ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 novembre 2015

La “guerra civile” nella chiesa

Douthat contrattacca, c’è la “guerra civile” nella chiesa. Scalfari intanto…

 Il commentatore scatenato del Nyt, Douthat, scrive di una lotta intestina ai “più alti livelli”

L’’editorialista del New York Times Ross Douthat nel suo articolo domenicale è tornato sulla polemica scatenata la settimana scorsa per l’uso disinvolto del termine “eresia”,
New York. Com’era prevedibile, l’editorialista del New York Times Ross Douthat nel suo articolo domenicale è tornato sulla polemica scatenata la settimana scorsa per l’uso disinvolto del termine “eresia”, che ha ispirato una lettera di protesta di schiere di teologi americani, imbestialiti per il modo conservatore in cui Douthat interpreta il momento della chiesa e la guida di Francesco. Senza peraltro avere uno straccio di baccalaureato in teologia. In linea con la vocazione dell’editorialista, che consiste nello “spiegare e provocare”, Douthat non solo non ha ritrattato ma ha contrattaccato, sintetizzando la “reale posizione” di novatori e riformisti, premessa implicita di tutte le richieste di apertura, dalla comunione ai divorziati risposati in su: “Che tutto ciò che c’è di cattolico possa cambiare quando i tempi lo richiedono, e che lo ‘sviluppo’ della dottrina significhi soltanto tenersi al passo con la Storia con la S maiuscola, non importa quanto del Nuovo testamento lasciamo indietro”. Questa visione, scrive Douthat, “sa di eresia secondo ogni ragionevole definizione del termine”, e nota quello che a pochi osservatori è sfuggito, ma che lui definisce senza giri di parole: “Un’amara guerra civile” ai “più alti livelli della chiesa”. “Benvenuti nel campo di battaglia” è il saluto finale alla comunità degli accademici cattolici che negli ultimi giorni gli ha dedicato particolari attenzioni.
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Anche questo raddoppio della posta era prevedibile. Così com’era prevedibile che il teologo Massimo Faggioli, PhD che della lettera “per informare i lettori del New York Times” dell’inadeguatezza di Douthat è stato primo firmatario e promotore, rigettasse ancora una volta la cornice interpretativa offerta dell’avversario: “Rifiuto come irresponsabile l’uso dell’espressione ‘guerra civile’. Questa non è una guerra, ma una discussione”, ha scritto in uno dei suoi vari saggi di perizia celestiale e arguzia terrestre su Twitter.
Quello che non era del tutto prevedibile è che mentre Douthat scriveva, con il linguaggio e l’argomentare del polemista – anche a costo di usare registro e termini impropri – nella chiesa scoppiassero contemporaneamente due “discussioni” che solo i teologi improvvisati come Douthat potrebbero descrivere con metafore belliche. Eugenio Scalfari domenica ha riportato per l’ennesima volta il contenuto di una conversazione con Francesco, in cui il Papa diceva che la chiesa aprirà alla comunione ai divorziati risposati, e la sala stampa vaticana si apprestava all’ennesima smentita di “citazioni che non corrispondono alla realtà, dal momento che non registra né trascrive le parole del Papa”, e quindi l’articolo non interpreta il pensiero del Papa.
In coda al pezzo del National Catholic Register che ha raccolto la reazione del portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, il vaticanista Edward Pentin formula la più legittima delle domande: “Perché il Papa continua a parlare con uno come Scalfari?”, uno che non registra le interviste e gli mette in bocca parole che la sala stampa dovrà poi smentire? Certamente la cosa avrà dato adito a molte discussioni nei piani alti della chiesa, e con ogni probabilità la santa parresìa avrà la meglio sul seminar zizzania che Francesco ha giusto stigmatizzato alla messa d’Ognissanti. Ma per Faggioli, Scalfari e Douthat pari sono nel “tentare di fare passare Francesco come eretico”, non è che una baruffa fra teologi dilettanti. Nel frattempo monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui sono stati arrestati dalla gendarmeria vaticana nell’ambito dell’indagine sulle fughe di notizie papali, scandalo tendenza “corvo” che precipita in due libri di prossima uscita preventivamente bollati dalla sala stampa come “frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa”. Qui la discussione interna alla chiesa sembra prendere, se non la forma della guerra, almeno quella dell’interrogatorio, ma per chi nega l’esistenza di una battaglia, quelli come Douthat – per l’occasione equiparato a Scalfari – non sono che agenti destabilizzanti che applicano categorie politiche alla chiesa, distribuiscono inaccettabili accuse di eresia e farneticano di una guerra civile. I recenti fatti di cronaca dimostrano che è soltanto una discussione in cui ogni tanto ci scappa una cannonata.

di Mattia Ferraresi | 02 Novembre 2015 ore 20:00

Le sette piaghe d’Egitto?

                                                Gli insetti e la speranza

La Legge di Dio uccide lo spirito ?

http://opportuneimportune.blogspot.it/2015/11/lorgano-ufficiale-della-chiesa.html

L’ultimo scandalo e gli arresti in Vaticano… La tragedia vera sta nel fatto che questa Chiesa, a cominciare da papa Francesco, si accoda alla nuova religione della Legalità, adora la stessa divinità, osserva la norma stabilita dall’uomo per decretare che cosa sia politicamente e teologicamente corretto… sta nella contraddizione di una Chiesa e un pontificato intenti a insegnare che la Legge di Dio uccide lo spirito mentre la legge degli uomini lo salva.

Martedì 3 novembre 2015.
È pervenuta in redazione:

Caro sig. Gnocchi,
ho sentito in televisione e letto stamattina sui giornali degli arresti in Vaticano. Un monsignore e una giovane donna, che non ho nemmeno capito bene che funzioni avesse. Le dico sinceramente che sono quasi spaventato, mi chiedo cosa stia succedendo nella Chiesa. Lei cosa ne pensa? Se può dirmi qualcosa le sarò davvero grato.
Alberto Fusi

Chi dovrebbe vergognarsi e chi no?

Vatileaks, Magister e il cardinal Pell

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Il nuovo Vatileaks patisce, come ormai tutto, una distorsione mediatica. Il nostro amato Vatican Insider, oggi, a firma Tornielli ricostruisce buona parte della vicenda.

Ignorando totalmente un fatto che non andrebbe ignorato: cioè che Sandro Magister aveva predetto tutto, perchè gli elementi per sospettare dei cosiddetti corvi c’erano già. Almeno per quanto riguarda Francesca Immacolata Chaouqui.

Giubilare o Piangere?

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“Quando l’onore di Dio e il bene del prossimo lo richiedono il singolo fedele non deve contentarsi di credere privatamente alla Verità rivelata con la sua Fede, ma deve confessarla esternamente”(S. Th., II-II, q. 3, a. 2, ad 1).
Cos’è il Giubileo
Papa Bonifacio VIII promulgò per primo l’Anno Santo, che avrebbe dovuto essere celebrato ogni secolo da un Natale all’altro; ma fu papa Clemente VI ad introdurre la parola Giubileo (in occasione dell’Anno Santo del 1350) da celebrarsi ogni 50 anni. Più tardi i Papi ridussero i termini del Giubileo da 50 a 33 anni (Urbano VI) e poi a soli 25 anni (Paolo II) come si osserva tuttora nel Giubileo ordinario, mentre il Giubileo straordinario o quello particolare possono esser indetti dal Papa anche prima dei 25 anni per un motivo particolare.

Maestri sinodali

Bergoglio zero - edizione speciale per il Sinodo

 Dal divorzio di Lutero a Pio IX: una storia da imparare
Papa Pio IX
«Sessantottina e all’inizio fuori dalla Chiesa»; con questo biglietto da visita si presenta l'autrice a una recente presentazione della sua ultima fatica editoriale. É la “nostra” Angela Pellicciari che offre circa 350 pagine di Una storia della Chiesa pubblicate dall'editore toscano Cantagalli. Lo sguardo e la prospettiva per raccontare questa storia è quello di “una salvata”, un lavoro fatto con passione e ragione. A Radio Maria, in cui la Pellicciari conduce da anni una seguitissima trasmissione, lo ha definito un «lavorone» che l’ha occupata per circa due anni. Il libro si può leggere d’un fiato, ma si può anche consultare alla bisogna, per non restare impreparati di fronte all’attualità che incalza. La Pellicciari non si rifugia in un linguaggio per pochi eletti, affronta tutte le questioni e lo fa con la consueta schiettezza. 

«Centum emendabis»?

HABEMUS CORVI

La mano dura di Francesco. Da oggi chi sbaglia paga

Bergoglio vuole far capire che le regole vanno rispettate. Ma anche dare un segnale alla Curia insofferente alle sue idee


«Unum castigabis, centum emendabis», è all’insegna di questa massima latina, la cui traduzione è «castigane uno, ne correggerai cento», che Bergoglio ha impresso la linea dura con i provvedimenti giudiziari nei confronti di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, per mettere fine, da un lato, allo stillicidio di documenti che fuoriescono dalle stanze e dagli uffici più riservati della Santa Sede e dall’altro, alle continue critiche della Curia sul suo pontificato. Da oggi chi sbaglia paga e questo Papa vuole dimostrare che le regole vanno prima di tutto rispettate, altro che deriva progressista, come lo vogliono far passare. Per Papa Francesco, un gesuita con le sembianze dolci di un francescano, ma che poi rimane sempre un gesuita, deve essere stata una decisione tormentata, visto che nei primi mesi di pontificato aveva scioccato il mondo dicendo «chi sono io per giudicare?».

La stagione dei corvi

Nuovi Corvi, vecchie strategie
Corvi in Vaticano
L’arresto in Vaticano di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e di Francesca Immacolata Chaouqui, accusati di aver passato a giornalisti documenti riservati riguardanti le finanze vaticane, rappresenta una nuova sgradevole puntata della stagione dei “corvi”. Probabilmente è un episodio che non è collegato al primo Vatileaks se non per le modalità dell’accaduto e per il fatto che ancora una volta persone chiamate a servire il Papa hanno tradito la sua fiducia. Fatto sta che giovedì 5 novembre usciranno due libri costruiti con il materiale trafugato e con confidenze personali.
Deve esser chiaro che non c’è nulla che giustifichi tali azioni, anche se qualcuno pensasse in questo modo di fare il bene del Papa o della Chiesa. 

lunedì 2 novembre 2015

Che l’Immacolata faccia trionfare il suo cuore immacolato.


Preghiamo per la Russia. Di nuovo sul Calvario.


Pastori o marionette?

Il rischio è alto, ma non si può più tacere. Temiamo di più il giudizio di Dio che quello degli uomini. Molti di coloro che in questo momento hanno voce e peso nella Chiesa, in ogni caso, stanno perdendo ogni legittimità. Se questo fosse anche l’ultimo intervento pubblico di chi scrive, non importa: ciò che conta è che qualcuno ascolti e, se possibile, si muova prima che sia troppo tardi – prima cioè che la barca si infranga sugli scogli verso i quali la stanno guidando a tutta velocità. Sono più gravi i silenzi vigliacchi o le dichiarazioni esplicite di complicità? Probabilmente non fa molta differenza: il risultato è lo stesso. I burattinai del sistema hanno ormai mollato i freni e non trovano più alcuna resistenza, nemmeno da parte dei rappresentanti dell’Una sancta. Da due anni a questa parte assistiamo ad un’accelerazione impressionante del processo di autodissoluzione della società occidentale e, purtroppo, anche della Chiesa stessa.

Forse con troppa fretta !?

LOPEZ TRUJILLO, GRANDE INTERPRETE DEL "SI' , SI'; NO, NO" EVANGELICO

In questa festa di Ognissanti ci piace ricordare la figura eccezionale del cardinale colombiano, morto nel 2008 da presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia e ora sotto attacco per le sue critiche all’arcivescovo Romero. Era “un infaticabile Pastore, così generosamente impegnato al servizio della Chiesa e del Vangelo della vita”, come scrisse papa Ratzinger. Le testimonianze di allora dei cardinali Re e De Giorgi, di padre Lobato, anche l’intervista (attualissima) su Zapatero del 30 aprile 2005 (Benedetto XVI, appena eletto, diede per l’occasione luce verde al porporato).
Incontrando venerdì 30 ottobre un gruppo di pellegrini salvadoregni, papa Francesco ha detto che l’arcivescovo Romero ha subito due volte il martirio: da chi l’ha ucciso fisicamente e da quei settori della Chiesa ostili alla teologia della liberazione (inclusi sacerdoti e vescovi) che ne hanno ‘infangato’ la memoria, naturalmente nel tentativo di bloccare la causa di beatificazione. Subito qualche giornalista in buona fede e  – c’era naturalmente da attenderselo – l’ormai consueto coro stonato di turiferarie e turiferari hanno incominciato palesemente o subdolamente a intaccare la figura luminosa di uno dei critici più determinati del prelato salvadoregno, il cardinale colombiano Alfonso Lopez Trujillo, morto settantaduenne il 19 aprile 2008, da presidente in carica del Pontificio Consiglio per la famiglia.

Sereni loro


Halloween a Casa Santa Marta. Agli arresti Vallejo Balda e Chaouqui


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La notte di Halloween, fra il 31 ottobre e il 1 novembre, è stata infausta per i due più famosi titolari della commissione messa in piedi da papa Francesco per riorganizzare le amministrazioni vaticane, con libero accesso a tutte le carte e le contabilità riservate.
Interrogati e arrestati entrambi. Lui, il monsignore spagnolo dell'Opus Dei Lucio Angel Vallejo Balda, ex numero uno della commissione. E lei, la dottoressa Francesca Immacolata Chaouqui.
Poi però la magistratura pontificia ha rimesso in libertà lei, "a motivo della sua collaborazione alle indagini".
I dettagli tecnici dell'operazione sono nel comunicato diffuso dalla sala stampa vaticana nel primo pomeriggio di lunedì 2 novembre, che termina collegando la coppia a un paio di libri in uscita nei prossimi giorni, con le carte da loro sottratte con "grave tradimento della fiducia accordata dal papa".
Peccato che della loro inaffidabilità si sapeva "ad abundantiam" fin da quando Jorge Mario Bergoglio aveva affidato ai due i galloni del repulisti amministrativo.
Nel loro piccolo, sia questo blog, sia www.chiesa avevano lanciato l'allarme da subito, e poi ripetutamente.
Aveva cominciato Settimo Cielo con questo post del 22 luglio 2013, quattro giorni dopo la nomina della Chaouqui e del suo mentore:

> Bella presenza, intraprendente, chiacchierona
Un mese dopo c'era tornato sopra il sito www.chiesa con un ampio servizio ricchissimo di dettagli sull'uno e sull'altra, oltre che sul monsignore dai trascorsi scandalosi incomprensibilmente promosso anche lui da papa Bergoglio a prelato dello IOR:
Il mese successivo Settimo Cielo aveva aggiornato i lettori su ulteriori performance della Chaouqui, compresa l'onorificenza attribuitale dall'associazione americana "Go-Topless" per le sue messe in posa fotografiche: "Go-Topless congratulates Francesca Chaouqui, the only female aide appointed by the Vatican for freely showing her nude torso":

> Francesca Immacolata Chaouqui si confessa due volte
Ma non è tutto. Settimo Cielo ha recensito anche uno spettacolo teatrale della disinvolta PR, al Teatro Parioli di Roma, con lei a recitare la parte della segretaria di Sir Winston Churchill e un euforico monsignor Vallejo Balda dietro le quinte e nel foyer:
Tutto inutile. Il circuito mediatico-ecclesiastico che da Casa Santa Marta in là incensa quotidianamente il papa non poteva ammettere dubbi sull'infallibilità di queste "sue" nomine.
Finché è arrivata la notte di Halloween. Col comunicato vaticano che già mette le mani avanti contro la linea di difesa sia dei due arrestati, sia dei libri che ne raccolgono la refurtiva:
"Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del papa".



Settimo Cielo 

di Sandro Magister 02 nov


http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/11/02/halloween-a-casa-santa-marta-agli-arresti-vallejo-balda-e-chaouqui/

Vaticano, arrestati Monsignor Lucio Balda e Francesca Immacolata Chaouqui. Sarebbero i "corvi" di due nuovi libri in uscita

Due libri in uscita con notizie bomba sulle finanze del Vaticano. Due arresti eccellenti all'interno delle mura leonine, un monsignore e una commissaria, entrambi nominati direttamente da Papa Francesco, con la grave accusa di aver "passato" ai giornalisti in questione documenti riservati. È stata una giornata di tregenda dalle parti di San Pietro. Con la consapevolezza che il peggio debba ancora venire, visto che a partire da domani verranno rivelati i contenuti dei due libri d'inchiesta, "Via Crucis" di Gianluigi Nuzzi e "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi.
Non saranno notizie di poco conto, stando a ciò che anticipa uno dei due autori e cioè Fittipaldi. Il giornalista dell'Espresso spiega: “Io descrivo - attraverso documenti inediti e inchieste personali - la ricchezza del Vaticano, scandali inediti, l’utilizzo per fini non proprio edificanti del denaro e delle offerte da parte dei cardinali. Scrivo che lo Ior non è stato ripulito come racconta la propaganda vaticana. Insomma, una Chiesa che resiste all’opera riformatrice di Francesco”.
Gli arresti. Due clamorosi fermi in Vaticano per la fuga di documenti riservati: monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, vicino all'Opus Dei, e della dottoressa Francesca Imacolata Chaouqui, che in passato erano stati rispettivamente segretario e membro della COSEA (Commissione referente di Studio e indirizzo sull'organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato).
Gli arresti sarebbero collegati ai documenti riservati inseriti nei libri in uscita dei giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi "Via Crucis" e "Avarizia" che - secondo quanto scrive la Santa Sede - "sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa". Un'operazione "in cui risvolti giuridici ed eventualmente penali" sono oggetto di riflessione in Vaticano "in vista di eventuali ulteriori provvedimenti.
La donna è stata rimessa subito in libertà per la collaborazione prestata alle indagini. Il prelato rimane invece in stato di arresto. I due sabato e domenica scorsi sono stati convocati per essere interrogati sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunti e poi dichiarati in arresto, nel quadro delle indagini svolte dalla Gendarmeria vaticana sulla sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati.
La stessa cella del "corvo" Padre Gabriele. Valejo Balda è stato rinchiuso in cella in Vaticano, nella stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e mezzo fa era stato recluso Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo papale accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo Vatileaks.
La nota del Vaticano. Il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede precisa che gli arresti erano avvenuti, uno sabato e l'altro domenica, "in seguito alle risultanze degli interrogatori" e "in vista del proseguimento delle indagini". La convalida è stata decisa "nella giornata odierna l'Ufficio del Promotore di Giustizia, nelle persone del professor avvocato Gian Piero Milano, promotore di Giustizia, e del professor avvocato Roberto Zannotti, promotore di Giustizia aggiunto", che hanno però subito scarcerato la donna. "La posizione di monsignor Vallejo Balda rimane invece "al vaglio dell'Ufficio del Promotore di Giustizia".
Possibili nuovi provvedimenti. "Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni - spiega la sala stampa della Santa Sede - va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell'Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale".
"Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l'equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa", conclude la nota.
http://www.huffingtonpost.it/2015/11/02/vaticano-arrestati-balda_n_8450446.html?utm_hp_ref=italy

Vatileaks 2, Chiarelettere e Feltrinelli si difendono dalle accuse del Vaticano: "Sono libri seri, non temiamo il blocco"

Tradimento e possibile censura. Due categorie pesantissime segnano Via Crucis eAvarizia, i libri in uscita dei giornalisti Gianluigi Nuzzi e di Emiliano Fittipaldi scritti - secondo la Santa Sede - grazie "alla consegna di documentazione riservata", che ha portato all'arresto della commissaria Chaouqui e di monsignor Balda. Alle accuse e alla minaccia, Chiarelettere e Feltrinelli oppongono "la serietà" del loro lavoro, e "tranquillità" che le opere non saranno bloccate.
La Santa Sede non usa mezze misure. I due libri "sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa". Un'operazione "in cui risvolti giuridici ed eventualmente penali" sono oggetto di riflessione in Vaticano "in vista di eventuali ulteriori provvedimenti", anche tramite cooperazione internazionale. Il che, tradotto alla lettera, porterebbe a provvedimenti contro la pubblicazione dei libri stessi.
"Difendiamo il cosiddetto Vatileaks 2", dichiara ad Huffpost Lorenzo Fazio, direttore editoriale di Chiarelettere. "Via Crucis non è il primo libro che Gianluigi Nuzzi fa sul Vaticano. Ne ha già fatti due (Sua Santità e Vaticano Spa, ndr). Con questo non facciamo altro che continuare il lavoro, la pubblicazione dei documenti per rendere trasparente il potere in Vaticano. Un servizio per tutti i cattolici che credono che il nostro sia un lavoro utile per Francesco, che si sta battendo per far cadere le incrostazioni di potere. Il libro di Nuzzi è fatto in questo spirito."
Insomma per Chiarelettere, non ci sarebbe dissonanza con lo spirito del papato di Francesco. "Sono liberi di pensarla diversamente, ma noi facciamo solo il nostro lavoro. Davanti a documenti veri e verificati, pubblichiamo. Non ci poniamo possibili conseguenze, non facciamo politica". Anzi, sottolinea Fazio "a differenza di altri scandali di questo paese, in questo caso c'è il ruolo di questo papa che si sta battendo per un reale cambiamento della struttura della Curia, uno spirito che prima non c'era mai stato".
Entrambe le case editrici assicurano massima tranquillità anche rispetto a possibili azioni legali contro la pubblicazione. "Non temiamo problemi. - fanno sapere dalla Feltrinelli - Come editore siamo tranquilli della professionalità del nostro autore".Avarizia, un saggio sul patrimonio economico della chiesa di Francesco, sull'otto per mille, sui soldi delle offerte, sullo Ior e tutto quello che collega l'universo ecclesiastico al denaro, "è un'inchiesta giudiziaria non un libro scandalistico, fondata sul massimo scrupolo, sul rispetto della deontologia professionale e su documenti reali. Inchiesta che riteniamo aiuterà il processo di pulizia in corso grazie a Francesco all'interno della Chiesa".
"I tempi per bloccare la diffusione non ci sono", rassicura il direttore editoriale di Chiarelettere. Il 5 novembre i libri arriveranno nelle librerie. Bloccarli mi sembrerebbe molto difficile, i provvedimenti giudiziari non sono mai così veloci".
Due arresti in Vaticano per la divulgazione di documenti riservati
Piazza San Pietro, Città del Vaticano, maggio 2015. 
Il promotore di giustizia della Città del Vaticano (analogo a un procuratore), Gian Piero Milano, ha convalidato l’arresto di due persone nell’ambito di un’indagine sulla “sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati”. Le informazioni che sono filtrate fanno da base a due volumi sul Vaticano scritti da due giornalistiVia Crucis di Gianluigi Nuzzi e Avarizia di Emiliano Fittipaldi.

Oppure..?

Ci salveranno le vecchie zie. Oppure i vecchi preti e i vecchi sindaci di Guareschi, i vecchi maestri di Peguy, il vecchio uomo comune di Chesterton, i vecchi hobbit di Tolkien. Insomma, ci salverà qualcuno che venga da un mondo immune dall’infezione propagata dalla modernità e dal suo cadavere putrescente che va sotto il nome di postmodernità. Qualcuno che non ha bisogno di perdere troppo tempo spiegando che cosa sia la Tradizione per il semplice fatto che la vive sino nelle pieghe più insignificanti della sua vita quotidiana. Come le “vecchie zie” a cui, nel 1953, Leo Longanesi intitolò un saggio che pare scritto oggi.
Quel genio irriverente che aveva messo a soqquadro l’Italietta in odore di cattocomunismo e poteri finanziari fin da prima della guerra con giornali come “L’Italiano” e “Omnibus” e in seguito con “Il Borghese”, aveva messo un prudente punto interrogativo in testa al suo libro: “Ci salveranno le vecchie zie?”. Un po’ cinico e un po’ realista, temeva fortemente che neppure loro ce l’avrebbero fatta. Tanto da chiudere il suo pamphlet con il quasi rassegnato: “Sapranno le vecchie zie salvarci dall’invasione cosacca? FINE”.

Vae victoribus ?

Vaticano, lo spoil system del Papa all'indomani del sinodo. Nuove nomine per una chiesa più progressista


Vae victoribus invece di Vae victis. Guai ai vincitori e non ai vinti, per una volta. Occorre un proverbio al contrario per descrivere il giro di vite, diocesi e porpore del dopo sinodo, avviato a tamburo battente in questa settimana da Jorge Bergoglio, dando un segnale immediato e significando al mondo che i progressisti hanno perso una battaglia, non la guerra.

"Caso per caso"

    A proposito del comunicato sul documento finale del Sinodo

Evvai!

                     



Come esclamerebbero i giovani dell'oratorio, accompagnando l'espressione con un gesto  tipicamente americano: Evvai! Un modesto canonico osserverebbe meno prosaicamente che queste parole sono albo signanda lapillo

Si muove finalmente qualcosa, non tanto nei contenuti - peraltro diffusi e condivisi da molti - quanto nella visibilità che sta finalmente acquisendo la reale contraddizione tra le tesi ortodosse e quelle eterodosse in seno alla Chiesa. E questo per gli adepti della setta conciliare è inaudito: dar voce all'opposizione è inconcepibile, intollerabile, inammissibile. Anzitutto perché dimostra che questa opposizione esiste, e non è confinata ai blog tradizionalisti, guardati con sufficienza e disprezzo dal sinedrio progressista.

Per imparare? °

Il benedetto africano

Da un villaggio della Guinea ai vertici del Vaticano. Storia del cardinale Robert Sarah e del suo occhio profetico sull’agonia dell’occidente cristiano

Robert Sarah è prefetto del dicastero vaticano che s’occupa di liturgia. Nel 1979 era il vescovo più giovane del mondo
“Oggi la chiesa deve combattere controcorrente, con coraggio e speranza, senza temere di alzare la voce per denunciare gli ipocriti, i manipolatori e i falsi profeti. In duemila anni, ha affrontato molti venti contrari, ma alla fine delle strade più aride, ha comunque riportato la vittoria” (Robert Sarah, “Dio o niente”)

Il problema dell’uomo occidentale, oggi, è che vive come se Dio non esistesse. La maggior parte delle popolazioni occidentali non vede ormai in Gesù nient’altro che una specie di idea, ma non un fatto e ancora meno una persona”.