Se siamo Cattolici dobbiamo riconoscere la Regalità universale di Nostro Signore Gesù Cristo. Regalità sociale, non meno che spirituale. Ciò significa che è in nostro dovere conoscere e amare Gesù, ma anche affermarlo, riconoscere in Lui l’unica Verità, a cui portare “tutte le genti”.
«Tu lo dici – rispose Gesù a Pilato – Io sono Re. Per questo sono nato e venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla Verità. Chiunque è dalla Verità, ascolta la mia voce» (Gv 18,37).
Questa venuta di Gesù non indica soltanto il fine del Suo ministero, ma indica la venuta nel mondo di Qualcuno che era al di sopra e anteriore al mondo.
“Conoscerlo” Gesù
A partire dalla missione di Gesù, noi penetriamo nel mistero della Sua Persona. Conoscerlo meglio significa conoscere la Sua missione, la Sua origine, sapere da dove Egli viene.
Comprendendo meglio che Gesù è Dio, noi impariamo a rispettarlo e adorarlo. Gesù ha manifestato senso di umiltà davanti a Dio Padre, ma ciò non diminuisce la realtà della Sua Persona divina. Definire ciò che è Gesù, cercare di conoscerlo meglio nella sua Umanità-Divinità, fa parte della nostra vita in modo drammatico.Questa venuta di Gesù non indica soltanto il fine del Suo ministero, ma indica la venuta nel mondo di Qualcuno che era al di sopra e anteriore al mondo.
“Conoscerlo” Gesù
A partire dalla missione di Gesù, noi penetriamo nel mistero della Sua Persona. Conoscerlo meglio significa conoscere la Sua missione, la Sua origine, sapere da dove Egli viene.
Ciò che è in causa nel nostro mondo di oggi è la Divinità di Gesù: se Gesù è Dio, di conseguenza Egli è il Signore, il Dominatore, il Re di tutte le cose, di tutti gli elementi, di tutti gli individui, delle famiglie, della società, delle Nazioni. Egli è l’Alfa e l’Omega, il Principio e il Fine di tutte le cose.
Se non siamo in profondità convinti della Divinità di Gesù, noi non possederemo mai la forza per mantenere la fede in Lui, in faccia all’emergere e all’imporsi odierno di altre religioni – false religioni –, in cui Gesù non è né Dio né Re. Venuta meno la fede in Gesù, unico Dio e unico Re, tutto crolla: la realtà più evidente che crolla è la “moralità”, la rettitudine delle persone, delle famiglie, delle Nazioni, degli Stati, che viene meno.
La “libertà religiosa”, come oggi viene intesa, pone tutte le religioni sullo stesso piano e accorda medesimi diritti alla Verità e all’errore: Gesù Cristo viene negato come unica Verità, come unico Re, come unico Signore. Oggi, si è soliti dire: “Siamo pluralisti”; che cosa vuol dire? Si ammette che Gesù è Dio, ma insieme che non è Dio: si ammettono tutte le opinioni con eguali diritti.
Così i Cattolici che vivono a fianco di protestanti, ammettono – errando – che il protestantesimo vale quanto il Cattolicesimo. Vivendo in mezzo a non credenti, atei e negatori di Dio, in fondo si afferma che pure l’ateismo ha i suoi diritti. Questi Cattolici d’oggi hanno perso il senso luminoso e forte della divina Regalità di Gesù Cristo.
A chi protestava perché al politecnico di Torino il beato PierGiorgio Frassati (1901-1925) strappava i manifesti dei comunisti, egli rispondeva: «L’errore non ha diritti». Verissimo, l’errore non ha diritti. C’è l’uomo che ha il diritto di professare la Verità e di cercare la Verità. Diversamente, è mancanza grave di fede e la gente si allontana presto dalla Chiesa, non vive più l’unica vera Fede, la moralità decade al livello più basso. Ecco, qualcuno dirà che questo è un linguaggio desueto, ma non temiamo di parlare così, chiamando le cose per nome, come fa Gesù e, alla Sua sequela, fanno i Santi: pensate a San Pio da Pietrelcina! «Il vostro parlare sia sì sì, no no, ché il di più viene dal maligno» (Mt 5,37).
Affermarlo, Gesù
Occorre credere a Gesù, l’Uomo-Dio, Gesù, l’unico Salvatore, l’unico Re. Recentemente l’abbiamo sentito con forza (da 50 anni non l’avevamo più sentito): «Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat!», alla Beatificazione (Modena, 5 ottobre 2013) di Rolando Rivi, Seminarista martire di 14 anni, che davanti ai briganti comunisti, senza-Dio, con la vita e la parola, con il suo abito da Seminarista, proclamò a costo della vita, Gesù unico Salvatore e unico Re.
Quella del beato Rolando Rivi è la visione giusta di Verità e di libertà: «La Verità vi farà liberi» (Gv 8,32). Mentre l’idea “moderna” di libertà, è la licenza di tutte le ideologie, ciò che avvelena anche i Cattolici che non se ne prendono guardia, e corrompe la Verità nel relativismo e nella menzogna.
Se non si afferma che Gesù Cristo è l’unica Verità, non c’è più legge che tenga, non c’è più moralità con le gravi conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, e di cui ci si lamenta, senza indicare il rimedio, che è solo Gesù. Tutto questo comincia a cadere un po’ alla volta, ma ora dopo decenni di erosione, complici molti che avrebbero dovuto indicare la retta via e opporsi, siamo alla distruzione della civiltà cristiana proprio quanto sognavano Massoneria e Comunismo, «la peste del laicismo», come ebbero ancora il coraggio di denunciare i Vescovi d’Italia nel 1960.
Forse è giunta l’ora di riflettere, di meditare e di convincersi riguardo alla Regalità spirituale e sociale di Gesù e non solo sulle persone singole. Tanto dibattito, tanto dialogare su questo e quello, tanti incontri in ogni parte del Globo, hanno avuto per la soluzione dei problemi sociali un risultato pressoché zero: questo non è forse la conferma che la risposta, il rimedio, la salvezza è solo Gesù Cristo? Certo, lo è! Tutto è “magna quaestio”, un enorme problema insolubile, senza Cristo, mentre Lui è “solutio omnium difficultatum”, la soluzione di tutti i problemi. Nella vita privata e nella vita sociale. Provare per credere. Cominciare ad aprire gli occhi per rendersi conto.
E dirlo al mondo, affermarlo senza paura; perché affermarlo non è essere medievali, ma costruisce il vero futuro, il vero progresso dell’uomo.
Il vero “nuovo ordine” del mondo
Se dite: “Io voglio vivere della Legge del Signore, secondo la Morale e lo stile che Egli ci ha insegnato; io voglio vivere della Sua grazia, della Sua carità, dei Suoi Sacramenti, ma sono obbligato ad accettare la libertà (= la licenza) dei costumi, la libertà di pensiero, allorquando sono fuori dalla mia casa”, allora è sicuro che ne sarete contaminati.
Non si può pensare di vivere secondo il Vangelo a lungo e con perseveranza, se si giunge a dire secondo la moda corrente, fatta propria da molti, che la libertà di pensare e fare ciò che si vuole è un diritto della persona umana. L’abbiamo già detto e lo ripetiamo, proprio perché è scomodo, “Non c’è libertà per l’errore”. Se si dice il contrario, si abbandona lo spirito e lo stile di ogni evangelizzazione autentica.
Se sentiamo dire: “Questa persona pensa diversamente da me, ha un’altra religione, ed è libera!”, si sappia che questo non è vero. Non c’è libertà davanti alla Verità: esiste solo la libertà di accogliere e di vivere la Verità! Noi dobbiamo invece dire: “Mi dispiace, ma sei nell’errore, non sei nella Verità. Un giorno, sarai giudicato da Dio sui tuoi pensieri, sul tuo comportamento, sul tuo stile di vita. È urgente che tu ti converta!. Ciò non soltanto nelle idee, ma nei costumi, in tutta la tua persona”.
Gesù è l’Unico Re e come Re deve regnare non solo in te, come singolo, ma nella tua famiglia e fuori della tua casa, in tutta la società. Tutto il mondo gli appartiene, perché Lui l’ha redento con il Suo Sangue. Il mondo gli appartiene e deve essere posto in Lui, perché Dio l’ha pensato e voluto solo in Lui, il Figlio suo Gesù Cristo. Tutto il mondo sarà giudicato da Lui. Nessun altro, di nessun’altra religione, sarà giudice di alcuno, come lo è e lo sarà Gesù, l’Uomo-Dio.
Egli ha detto di Se stesso: “Il Padre, ha messo ogni giudizio nelle mie mani” (cf. Gv 5,22). E: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e in terra. Andate e fate miei discepoli tutti i popoli» (Mt 18-19). «Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo. Chi non crederà sarà condannato» (Mc 16,15-16).
Da secoli, uomini senza-Dio vogliono costruire un nuovo ordine del mondo, il cui centro, il cui dio, la cui legge sia soltanto l’uomo. Nonostante la potenza di mezzi e di organizzazione, ciò è destinato al fallimento, come chi costruisce la casa sulla sabbia: “e grande sarà la sua rovina” (cf. Mt 7,27) fosse anche un impero. Nulla regge senza Gesù Cristo. Il nuovo ordine del mondo, quello vero, il solo voluto da Dio, il progetto unico di Dio, è la Regalità spirituale sì, ma anche sociale e civile di Gesù Cristo.
Intolleranti? Sì, siamo intolleranti, perché la Verità è soltanto una ed è Gesù Cristo, unico Re. «Chi è dalla Verità, ascolta la mia voce». Ma ci spieghiamo: noi tolleriamo l’errore che non si può togliere, ma la Verità non tollera l’errore, anzi lo vince, lo supera e fa stare chi prima errava, nella luce, nella pace e nella gioia. La Luce allontana le tenebre: per fortuna è così e ne siamo felici e non ci possiamo far nulla. Il Bene non tollera né il male né il vizio.
Ma nella realtà tollera ciò che non si può cambiare, ciò che è impossibile convertire. Ma ci impegniamo con l’intelligenza e la carità ad eliminare più che si può le tenebre, a far sì che non ci sia più il peccato, che non ci sia il vizio. Tutto questo, cercando di portare le anime a Dio, a Gesù Cristo, di convertire.
«Il vero spirito di religione – scrisse il Padre Charles de Condren (1588-1624) – consiste nel non poter soffrire che ci sia qualcosa senza Cristo». Ma «per questo – diceva il grande convertito André Frossard (1914-1995) – dobbiamo ritrovare la passione di convertire i fratelli a Cristo». Già, perché oggi, nel XXI secolo, Lui solo è il nostro Re. Non è proselitismo, è missione, la vera nostra missione.
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