non è in grado di affrontare la verità davanti ai propri occhi (reale).
Lo abbiamo appena visto, la reazione agli attentati in Francia è stata emblematica in tal senso: l’Occidente ha reagito con bandierine e pianoforti (e bombardamenti isterici quanto ipocriti).
I Poteri ci fanno esplodere mentre mangiamo e balliamo (naturale, non facciamo altro..) e la nostra massima reazione è stata quella (virtuale) di cambiare l’immagine del profilo per “solidarietà” verso il popolo francese.
La Postmodernità ci ha ridotto a un ammasso di consumatori di pornografia, utili idioti e meschini burattini, sempre pronti a reagire e a indignarsi secondo le direttive della Volontà generale.
I morti russi non meritano “solidarietà” giacché in disaccordo con tale Volontà, e il cittadino modello – da buon schiavo ultramoderno – non ha espresso cordoglio e vicinanza al popolo russo. Questa è la libertà fornita dalla Rivoluzione: credersi tale e non esserlo. La grande mistificazione.

Il Mandante-Re
“Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo?” (I Gv. II,22)

Chi poteva concepire un simile piano? Chi poteva ispirare un siffatto mosaico dall’infernale odore di morte e angoscia? Distruggere la Cristianità per erigere il Regno della Menzogna, cui prodest?

Eccoci giunti al culmine del nostro assalto al castello. Ecco scoperto il mandante di questi attentati e del caos globale imperante. Infatti, quelli che ai nostri occhi appaiono come i veri mandanti e responsabili del disordine attuale, non sono che meri strumenti nelle mani del vero regista e sceneggiatore di questo drammatico “kolossal” che è la nostra epoca.
Nostro Signore, nel Vangelo di San Giovanni, ci ha detto che il diavolo è il padre della menzogna, il nemico del genere umano. Cristo è la Via, la Verità e la Vita. Al contrario, Satana è menzogna e morte; in pratica l’essenza del mondo contemporaneo.
L’uomo moderno rifugge la Croce proprio come Satana durante gli esorcismi. Il Nemico ha paura della Croce perché è simbolo reale di sconfitta eterna, l’uomo nichilista perché gli ricorda la Verità e l’Amore, meri ricordi o ostacoli per la propria libertà: divenuta fine e non più mezzo.
Per noi cristiani, la Croce deve tornare a essere un vanto, il vessillo sotto il quale militare, consapevoli che “non è l’attività umana che può salvarci, ma la Passione di Cristo” (E. Stein).
Nel libro della Genesi  leggiamo della sua opera tentatrice nei confronti dei nostri progenitori; orbene, tale lavoro non si è mai fermato nel corso dei secoli, e il percorso tratteggiato in questo breve scritto è soltanto una parte dell’azione di quest’angelo decaduto. La storia è frutto delle scelte dell’uomo, ma quest’ultime non sfuggono alla decisiva opzione: o con Dio o con Mammona. Tertium non datur.
La qualità di una società deriva dalla suddetta scelta di campo. Il mondo moderno ha scelto, e il caos odierno è il nostro salario.
Pertanto, non ci possono stupire i recenti fatti di Parigi: questo è l’uomo senza Dio (o senza il vero e unico Dio), ossia tenebre e schiavitù. Schiavo del peccato e suddito di Satana “il nemico numero uno, il tentatore per eccellenza” (Paolo VI).
Così, il 24 maggio 1987, Giovanni Paolo II a Monte Sant’Angelo: «Questa lotta contro il demonio che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi; perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche l’effetto dell’azione infestatrice e oscura di Satana».

Dunque, abbiamo svelato il Colpevole, il vero Mandante di queste stragi: lo stesso di quelle commesse negli ospedali ad opera di dotti luminari della scienza (aborto, eutanasia..), lo stesso che fomenta e ispira leggi contrarie all’ordine naturale, lo stesso che propaganda l’uso intensivo di droghe, la promiscuità sessuale, il libero pensiero, l’ecumenismo di stampo conciliare, ecc.
E’ sempre lui l’ispiratore, il Mandante, e noi – rifiutando Dio, nostro Creatore – lo serviamo: nolenti o volenti. Tragica verità, da tener ben presente in ogni istante della nostra vita.
L’antico serpente ci ha suggerito che saremmo diventati come dèi; queste parole hanno inebriato molti cuori, accecato moltitudini di uomini, a tal punto che Dio è svanito dall’orizzonte umano, e la creatura ha occupato il posto del Creatore.
“Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.”
Questo versetto dei Salmi chiarifica il momento presente, e al contempo indica la strada da intraprendere per fuggire il caos e ritrovare Ordine e Pace. Instaurare omnia in Christo.
Dunque, non basta chiudere  le frontiere, occorre rieducare gli uomini al Bello, al Buono e al Vero.
Tornare a Dio, ricordando che il rifiuto luciferino (non serviam!) ha dato inizio alla sofferenza dell’inferno così come il rifiuto moderno di Dio, da parte dell’uomo, ha prodotto l’attuale inferno sulla Terra.
Il mondo contemporaneo, appunto, è caratterizzato dall’odore di morte: aborto, eutanasia e suicidio vengono, infatti, considerate libertà dall’uomo-massa. La “guerra” coinvolge sempre più persone innocenti e totalmente estranee a essa; la morte – grande tabù odierno – è, invero, la presenza più certa e ingombrante, in quanto rappresenta (a torto) la fine di tutto, il “ritorno” al Nulla. Questa è la “spiritualità” che ispira le potenti sètte luciferine, e questa la mentalità dei nostri politici e governanti.
Odio per la creazione, quindi martellante propaganda e azione nel verso opposto, ossia in direzione morte e distruzione: del Bello, del Vero e dell’uomo.
Chi può essere l’ispiratore di tutto ciò, se non colui il quale è chiamato anche beelzebub che in ebraico significa signore delle mosche, vale a dire signore della morte.
Due più due fa ancora (e sempre farà) quattro.

Conclusione
Se la Rivoluzione consiste essenzialmente nel sottrarre i popoli all’influenza della Chiesa, la Restaurazione è l’esatto contrario, tuttavia, prima deve essere liberata la Sposa di Cristo dall’invasione modernista, dalla Piovra relativista che la tiene ancora prigioniera.
Se il Mondo cospira contro il Signore, giova rammentare che tutto ciò durerà finché Egli vorrà, dopodiché “Colui che risiede in cielo si burlerà di loro; si prenderà gioco di loro il Signore”.
“Sine me nihil potestis facere, senza di me non potete far nulla” (Gv. 15,5).
L’uomo moderno pretende, invece, di fare tutto senza Dio – Reggitore dell’Universo – e si meraviglia quando apre gli occhi e scopre che il paradiso sulla terra è ancora lontano, altresì la rovina sempre più vicina e reale.
Non sarà neanche l’ecumenismo sincretista post-conciliare a salvare l’umanità. Soltanto la Verità integralmente annunciata e accolta potrà fondare una nuova società –  peraltro già esistita – fondata sul Vangelo e la vera fraternità tra i popoli.
Non si ripara il tetto quando crollano le fondamenta. Il male è penetrato nella società fino alle radici, e se non si recidono i rami secchi l’albero muore.
Dobbiamo, pertanto, spezzare ogni legame che ci lega a quest’impostura, tornare a vivere da uomini liberi giacché virtuosi, aperti al reale – opera di Dio – e soprattutto diretti verso la vera Patria, ove non ci sarà più morte ma “cieli nuovi e terra nuova”.

Giunti al termine di questa “battaglia”, è opportuno ricordare una grande figlia della Francia e della vera Europa, e quale miglior omaggio se non quello di concludere tale scritto con le sue stesse parole, autentico e quanto mai opportuno motto di salvezza per il popolo francese e il mondo intero:
“DIO SIA SERVITO PER PRIMO”

P.S. il mandante ha voluto firmare il proprio attacco lasciando una traccia sul luogo del delitto: al Bataclan, infatti, la strage è iniziata al ritmo di note inneggianti proprio a lui, il Grande Ingannatore.

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(1)    http://www.radiospada.org/2015/02/lisis-uccide-il-nichilismo-piu/
(2) Citato da Ennio Innocenti, “La gnosi spuria” vol. 1 (2009).
(3) De Lubac, L’alba incompiuta del rinascimento (1977). Il testo in grassetto ci ricorda l’origine delle  dottrine gender, ben antecedente la nostra epoca.

 http://www.radiospada.org/2015/11/il-mandante-breve-indagine-metastorica-circa-i-recenti-fatti-di-parigi/
 Un rapporto Usa aveva previsto tutto. Anche la “mente” di Parigi


Mentre finisco di scrivere, Erdogan ha fatto abbattere un Sukhoi russo al confine con la Siria. l’abbattimento è stato confermato dai russi. Erdogan ha la possibilità di invocare la clausola NATO che obbliga tutti noi ad entrare in guerra contro Mosca? Gli eventi precipitano. Giusto a futura memoria, per comprendere meglio come sono andate le cose.
Era il 13 maggio, sei mesi prima del 13 novembre di sangue a Parigi. In Usa, il Department for Homeland Security declassificò un rapporto che “prevedeva” (o anticipava?) un grave attentato in Europa. Commesso da Abdelhamid Abbaoud, l’uomo che è stato designato come “il cervello” della strage, dato per ucciso nell’incursione poliziesca nella casupola di Saint-Denis.
Il titolo del rapporto è: “Le future operazioni ISIL in Occidente possono somigliare al piano interrotto in Belgio”. Lo potete  leggere qui.

https://info.publicintelligence.net/DHS-FutureOperationsISIL.pdf
Il riferimento è ad una operazione della polizia belga che nella cittadina di Verviers, presso la frontiera tedesca, fece irruzione in un covo islamista, uccise due persone, ne catturò altri 15 come sospetti terroristi, nove a Molenbeek e altri in Francia. Fu un’incursione preventiva: i catturati e gli uccisi non avevano ancora fatto niente, ma progettavano (telefonandosi) di aggredire poliziotti e uomini in divisa per strada. Il fattaccio avvenne meno di una settimana dopo la strage di Charlie Hebdo.
http://www.theguardian.com/world/2015/jan/15/three-killed-belgium-counter-terror-raids-reports-verviers
La polizia belga ha dato pochissimi particolari sulla trama che sventò. Secondo il documento della Homeland Security, “il leader del gruppo, Abdelhamid Abaaoud diresse l’operazione da una casa sicura di Atene usando un telefono cellulare, mentre altri membri operano in diversi paesi europei”. Infatti “l’attività del gruppo si estende a diversi stati europei, Francia, Grecia, Spagna, Olanda”.
la primula nera
la primula nera
Il preteso cervello Abaaoud riuscì a scappare, come si vantò lui stesso in seguito, in Siria, nonostante avesse alle calcagna metà dei servizi europei. Mentre era in Siria, gli sono stati attribuiti alcuni attentati connessi in Europa (sempre come mandante) per esempio quello molto pubblicizzato – e fortemente sospetto – dello scorso agosto, sventato dai tre “eroici soldati americani” in libera uscita sul treno Amsterdam Parigi. I tre eroi, ci è stato raccontato, erano lì tranquilli seduti, quando riconobbero il suono dello scatto dell’otturatore di un kalashnikov; si avventarono sul tizio che usciva dal WC con l’arma e lo misero fuori combattimento – ragion per cui Hollande li ha insigniti della Legion d’Onore.Il terrorista,Ayoub El Kazzani, un marocchino che ha abitato in Spagna per 7 anni e poi in Belgio, era un senza fissa dimora, disse di aver trovato le armi in una borsa su una panchina, e di voler fare una rapina. Non è chiaro – né mai è stato chiarito – come la “mente” Abaaoud avrebbe guidato dalla Siria lo sciagurato.
molto mediatico
molto mediatico
Il fuggiasco Abaaoud era occupatissimo in Siria: non tanto a fare il guerrigliero, quanto a farsi notare mediaticamente. “Molto attivo sui social media dal 2014”, testimonia Wassim Nasr, giornalista di France 24 che ha il compito di spulciare i jihadisti veri e presunti su detti media; lui, la “mente”, si presentava su Facebook come “il turista terrorista”, perché appunto si vantava della libertà di movimento con cui si spostava tra Francia e Atene, Belgio e Siria. E siccome aveva portato in Siria il fratellino Yunes, solo 13enne, lo ha definito “il più giovane terrorista del mondo”. Non basta. Abaaoud la “mente” ha fatto avere ad un giornalista della tv belga (RTBF) un video-selfie, dove si mostra mentre guida una jeep dietro cui trascina dei corpi umani insanguinati, che sta portando alla fossa comune ad Azaz, in Siria (o almeno così pare). Nel video si vanta. “…Adesso sulla via di Allah così trattiamo i kufar (i miscredenti), quelli che ci combattono, che combattono l’Islam”, dice, con il ghigno più ben riuscito fra i cattivissimi jihadisti. La tv belga diffonde il video all’inizio del 2014. A febbraio, Abaaoud è di nuovo agli onori della cronaca: viene intervistato nientemeno che da Dabiq, universalmente noto “magazine di Daesh”, il periodico di lusso, patinato e a colori stampato dal Califfato (o ad Hollywood?) in lingua inglese.
Quello che alla “mente” preme soprattutto rendere noto nell’intervista, è con quanta facilità egli sfugge alle polizie europee: “Di colpo c’era la mia foto su tutti i media ma, alhamdoulillah (sian rese grazie ad Allah), i kuffar erano resi ciechi da Dio. Sono stato perfino arrestato da un poliziotto che ha guardato la foto che aveva di me, ma non ha notato la somiglianza e mi ha lasciato andare”.
Il che pone qualche domanda: le polizie europee sono state accecate da Allah o l’hanno lasciato andare volontariamente? O anche: Abdulhamid preparava la sua propria immagine di primula nera inafferrabile? O “qualcuno” stava creando detta immagine per farla indossare ad Abdulhamid?
Chi ha visto qualche pdf di Dabiq non può – se è onesto – dubitare per un momento che la patinatissima rivista a colori in inglese, è rivolta a suggestionare un pubblico internazionale, non degli aspiranti jihadisti; che come medium di Daesh suona falso lontano un miglio. Inoltre, che Abdulhamid è come terrorista un po’ troppo mediatizzato per essere una “mente”, anzi “La Mente” di tutto ciò.
Due copertine di Dabik
Due copertine di Dabik
I cervelli delle imprese criminali non si mettono in mostra, tramano nell’ombra. Persino France24, mainstream che più non si può, lo ha notato: “un terroriste trop médiatique”…http://www.france24.com/fr/20151120-abdelhamid-abaaoud-terroriste-medias-sociaux-attentats-paris-ei-belgique-syrie
Ma non è permesso dubitarne, dato che adesso è lo Homeland Security – ossia i nostri generosi alleati che ci proteggono – a dichiararlo “la Mente”. Anzi a prevedere in anticipo che Abdulhamid avrebbe commesso attentati in tutta Europa, dato che ormai l’ISIS è qui tra noi a fare danni, inafferrabile ma pericolossimo – come attesta il medesimo rapporto declassificato. E’ ovvio che appena sono avvenuti gli eccidi di Parigi il 13 novembre, i media – soprattutto gli americani – hanno attinto alle notizie e alla narrativa che hanno trovato già bell’e pronta nel rapporto della Homeland Security.
Michael Chertoff
Michael Chertoff
Allora forse converrà ricordare cosa è il Department of Homeland Security. Un ministero che non esisteva, che Bush jr. creò per “la sicurezza della patria” un giorno dopo l’11 Settembre 2001. E chi ci mise a capo? Michael Chertoff, figlio di un rabbino e di una hostess della El Al, la compagnia era israeliana, diventata famosa per aver sventato un dirottamento di palestinesi. Insomma un israeliano con doppio passaporto. Quali erano i meriti di Chertoff? Nel 2001, come uno dei procuratori di New York, aveva “espulso per visto scaduto” – quindi sottratto alle indagini – i cosiddetti “israeliani danzanti”, ossia i giovanotti israeliani di una azienda di traslochi che la polizia di New York aveva colto perché erano stati visti filmare l’incendio delle Twin Towers facendo gesti di vittoria” con le mani. L’azienda di traslochi per cui (illegalmente) lavoravano, la Urban Moving System, era gestita da un israeliano, Dominc Suter, che appena i suoi uomini furono bloccati, se la filò in Israele lasciando l’azienda coi computer accesi e i telefoni cellulari sotto carica: aveva fretta. Probabile che la Urban Moving System fosse la ditta che, coi suoi camion e van di traslochi, aveva traslocato le tonnellate di esplosivo dentro le Tower? Forse. Si capisce quindi l’utilità di Chertoff nella poltrona della Homeland Security, e dello stesso Dipartimento per controllare la narrativa occidentale sul terrorismo islamico. https://wikispooks.com/wiki/9-11/Israel_did_it#Five_Dancing_Israelis
David Cohen
David Cohen
La cosa diventa ancor più chiara se si apprende che da febbraio scorso, a numero 2 della CIA è stato nominato David Cohen, praticamente un confidente di Netanyahu, della cui promozione la stampa ebraico-sionista s’è rallegrata: “E’ la prima volta nella storia che un giudeo sale ad una poltrona così alta nel servizio americano, prima una roccaforte WASP”. http://www.actuj.com/2015-01/monde-juif/1338-le-nouveau-numero-2-de-la-cia-s-appelle-david-cohen
Questo David Cohen era noto per aver strutturato una postazione CIA denominata Alec Station, esclusivamente dedicata a “dare la caccia a Bin Laden” (con i successi che potete constatare), ossia probabilmente ad impedirne la cattura.
http://cryptome.org/0004/cia-alec-station.pdf
Lo stesso Cohen gestiva un’altra stazione della CIA , segreta anche quella, che era situata – pensate un po’ – dentro il famoso Edificio 7 del World Trade Center, quello che l’11 settembre 2001 collassò senza essere stato colpito da nessun aereo; la stazione fu ‘smobilitata’ grazie a quella demolizione controllata e non ne è rimasta traccia. Ma a che scopo una stazione CIA segreta dalle cui finestre si potevano vedere le Twin Towers mentre crollavano?
La incredibile circostanza fu rivelata non da complottisti fanatici, ma dal New York Times:
http://www.nytimes.com/2001/11/04/national/04INTE.html
David Cohen, lasciata stazione fumante dietro di sé, non restò disoccupato: la polizia di New York lo assunse con lo stipendio di 146.161 dollari annui come “capo dell’intelligence”: funzione essenziale per “non” arrivare mai ai mandanti e agli attori del mega-attentato attribuito a Bin Laden.
http://www.nytimes.com/2002/01/25/nyregion/ex-cia-spy-chief-to-run-police-intelligence.html
David Cohen, molto vicino a Chertoff, ha avuto come chaperon e suo promotore nella carriera Mark Deutch, che è stato capo del controspionaggio estero alla Cia a metà anni ’90 . Ovviamente per conto di Israele.
Dunque la narrativa sugli attentati di Parigi – e su quelli che “sicuramente” il famoso Califfo ordinerà in Europa – è pienamente fabbricata e controllata dalla Homeland Security. Il nostro alleato che pensa al nostro benessere e sicurezza, e che è una ciste israeliana incistata nella sicurezza Usa.
Date queste informazioni, forse si comincia a capire il motivo per cui il capo dei servizi francesi Bernard Bajolet è andato a Washington ad incontrare il capo della CIA, John Brenan, in un panel cui hanno partecipato il britannico John Sawers, ex direttore dell’MI6, e l’israeliano Yaakov Amirdror, un capo dei servizi israeliani che adesso è un dirigente di JINSA (Jewish Institute for National Security Affairs), un think tank dove i sionisti più fanatici coltivano i rapporti (cordialissimi) col settore militare industriale americano.
Del resto Bajolet è stato sostituito da Hollande a capo del DGSE– scadrà il mese prossimo. Alcuni dei suoi sottoposti al DGSE gli remavano contro. Uno dei suoi nemici  è stato scelto da Hollande per sostituirlo: Christophe Bigot, ex ambasciatore in Israele, molto amico del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia (CRIF) , ammiratore del sionismo.
http://www.lefigaro.fr/mon-figaro/2015/01/05/10001-20150105ARTFIG00397-rififi-au-sommet-de-la-dgse.php
Così i servizi sono finalmente in buone mani. I francesi possono dormire tranquilli. Abdlahamid è morto a Saint Denis. A meno che non riappaia vivo e vegeto a rilasciare interviste video e a Dabiq: come sapete, è la primula nera, la mente del jihadismo. Non mi stupirebbe se se la fosse cavata e il cadavere nelle macerie fosse di chissà chi. Allah lo protegge. E forse anche la Homeland Security.
(fonte principale: Panamza)

http://www.maurizioblondet.it/un-rapporto-usa-aveva-previsto-tutto-anche-la-mente-di-parigi/

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