ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 14 marzo 2016

Papa Laura I

Grazie al Papa per il suo messaggio di speranza

udienza papa francesco“Custodire” è l’unico modo oggi credibile per esercitare il potere. E’ stato emozionante ascoltare questa mattina in piazza San Pietro le parole di Papa Francesco;
la sua insistenza sulla necessità di custodire la vita, la bellezza del creato, i più fragili, coloro che vivono ai margini; la sua capacità di toccare il cuore di credenti e non credenti.
Parole che il Papa ha rivolto con particolare forza a chi di noi si trova ad esercitare ruoli di responsabilità pubblica, e che oggi ancor di più deve concepire se stesso come “custode” della comunità alla quale presiede e dei beni che si trova ad amministrare. Nel corso di un breve saluto ho ringraziato Papa Francesco per la forza con la quale sta lanciando al mondo il suo messaggio di speranza, di cui c’è particolare bisogno in un momento difficile come questo. E’ formidabile l’intensità con la quale le sue parole sanno mettere al centro dell’attenzione gli ultimi, i poveri, tutti coloro che spesso nella nostra società vengono ignorati e resi invisibili. Chi riveste ruoli di responsabilità pubblica e interpreta la politica come servizio non può che trarne ispirazione.
Assieme alla profonda condivisione dei contenuti del messaggio di Papa Francesco, ho espresso la speranza che egli voglia presto venire alla Camera dei Deputati. Sarà un grande onore poter ascoltare il suo messaggio in quella che vogliamo sia sempre più la ‘casa della buona politica’.

Laura Boldrini, così il Capitale si serve dei migranti

Scrive Laura Boldrini su Twitter il 12 marzo 2016: “L’Italia è un Paese a crescita zero. Per avere 66milioni di abitanti nel 2055 dovremo accogliere un congruo numero  di ‪#‎migranti‬ ogni anno”. Intanto, mi sia lecito rilevare che non è chiaro perché mai dovremmo per forza salire a 66 milioni: dove sta scritto? Ce lo chiede l’Europa? Per quale ragione bisogna  crescere di numero e raggiungere l’obiettivo dei 66 milioni?  In secondo luogo: non è chiaro perché, anziché favorire politiche sociali di aiuto alle famiglie e alle fasce più deboli della popolazione, si debba crescere numericamente attirando gente che arriva da altre realtà. Insomma, non è chiaro perché la crescita numerica debba avvenire sul fondamento dell’immigrazione. Da tale affermazione, oltretutto, pare che l’immigrazione sia una necessità nostra. E che, dunque, occorrano deportazioni di massa di migranti in funzione del raggiungimento del fatidico numero dei 66 milioni.
Il segreto, in fondo, sta tutto qui: la signora Boldrini, “maschera di carattere del capitale” (Marx), ci sta dicendo che l’economia ha bisogno di nuovi schiavi da sfruttare senza riserve: e tali sono i migranti, elogiati di facciata, e poi usati come carne da macello. L’obiettivo, cara signora Boldrini, sappiamo bene qual è: rendere anche noi come i migranti, senza diritti, puri schiavi nomadi alle dipendenze del capitale e delle leggi della delocalizzazione.
È sotto questo profilo che emerge il nesso simbiotico che lega la flessibilizzazione delle masse e il nuovo paradigma antropologico dell’homo migrans, con annesse celebrazioni entusiastiche e altamente ideologiche della flessibilità e della migrazione come stili di vita contraddistinti dall’indipendenza e dalla varietà e contrapposti alla precedente eticità stabilizzata borghese e proletaria.
La Destra del Denaro vuole i migranti come “esercito industriale di riserva” (Marx) di sfruttati a basto costo, sempre ricattabili; la Sinistra del Costume giustifica questo sfruttamento con la retorica buonista, con la “pappa del cuore” (Hegel) dell’elogio in stile boldriniano dell’immigrazione come ottava meraviglia del mondo (sempre guardandosi bene dal descrivere i traffici, il business e lo sfruttamento legati a tale pratica). La Destra del Denaro pone la struttura, la Sinistra del Costume fissa le sovrastrutture.
La condizione dell’homo migrans è quella dell’uomo sradicato e strutturalmente “svuotato” della sua identità, sempre pronto – bagaglio alla mano – a darsi per mare. Privato di una solida struttura simbolica in grado di opporre resistenza e di far valere un’istanza critica rispetto alle logiche illogiche della migrazione, l’homo migrans è chiamato ad adattarsi di volta in volta alle terre e ai contesti in cui è spinto dalla sua condizione flessibile. La sua personalità non può mai stabilizzarsi nella forma di un io solido e radicato, essendo invece sottoposta a un divenire incessante che la rende strutturalmente malleabile e ridefinibile. Egli deve figurare come un sans papier privo di ogni garanzia e disposto a spostarsi per il mondo ridotto a mercato planetario.
Con buona pace delle masse lobotomizzate e delle retoriche della sinistra alleata del capitale, a vincere, con i processi di immigrazione di massa, non sono né i migranti, né i lavoratori, formanti entrambi il polo in divenire del nuovo Servo precarizzato e nomade. A trionfare sono, invece, il Signore neo-feudale e il capitale, con la sua insaziabile ricerca di braccia e neuroni disposti a fare il medesimo a un prezzo più basso: il Servo è ora ridotto a massa senza diritti e senza radicamento, in costante mobilità, nomade e alle dipendenze del capitale e delle sue delocalizzazioni.

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Pasqua, la mossa di Bergoglio: lavanda dei piedi agli immigrati

Papa Francesco ha deciso di celebrare la messa del Giovedì Santo insieme agli immigrati che sono ospitati in una struttura romana



Papa Francesco ha deciso di celebrare la Santa Messa in coena Domini del Giovedì Santo, con il tradizionale rito della lavanda dei piedi, insieme agli immigrati che sono ospitati in una struttura romana.
Dopo essere stato in un carcere minorile, in un centro per anziani e l'anno scorso a Rebibbia, il Pontefice ha deciso quest'anno, per la celebrazione che avverrà il prossimo 24 marzo, di rivolgere uno speciale gesto di attenzione ai rifugiati e agli immigrati.
Dov'è Dio, ci si chiede tutti, quando si vedono "'quattro sorelle trucidate (le suore di Madre Teresa uccise in Yemen) che servivano per amore, e sono finite trucidate per odio?". Dov'è Dio, ci si chiede ancora, quando si vedono le porte chiuse in faccia "ai profughi e si lasciano fuori, all'aria, con il freddo?". Sono le stesse domande che Papa Francesco si è posto nell'omelia di oggi alla Domus Santa Marta, nella quale si è soffermato sul mondo in cui viviamo, "crudele, pieno di valli oscure", dove i bambini muoiono di malattie rare, i cristiani vengono perseguitati e i poveri soffrono fame e freddo morendo come un barbone a Roma neanche tre giorni fa. L'unica risposta che ha dato il Papa è affidarsi nelle mani del Signore. E commentando le letture della liturgia di oggi, il Santo Padre ha ricordato la figura della casta Susanna, che "preferì affidarsi a Dio e morire nonostante la sua innocenza"."Nonostante - ha aggiunto - si domandasse dove era in quel momento Dio e se veramente camminasse con lei". Allo stesso modo questo è il sentimento dell'uomo di oggi, che si interroga e la risposta a queste domande la si può ritrovare nella vicenda di Gesù al Getsemani quando afferma: "Padre, questo calice, no. Ma si faccia la Tua volontà""Perché - ha concluso Bergoglio - sa che non finisce tutto con la morte e con l'angoscia".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/pasqua-mossa-bergoglio-lavanda-dei-piedi-agli-immigrati-1235522.html

Video shock. Guardia costiera turca prende a bastonate i migranti

Video shock. Guardia costiera turca prende a bastonate i migranti
 

Si delinea meglio l'accordo con l'UE?





La guardia costiera turca con lunghi bastoni colpisce un barcone con a bordo profughi diretto in Grecia.  I profughi urlano, in arabo e farsi.

Il video è stato messo su twitter da corrispondente della Bbc, Mark Lowen. La Guardia costiera turca si è giustificata così: "Facciamo di tutto per fermare le imbarcazioni senza fare del male ai profughi a bordo".

Prendono forma i contorni dell'accordo dell'Unione Europea dei moralizzatori distruttori di interi popoli all'interno e che all'esterno hanno definitivamente venduto la loro anima al diavolo (Erdogan)

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