ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 29 novembre 2015

La polizia del pensiero

Carron, Negri e le pulsioni in Comunione e liberazione


Forse il dolore più grande a monsignor Luigi Negri, più che la prima pagina del Fatto Quotidiano e la ridda di ricostruzioni giornalistiche, l’ha dato il comunicato di Comunione e Liberazione, quella che per decenni è stata la sua casa. Alberto Savorana (biografo tra l’altro di don Giussani) non ha usato mezze parole per dire quel che il movimento pensa a proposito delle presunte frasi che Negri avrebbe pronunciato sul Papa regnante e prontamente riprese dal giornale di Travaglio: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come ha fatto come aveva fatto con l’altro”.
L’arcivescovo si dice pronto a querelare e chiede di essere ricevuto da Francesco (accadrà?), parla di strumentalizzazioni e di chiara prova dell’”odio teologico” verso la Chiesa.
IL TOSTO COMUNICATO DI CL
Ma il comunicato di Cl lascerà ferite profonde sull’uomo, che per lustri è stato il numero 2 di Giussani: “Riteniamo indispensabile precisare, a nome di Comunione e liberazione, che tali affermazioni così grossolane nella forma e inaccettabili nel contenuto che sembra impossibile provengano da un arcivescovo, sono totalmente contrarie ai sentimenti di Cl nei confronti di papa Francesco e degli arcivescovi di Bologna e di Palermo. Dal giorno della elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio – ha scritto Savorana – don Carrón non si stanca di indicare la testimonianza e il magistero di papa Francesco come fondamentali per l’esperienza e il cammino di Cl, che desidera seguirlo affettivamente ed effettivamente in ogni suo gesto e parola. Don Giussani ci ha sempre insegnato che l’amore e l’obbedienza al Papa sono condizioni decisive per un battezzato, se non vuole finire prigioniero delle proprie interpretazioni e dei propri pensieri”. Infine, la chiosa più dura: “Qualora l’arcivescovo di Ferrara avesse pronunziato tali affermazioni, sarebbero unicamente espressione della sua personale opinione e non certo di Cl, nella quale mons. Negri non riveste alcun ruolo di responsabilità dal 2005”.
LA LINEA DI CARRON
E’ vero, da dieci anni Negri non ricopre alcun ruolo nel movimento e da tempo ormai è in rotta di collisione con la guida impersonata da Carrón, considerato “troppo a sinistra” – ma anche Giussani mandava le sue riflessioni aRepubblica, senza che nessuno fiatasse – e, da ultimo, sulla linea di Bergoglio. Non si capisce però cosa dovrebbe fare un responsabile di movimento fedele alla Chiesa di Roma se non cercare di mettere in pratica gli insegnamenti del Pontefice, che dopotutto (a parere dei cattolici) è il vicario di Cristo in Terra.
LA FRONDA E I FRONDISTI
Negri, comunque, non è isolato. Una fronda c’è, un certo sommovimento contrario a Carrón è visibile, ma di sicuro rappresenta una minoranza, checché si parli di défaillance di antichi sostenitori e abbandoni in serie. C’èTempi di Luigi Amicone che ha una posizione più marcatamente “di destra” rispetto alla linea ufficiale, poi ci sono le schegge “impazzite” come Antonio Socci che non le mandano a dire né sul conto del Papa né di Julián Carrón. Ma la piazza di San Pietro, quella mattina dello scorso marzo, era piena come raramente s’era visto in questi ultimi tre anni, per l’incontro del Pontefice con il movimento. E gli applausi convinti – prima e dopo l’udienza – erano chiari.
NON SOLO COMUNIONE E LIBERAZIONE
Ridurre a una resistenza ciellina i (tanti) mal di pancia nei confronti del Papa argentino è quantomeno fuorviante, secondo diversi osservatori anche di ambienti ciellini. Le resistenze ci sono in Cl come in altri movimenti (basti pensare al caos suscitato dalle parole del fondatore dei Neocatecumenali, Kiko Argüello, alla manifestazione pro famiglia dello scorso giugno), ma il vero problema semmai sono i distinguo – sotterranei – delle gerarchie episcopali riguardo al nuovo corso.
I MUGUGNI TRA I VESCOVI
Non devono ingannare i tanti applausi (finti come una tintura di capelli nero corvini su un novantenne) che si sono uditi a Firenze mentre il Papa sferzava i vescovi italiani chiedendo loro esplicitamente di ribaltare un ventennio di pratiche e strategie pastorali. Applaudivano sì, ma sotto sotto mugugnavano (per non dire di peggio). E’ lì che la rivoluzione stenta a farsi largo. Ma il Pontefice lo sa bene, e non a caso sta mandando parroci a occupare cattedre che prima seguivano un iter sempre uguale a se stesso, quasi che le diocesi fossero una fantozziana azienda con piani sempre più alti e scrivanie sempre più pregiate. Ed è possibile, qualcuno già lo dice, che anche la cattedra di Negri non sia più così salda, benché gli resti solo un paio d’anni prima del pensionamento canonico. Si vedrà, ma conoscendo i precedenti e l’essere gesuita (e quindi militare) di Francesco, il pugno duro non è affatto da escludere.
http://formiche.net/2015/11/29/papa-cl-negri-carron/

Il Prete Anti-Silvio Ora È Fan Di Renzi E Marino. E Insulta Il Papa

Don Giorgio De Capitani è un prete lombardo che ama passare alla cronaca. Anni fa si è ritagliato un certo spazio vomitando qualsiasi insulto nei confronti di Silvio Berlusconi a cui aveva perfino augurato un ictus dalle colonne del suo sito InternetDonGiorgio.it . Poi ha iniziato a rivolgere i suoi strali contro il cardinale Angelo Scola, che lo aveva allontanato dal santuario in cui predicava dopo numerose proteste dei fedeli. Don Giorgio ora ha svoltato: si è innamorato di Matteo Renzi e di Ignazio Marino, coppia che non sembra andare a braccetto.
Ma a lui non importa: li ama entrambi, e fulmina qualsiasi loro avversario.papamarinoInizialmente non male disposto versoPapa Francesco, don Giorgio ha iniziato a infilzarlo dal giorno in cui il Pontefice ha coperto di ridicolo uno dei suoi due benimanini, Marino. E da allora fulmini e saette sul Vaticano. Ecco la sua prosa colorita: “Non intendo negare che Marino abbia compiuto errori, ma sono sicuro che abbia agito in buona fede. Anche il Papa sbaglia a dire Messa, talora dice cazzate, prende cantonate, ma nessuno lo sfiducia (…) Bastardi, figli di puttana! Con che coraggio voi del Vaticano guardate fuori casa, quando siete voi nella merda, fra puttanieri, prostitute, ladri farabutti? Sì, ora avete un Papa che vi ha cambiato le mutande, ma il vostro ciulo resta sempre sporco…”
dongiorgiocontromineoGuai però a toccargli il suo Renzi. Perchè don Giorgio non perdona. Così ha infilzato quel “frustrato” di Corradino Mineo, che aveva alluso alla dipendenza politica del premier da una donna.
dongiorgiotalkEd ecco la reprimenda: “Che anche Renzi si sia circondato di donne, è vero, ma, a differenza di Silvio Berlusconi che si è scelto baldracche d’ogni specie, per di più orribili a vedersi, ma sempre disponibili  a qualsiasi prestazione sessuale, Matteo Renzi si è scelto le donne migliori, belle e intelligenti, e soprattutto molto preparate. Corradino, non fanno per te! Tu hai bisogno di donnette tra strapazzo. Bisogno, non in senso fisico, ma politico”.
dongiorgiosunegriIl terribile prete renzian-mariniano oltre ad attaccare il Papa se la prende con un presule in particolare, l’arcivescovo di Ferrara mons. Luigi Negri, insultato con parole irripetibili qui a fianco, con l’invito alla disobbedienza per tutti i preti della sua diocesi. Sarà per la protezione di Renzi (quella di Marino vale assai poco) che questo sacerdote ancora può esercitare il suo ministero?

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