ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 1 gennaio 2016

E benedetta in eterno, ci ha donato il Dio-uomo

In Circumcisione DominiAd Matutinum  
Lettura 4
Sermone di san Leone Papa
Sermone 7 sulla Natività del Signore
Colui onora veramente e celebra piamente la festa odierna, o dilettissimi, il quale si guarda da ogni errore circa l'incarnazione del Signore e da ogni pensiero indegno della Divinità. Che si commette lo stesso errore e si corre lo stesso pericolo o negandogli una natura simile alla nostra, o non riconoscendogli una gloria uguale a quella del Padre. Quando dunque cerchiamo d'intendere il mistero della nascita di Cristo, che nacque da una Madre vergine, allontaniamo da noi le tenebre dei ragionamenti terreni, e il fumo della sapienza mondana si ritiri dall'occhio illuminato dalla fede.

Lettura 5
Infatti è sull'autorità divina che poggia la nostra fede; divina è la dottrina che professiamo. Dacché sia che porgiamo l'orecchio dell'anima nostra alla testimonianza della legge, o agli oracoli dei profeti, o alla predicazione del Vangelo, è vero quello che Giovanni, pieno di Spirito Santo, proclamò: «Nel principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Esso nel principio era presso Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui, e nulla è stato fatto senza di lui» (Joann. 1,1). Ed è egualmente vero ciò che lo stesso evangelista aggiunse: «E il Verbo si è fatto uomo, e abitò tra noi: e ne abbiamo visto la gloria, quella gloria propria dell'Unigenito del Padre» (Joann. 1,14).
Lettura 6
Nell'una e nell'altra natura è dunque lo stesso Figlio di Dio che prende ciò ch'è nostro, senza perdere ciò che gli è proprio: che rinnova l'uomo nell'uomo rimanendo in se stesso immutabile. Dacché la divinità, che gli è comune coi Padre, non perdé nulla della sua onnipotenza, e la natura di servo non disonora in lui la natura di Dio: perché l'essenza somma ed eterna che si abbassò per la salute del genere umano, innalzò sì noi alla sua gloria, ma non cessò d'essere quello che era. Quindi quando l'Unigenito di Dio si confessa inferiore al Padre, cui si dice uguale, mostra che egli ha veramente l'una e l'altra natura: perché per l'inegualità prova che ha la natura umana, e per l'egualità dichiara di possedere la natura divina.
Lettura 7
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 2 al capo 2 di Luca, verso la metà
Si circoncide dunque il bambino. Chi è questo bambino se non quello di cui fu detto «Ci è nato un bambino, ci è stato dato un Figlio?» (Is. 9,6). Egli s'è assoggettato alla legge per guadagnare quelli ch'eran sotto la legge. «Affin di presentarlo al Signore» (Luc. 2,22). Cosa voglia dire essere presentato al Signore in Gerusalemme lo direi se non l'avessi già detto nel commento su Isaia. Colui che si circoncide nei vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore, perché: «Gli occhi dei Signore sono sopra i giusti» (Ps. 33,16). Vedi come tutta la serie dell'antica legge fu figura del futuro; perché anche la circoncisione significa la purificazione dai peccati.
Lettura 8
Ma siccome la fragilità della carne e dello spirito dell'uomo trascina, per una tendenza naturale di cupidigia, al male e la impiglia in vizi inestricabili, perciò l'ottavo giorno della circoncisione è figura del tempo della risurrezione e della nostra futura liberazione da ogni colpa. Difatti questo vuol dire: «Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore» (Exod. 13,2). Perché le parole della legge esprimono la promessa del frutto della Vergine. (Frutto) veramente santo, perché immacolato. E che sia proprio questo il frutto significato dalla legge, lo dichiarano le parole, quasi identiche, ripetute dall'Angelo: «Per questo il Santo (essere), dice, che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio» (Luc. 1,35).
Lettura 9
Infatti fra i nati di donna solo il Signore Gesù fu santo in tutto, egli che per la novità d'un parto immacolato non risentì del contagio della corruzione terrena, che tenne lontana colla celeste sua maestà. Perché se stiamo alla lettera, come potrà esser santo ogni maschio, mentre sappiamo molti essere stati scelleratissimi? Fu santo forse Acab? furono santi forse i falsi profeti che il fuoco, vendicatore dell'ingiuria fatta al cielo, consumò a preghiera di Elia? Ma santo è colui che i pii precetti della legge divina ci rappresentavano nette figure del mistero avvenire; poiché per lui solo la Chiesa, ch'è santa e vergine, possiede il segreto di generare, nella sua immacolata fecondità, i popoli di Dio.

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È disceso dal cielo il Salvatore del mondo. Rallegriamoci!

Quest’annuncio, pervaso di gaudio profondo, è risuonato nella notte di Betlemme. Quest’oggi lo rinnova la Chiesa con gioia immutata: è nato per noi il Salvatore! Un’onda di tenerezza e di speranza ci riempie l’animo, insieme a un prepotente bisogno di intimità e di pace.

Che cosa è accaduto nella notte di Betlemme? Che cosa si è reso presente, ancora una volta, la notte di Natale? Ecco: un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento. Allora Giuseppe salì con Maria dalla Galilea alla città chiamata Betlemme, poiché era della casa di Davide. Mentre si trovavano in quel luogo si compirono per Maria i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Con Maria contempliamo il volto di Cristo: in quel Bimbo, avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia, è Dio che viene a visitarci per guidare i nostri passi sulla via della pace. Maria lo contempla, lo accarezza e lo riscalda, interrogandosi sul senso dei prodigi che avvolgono il mistero del Natale.
Cristo è nato per noi, 
venite, adoriamo!



Tantissimi auguri di un sereno e fruttuoso anno nuovo di gioia nel Signore

la redazione

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