ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 1 gennaio 2016

Fare a pezzi é un'arte!?



Se vi dico la verità vi farò ridere, ma vi dico la verità. [...] Un giorno a casa a tavola mi è stato domandato: cosa ti piacerebbe diventare da grande? Sapete che cosa ho detto? Macellaio! Perché il macellaio che era nel mercato e prendeva il coltello, faceva i pezzi, era un'arte, mi piaceva guardarlo.
Ansa, 31 Dicembre 2015


Queste sono le parole che il Sedicente avrebbe pronunciato ieri, rivolgendosi ai pueri cantores. Ricordo che quand'ero in Seminario - parliamo di ere geologiche fa - tra gli impedimenti al sacerdozio previsti dal Codice di Diritto Canonico vi era appunto l'esercizio del mestiere di macellaio e di boia. 

Vien da chiedersi per quale ragione Bergoglio non abbia seguito la propria prima vocazione, dedicandosi a far a pezzi quarti di manzo, anziché riscoprire questa passione norcina sul soglio di Pietro, smembrando la Chiesa e macellando la dottrina cattolica. Certo, i modi che lo contraddistinguono si addicono più ad un corpulento beccaio che non al Vicario di Cristo: in questo non gli si può negare una certa quale onestà; ma crediamo che egli avrebbe probabilmente dato prova di maggior perizia in traversone bianco e brandendo un coltellaccio. Rimane, del mestiere rimpianto, quella tipica approssimazione - ancorché applicata in campo morale e teologico - ad indulgere col pollice sulla bilancia: Sono sei etti e mezzo: lascio?  

3 commenti:

  1. Lo stesso Padre Pio, confessava nelle sue lettere al suo direttore spirituale, alcune esperienze: Lettera a Padre Agostino del 7 aprile 1913 :"Mio carissimo Padre, venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici, di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e chi si stava svestendo dalle sacre vesti. La vista di Gesù in angustie mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n'ebbi. Però il suo sguardo mi portò verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando: "Macellai! E rivolto a me disse": "Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò per cagione delle anime da me più beneficiate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo dell'agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L'anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ahimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L'ingratitudine ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l'agonia. Ahimè come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge e che costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo, l'incredulità. Quante volte ero li per li per fulminarli, se non fossi stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate... Scrivi al padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale..." Gesù continuò ancora, ma quello che disse non potrò giammai rivelarlo a creatura alcuna di questo mondo".

    (PADRE PIO DA PIETRELCINA: Epistolario I° (1910-1922) a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni - Edizioni "Padre Pio da Pietrelcina" Convento S.Maria delle Grazie San Giovanni Rotondo - FG)

    Vai a vedere che il suo sogno si è avverato!?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo non era un sogno ma una chiara visione!..

      Elimina
    2. Veramente parlavo del sogno di Bergoglio di diventare macellaio!

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.