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martedì 9 febbraio 2016

“Non possiamo accogliere tutti”..?

Il card. Marx chiude le porte ai profughi: “Non possiamo accogliere tutti”

"Non basta la carità, serve anche la ragione", dice il presidente della Conferenza episcopale tedesca
Il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca (LaPresse)

Roma. La Conferenza episcopale tedesca prende posizione sull’emergenza migratoria, che da mesi – in particolare dopo le aperture estive di Angela Merkel, che garantì piena disponibilità all’accoglienza dei profughi in fuga dalla Siria, senza fissare limiti o quote – ha visto arrivare in Germania centinaia di migliaia di richiedenti asilo (più di un milione nel 2015, e le previsioni per l’anno corrente sono simili, come più volte sottolineato dal ministro dell’Interno, Thomas de Maizière, allarmato dal constatare che tra i profughi non vi sono solo individui che scappano da paesi in guerra).
E’ stato il cardinale Reinhard Marx, presidente dell’organismo che riunisce i presuli locali nonché arcivescovo di Monaco e Frisinga e ascoltato collaboratore del Papa (è membro della speciale consulta incaricata di riformare la curia romana e coordinatore del Consiglio per l’economia della Santa Sede), a dire che “è necessaria una riduzione del numero di rifugiati”. Lo ha fatto in un’ampia intervista concessa al Passauer Neue Presse, dalle cui colonne ha osservato che “la Germania non può farsi carico di tutti i bisognosi del mondo”. Il punto centrale è che “non si tratta solo di guardare alla carità, ma anche alla ragione. La politica deve essere sempre concentrata su ciò che è possibile fare” e nel caso specifico “ci sono sicuramente dei limiti”. La ricetta proposta da Marx – che ribadisce “il massimo rispetto per la signora Merkel e le sue politiche” anche se sembra appoggiare implicitamente le tesi della Csu bavarese – è quella di “aiutare i profughi nei loro paesi d’origine, in Africa e nel medio oriente”.

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Sulla stessa linea anche il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Budapest, monsignor János Székely: “Con una difesa fisica il processo d’immigrazione illegale si ferma. E’ una soluzione forte ma efficace”. In una successiva dichiarazione pubblicata a inizio settembre, i vescovi magiari si dicevano sì interessati a “conoscere le sorti dei cristiani in medio oriente”, ma allo stesso tempo chiarivano come pendesse sugli stati “il diritto e il dovere di proteggere i propri cittadini”.
di Matteo Matzuzzi | 08 Febbraio 2016 
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/02/08/il-card-marx-chiude-le-porte-ai-profughi-non-possiamo-accogliere-tutti___1-v-138001-rubriche_c118.htm

Merkel si umilia davanti ad Erdogan. E impegna l’Europa .


La Cancelliera, ad Ankara, si dichiara “orrificata” dai profughi (anti-Assd) che fuggono dai bombardamenti russi. Tutto come previsto: Angela MErkel non è stata orripilata dalle stragi, crocifissioni, esecuzioni che i siriani hanno sofferto dal’ISIS ; i 250 mila morti inflitti alla Siria da una guerra voluta dagli Usa, Turchia, Arabia Saudita; non ha mai chiesto come mai milioni di profughi siriani sono scappati alle loro case per quattro anni, non ha posto il problema di far cessare la mattanza e la fuga. Adesso invece, che i russi stanno mettendo fine al jihadismo takfiro sunnita, è orrificata. In pratica, pone anche noi sulla linea di Edogan e dei Sauditi – quindi di DAesh – ha l’egemonia in Europa.

La Cancelleria è andata ad Ankara per pregare Erdogan di mettere fine al flusso di migranti. Ha offerto – anche nostro nome e sul nostri conti – 3 miliardi perché faccia il lavoro sporco di trattenerli. Ovviamente Erdogan, vedendo che ha il coltello dalla parte del manico, ora pretende non 3, ma 30 miliardi. Dall’Europa, ossia da tutti noi. Un’Europa che la politica tedesca ha portato oltre l’orlo della recessione.
La Reuters cita un sito greco, euro2daygr, che pubblica il rapporto segreto dell’incontro fra gli eurocrati Tusk e Juncker con Erdogan il novembre scorso, al margine del G20di Antalya. Un rapporto segretato perché mostra la totale umiliazione cui Junker e Tusk (il capo di turno del consiglio europeo) si sono abbassati, abbassando tutti noi europei. Quando Juncker gli ha offerto i 3 miliardi, Erdogan – con tipico sdegno finto di mercante del   suk – ha replicato: “”La Turchia non ha bisogno di soldi. Ci metto niente a caricare i siriani su pulman e mandarli in Grecia e Bulgaria”.



Il documento segreto del cedimento di Juncker e Tsuk
Il documento segreto del cedimento di Juncker e Tsuk

Ha rifiutato ogni indicazione o istruzione su come usare i soldi “per i profughi” che l’Europa gli darà. Ha tirato fuori che la Turchia aspetta da 53 anni di essere ammessa nella Ue. Juncker (quello che fa’ il leone con Tsipras, Renzi e Orban) di fronte al turco s’è messo a belare: “Ci stiamo lavorando duro…a Bruxelles l’abbiamo ricevuta come un principe”. Non l’avesse mai detto: “Come un principe?! Mica rappresento un paese del Terzo Mondo!”. Par di vederlo, Erdo: far l’offeso. Al Gran Bazar è la scena che si ripete ogni giorno, quando il mercante di tappeti fa’ finta di offendersi dell’offerta del turista, troppo bassa. Volta la schiena, non tratta più – s’è sentito insultato….
Guaendo e belando, i due “europei” hanno cercato di rabbonirlo, hanno tentato di dire: apriamo un negoziato con lei, principe.   Anzi, presidente. Cerchiamo di giungere a un accordo. Lui, deridendoli: “E se non si raggiunge un accordo, cosa fate ai rifugiati? Li ammazzate?”. Tanto per far capire che è lui ad aver le carte della trattativa, non loro. Tusk, patetico: possiamo “rendere la UE meno attraente per gli immigrati” (sic). Poi, spaventato della sua audacia, ha aggiunto: non è la soluzione che vogliamo. Erdogan: l’Europa vuole altri bambini morti sulla costa? Ne avrà a volontà, “Ce ne saranno 10 o 15 mila. E come si fa’ a trattare davanti a questo?”. Geniale sultano, bisogna ammetterlo: i bambini morti sulla spiaggia sono “quelle immagini che non si possono mostrare” nei tg della sera, e di cui la Merkel ha ammesso che sono il suo incubo.



Merkel implora Davutglu
Merkel implora Davutglu

E’ a questo punto della “trattativa” che Juncker e Tusk devono aver chiesto alla Merkel di andare ad Ankara a implorare, piegarsi, promettere. Non senza far capire che hanno già stanziato quei 3 miliardi, e non solo: sono 3 miliardi all’anno quelli che l’Europa cederà al ricattatore. E’ scritto nel protocollo rivelato dal sito ellenico. L’hanno fatto a nostro nome e senza consultarci: è questo il bello della UE. La Merkel è andata ad Ankara dove ha mostrato la sua grande leadership da casalinga disperata: inseguita dai sondaggi del suo popolo che ritiene abbia perso il controllo (la pensano così 81 tedeschi su 100), lei, che si fa’ guidare dai sondaggi per le soluzioni politiche, è palesemente a corto di idee. E’ arrivata mentre la Deutsche Bank (il buco nero con la Germania attorno) sta per collassare, la Grecia ha bisogno di altri 80 miliardi d “salvataggio”, le borse mondiali crollano, l’Europa di più (grazie, austerity), le esportazioni – fiore all’occhiello della Germania –  sono in rapido calo perché la depressione mondiale ha colpito anche i paesi acquirenti di Mercedes e Bmw.  Insomma è tutto il “disegno politico” raffazzonato con meschina cortezza di vedute dal decennio Merkel che sta andando a catafascio. E pronta a cedere a tutti i desideri di Erdo, purché la tiri fuori dai guai in cui s’è messa. Cede su tutto perché è andata a trattare da una posizione non di sfavore, ma di impotenza.



La schiava del Sultano
La schiava del Sultano

Erdo sta per mandare truppe in Siria, insieme ai sauditi, dunque và allo scontro bellico con Mosca, volendo trascinare con sè la NATO. E cosa fa’ la Cancelliera? “Per la prima volta – scrive ilDeutsche Wirtschaft Nachrichten – ha dato esplicitamente la colpa alla Russia per la crisi dei rifugiati in Siria in termini insolitamente taglienti: ‘Siamo non solo allarmati, ma anche inorriditi dalle sofferenze umane delle decine di migliaia che fuggono ai bombardamenti, soprattutto russi”. E subito dopo – attenzione, è grave – ha firmato con Davutoglu un appello alla NATO perché schieri le sue flotte da guerra sull’Egeo ufficialmente per il “controllo dei trafficanti di profughi in sostegno a Frontex”. Inarrivabile. Fa’ il pari con la dichiarazione dell’Arabia Saudita, che manderà 150mila soldati in Siria “per combattere l’ISIS”, ossia quelli che paga. Ora, Obama è ben contento di mandare le flotte NATO a fare quel lavoro: è quel che gli ha chiesto anche il nostro presidente Mattarella, il servo in visita al padrone, evidentemente istruito a dovere da qualche Grande Oriente. Gli Usa sono ben felici che turchi e sauditi mandino truppe, e sono pronti ad appoggiarli con navi, aerei e propaganda: non a caso, è uscito proprio  adesso un rapporto Onu che accusa Assad di atrocità e torture a prigionieri. Alla luce di quel che fanno gli stati medio orientali (Erdogan che condanna all’ergastolo giornalisti, i sauditi che decapitano centinaia di oppositori e massacrano yemeniti), l’accusa sarebbe comica, se non indicasse invece un pretesto per l’intervento “umanitario”.
A questo delirio frenetico la Merkel s’è impegnata, impegnando noi europei. Ci porta in guerra. Le abbiamo dato un mandato? Ovviamente no. Ma nella UE non c’è un luogo dove l’egemonia tedesca venga sottoposta a controllo, discussa, messa ai voti: gli italiani che per decenni sono stati europeisti entusiasti, non hanno mai contestato, erano contenti dell’euro, della NATO, della BCE che ci proteggono … Ed sono in mano ad una donnetta disastrosa, ch esercita una egemonia di cui non è intellettualmente nè moralmente capace, guardando ai sondaggi e ai tg della sera.. In una Europa dove tutti sono contro tutti, e tutti impotenti.

E’ a questa Merkel che in una intervista a Repubblica, l’ex presidente Giorgio Napolitano ha ordinato a Renzi (senza nominarlo) di obbedire, minacciandogli implicitamente il destino che lui decretò a Berlusconi: “E’ inimmaginabile qualsiasi svolta senza e contro Berlino”. Ma non è inimmaginabile andare alla prova di forza per “sistemare la Siria” senza e contro Mosca? In Napolitano è la massoneria internazionale –a cui partecipa per antica tradizione familiare – per parla ed ordina (vedete il numero 67 diSodalitium, pag.25, “Grande Oriente e dintorni”: è online).
“Com’è possibile – si chiede Pepe Escobar – chelapesronalità politica che si dice la più potente d’Europa abbia ceduto ad un ricatto così rozzo? Erdogan vuole più soldi, vuole più concessioni, una nuova possibilità di essere fatto entrare in Europa”. Cederemo su tutto, siatene certi.

E l’Italia ? Legifera sui”diritti” gay

E qual è il grandioso tema politicco che occupa l’Italia? Di cosa sta discutendo la demokràzia, il parlamento,  in questo frangente tremendo, mentre crolla il sistema mondiale speculativo, infurierà la miseria,  e la guerra è alle porte e ci viene ordinato di prenderne parte? Dei “diritti dei gay”, della Cirinnà.   Ci hanno sempre detto (falsamente) che mentre Costantinopoli era  assediata dai Turchi, i suoi teologi discutevano se gli angeli avessero un sesso. E’ proprio vero che le tragedie della storia si replicano, la seconda volta come farse.

Andiamo in una situazione in cui solo i paesi ben armati, con forti eserciti o almeno bombe atomiche, si faranno rispettare. La difesa della propria indipendenza – e persino della pace – ha questa base, immutabile (vedete la Corea del Nord). Ci siamo illusi che non servisse più.Rimpiangeremo amaramente la nostra indecena morale, chiamata “pacifismo”.
     

Disarmante ipocrisia della Merkel: si inorridisce per i bombardamenti russi mentre si abbraccia con lo sterminatore dei curdi

di Luciano Lago
La Cancelliera tedesca Angela Merkel si è recata ieri in Turchia per visitare il neo sultano turco Recepit Erdogan e, nel corso della sua visita, ha rilasciato dichiarazioni con cui si è detta non solo “scioccata” ma anche «inorridita» dalle sofferenze dei civili causate dai bombardamenti della Russia di Putin in Siria.
Una presa di posizione nettamente schierata a favore delle richieste del neo sultano che contava sulla Cancelliera per trasmettere il suo messaggio di ricatto all’Europa: “più miliardi dalla UE altrimenti vi inondo di profughi“.

La stessa cancelliera, che si è inorridita per i bombardamenti russi sulla Siria, non ha manifestato alcun problema nello stringere la mano del “neo sultano turco” che sta massacrando le popolazioni turche con bombardamenti e rappresaglie.
La Merkel dimostra la sua disarmante ipocrisia: ci sono vittime di serie A e vittime di serie B per la Cancelliera, ove sicuramente queste ultime sono le vittime delle repressioni di Erdogan come anche le vittime dei bombardamenti NATO di cui non si deve mai parlare.
Nessuno ha spiegato alla Merkel che, se i russi non avessero cominciato a bombardare i cosiddetti ribelli siriani, a quest’ora l’autoproclamato Califfo Abu Bakr al-Baghdadi si farebbe preparare il suo kebab a Damasco mentre sarebbe contornato di schiave cristiane trascinate presso la suo corte.
Certo per fermare il Califfo non si poteva contare sulla NATO che utilizza il Califfo come pretesto per abbattere il governo siriano e smembrare la Siria, un gioco ormai ampiamante scoperto.
La Merkel non si è “inorridita” ma anzi è rimasta muta, come gli altri leader europei, quando i miliziani di Al Nusra e degli altri gruppi definiti “moderati”, appoggiati dall’Occidente,  massacravano i civili, sgozzavano i cristiani e tagliavano la testa ai prigionieri, nella stessa città di Aleppo da dove adesso i terroristi fuggono, incalzati dall’Esercito siriano e dai bombardamenti russi.
La Merkel che adesso si dice” inorridita” non ha mostrato indignazione nel vedere a Ginevra, seduto al tavolo dei negoziati, come capo negoziatore del Comitato degli oppositori siriani (Higher Negotiation Committee), Mohammed Alloush, cioè il leader di “Jaysh al-Islam”; un gruppo di ribelli che, come riportò il DailyMail, ha usato prigionieri civili e militari chiusi dentro una gabbia come scudi umani contro i bombardamenti dell’esercito governativo.
D’altra parte la Merkel sa bene chi ha causato la destabilizzazione della Siria: i suoi amici americani e la NATO che hanno inviato tonnellate di armi ai gruppi di mercenari jihadisti assoldati e finanziati dall’Arabia Saudita e dal Qatar  per rovesciare il regime di Bashar al-Assad.
La Merkel non si è indignata nel sapere che vi erano anche istruttori tedeschi nei campi di addestramento dove venivano addestrati i mercenari utilizzati dalla CIA per le azioni terroristiche su Aleppo, Homs e Damasco, seminando morte e distruzione fra la popolazione siriana.
Adesso la Merkel si unisce agli Hollande ed ai Cameron nel voler “dare lezioni” di civiltà e si riunisce con il neo Sultano turco che rappresenta uno splendido esempio della nuova “civiltà ottomana”, civiltà turca  e saudita che i governati europei stanno importando in Europa.
A Colonia ed in altre città tedesche molte donne europee hanno provato direttamente sui loro corpi i “le delizie” di questa civiltà, come li hanno provati in Siria le donne violentate e sgozzate dai miliziani salafiti che combattono con salario assicurato dai sauditi ed armi fornite dalla NATO.
Da 

http://www.controinformazione.info/disarmante-ipocrisia-della-merkel-si-inorridisce-per-i-bombardamenti-russi-mentre-si-abbraccia-con-lo-sterminatore-dei-curdi/

La Merkel smentisce Bergoglio: "Io arrabbiata? Non ricordo..."

La Merkel avrebbe telefonato al Papa dopo l'intervento al Parlamento di Strasburgo. Bergoglio: "Era arrabbiata". Ma lei: "Non me lo ricordo"


Angela Merkel smentisce papa Francesco. Quella telefonata piccata e nervosa fatta dopo l'intervento al Parlamento di Strasburgo non se la ricorda proprio nel novembre del 2014.
"Non mi ricordo di essermi arrabbiata", avrebbe detto oggi la cancelliera tedesca dopo che ilCorriere della Sera ha pubblicato il contenuto di quella telefonata.
In un incontro a Casa Santa Marta raccontato dal Corriere della Sera in apertura e nelle prime due pagine del quotidiano, papa Francesco ha raccontato un piccolo retroscena sulla Merkel rivelando il centenuto di una telefonata di fuoco avvenuta subito dopo l'intervento all'Europarlamento di Strasburgo. "Era un po' arrabbiata perché avevo paragonato l'Europa a una donna sterile, incapace di fare figli - ha detto Bergoglio - ma in realtà l'Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi""Si è rotto un sistema educativo - ha continuato - quello che trasmetteva i valori dai nonni ai nipoti, dai genitori ai figli". Occorre "ricostruirlo". Soprattutto, l'Europa "è come Sara (la moglie di Abramo, ndr), che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto". Con la speranza che "sorrida di nascosto" agli immigrati.

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