ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 13 aprile 2016

Avanti c'é posto..state sani, se potete!

Papa Francesco a Lesbo: "Porterò sostegno ai profughi"

Sabato la storica visita di Bergoglio sull'isola invasa dai migranti. Salvini all'attacco: "Avanti così e saremo noi i profughi a casa nostra"

Sabato prossimo papa Francesco andrà nell'isola di Lesbo.







Parlando ai 30mila fedeli accorsi in piazza San Pietro per l'udienza generale, ha annunciato l'imminente viaggio tra gli immigrati sbarcati sulle coste greche. Al suo fianco ci saranno anche il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene Hieronymos. L'intento, ha scandito il Santo Padre, è esprimere "vicinanza e solidarietà ai profughi e a tutto il popolo greco tanto generoso nell'accoglienza". Il viaggio ha un forte significato simbolico nel momento in cui l'Europa annaspa di fronte all'emergenza immigrazione."Avanti così - ha commentato il leader della Lega Nord Matteo Salvini - e saremo noi i profughi a casa nostra".
In un "appello" lanciato alla fine dell'udienza, Bergoglio ha ricordato che sabato sarà a Lesbo. "Chiedo per favore - ha detto - di accompagnarmi con la preghiera, invocando la luce e la forza dello Spirito Santo e la materna intercessione della Vergine Maria". Circa ventimila immigrati, in maggioranza da Siria, Iraq e Afghanistan, sono bloccati, in condizioni anche difficili, nell'isola greca che avrebbe dovuto essere una tappa del viaggio della speranza. Non mancano le tensioni con i circa centomila abitanti di Lesbo, e la convivenza si è fatta complicata anche nella capitale Mitilene. La visita del Santo Padre ha suscitato profonda attesa per un'emergenza che sta dilaniando l'Unione europea e, più in generale, gli Stati che si affacciano sul Mare Mediterraneo. "La visita ha un significato straordinario che va molto oltre il suo valore simbolico per configurarsi come una testimonianza di umanità e di solidarietà", ha commentato il presidente della commissione Affari Sociali della Camera Marco Marazzitti. "Chi in Europa parla oggi con il linguaggio della chiusura - ha continuato - prenda esempio dal gesto straordinario del papa per comprendere che la gestione dei flussi migratori non passa per muri e fili spinati".
Padre Antonio Voutsninos, in prima linea nell'aiuto ai profughi come presidente della Caritasgreca, ripone molte aspettative nell'imminente visita del Papa nell'isola greca, senza nascondere un pò di delusione per la brevità del viaggio. Il programma del viaggio papale è ancora da mettere a punto nel dettaglio, e dovrebbe prevedere oltre alla accoglienzaall'arrivo da parte delle autorità greche, incontri con i profughi, sia al Centro di accoglienza che nel porto. La partenza sarà al mattino e il rientro del Papa a Roma "a fine giornata". Il viaggio ha una indubbia valenza ecumenica, giacchè il Papa e Bartolomeo, primo in onore tra i patriarchi ortodossi quindi loro punto di riferimento internazionale, hanno preso insieme questa iniziativa, che assegna un ruolo comune alle diverse confessioni cristiane, per la pace e la giustizia nel mondo.

Libia, ora l'Onu lancia l'allarme: "Un milione di potenziali migranti"

Il generale Paolo Serra, consigliere militare dell'inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler: "I flussi migratori in partenza dalla Libia possono rappresentare una minaccia alla sicurezza: all'interno potrebbero esserci infatti cellule dormienti"

"In Libia ci sono un milione di potenziali migranti. Aiutando il Paese a ricostruire il tessuto economico, agricolo ed industriale, queste persone non avranno più ragione di muoversi".







Lo ha detto il generale Paolo Serra, consigliere militare dell'inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler, in audizione al Comitato Schengen, evidenziando un aumento delle partenze nel 2016 e come l'estrazione petrolifera in Libia sia scesa da 1,8 milioni a 300 mila barili al giorno, togliendo così lavoro ad un gran numero di persone.
I flussi migratori in partenza dalla Libia possono rappresentare anche "una minaccia alla sicurezza: all'interno potrebbero esserci infatti cellule dormienti", ha aggiunto Serra. Che poi ha spiegato: "In Libia non ci sono eserciti e polizia statuali. Solo a Tripoli ci sono 41 milizie: 4.000 uomini sono passati dalla parte del futuro governo di al Sarraj, mentre 2.000 sono fedeli al precedenti organismo. La sfida del futuro è quella di creare un esercito ed una polizia veramente statuali. Ci saranno aree di addestramento e si cercherà di riassorbire le milizie in forze armate normali, nonché di facilitare l'ingresso di nuovi ragazzi e ragazze che vogliono partecipare alla nuova Libia". Oggi, ha spiegato l'alto ufficiale, "ci sono due entità: il Lybian national army del generale Haftar a Tobruk ed il governo di Tripoli. È un problema politico che devono risolvere i libici: da una parte Haftar si dice disponibile ad avere cariche nel futuro Governo, dall'altra i sostenitori del nuovo Governo dicono che lui non dovrà avere cariche".
In Libia l'Isis è in via di espansione. "Fonti aperte statunitensi riportano un incremento della popolazione Isis da 3000 a 6000 persone anche se non ci sono evidenze che lo confermano", inoltre "non ci sono prove che l'Isis partecipi allo sfruttamento del traffico dei migranti", dice il generale Paolo Serra.
"Nel 2015 i migranti dalla Libia all'Italia furono 120mila. Nel mese di gennaio 2016 i migranti sono aumentati dai 3mila dell'anno precedente a 5200. Se le cose continueranno così, possiamo immaginare che nel 2016 avremo circa 250mila arrivi dalla Libia", spiega ancora Serra".
Anche il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, intervenendo durante la sessione plenaria dell'Europarlamento, in corso a Strasburgo, ha posto l'accento sulla situazione libica. "L'Ue e i suoi Stati membri devono essere pronti a dare aiuto e solidarietà a Italia e Malta, visto che non c'è solo la rotta balcanica tra gli itinerari percorribili dai migranti e che il numero delle persone che intendono partire dalla Libia verso nord è allarmante. Non sarà possibile semplicemente copiare le soluzioni che abbiamo trovato per la rotta balcanica anche perché la Libia non è la Turchia. E anche lungo la rotta balcanica abbiamo agito troppo tardi, cosa che ha prodotto la chiusura temporanea dei confini all'interno dell'Ue. Ecco perché la nostra piena cooperazione con Malta e Italia è la condizione per evitare questo scenario in futuro".
Meningite, Asl smentisce Regione: è epidemia di origine africana (e noi avevamo ragione)
Volantino distribuito ai vaccinati contro la meningite nella zona di Firenze
Firenze, 7 apr – “Il vaccino tetravalente A-C-W135-Y è da tempo raccomandato a chi si reca in Paesi dove sono presenti i sierotipi di meningococco contenuti nel vaccino (es. nella zona dell’Africa sub-sahariana e per i pellegrinaggi alla Mecca), ma è utile anche in Italia perché questi ceppi hanno iniziato a circolare anche nel nostro paese”, si legge sul volantino che viene consegnato al momento della vaccinazione dalla Azienda sanitaria di Firenze – Dipartimento della prevenzione. La stessa struttura che rende disponibile online una brochure più dettagliata nella quale si rincara la dose: “[Un vaccino] quadrivalente coniugato contro i ceppi A, C, Y, W135 che viene usato anche per vaccinare coloro che si recano in aree del mondo in cui sono in corso epidemie di questa malattia es. quelle indicate come ‘cintura della meningite’ (con tanto di evidenza in rosso sulla cartina geografica, ndr)”.
Sulla suddetta brochure è indicato l’aggiornamento a febbraio 2015 eppure, incredibilmente, un altissimo dirigente della sanità toscana come Gabriele Mazzoni – nell’affanno di smentire le evidenze dell’origine immigratoria dell’epidemia di meningite, presentate a suo tempo proprio su queste colonne – esattamente un anno dopo si profondeva in dichiarazioni e interviste tranquillizzanti, negando l’insistenza del ceppo C, responsabile dell’incubo epidemico toscano, nella stessa cintura della meningite. Come scrivemmo recentemente su queste colonne, la situazione appare destinata soltanto a peggiorare, dal momento che ormai l’80% del flusso immigratorio diretto in Italia ha origine proprio nella cintura della meningite, e il medesimo flusso è quasi raddoppiato nel primo trimestre appena trascorso rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
A peggiorare le cose, molto verosimilmente, il “modello toscano” dell’accoglienza, promosso dal governatore Enrico Rossi in persona, che originariamente prevedeva poche persone concentrate in tanti luoghi diversi, e che sotto la pressione dell’emergenza è diventato di fatto molte persone distribuite ovunque, i cui riflessi sulla diffusione della malattia sono fin troppo facili da immaginare.
Mentre alla statistica si aggiunge il 19esimo infettato – questa volta è toccato a un 40enne
fiorentino colpito dal ceppo B (pure diffusissimo nella stessa cintura sub-sahariana) – arrivando così alla metà esatta dei casi del 2015 (ma dopo centinaia di milioni di euro spesi nella campagna di vaccinazione), infuria la polemica: “Nei due documenti in questione (il volantino e la brochure, ndr) – dichiara in una nota il coordinatore regionale di Sovranità Toscana Fabio Barsanti – viene  interamente confermato quanto sosteniamo ormai da tempo… È palese, pertanto, un nesso causale tra l’aumento esponenziale dei casi di meningite e il massiccio arrivo di finti profughi da quelle zone… esiste una correlazione diretta tra epidemia di meningite che sta colpendo parte della Toscana e immigrazione di provenienza africana ed è altrettanto evidente che si nega tutto questo solo per questioni biecamente ideologiche. E tutto ciò è inaccettabile perché significa fare solo gli interessi di una parte politica, ben identificabile, mettendo a serio rischio la salute di tutti i cittadini”.

Francesco Meneguzzo
Aggiunto da Francesco Meneguzzo il 7 aprile 2016.


L’arcivescovo emerito di Pompei, Liberati: “Europa musulmana in meno di un decennio”


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“Ho paura che tra meno di dieci anni tutta l’Europa diventerà musulmana.” Lo dice Monsignor Carlo Liberati, arcivescovo e prelato emerito del Santuario di Pompei.
Eccellenza Liberati, il vescovo polacco Pieronek ha detto che l’ Europa rischia di essere islamizzata. Condivide?
” Ha  ragione, ma ha scoperto l’ acqua calda. Temo che tra dieci anni o  meno  in Europa diventeremo tutti musulmani per via demografica. Loro fanno sei o sette figli, in Europa abbiamo un tasso di natalità pari a zero o quasi, l’ Europa  è  pagana e viviamo come se Dio non esistesse rinunciando a manifestare pubblicamente la nostra fede della quale pare che ora ci vergogniamo. Mi pongo una domanda: la cattolicità esiste ancora?”.
Perchè?
” Perchè pare che abbiamo smarrito il senso cattolico della vita. Per  fermare l’Islam che è una minaccia, dovremmo tutti ricordare quel glorioso spirito di Lepanto e di Vienna che ci permise di salvare l’ Occidente  grazie a Maria  e al Rosario e noi siamo qui a cercare un dialogo impossibile e velleliario con chi ci vuole sottomettere perchè ci reputa infedeli. L’ Islam si basa sul Corano che predica la sottomissione degli infedeli. Io non voglio morire  islamico e sostengo che tutti noi credenti dovremmo impugnare la spada della fede e della verità. L’ islam è violento perchè tale lo è il Corano, finiamola con la credenza dell’ Islam moderato”.
Immigrazione possiamo accogliere tutti?
“No. Chi dice questo mente sapendo di mentire,  è un utopista o ha altri disegni, magari preda della demagogia populista. Su questo penso che il presidente ungherese Orban   non  abbia tutti i torti. Chi va via dalle terre islamiche fugge  dall’ Islam non certo dal cristianesimo . Mi domando: perchè non li accolgono i ricchi stati islamici? Probabilmente esiste un piano studiato per islamizzare l’ Occidente per via demografica. La solidarietà è una connotazione cristiana, ma va abbinata alla prudenza, al senso di responsabilità e al realismo. Non possiamo prendere da noi tutta l’Africa e chi esclude che tra quelli che arrivano non si nascondano terroristi? Buonismo e populismo sono una rovina ,non un vantaggio”.
Il Papa vuole andare a Lesbo..
“Non ci ho pensato, e non aggiungo altro”.
Che cosa pensa del lavare i piedi anche agli islamici il Giovedì Santo?
” Pastoralmente un gesto bello ed elevato, di servizio. Tuttavia ho il dubbio che qulacuno lo interpreti come sottomissione”.
Capitolo Famiglia. Che cosa pensa della recente approvazione del ddl Cirinnà?
” Esalta il sesso vizioso e perverso contro natura. Un provvedimento  ispirato al laicismo massonico. Mi sembra palese che due uomini o due donne tra di loro non possono comporre una famiglia e quel loro fare sesso esalta una condotta libertaria ed edonista. Tutto questo è causato da un occidente in preda al relativismo, all’ ateismo e ad una pretesa di mettere l’ io al posto di Dio cacciato dalla vita pubblica. La verità non esiste, ciascuno si forma la propria. E in tutto questo caos vediamo una Chiesa cattolica che  si adatta al mondo, ch ne segue la mentalità  nel nome della modernità, questa Chiesa antepone il sociale e anche l’ecologia alla  dottrina morale, allo studio del catechismo e dei Dieci  Comandamenti”.
 Che cosa pensa della proiezione di immagini  dianimali sulla Basilica di San Pietro?
” Che ci fa un elefante o un leone su quella Basilica? Una cosa non corretta. Ma incline allo spirito del mondo che piace e fa scattare il consenso facile e l’ applauso. Ricordo che nostro Signore al mondo e  suo spirito non si è piegato”.
Bruno Volpe
http://www.lafedequotidiana.it/larcivescovo-emerito-di-pompei-liberati-europa-musulmana-in-meno-di-un-decennio/

Contro a UE nasce la rivolta. Prêt-à-porter.

Sabato notte, 9 aprile:  In Francia, “Nuit Debout”  in oltre 60 città, immense folle, disordini a Parigi. Nuit Debout (notte in piedi) è un movimento dal basso  contro le nuove leggi del lavoro, una specie di Jobs Act alla Hollande. Vi partecipano centri sociali, militanti di estrema sinistra ma  uno dei loro massimi ispiratori è Frédéric Lordon, economista anti-euro, anti-austerità e sovranista.  “Andiamo a prendere l’aperitivo da Valls!”, hanno gridato centinai di manifestanti, cercando di giungere  all’abitazione del primo ministro (che è in Algeria in visita ufficiale):  assaltate sei banche, un’agenzia, i commissariato dell’Arrondissement, incendiata una vettura di un’agenzia di auto-sharing;  pompieri in azione, polizia coi lacrimogeni, sei fermi.  Placee la République è occupata da dieci giorni.  Il fatto che il movimento sia sostenuto anche da Le Monde Grand Orient, Panama Papers)   hanno  creato il sospetto che sia un colpo sotto la cintura di Hollande contro Valls: nel partito  si indicono le primarie e i  colpi bassi abbondano.
Impressionante il silenzio dell’Eliseo, e  la sottovalutazione dei  media.
Sabato notte, Calais: notte di terrore per gli abitanti:  bande di “profughi” organizzate attaccano le  auto, spaccano i vetri con pietre e randelli, pestano e rapinano i passeggeri; altri gruppi formano barricate di pneumatici a cui danno fuoco. “Un  mio amico non ha più macchina, più denaro, solo un trauma cranico e  la mascella slogata”, scrive  una persona su Facebook.  Altre grosse bande organizzate   si sono dirette verso il porto ed hanno attaccato gli autocarri in fila per salire sui traghetti  per la Gran Bretagna, devastandoli, e devastando le auto in fila dietro i camion.
Il punto è che i media francesi non hanno riportato nulla di questa notte di terrore e saccheggio Non una riga, non un secondo nei tg. Silenzi totale.   Le sole notizie sono apparse su Facebook,  resoconti e video di cittadini ribollenti di rabbia.
Paesi Bassi:  il referendum che ha detto “No”all’associazione dell’Ucraina nella UE ha avuto una maggioranza inequivocabile, 61 %. E’  un no all’oligarchia  europea.   Questa ha risposto, all’unisono, col più aperto disprezzo per la volontà popolare. La Commissione resta fortemente impegnata  a  questo sviluppo delle relazioni con l’Ucraina”. Merkel: “il cammino resta non-interrotto”.    Hollande: “Per quanto  riguarda Francia e Germania, noi continueremo a sostenere l’Ucraina e ad applicare l’accordo di associazione nei rispettivi paesi.  ..per quanto riguarda l’Europa,  essa applicherà tutto ciò che può dell’accordo d’associazione”.   Donald Tusk, il presidente della UE:  “Vedrò quale conclusione il governo olandese trarrà dal referendum” (sottinteso: farà bene  fregarsene). Persino Poroshenko s’è consentito di  far dichiarazioni di disprezzo della volontà del popolo olandese: “Un attacco all’unità dell’Europa!”.  Anche qui, i media si sono distinti: Per Riotta,  il referendum olandese è “populismo”, detto col tono con cui   pronuncia: “negazionismo, antisemitismo, omofobismo”.  Le Figaro s’è lanciato a dire che  dei referendum  bisogna infischiarsene quando, come quello “non esprimono “la volontà popolare”, ma “sono il pretesto dei populisti per esprimere malcontento verso l’Europa”.
A Idomeni, la polizia macedone si scontra contro 500  siriani e iracheni che cercano di abbattere il reticolato – organizzati da misteriosi volantini che li assicuravano che il confine stava per essere aperto.  Volantini che si possono farri salire ad alcune delle ONG di “volontari” che gestiscono il campo-profughi di Idomeni.
Immediatamente dopo  questi incidenti: 1) L’Austria  riattiva i controlli di frontiera al Brennero, perché (secondo Repubblica) essendo imminenti le elezioni  il governo vuol accontentare gli estremisti xenofobi del FPO (Partito della Libertà),  “i nipotini di Haider”.  2) La Finlandia chiude le frontiere, per una volta in perfetto accordo con la Russia, che fa’ altrettanto; 3) Cittadini bulgari catturato e  legano gruppi di clandestini che penetrano dalla frontiera con la Turchia, lunga quasi 300 chilometri. Il 60 per cento dei bulgari ritiene gli immigrati di  massa “una minaccia alla sicurezza nazionale”.
Il Parlamento francese autorizza l’insediamento di basi NATO sul territorio nazionale.  Da mesi  si stanno raccogliendo firme per “un appello  trans partitico per la  denuncia dell’Alleanza Atlantica e  ritiro delle armate francesi dal comando integrato”:  i siti che stanno raccogliendo le firme  “sono di un attacco permanente e invasivo di  spam”.  Hollande è al punto più  basso nei sondaggi.
Vien da chiedersi:  l’oligarchia europea non teme il rigetto che sembra nascere nell’opinione pubblica?  Ma forse si è già  provveduto a convogliare la protesta  verso esiti innocui.

Rivoluzione a noleggio

nuit deboutAbbiamo citato il neonato movimento Nuit Debout.  Come ha rapidamente scoperto Thierry Meyssan, nel movimento si riconosce la mano  (è il caso di dirlo) di Gene Sharp, lo stratega dell’”utilizzo della non violenza nei conflitti di tutto il mondo”,  della cui alta professionalità il Dipartimento di Stato si è servito per innescare “rivoluzioni colorate”  ad Est  (a cominciare dalle manifestazioni studentesche contro Milosevic a Belgrado per finire con la Georgia 2003 e l’Ucraina  2004), “primavere arabe”, manifestazioni pacifiste come preludi ai cambi di regime,  sempre nel superiore interesse della ‘democrazia’ ossia degli Usa.  Su mandato, Gene Sharp mobilita la sua equipe di agitatori di piazza (una ONG chiamata Albert Einstein Institution, oggi ribattezzatasi Centre for Applied Nonviolent Action and Strategies   – Canvas)  dovunque nel mondo. Ha avuto una parte in piazza Tahrir come nelle manifestazioni anti-Erdogan a  Istanbul per salvare il parco di Gezi.
Con quale mira è all’opera in Francia? Qui si appoggia – o si identifica – con una organizzazione para-sindacale “Convergence des Luttes” che mira appunto a far convergere (o controllare) le  ”Lotte” più disparate perché – come suona il proclama emesso – “sono l’illustrazione delle stesse collere, delle stesse speranze e della stessa convinzione: la necessità di una società nuovo, dove democrazia, dignità e libertà non sono dichiarazioni vuote”.
Nuit Debout è sceso in piazza contro la riforma del lavoro “per i salariati e i precari”, ma anche per i LGBT, contro il TAFTA e contro la costruzione di un aeroporto  in Alsazia a Fessenheim, veganismo e femminismo….Lo slogan “Non si torna a casa”, dice Meyssan, “non comprende alcuna rivendicazione positiva, non propone niente:  tipico di Sharp”.
logo sharp
Ancor più tipico il logo del nuovo movimento spontaneo:   il pugno chiuso alzato, che fa tanto Che Guevara, immediatamente attraente per qualunque  fesso “di sinistra”.  Questo logo s’è già visto, con minime variazioni, in Serbia nel 200, in Georgia nel 2003, in Russia nel 2005, in Venezuela nel 2007, e in piazza Tahrir al Cairo,  ottimo a confondere anche i Regeni di passaggio in crisi d’astinenza di una causa “progressista” e libertaria.   A quale progressista, dice Meyssan:  la radio del movimento è  “discretamente sostenuta dalla  Unione Europea”. Del resto, “Gene Sharp interviene con ricette   miranti sia a cambiare regimi, sia al contrario  asterilizzare l’opposizione, come è il caso qui”.
Gene Sharp
Gene Sharp
L’unico dubbio è se a pagare il noleggio della Compagnia Sharp sia stata Bruxelles, o proprio Hollande., molto interessato a incanalare la protesta di piazza – storicamente pericolosa a Parigi – verso sbocchi sterilizzati.
Sembra che il movimento spontaneo “Nuit Debout” stia per apparire anche in Spagna e in Germania. E in Italia no? Forse non occorre: da noi la sinistra extraparlamentare si prodiga per incanalare la protesta verso esisti favorevoli alla Superpotenza.  Pensate alle enormi masse di lettori de Il Manifesto che, pretendendo “la verità su Regeni”, hanno costretto il governo a contribuire alla distruzione di Al Sisi e all’andata al potere dei Muslim Brothers, come vuole Obama.
E pensate al Movimento 5 Stelle. Una volta, fu lo stesso Grillo ad ammettere: “Se non ci fossimo noi, arriverebbero ALBA DORATA” . . Forse è questo l’argomento con cui lui e il fu Casaleggio si proposero  all’ambasciatore Ronald Spogli, in quel famoso colloquio del 2008.  Sappiamo che   subito dopo l’ambasciatore telegrafò al Dipartimento di Stato (allora c’era Condoleezza Rice): “Interlocutore politico credibile”.  Incanalatore ideale di rivolte.

1 commento:

  1. Ma non si potrebbe fare papa questo Liberati? Adesso che e' di moda il pluripapato...

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