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venerdì 8 aprile 2016

Il sinedrio comunitario

TTIP e TISA: i trattati Usa-Ue che uccidono la politica e la sovranità – 1

Giovedì, 7 Aprile/ 2016   - di Roberto Pecchioli -
TTIP e TISA, macchinazioni globali del sinedrio comunitario,in assoluta segretezza: epurazione di mercato, abbandono massivo delle campagne,  salute sotto scacco, produzione e prezzi nel caos,schiavitù di massa plirusettoriale
TTIP - TISA
 Premessa                                                                                                             
Bruxelles, Washington, Roma – di Roberto Pecchioli  – Gli spazi di libertà e di dissenso si stanno restringendo ogni giorno. Sono sempre di più le notizie che non vengono diffuse, o  accuratamente censurate dal sistema di informazione “mainstream”, in mano, a non più di una mezza dozzina di grandi agenzie globali, i cui azionisti sono le grandi multinazionali (cui magheggi e simbiosi con i grandi custodi e padroni dell'infernale sistema della moneta-debito, furono svelati in tempi non sospetti dal grande professor Giacinto Auriti - vedi qui Il Trucco delle multinazionali svelato da Auriti e l’inganno della borsa), alcune grandi famiglie e le maggiori entità finanziarie, che scelgono e diramano la schiacciante maggioranza delle notizie e dei fatti da portare al pubblico (rigorosamente imbeccati i pilotati dai reggenti della religione mondialista della falsa "terra promessa terrena", tanto cari alla giudeo-massoneria – Ndr – vedi qui La lezione di Auriti e i pericoli degli accordi di libero mercato).

 TTIP e TISA: i trattati Usa-Ue che uccidono la politica e la sovranità    
Il trattato transatlantico di partenariato sul commercio e gli investimenti (TTIP) e quellosui servizi (TISA) tra gli Usa e l’Unione Europea sono la conferma più sbalorditiva di tale triste constatazione. Pochi italiani, e pochi europei, sanno qualcosa di questi due mostri giuridici e politici che travolgeranno a breve le nostre vite, nonostante la rete abbia svolto una meritoria ed importantissima opera di sensibilizzazione, raccolto alcuni milioni di firme contro i trattati, e alimentato la mobilitazione che ha portato in piazza a Berlino, lo scorso 10 ottobre, centinaia di migliaia di persone, e, sembra, scosso il governo tedesco che forse non sarebbe più disposto a ratificare a scatola chiusa i due trattati. Cerchiamo allora di capirne più, con una breve disanima dei fatti.
 TTIP - Trattato di Partenariato Transatlantico                                            
Il TTIP (Trattato di Partenariato Transatlantico) è un accordo tra Stati Uniti ed UE volto adabbattere regolamentazioni, standard, normative e dazi allo scopo di aumentare i traffici transatlantici. Un’opportunità per pochi, che lascerebbe i cittadini dei due lati dell’oceano in balia delle grandi aziende, abbassando o azzerando le tutele ambientali, sociali, sanitarie, con laprogressiva privatizzazione dei servizi pubblici. Il TISA si propone gli stessi obiettivi nelmercato dei servizi, dal commercio elettronico alle telecomunicazioni, alla finanza ai trasporti, alla sanità. La vera posta in gioco, tuttavia, è la completa depoliticizzazione delle nostre società, nell’adesione ad un modello esistenziale basato esclusivamente sul mercato e sulla “governance”, ovvero su un sistema di potere globale fondato sull’amministrazione e non sulla politica, affidato ai grandi gruppi industriali e finanziari, alle Organizzazioni Non Governative, (ONG) , ai poteri transnazionali.
 Uruguay Round – L’accordo di Marrakesch                                                  
Già a metà degli anni Novanta, il lungo negoziato detto Uruguay Round produsse l’accordo di Marrakesch,  diminuì in modo drastico i dazi e le altre misure doganali a limitazione o controllo del commercio internazionale, e, accogliendo nell’Organizzazione Mondiale del Commercio il gigante Cina, ha provocato il terremoto di cui conosciamo gli effetti nel campo dell’industria manifatturiera italiana. Unito all’effetto devastante della moneta unica, il cui cambio era manifestamente sfavorevole ai nostri interessi, ma assai gradito al nostro concorrente tedesco, la manifattura italiana ha perduto in meno di vent’anni un quarto della produzione.
 L'obiettivo del mostro a due teste (denunciato da Ratzinger)                  
Con TTIP e TISA, il liberalcapitalismo (faccia speculare del social-comunismo, già denunciata a suo tempo dal Cardinal Ratzinger - vedi qui Ratzinger e il Nuovo Disordine Mondiale) attacca le cosiddette barriere non doganali, ovvero cerca di spazzare via ogni legislazione nazionale o comunitaria che impedisca il libero movimento di merci e servizi. Il meccanismo tecnico è semplice quanto demolitore: abolire per trattato internazionale, bypassando le legislazioni , tutte le norme chetutelano i consumatori, i piccoli e medi produttori, nell’ambito della salute pubblica, della difesa dagli organismi geneticamente modificati (OGM), dell’uso di pesticidi, della difesa dell’ambiente e della biodiversità, dei brevetti  e delle tipicità, e dare spazio ulteriore all’invasione dei modelli culturali ed esistenziali americani. La chiave è quella di omologare le legislazioni al livello più favorevole alle industrie, attraverso l’omologazione agli standard americani, di gran lunga meno favorevoli  agli interessi concreti dei cittadini, dei consumatori, delle piccole e medie imprese, del mondo agricolo.
 Macchinazioni globali… in assoluta segretezza                                           
L’aspetto vergognoso delle trattative, è che esse si svolgono nel più rigoroso riserbo, anzi nell’assoluta segretezza, e non tra Stati, ma tra l’Ufficio di rappresentanza per le questioni commerciali americano e la Commissione dell’Unione Europea, attraverso i suoi alti burocrati.  L’organismo americano è stato creato dal governo statunitense per consentire alle multinazionali di scriversi da sole le norme che servano i loro esclusivi, sporchi, interessi. Lo stesso Congresso americano, non il misero Parlamento italiano, non è neppure autorizzato a conoscere il contenuto degli atti, e potrà solo votare il testo finale, che finirà con l’approvare in nome del solito totem del libero commercio.
 Il sinedrio comunitario                                                                                     
Quanto alla Commissione UE, giova ripetere che è il sinedrio di 28 gentiluomini e gentildonne, uno per paese membro, nominati dai governi dopo estenuanti trattative e con il bilancino della opportunità e degli equilibri politici tra partiti . La Commissaria per il Commercio  è la svedese signoraMalmstroem, di cui è nota una frase illuminante, "noi non traiamo la nostra legittimità dai popoli", almeno è sincera! I negoziati, in ogni caso, sono condotti, dal lato europeo, da alti burocrati e dai fiduciari delle multinazionali e delle grandi entità finanziarie continentali.
 Governi fuori (..come Renzi).. e continuano a chiamarla "democrazia" 
I governi sono ufficialmente all’oscuro del problema, e probabilmente davvero ignorano il contenuto preciso dei ventiquattro capitoli, divisi in tre parti, del Trattato. Matteo Renzi si è affrettato a dichiararsi entusiasta delle “opportunità” offerte dal TTIP, ed ad assicurarne la rapida approvazione dal governo. Continuano a chiamarla democrazia, e ci rimbambiscono ogni giorno sulle magnifiche sorti e progressive del sistema politico vigente, che non è più solo il migliore, ma è addirittura l’unico possibile. Quanto ai suoi costi economici, sociali, morali ed esistenziali, TINA, There Is No Alternative, non c’è alternativa, come recita il sintagma proveniente dall’America. Ma se non c’è alternativa, o stiamo parlando della morte, o di una dittatura. Certamente, di un colossale imbroglio.  Dalla parte delle imprese, sono mobilitati , sulle due sponde dell’Atlantico, centinaia e centinaia dei maggiori esperti di diritto internazionale, di diritto commerciale , di economia e finanza.
 Epurazione dal mercato, abbandono massivo delle campagne, ecc…     
Abbiamo letto qualcosa sui "grandi giornali", abbiamo ascoltato notizie o dibattiti sulle catene televisive, così affollate di opinionisti e talk show per qualsiasi sciocchezza? Eppure, a detta di chi si occupa del problema gli effetti reali dei due trattati sono i seguenti: centinaia di migliaia di produttori del settore agroalimentare saranno espulsi dal mercato per impossibilità di comprimere i costi. L’importazione di prodotti a basso costo e di pessima qualità, realizzati con criteri oggi banditi dalla nostra legislazione aumenterebbe del 120 per cento circa. Conseguenze:abbandono massivo delle campagne, fine dei prodotti nazionali e locali, distruzione delle economie e della stessa sopravvivenza di intere regioni; la qualità del cibo sarà molto inferiore, anche per l’uso dei pesticidi delle famigerate multinazionali del settore , sinora proibiti.
 Salute sotto scacco – Produzione e prezzi nel caos (pilotato)                     
Al riguardo, si deve rilevare che i brevetti relativi impedirebbero qualsiasi altra produzione della specie, e che i prezzi dei prodotti, in regime di esclusiva, o tutt’al più di cartello, sonoimposti dai giganti del settore, con ulteriore distruzione di imprese che non potranno permettersi la chimica applicata all’agricoltura ed all’allevamento. Non si potranno più difendere le indicazioni geografiche, rafforzando l’egemonia di pochi grandi marchi. Le leggi di protezione dell’ambiente e le normative sanitarie verranno mutuate da quelle americane, con danni incalcolabili sulla salute e la sicura perdita di vite umane.
 Schiavitù di massa plirusettoriale                                                                    
Tutte le industrie dovranno conformarsi ad un modello di economia di scala, modalità di produzione  e di distribuzione che indeboliranno la manifattura europea, la nostra in particolare, favoriranno ulteriori delocalizzazioni, con aumento del precariato, della disoccupazione, l’abbassamento delle già misere difese sociali rimaste, e travolgeranno le piccole e medie reti commerciali e distributiveQuanto ai servizi, che rappresentano ormai la maggioranza dei posti di lavoro e  dell’innovazione, il TISA, che come il suo fratello maggiore TTIP è scritto sotto la dettatura dei giganti dei settori interessati, tra i quali HP e Google, la certezza è quella della privatizzazione di tutto (continua).
Roberto Pecchioli (Copyright © 2016 Qui Europa)
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TTIP e TISA: i trattati Usa-Ue che uccidono
la politica e la sovranità - 1  di Roberto Pecchioli

TTIP e TISA: annullamento totale della volontà popolare e legalizzazione del crimine – 2

Venerdì, 8 Aprile/ 2016   - di Roberto Pecchioli -
TTIP e TISA, macchinazioni globali del sinedrio comunitario, in assoluta segretezza: un mondo di "crimini legali" e delinquenti legittimati e protetti. Popoli in balia delle multinazionali,neutralizzazione del diritto, epurazioni aziendali di massa. Cosa fare?
 Negazione della funzione sociale, ambientale e culturale dei servizi     
Bruxelles, Washington, Roma – di Roberto Pecchioli  – (continua da qui TTIP e TISA: i trattati Usa-Ue che uccidono la politica e la sovranità – 1Il TISA tratta i servizi come beni commerciabili e nega  la loro funzione sociale, ambientale e culturale, ai fornitori non è richiesta alcuna connessione alle comunità destinatarie delle loro attività. Potranno lavorare entità off shore ( paradisi fiscali), aziende straniere con una più o meno fittizia rete locale, ma la cui mission ( scusate l’abuso di termini dell’anglo tecno neo lingua ) è di assicurare rapidi profitti agli azionisti di chissà dove. Nessuno di questi sedicenti fornitori di servizi avrà alcuna forma di responsabilità o dovere di rispondere ai cittadini (sudditi) della nazione consumatrice. Tra i servizi di cui si parla , ricoprono un ruolo  centrale l’acqua ( l’acqua!), la sanità (dunque la nostra stessa sopravvivenza fisica), le reti energetiche, le connessioni informatiche.
 Se pagheremo l'acqua e non ci potremo curare…                                      
Tutto nelle loro mani, legando per sempre le mani agli Stati ed alla stessa Unione Europea, impossibilitata legalmente a mantenere od adottare limitazioni di qualsiasi tipo . L’art. I-8 è chiarissimo “restrizioni non saranno adottate a protezione di particolari settori.”  Se pagheremo il triplo l’acqua o non ci potremo curare, sapremo chi ringraziare: è tutto già scrittoLa previsione di aumento del PIL del 0,6% in Italia a causa di TTIP e TISA è del tutto falsa, a detta di tutti gli osservatori indipendenti,  avremo al contrario danni economici rilevanti, ma se anche fosse vera, non giustificherebbe in alcun modo   il trionfalismo dei circoli industriali, finanziari e dei loro servitori, tra i quali il giovin signore di Palazzo Chigi.
 Mistificazioni e propaganda                                                                           
Il sito dell’Unione Europea brilla, come al solito, per distorsione della verità: nessun accenno ai veri protagonisti delle discussioni, pagine di entusiastica propaganda a favore del Trattato, il che, in corso d’opera, è quanto meno sospetto, e deboli accenni alla possibilità che le legislazioni europee possano saltare sotto la pressione dei giganti americani e multinazionali.  Le gioiose manifestazioni di approvazione della concorrenza “libera e leale” e la vergognosa affermazione dell’”accesso ai mercati dell’energia” sono anzi il disvelamento della falsa coscienza europoide.
 Espulsione – di fatto – dal mercato europeo delle pmi                              
Tutto è mercato, ma a vendere qualcosa sono abilitati solo poche centinaia, tutt’al più qualche migliaio di giganti. Per tutti gli altri, il mercato ha un’unica porta, quella di uscita. Siamo ormai al punto in cui occorre difendere il diritto di proprietà dai monopolisti! La differenza con il presunto "comunismo sconfitto" (sconfitto in teoria… Ndr) minaccia di essere minima, o addirittura favorevole  al demone rosso (che tuttavia, sembra aver solo mutato pelle e bandiera – Ndr).
 Annullamento totale della volontà popolare                                                
Il peggio, tuttavia, è l’istituzione di due organismi “tecnici” ( le virgolette sono essenziali ), devastanti e fuori da ogni controllo da parte degli Stati ed ancor meno dei cittadini. Il primo è un Meccanismo di Protezione degli Investimenti (ISDS) che consentirà di citare i governi eletti qualora introducessero per legge, dunque con legittimi meccanismi di consenso, normative lesive dei loro interessi, passati, presenti e futuri.  Sì, perché varranno i principi civilistici di danno emergente e lucro cessanteLa ciliegina sulla loro torta è che le controversie non verranno giudicate da tribunali ordinari, vincolati ad un corpo legislativo, ma da un collegio arbitrale riservato formato da avvocati superspecializzati legati alle multinazionali, che sentenzieranno in base alle sole regole del trattato, infliggendo multe pesantissime agli Stati oppure obbligandolo, contro la stessa volontà popolare, a ritirare la normativa oggetto della lite.Anche la giustizia , pertanto, verrà privatizzata.
 Un mondo di "crimini legali" e delinquenti legittimati e protetti            
Il lettore che apprende per la prima volta i termini del Trattato non creda ad uno scherzo, o ad esagerazioni politicamente orientate: è tutto vero. Facciamo un semplice esempio: la legislazione contro gli Organismi Geneticamente  Modificati (OGM) potrà essere facilmente attaccata e rovesciata da una pioggia di cause per “limitazione del commercio” da parte di Monsanto o Syngenta, alla faccia del principio di prudenza e della schiacciante maggioranza dell’opinione pubblica. Chi produce sigarette  potrà ricorrere contro gli avvertimenti relativi alla nocività del fumo stampati sui pacchetti, e, nel settore dei servizi, organizzatori di gioco d’azzardo impediranno legalmente, in nome del sacro commercio, l’attività di associazioni che operano contro la ludopatia. Gli sforzi per ridurre emissioni nocive per l’ambiente saranno bersaglio delle cause degli inquinatori seriali di certe industrie, che verranno compensati con concessioni regolate, cioè sarà il contribuente a dover pagare i danni delle corporations. Dovranno esseredrasticamente ridotti i controlli sanitari all’importazione, che ne aumentano i costi. In più,solo le multinazionali potranno rivolgersi al loro tribunale privato: singoli cittadini, associazioni, sindacati, movimenti sociali non avranno questa possibilità.
 La nuova concezione/evoluzione del dirittto                                               
Questa è la nuova certezza del diritto: quella che vincono loro e perdiamo noi tutti. Per ulteriore sicurezza, viene prevista l’introduzione di un Consiglio Regolatore della Cooperazione, che nella lingua di legno in cui i significati sono invertiti, significa che ci sarà chi potrà valutare l’impatto commerciale di ogni marchio, regola, etichetta, ma anche contratto di lavoro o standard di sicurezza. A sua discrezione sarà valutato il rapporto costi/ benefici – monetari, naturalmente – di ogni misura ed il livello di conciliazione tra le normative nazionali e comunitarie e quelle americane, e quindi deciderne l’effettiva introduzione e mantenimento.  La chiusura dei parlamenti, e la stessa disoccupazione dei governi, è assicurataSempre, ed ovviamente, in nome del mercato, deldogma liberoscambista, e, ça va sans dire , della conclamata "democrazia".
 Parlamento Europeo e Commissione – un gioco al massacro                   
La materia è esplosiva, ma il Parlamento europeo, verbosa istituzione utile solo a chi ne fa parte, ha rilasciato la delega esclusiva ai negoziati alla Commissione, la quale ha la piena facoltà di negare informazioni, e comunque è a sua volta nelle mani degli “esperti” e dell’alta dirigenza di Bruxelles, tutta schierata dalla parte del mercatismo e devotissima alla religione del denaro.
 Gridiamo la nostra indignazione in ogni luogo                                           
Si può fare qualcosa, si può impedire questa vergogna che abolisce in un solo colpo la democrazia, la sovranità e lo Stato di diritto?  Difficile dirlo, ma conoscere per capire e decidere dovrebbe essere l’alfabeto minimo della libertà, insieme con la diretta partecipazione. Per questo,anche noi utilizziamo i residui spazi di libertà per gridare la nostra indignazione e per mettere in guardia chi vuole essere ancora, nonostante tutto, un uomo liberoNel Giulio Cesare, William Shakespeare fa dire ad Antonio una celebre frase, che rivolgiamo a tutti i tiepidi, ai prudenti, a tutti gli indifferenti : “La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi, se restiamo schiavi".
di Roberto Pecchioli / Seconda Parte
Roberto Pecchioli (Copyright © 2016 Qui Europa)
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TTIP e TISA: annullamento totale della
volontà popolare e legalizzazione
del crimine – 2

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