Nessuna deroga sui simboli e i riti
Credo che gli Italiani di buona volontà siano stufi di sentir parlare ogni anno di maestre troppo elementari che bandiscono presepi e alberi di Natale, canti e addobbi natalizi dalle scuole, nel nome del rispetto di cosiddette "altre culture". O di zelanti presidi come quello di Rozzano che vogliono spostare addirittura il calendario dal 25 dicembre giorno di Natale, al 21 gennaio 2016 per celebrare la cosiddetta festa dell'inverno, in luogo della tradizionale recita natalizia. Ma dove l'ha pescata una simile idiozia? Il solstizio invernale, cade, di solito il 21 dicembre (quest'anno il 22), sicché festeggiare l'inverno quasi a fine gennaio è per lo meno da... "asini". Quell'asino che si ostinano a bandire insieme al bue, alla Sacra Famiglia e a tutta la greppia del presepe, manco fosse il nuovo babau.
E' vero che alcune forze politiche ne hanno approfittato per mettersi in mostra - quelle stesse che dovrebbero cercare di impegnarsi di più per garantire in primis decoro e pulizia alle scuole in molti casi ridotte a baracche sgangherate e fatiscenti con servizi igienici che fanno pena (e quella di Rozzano la è),
Ma è altrettanto vero che quando tutto va a rotoli, rotolano anche valori, riti, simboli, culture, liturgie. Perciò dobbiamo fare qualcosa per fermare questa deriva.
Vengo al dunque.
Innanzitutto si devono eliminare le condizioni oggettive per non crearedisomogeneità sociale, etnica, confessionale e culturale nelle scuole e nella società. E cioè rimandare a casa quel surplus di immigrati che accedono ai nostri servizi socio-educativi e che pretendono privilegi che al loro paese non oserebbero mai richiedere. Ma è altresì assodato che spesso le forze laiciste all'interno della sinistra si servono delle "minoranze religiose" (nella fattispecie, gli islamici) quale pretesto per mettere in atto i loro scellerati propositi iconoclasti, di svuotamento delle nostre tradizioni, costumi e sentimenti religiosi. In altre parole, li usano come "scudi umani" per regolare vecchi conti contro la cristianità.
In un momento così drammatico, nel quale ci vorrebbe una guida spirituale d' alta levatura, ci mancava un personaggio mediocre come Bergoglio! E' lui che ha fatto la nomina di quel mons. Cipolla, vescovo di Padova (foto sopra) il quale suggerisce un codardo appeasement e una marcia indietro sui nostri simboli nel nome della "pace", nei confronti degli islamici. Che significa "sono pronto a fare marcia indietro sulle tradizioni"? E per che cosa? Per vivere in pace con i musulmani? Si potrebbe capire se fosse in missione alla Mecca o alla Medina. Ma il vescovo si trova in Italia, un paese dal sentimento cristiano diffuso, dove semmai sono le minoranze a doversi adattare al Paese ospitante. Si è forse dimenticato di tutti i martiri cristiani che in passato hanno testimoniato per quella religione del quale si dice "pastore"? Per non dire del martirio di tanti poveretti in zone come il Darfur, la Nigeria, il Pakistan...Complimenti davvero per il coraggio manifesto!
Bergoglio non ne azzecca una. E questo vale anche per la "Mata Hari" Francesca Immacolata Chaouqui infiltratasi tra mille intrighi in Vaticano, già imputata per spionaggio e sottrazione di documenti, un'altra sua scelta felice ed oculata.
Presepi, Crocefissi, Alberi di Natale, Canti, Poesie, Recite, Dipinti devono continuare ad essere esposti, ricordati, rappresentati ed esibiti nelle varie ricorrenze. Non è ammissibile alcuna deroga, al riguardo.
Dobbiamo tenere alti i nostri valori, i nostri simboli, le nostre usanze e i nostri riti per sottolineare e difendere la nostra cultura e identità.
Alla faccia di prelati relativisti, pavidi e pusilli che hanno abdicato alle loro funzioni.
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