Kasper e la sua più grande rivoluzione della Chiesa. Sarà anche del Papa?
"Il 19 marzo uscirà un documento di circa duecento pagine in cui Papa Francesco si esprimerà definitivamente sui temi della famiglia affrontati durante lo scorso sinodo e in particolare sulla partecipazione dei fedeli divorziati e risposati alla vita attiva della comunità cattolica. Questo sarà il primo passo di una riforma che farà voltare pagina alla Chiesa dopo 1700 anni".
Ad annunciarlo il cardinale Walter Kasper l’anima progressista del Sinodo, l’uomo che più di altri si è battuto in favore della comunione ai divorziati risposati e per l''accoglienza delle coppie di fatto e gay.
Il documento dovrebbe essere composto di circa 200 pagine, indiscrezioni indicano ben oltre i 300 paragrafi.
Il cardinale Kasper, durante un incontro con il vaticanista Raffaele Luise a Lucca, secondo quanto riportato dal quotidiano cattolico La Nuova Bussola Quotidiana avrebbe riferito al quotidiano Il Tirreno:
"Non dobbiamo ripetere formule del passato e barricarci dietro il muro dell’esclusivismo e del clericalismo - ha sottolineato il teologo tedesco - la Chiesa deve vivere i nostri tempi e saperli interpretare".
Poi a Vatican Insider Kasper avrebbe rilanciato: "L'esortazione post sinodale che Bergoglio firmerà il 19 marzo segnerà l'inizio della più grande rivoluzione nella Chiesa da 1500 anni a questa parte".
Che significa? A cosa si riferisce?
C’è chi come Antonio Socci autore del libro La profezia Finale-Lettera a Papa Francesco, vede dietro le dichiarazioni del cardinale il rischio di una Chiesa modernizzata pronta a correre dietro alle attese del mondo e dunque allontanandosi dal magistero e dalla dottrina.
Sarà davvero così? A giudicare dalle conclusioni del Sinodo non si intravvederebbe affatto questa grande rivoluzione di cui parla Kasper, anzi secondo indiscrezioni nel documento in uscita il tema della comunione ai divorziati risposati non sarebbe nemmeno toccato, anzi nemmeno lontanamente sfiorato. E allora, i progetti "rivoluzionari" di Kasper, saranno condivisi anche dal Papa? Oppure come già al Sinodo si scoprirà che alla fine si è fatto "tanto rumore per poco"?
18 marzo 2016 ore 17:02, Americo Mascarucci
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