ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 4 aprile 2016

L’astuzia più grande del Demonio

VENDUTA L'ANIMA AL DIAVOLO?

    La nostra generazione ha venduto l’anima al Diavolo? L’astuzia più grande del Demonio è far credere che non esiste. Forse i tempi dell’Apocalisse sono arrivati e l’Anticristo è già in mezzo a noi o si accinge a rivelarsi 
di Francesco Lamendola  



La civiltà moderna, e, in modo particolare, l’attuale generazione, hanno venduto l’anima al Diavolo, in cambio del potere, e specialmente del potere sulla natura?
Tanto per cominciare, sgombriamo subito il terreno da un possibile fraintendimento: la domanda che abbiamo posto non va intesa in senso metaforico, generico, paradossale, ma proprio alla lettera, in tutta la sua inattualità e “scorrettezza”; proprio nel senso preciso delle parole, così che chi se la ride del Diavolo e, in genere, della dimensione soprannaturale (e preternaturale), sappia subito che la cosa non lo riguarda e non lo può interessare. Lo lasciamo volentieri alle sue rocciose certezze scientiste, alla sua presunzione intellettuale debitamente “laicista” e “progressista”, e andiamo avanti per la nostra strada. A noi, che all’esistenza del Diavolo crediamo, e assai seriamente, in quanto cristiani e in quanto individui pensanti, che vedono il mistero del Male ovunque presente, e sanno di non poter rispondere a tutte le domande con la sola ragione, la cosa interessa, eccome: perché, se fosse vero che la nostra generazione si è votata al Diavolo, allora si può ben dire che i tempi dell’Apocalisse sono arrivati, e che l’Anticristo è già in mezzo a noi, o si accinge a rivelarsi: e bisogna credere che folle sterminate non attendono altro che la sua rivelazione per acclamarlo e per tributargli onore e lode.

Ora, l’astuzia più grande del Demonio è appunto quella di far credere che non esiste; di incoraggiare gli uomini a non credere né a lui, né, tanto meno, a Dio; di istigarli a farsi degli dèi di se stessi, a guardare al mondo come al loro dominio incontrastato, a suggerire ad essi pensieri di onnipotenza, di autosufficienza, di perfetto auto-appagamento. E, per capire che questa è la sua strategia fondamentale, basterebbe la sola ragione naturale: è intuitivo, infatti, che chi pensa di non aver nulla da temere, non appresta alcuna difesa, appunto perché non ritiene che vi sia nulla di cui preoccuparsi. Fu così che cadde Troia: quando i suoi abitanti, che avevamo resistito valorosamente, per dieci anni, a tutti gli assalti dei Greci, infine furono vinti dalla loro fiducia che il pericolo fosse cessato, che i nemici se ne fossero andati. Fu quella fiducia a perderli, a far loro abbandonare ogni prudenza: di fatto, si comportarono come se un velo opaco d’incoscienza fosse disceso su di loro, tanto è vero che il solo, fra essi, che intuì il pericolo e tentò di allontanare la minaccia, il sacerdote Laocoonte, venne abbandonato al suo tragico destino, e nessuno mosse un dito per aiutarlo, quando i due serpenti marini uscirono dall’acqua e lo straziarono a morte, insieme ai suoi figli inermi. Al contrario: i Troiani interpretarono quella orribile fine come una punizione divina per il gesto, ritenuto sacrilego, d’aver scagliato la lancia contro il cavallo di legno: il cavallo che conteneva i guerrieri greci nascosti, capeggiati da Ulisse; il cavallo che risuonò in modo sinistro, perché la sua pancia era vuota, e tutti gli astanti avrebbero dovuto capire cosa ciò significava, e mettersi in sospetto, se avessero conservato la capacità di leggere i segni del destino.
E noi, cittadini del terzo millennio, abbiamo conservato sufficiente lucidità per vedere e interpretare i  segni del nostro destino? Siamo abbastanza desti e capaci di riconoscere gli indizi del pericolo che ci minaccia? Si direbbe di no. La mentalità scientista e razionalista ci ha lentamente privati della capacità di leggere i segni, che i nostri progenitori, in misura maggiore o minore, avevano; e se, per caso, ogni tanto qualche sentinella lancia il grido d’allarme, la massa gli risponde di stare calmo e tranquillo, che si è sbagliato, che non c’è alcuna ragione di preoccuparsi. Quanto alla Chiesa, che dovrebbe presidiare gli spalti, e custodire le sue pecorelle con zelo particolare, perché le sono state affidate dall’Alto, non pare che essa mostri una vera consapevolezza della serietà del momento. Alle poche sentinelle che lanciano il grido d’allarme, sempre più spesso membri del clero, vescovi, cardinali, rispondono di stare calmi e tranquilli; e aggiungono, per buona misura, che non si deve fare i “profeti di sventura”. Che strana osservazione! Si prenda in mano la Bibbia, la si sfogli dal principio alla fine, e dalla fine al principio, e poi si dica: vi è forse un solo profeta che non abbia annunciato anche le sventure? Che non abbia messo in guardia contro i pericoli? Che non abbia cercato di scuotere la massa indifferente, di renderla consapevole della assoluta necessità, dell’urgenza, della improrogabilità di convertirsi, di ravvedersi, di stare più attenta a leggere i segni del Cielo? Che cosa predicava il profeta Giona, camminando per le lunghissime strade di Ninive: non annunciava forse la collera di Dio e l’imminente distruzione della città con tutti i suoi abitanti, se non si fossero convertiti immediatamente e non avessero cambiato modo di vivere? E quel che abbiamo detto di Giona, vale per tutti gli altri profeti, tutti, dal primo all’ultimo: non escluso lo stesso Gesù Cristo, il quale, sì, annunciò la Lieta Novella del Padre amorevole e misericordioso, ma mise anche in guardia contro il fuoco dell’Inferno, contro le tentazioni del Demonio e contro l’imminente rovina di Gerusalemme, invitando le sue donne a piangere e pregare, perché presto le avrebbe colpite un atroce destino. Ora, domandiamo: era anche Gesù Cristo un profeta di sventura? Che cosa vuol dire essere dei profeti di sventura? Lasciamo che a servirsi di questo tipo di espressioni, cariche d’ironia, incredulità e disprezzo per le cose spirituali, siano coloro i quali se ne ridono della vita eterna, dell’anima immortale, di Dio e del nostro nemico, il Diavolo; lasciamo che a parlare così siano gli increduli, i materialisti, i massoni e tutti quelli che deridono le verità eterne. I cristiani dovrebbero usare un altro linguaggio e ragionare in ben altra maniera: pur senza vedere sventure ovunque, non dovrebbero affatto abbassare la guardia, perché essi sanno, o dovrebbero sapere, che la vita è una lotta, una lotta del Bene contro il Male, dal primo all’ultimo giorno; e che il Male non va mai in vacanza, anzi, approfitta del benché minimo istante di distrazione per lanciare i suoi attacchi, carichi di odio e di perfidia.
I cristiani che non vogliono sentir parlare di profeti di sventura, hanno mai letto le vite dei santi? Non sanno che tutti i santi hanno dovuto fare i conti con gli attacchi del Demonio, sia morali che, sovente, anche fisici? Che al curato d’Ars, Jean-Marie Vianney, egli incendiò perfino il materasso, e poi gl’inferse un terribile colpo sul collo, che lo lasciò menomato per tutta la vita? Che san Pio da Pietrelcina passava le notti insonni, veniva svegliato, veniva battuto, veniva insultato e tentato in ogni modo dal Demonio? E non è forse evidente che il Diavolo sta profittando del momento più favorevole che gli sia mai capitato: ora che gli uomini, per la prima volta, non credono più a niente e pensano solo e unicamente a godersi la vita in maniera grossolanamente edonistica, e a realizzare il massimo dominio sulle cose, per trarne sempre più potere e ricchezza?
Ha scritto padre Livio Fanzaga nel suo libro La Donna e il drago. I giorni dell’Apocalisse, Milano, Sugarco Edizioni, 2002, pp. 66-69):

Una delle caratteristiche più preoccupanti dell’epoca moderna è senza dubbio il progressivo distacco dal cristianesimo da parte di quei popoli e di quelle nazioni che sono stati plasmati dal messaggio evangelico. L’”apostasia dalla verità”, che nei secoli passati aveva riguardato soltanto alcune élites, è diventata a mano a mano un fenomeno di massa. Non si può spiegare un evento come la rivoluzione francese e successivamente le rivoluzioni che hanno portato all’affermazione del comunismo e del nazismo senza un allontanamento delle moltitudini dalla fede in Cristo e  il conseguente abbandono della Chiesa. I più accaniti movimenti anticristiani sono nati all’interno dello steso cristianesimo e i più feroci persecutori della Chiesa non di rado son o stati dei battezzati. Come interpretare questo fenomeno? Alcuni spiegano il rancore distruttivo verso il cristianesimo con le manchevolezze della Chiesa. Se la Chiesa fosse più evangelica, dicono, e più sensibile ai bisogni della gente, avrebbe una ben diversa accoglienza da parte degli uomini del nostro tempo. […] Tuttavia occorre porre senza mezzi termini una domanda fondamentale. Se la Chiesa fosse formata soltanto da uomini santi, la fede sarebbe per questo accolta? È forse stato accettato Gesù Cristo? Non fu egli l’uomo più sapiente, più mite e più santo che sia mai esistito? Perché quindi non soltanto allora, ma anche oggi, è odiato e respinto da molti? Non era forse evangelica la Chiesa delle origini, quando i cristiani erano ufficialmente considerati i “nemici del genere umano”? Non si comprende l’apostasia dalla verità, che caratterizza i temi moderni,  senza l’opera subdola del maligno che sparge a larghe mani la mala semente dell’immoralità e dell’incredulità, portando l’umanità in una situazione peggiore, se fosse possibile, a quella precedente  alla predicazione del vangelo. Dalla rivoluzione francese in poi non sono mancati  tentativi di liquidare la Chiesa  e, se fosse stato possibile, anche il cristianesimo. In questo senso la rivoluzione rissa è stata la più devastante, perché ha rappresentato lo sforzo più sistematico per eliminare la fede e la visione trascendente della vita, usando tutti i mezzi coercitivi a disposizione dello Stato. Le conseguenze sono state catastrofiche e le ferite sono tuttora ben visibili in una società dove la morale naturale, in particolare quella familiare, è stata minata alla radice e ottenebrata nelle coscienze. La furia del drago, che negli ultimi due secoli si è abbattuta con particolare virulenza sull’Europa, ha portato una vasta scristianizzazione fra le popolazioni europee, una volta cementate fra loro da una mirabile unità nella fede. Tuttavia, più ancora che dalla violenza delle rivoluzioni, i danni maggiori per la fede sono venuti, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, dal fenomeno sottile ma irrefrenabile della secolarizzazione. Come un morbo che si diffonde invisibile, avvolgendo uomini e cose, si è gradatamente diffusa una visione atea e materialistica della vita che si è imposta con sorprendente naturalezza, sostituendosi al cristianesimo. In pochi decenni la fede si è come volatilizzata nel cuore di uomini che per generazioni avevano vissuto e combattuto per i loro ideali religiosi. Mai si era verificata prima, nei due precedenti millenni, una simile apostasia dalla fede. Ciò che il drago non era riuscito ad ottenere con le più sanguinose persecuzioni, lo conseguiva in breve tempo con la seduzione dei beni materiali, prodotti in abbondanza dalla società dei consumi. Possiamo dire che la nostra generazione ha venduto l’anima al diavolo? Forse non è stata una scelta del tutto consapevole, ma è un fatto che con una rapidità stupefacente moti si sono disfatti della fede, con tutto ciò che di grande e di nobile essa dona  alla vita umana, per sposare una visione del mondo atea e materialistica, dove l’uomo in ultima istanza avrebbe una natura e un destino comune con quello degli altri animali. È impressionante constatare come in vaste aree d’Europa il cristianesimo sia stato liquidato come una religione del passato, le chiese si siano rapidamente svuotate, i segni del sacro sono scomparsi e le legislazioni degli Stati abbiano abbandonato i riferimenti alla legge morale naturale, per lasciare via libera alle forme più sfrenate  dell’egoismo e della immortalità. Certo in apparenza la religione oggi della più grande libertà. Chi l’abbandona lo fa per libera scelta.  Non vi è dubbio che nell’intimo di innumerevoli coscienze si siano consumati tradimenti che solo Dio conosce. L’allontanamento dalla fede  di tanti nostri contemporanei  opera di una seduzione a cui troppi non hanno saputo resistere. Tuttavia la forza  del drago risiede oggi nella grande capacità di persuasione  della bestia simile a un agnello [cfr. Apocalisse, 13, 11]. È la dittatura invisibile e assorbente del potere culturale che propine in tutti i modi  una visione completamente pagana della vita, nella quale contano il denaro e il potere, la gloria e il piacere.  L’uomo animale, affamati di mondo, si risveglia dal profondo di ognuno di noie si getta con avidità sull’esca che l’astuto tentatore gli tende. Il risultato è una generazione che in buona parte ha voltato le spalle al Dio vivo per seguire gli idoli di sempre. “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno può comprare o vendere senza avere tale marchio , cioè il nome della bestia o il numero del suo nome (Apocalisse. 13, 16-17). Il successo della bestia simile a un agnello con la voce di drago è fuori discussione. Il suo vangelo è molto semplice: Dio non c’è e l’uomo è un animale. Goditi la vita, perché dopo la morte c’è il nulla. Le moltitudini hanno lasciato la Chiesa per entrare nell’allevamento universale ei consumatori. Sono usciti dall’ovile santo per entrare nella Grande babilonia. Accecati, degradati e disperati chiamano progresso il loro tradimento  del cristianesimo. Benché stretti dalle spire soffocanti del serpente infernale, si ritengono tuttavia emancipati. Hanno scoperto che non è Dio che ha creato l’uomo, ma è l’uomo che ha creato Dio e ne vanno fieri. Apparentemente indifferenti verso Gesù Cristo e la Chiesa, sperano che scompaiano da soli. In caso contrario provvederanno loro ad applicare una eutanasia forzata.

Nel secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle gli uomini hanno scatenato due guerre mondiali, con decine di milioni di morti; hanno condotto, con spietatezza disumana, alcuni genocidi; hanno inventato e subito utilizzato l’arma atomica, distruggendo in un istante due grandi città; e hanno continuato a costruire decine e centinaia di simili ordigni, sempre più potenti, al punto da essere in grado, volendo, di distruggere la vita sull’intero pianeta, e non solo la vita umana, ma tutta la vita, animali e piante compresi; e non una sola volta, ma – è stato calcolato – parecchie decine di volte; dopo di che, il pianeta resterebbe comunque inabitabile, perché contaminato dalla radioattività, per migliaia di anni. Se qualche infelice creatura dovesse mai nascere, nascerebbe con delle mostruose mutazioni genetiche: come è accaduto, del resto, in occasione di alcuni incidenti a delle centrali atomiche “di pace”. E tutto questo non è ancora sufficiente a persuaderci che stiamo vivendo nel tempo di Satana, e che gli uomini, consapevolmente o no, gli hanno venduto la loro anima, e si sono affidati completamente alla sua guida?
Ma no, non basta nemmeno questo. Vediamo già gli scettici scuotere il capo e rispondere che, per spiegare l’origine di tutte le cose che abbiamo ricordato, la malizia umana è più che sufficiente, e non vi è bisogno di scomodare una spiegazione ultraterrena. Benissimo; allora prendiamo in mano un giornale. Non ci siamo accorti che, da alcuni anni in particolare, le pagine di cronaca grondano sangue, e riportano quotidianamente dei delitti atroci e inspiegabili, senza causa apparente, o motivati da ragioni incredibilmente futili e sproporzionate rispetto alla violenza che da esse si è scatenata; non è forse vero che mai abbiamo dovuto fare i conti con un vero diluvio di comportamenti distruttivi, di menzogne, di frodi, di ruberie e malversazioni pubbliche e private, di disprezzo della vita umana, di tradimenti, invidie, gelosie, discordie, calunnie, perfidie d’ogni genere? No; forse nemmeno questo è sufficiente. Per chi ha deciso di non credere a nulla, neppure le dieci piaghe d’Egitto sarebbero dei segni sufficienti a fargli aprire gli occhi. Siamo ormai foderati di scientismo e di freddo razionalismo; ci crediamo saggi e intelligenti perché non ammettiamo altre spiegazioni, ai fenomeni che ci accadono tutto intorno, che non siano esclusivamente umane, e tali da potersi spiegare con argomenti puramente umani.
Non di rado proprio i cristiani, per non sembrare da meno dei non credenti, per non sfigurare davanti alla cultura razionalista e irreligiosa oggi imperante, ostentano più sicurezza e più altezzosità di tutti: e non si rendono conto che proprio questo loro abito mentale attesta un fatto molto semplice, che essi hanno perduto la fede, perché, se è vero che il credente non deve credere a qualsiasi cosa, è altrettanto vero, e assolutamente certo, che un credente il quale si rifiuti di credere, per principio, anche alle cose che Gesù Cristo ha dichiarato non solo possibili, ma reali, presenti e operanti, a cominciare dalla nefasta azione del Demonio nel mondo, costui non è più un cristiano, ma un apostata, che usurpa il nome di credente e che meglio farebbe ad avere il coraggio della coerenza,  gettando alle ortiche il guscio ormai vuoto e sterile della sua vecchia fede, e schierandosi apertamene, senza complessi e senza ipocrisie, nel grande esercito di coloro che non credono in niente e che si fanno beffe di Dio. Altrimenti, se costui vuole restare dentro la Chiesa, e negare l’evidenza; se vuol conservare le sue belle vesti di vescovo e cardinale, predicando cose contrarie alla lettera e allo spirito del Vangelo, trasformando il cristianesimo in un relativismo di stampo New Age e divinizzando l’uomo in maniera surrettizia, allora è chiaro perché lo fa: perché intende  distruggere la Chiesa dall’interno, vuol seminare la confusione tra le pecorelle e facilitare il compito del grande Nemico, che, come ammonisce la Prima lettera di Pietro, si aggira come un leone ruggente, in cerca di anime da divorare.
Di quali altri segni hanno bisogno, costoro, se davvero sono in buona fede? Non bastano neppure i milioni di aborti, effettuati alla luce del sole e nel pieno della legalità, a spese della sanità pubblica? Non basta il diffondersi della pratica dell’eutanasia ed il suo riconoscimento giuridico in un numero crescente di Stati? Non basta la legislazione sui matrimoni omosessuali, una cosa abominevole, che neppure i Romani della decadenza, in tutta la loro abiezione morale, si erano mai sognati di fare? Oh, certo: per tutte queste cose, esiste una risposta perfettamente ragionevole e tranquillizzante. Che problema c’è, dicono in molti, e perfino dei sedicenti cristiani, se le persone vogliono decidere il proprio destino, se vogliono abortire, se vogliono morire o far morire un parente, prima che sia giunta la sua ora? Per ciascuno dei casi che si considerano, essi trovano degli argomenti pietosi, delle giustificazioni umanitarie. Oh, sono sempre molto bene intenzionati, costoro. Quanto ai matrimoni omosessuali, essi affermano che non vi è nulla di sbagliato, nulla di illecito, nel loro riconoscimento: è un fatto di libertà, un riconoscimento dei diritti della persona, che non si può negare ad alcuno, in una società civile. Ed è proprio questa apparente ragionevolezza, è proprio questo umanitarismo a senso unico, che ottenebra la loro intelligenze e offusca perfino il loro istintivo buon senso. Come non vedere, in questo pervertimento della legge morale naturale e dello stesso buon senso, che, da sempre, offre una salvaguardia alle società umane, affinché non si auto-distruggano, il ghigno del grande Nemico, più soddisfatto e trionfante che mai? Quando mai, nella storia umana, egli ha potuto agire con tanta spavalderia, in piena luce, però senza averne l‘aria, anzi, dopo aver persuaso gli uomini della propria inesistenza? Le sette sataniche, che pure ci sono, e raccolgono decine di migliaia di adepti, pronti a commettere qualsiasi scelleratezza, agiscono in maniera esplicita, invocando le forze delle Tenebre; ma l’umanità nel suo complesso, e specialmente la nostra povera civiltà occidentale, sembrano già perfettamente permeate da una ideologia satanica, tanto più subdola, in quanto non si presenta come tale, sicché, senza bisogno di Messe Nere e di sacrifici umani, essa appare già più che disposta a servire i piani del Diavolo, a scatenare odio, violenza, devastazione, a sferrare l’offensiva suprema contro tutto ciò che è puro, buono, bello e giusto.
Una cosa è certa, a nostro giudizio: che in un mondo il quale abbia deciso di non credere più a Dio e nel Bene, non rimane il vuoto; subentra il dominio del Diavolo: per cui, in quel mondo, gli uomini saranno tutti, in un modo o nell’altro, dei miserevoli (e spregevoli) servitori dell’Inferno.

La nostra generazione ha venduto l’anima al Diavolo?

di Francesco Lamendola
Esorcisti a scuola perché Satana s’è fatto scaltro
di Marco Guerra 04-04-2016
Il diavolo
«Il demonio esiste, ma molti fedeli non riconoscono la sua azione per ignoranza. Molti cattolici non conoscono nemmeno i Vangeli!».  A dirlo è Padre Cesare Truqui,  scrittore ed esorcista nella diocesi di Coira (Svizzera), che interverrà alla giornata di apertura dell’ XI edizione del corso per preti e laici “Esorcismo e preghiera di liberazione”. 
Il corso per esorcisti si terrà presso l'Ateneo PontificioRegina Apostolorum di Roma, dal 4 al 9 aprile prossimi, ed è organizzato dall'Istituto? Sacerdos ?in collaborazione con il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa? (Gris) e l’Associazione internazionale esorcisti (Aie). La Nuova Bussola Quotidiana ha intervistato il sacerdote diocesano che spiega quale formazione e quali strumenti si devono offrire a chi vuole combattere il demonio e le possessioni e come evitare di cedere al male: «L’indifferenza verso la religione è una delle vittorie più significative di Satana»
Quali sono gli obiettivi del corso?
«La formazione dei sacerdoti e dei laici che collaborano nel ministero dell’esorcistato. Questo ministero così delicato necessità di sacerdoti veramente preparati sotto questo aspetto. Al inizio del rituale De exorcizandis obsessis a Daemonio, nel introduzione, c'è una nota che lascia gli esorcisti un po' a malincuore. Al numero due si dice: "L'esorcista, per poter assolvere correttamente il proprio compito, dovrebbe conoscere i molti testi di natura pratica, che qui non vengono riprodotti per amore di brevità, compilati da autori approvati dalla Chiesa sull'argomento dell'esorcismo". Purtroppo, sia i testi sia i nomi degli autori approvati dalla Chiesa in materia di esorcismo sono pressoché sconosciuti. I nostri esorcisti non hanno mai letto i libri di cui l'introduzione del rituale degli esorcismi fa riferimento. Con il nostro corso cerchiamo, nella misura delle nostre possibilità, di spianare tale lacuna. I partecipanti saranno quindi lieti di conoscere i libri a cui si riferisce il rituale».
 Perché il corso si rivolge anche ai laici?
«Perché il sacerdote ha bisogno di collaboratori. Per me è stata una grande sorpresa quando sono andato per prima volta ad assistere padre Gabriele Amorth: lui era circondato di laici. Non solo uomini, ma anche donne! Passato un po' di tempo ho capito che a lui - e a ogni esorcista - serve la presenza orante e confortante di laici che possano essere di aiuto durante lo svolgimento del ministero. Più formati sono i laici, più "efficace" il loro operato».
Discernere un caso di vera possessione da un disturbo mentale immagino che sia una delle capacità più richieste?
«Il discernimento degli spiriti è appunto uno degli aspetti più importanti nel ministero dell'esorcistato. Nel nostro corso cerchiamo di offrire elementi in sufficienza per aiutare i sacerdoti nello sviluppo di questo aspetto essenziale del loro ministero».
Ci furono alcune polemiche quando fu diffuso il nuovo rituale per gli esorcisti. È vero che molti esorcisti continuano a fare riferimento al vecchio testo?
«Si. Personaggi come padre Amorth si sono schierati contro il nuovo rituale. La ragione era che il nuovo rituale è più deprecativo. Cioè, il contenuto delle preghiere del rituale sono essenzialmente preghiere di supplica alla Divina Bontà che chiedono il suo intervento in aiuto dell'ossesso, mentre prima erano più ordini e comandi in nome di Dio contro il demonio. Inoltre, molti esorcisti ritenevano che l'antico rituale era più efficace, in quanto era già collaudato in secoli di esperienza. Personalmente utilizzo il vecchio rituale».
Come vengono considerati gli esorcisti all’interno della Chiesa? C’è in un certo settore del mondo cattolico la difficoltà a riconoscere l’esistenza e l'azione del diavolo?
«I sacerdoti esorcisti vengono considerati come ministri di misericordia. Amo questa definizione di esorcista che ha offerto in un'intervista, fatta anni fa, il vescovo Luigi Negri. L'esorcista esercita il suo ministero esorcistico per misericordia, per voler aiutare gratuitamente i più sofferenti. Ovviamente non in tutti i luoghi vengono visti così. Io abito in Svizzera. Qui sono in molti i cristiani diffidenti riguardo a questo ministero. Ma è a causa della loro ignoranza, e non per altre ragioni. Per ciò che riguarda alla difficoltà di riconoscere e credere nell'esistenza del demonio e del suo operato non è cosa nuova. A me ha colpito molto il fatto che la Santa Sede ha dovuto emanare un documento in "difesa del demonio". Questo documento è stato pubblicato all'inizio degli Anni ‘70. "Fede cristiana e demonologia" cerca semplicemente di ricordare gli elementi teologici della fede cristiana nel demonio».
Qual è il più grande successo di Satana?
«Solo Dio lo sa. Una cosa è certa: la confusione sulle cose che sono vere e buone; la mancanza di fortezza da parte dei cattolici nel difendere i diritti di Dio e degli emarginati e l'indifferenza religiosa dilagante nel mondo cattolico sono delle vittorie non indifferenti del demonio». 
Coloro che non credono nel demonio mettono in discussione il Vangelo? Propagano un’eresia?
«Quest'affermazione mi sembra un po' di troppo forte. Per me, coloro che non credono nel demonio non è che mettano in discussione il Vangelo, semplicemente non lo conoscono! Molti di loro magari non li hanno neanche letti i quattro Vangeli! Per me, molti dei "negazionisti" non sono eretici, ma ignoranti».
Ma come si può cadere vittime del demonio?
«Chi non vive nella verità e nell'amore può cadere vittima del demonio. E non bisogna necessariamente pensare a grandi azioni straordinarie del demonio, come sarebbe la possessione. Basta non vivere la volontà di Dio. Il demonio è molto pragmatico: le basta che noi ci allontaniamo da Dio un po'. Basta un po'. E dopo qualche tempo, ancora un altro poco. Alla fine di un percorso, se non si ravvede la rotta, magari si scopre di essere arrivato a un altro porto!».
In questa società sempre più complessa i nuovi media giocano un ruolo sempre più incisivo nella vita di tutti noi. Ci sono insidie che possono arrivare dal vasto mondo di Internet?
«Sicuramente si. Internet è entrato nelle case e riempie la solitudine di molti giovani. Sempre più allontanati dalla realtà dei rapporti interpersonali fisici, vivono immersi in mondi virtuali. E in Internet puoi trovare di tutto. Anche cose molto cattive che sviliscono l'uomo, che lo portano al peccato. Ed ecco dove vuole arrivare il demonio. Lui si serve di tutto per portare l'uomo al peccato, e quindi il più lontano possibile del amore del Padre».
In questa società iper-sessualizzata, la pornografia, la teoria del gender e la stessa distruzione dell’identità sessuata, sono iniziative del demonio?
«Iniziativa diretta del demonio, non credo. Ma dove ci sia un grave danno morale c'è l’influenza del demonio. Quindi, in modo indiretto, tutto questo dilagare della iper-sessualità è opera anche del demonio. Ma bisogna vedere il demonio solo dove c'è. Ricordati che il business della sessualità profitta dei guadagni a sette e otto. La cupidigia di alcuni li porta ad aprire canali di guadagno anche a scapito della sofferenza, della povertà e del bisogno dell'altro».
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-esorcisti-a-scuola-perche-satana-se-fatto-scaltro-15752.htm

"Le nuove lettere di Berlicche", consigli diabolici in perfetto stile diabolico

di Giuliano Guzzo 

Ricordo, quando terminai la lettura de Le lettere di Berlicche (1942) di C.S. Lewis (1898-1963), un senso di appagamento e dispiacere insieme: appagamento per la genialità del testo, dispiacere per la sua brevità e per l’impossibilità di leggere altre di quelle illuminanti lettere con le quali Berlicche, funzionario di Satana, provava ad istruire il giovane diavolo e maldestro tentatore Malacoda.
Accadde alcuni anni fa e, per quanti libri interessanti lessi successivamente, ammetto che quel desiderio di “pagine diaboliche” è rimasto intatto ma, soprattutto, insoddisfatto.
Questo fino a pochi giorni fa, quando sono venuto a sapere che l’amico Emiliano Fumaneri – studioso e bibliofilo come ne conosco pochi – ha dato alle stampe Le nuove lettere di Berlicche (Berica Editrice 2016, pp.130), testo che mi sono procurato con l’incontenibile curiosità chi non vedeva l’ora. Che dire? Le nuove lettere costituiscono una fedele continuazione delle precedenti: acute, profonde, a tratti umoristiche, dense. Vi si trova sempre lui – il paziente e saggio e demoniaco Berlicche – intento ad addestrare Malacoda ad una tentazione efficace, che sappia tenere ben presenti le mosse del Nemico (Dio).
Le istruzioni luciferine, come quelle uscite dalla penna C.S. Lewis, sono sempre sottili e, proprio per questo, micidiali: «Sfumare i contorni – scrive Berlicche e Malacoda – capisci? Se non possiamo abbattere possiamo sempre corrompere. Al posto della realtà, la favola, il sogno, il miraggio! Sostituisci alla Roccia il Palcoscenico, fa’ che la Pietra diventi Idolo, lancia Pietro come Pope Star!» (p.13). Ora, come non trovare simili indicazioni indiscutibilmente attuali? Come non scorgere nelle sfumature dei «contorni» così diffuse e attuali una minaccia reale alla fede di ognuno, che rischia di uscirne quanto meno disorientata? Ma questo è solo l’inizio.
Le nuove lettere di Berlicche contengono molto altro essendo, appunto, un autentico concentrato di consigli luciferini – e quindi, per i lettori avveduti, di ammonimenti celesti – che, prima ancora che a far smarrire le anime, sono finalizzati ad ingrigirle, a spegnerle traghettandole fra le acque stagnanti della seriosità perenne: «Umorismo, gioia, libertà – spiega infatti Berlicche – sono indicatori infallibili della Sua nefasta presenza. Laddove splende il sole dell’Avversario s’ode sempre nell’aria il suono di allegre risa (e anche un aroma di buon vino rosso, dicono). Hai idea di quante anime ci siano state sottratte da una semplice risata? » (p.49).
A conferma che si tratta di missive nuove ed impregnate di attualità, non mancano neppure sorprendenti riferimenti «all’importanza dei social network. Utili strumenti per accattivarsi l’anima del paziente» o per dividere, naturalmente. Quel che è importante tener presente è infatti il fine costantemente distruttivo dell’agire che il giovane Malacoda stenta ad apprendere dal suo precettore, il quale invece, dall’alto della sua infernale esperienza, l’ha ben presente: «Chiunque voglia sconvolgere e rovinare, senza secondi fini, troverà sempre il nostro appoggio. Annientare è un fine in sé per le schiere infernali» (p.92).
Parole, queste ultime, che collimano perfettamente con quanto afferma Mefistofele che, nel Faust di Goethe (1749–1832), afferma con disprezzo che tutto ciò che esiste merita di essere distrutto. Nessun dubbio, allora, sull’autenticità diabolica delle Le nuove lettere di Berlicche e nessuno, soprattutto, sul fatto che questo prezioso libro di Emiliano Fumaneri – al quale va sincera gratitudine per una simile opera – non possa mancare negli scaffali della vostre biblioteche. Non capita infatti spesso che, per pochi euro, ci si possa portare a casa un vademecum dell’anima con precise istruzioni su cosa fare per evitare itinerari spiritualmente pericolosi; o, se ne avete già intrapresi, per non ripeterli. Parola di diavolo.
 www.giulianoguzzo.it
http://www.campariedemaistre.com/2016/04/le-nuove-lettere-di-berlicche-consigli.html

Origini esoterico-luciferine degli UFO e
degli alieni
Esoterismo, satanismo, magia e alta-finanza: intrecci 
storici del fenomeno e mito degli "extraterrestri" 
di Daniele Di Luciano
Extraterrestri - Roswell
 Golden Dawn e origini del fenomeno U.F.O.                                               
Washington, Roswell – di Daniele Di Luciano – Quando è nato il “fenomeno” U.F.O.(1)/alieni? Da chi è partito? Perché si è diffuso? Alcuni sostengono che i primi alieni e U.F.O. siano documentati negli antichi dipinti o addirittura nei rilievi e nelle iscrizioni egizie. Chi sostiene tali ipotesi non di rado prende dei clamorosi abbagli (vedi qui Arte e UFO) confondendo un cappello per un disco volante o un “grigio” per una pianta di fiori. Per non parlare, poi, delle fantasie rettiliare, molto in voga in alcuni ambienti di falsa controinformazione (Ndr – vedi qui Attenti ai Rettiliani). Il primo a diffondere l’idea dei “marziani” alle masse fu Herbert George Wells con il romanzo “La guerra dei mondi” del 1898. H. G. Wells era membro della Golden Dawn.
(1) U.F.O.: "oggetto volante non identificato" (Unidentified Flying Object)
 Esoterismo, satanismo e magia                                                                       
La Golden Dawn è una società nata nel 1887 che si ispirava agli ideali dei Rosacroce (2) e che si proponeva di praticare in modo efficace la magia. Il primo tempio della Golden Dawn si chiamava “Isis-Urania” e vi si praticava il culto di Iside secondo le istruzione che H.P. Blavatsky scrisse nel 1877 nel libro “Iside svelata“. Alcuni non amano definire la Blavatsky una satanista, io mi limiterò a citare dei brani dal suo libro “La Dottrina Segreta” (3) in cui definisce satana “il Dio, il solo Dio del nostro pianeta e prosegue “la Chiesa maledicendo satana […] maledice Dio“. La società comprendeva tre ordini di cui il secondo si chiamava “Ordine della Rosa rossa e della Croce d’oro“. A capo della società vi erano i “Superiori Incogniti” che secondo il massone Jean-Pierre Bayard sono “degli esseri invisibili che, senza corpo fisico, trasmettono però dei poteri a degli adepti“.
(2) Alta confraternita esoterico-massonica, a carattere iniziatico (Ndr)
(3) Cfr. H.P. Blavatsky La Dottrina Segreta Bocca, Milano 1953pp. 383,384, 400
 Da Helena Blavatsky ad Aleister Crowley                                                      
La Golden Dawn intratteneva stretti rapporti con la “Stella mattutina” un’esclusiva società luciferina legata a sua volta alla Società Teosofica e all’ OTO, l’Ordo Templi Orientis. Non a caso la fondatrice della Società Teosofica è la stessa H.P. Blavatsky mentre l’OTO è una società che trae ispirazione dai Rosacroce e dagli Illuminati e in cui si praticava una magia sessuale chiamata magia rossa o tantrica. Membro importante dell’OTO e della Golden Dawn era un certo Samuel Liddell Mathers che fu anche il primo presidente del Comitato di Cooperazione Intellettuale di Parigi, sezione della Società delle Nazioni, prefigurazione dell’UNESCO. Lo stesso Mathers iniziò, nel 1900, a Parigi, il più famoso mago nero del XX secolo, Aleister Crowley. Crowley era un fiero anticristiano, si definiva “La Grande Bestia” e si firmava col numero dell’Anticristo, il “666“. Fu  H.G. Wells a presentare Aleister Crowley ad Aldous e Julian Huxley, nipoti di quel Thomas Huxley che fu uno dei fondatori della Round Table (4). La Golden Dawn si proponeva, tra le altre cose, di creare e diffondere la cultura della drogaCrowley fece conoscere ad Aldous Huxley le droghe psichedeliche ed Aldous divenne uno dei membri che più si adoperarono in questa impresa. Suo fratello Julian, invece, fu il primo direttore generale dell’UNESCO.
(4) Struttura mondialista ed élitaria di alto rango, d'ispirazione giudaico-massonica
 Da Aleister Crowley ad Aldous Huxley                                                          
Tristemente famosa è la frase di A. Huxley: “Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino.” Lo scrittore collaborò anche con Allen Dulles, capo della CIA, nel piano “MK-Ultra” per il controllo della mente umana attraverso droga e pornografiaCi sarebbe altro da scrivere ma non divaghiamo. 
 Da Marx alla Lucis Trust (Lucifer Trust)                                                        
H.G. Wells era anche membro della Fabian Society e della Fondazione Rockefeller. La Fabian Society nacque nel 1884 per riorganizzare la società attraverso una penetrazione lenta, paziente, progressiva e inosservata dei loro uomini nelle università, nelle amministrazioni pubbliche e private e nelle industrie. Solo dieci anni dopo, nel 1894, la società fondò la London School of Economics grazie ai fondi del banchiere Sir Ernest Cassel. Altro membro della Fabian Society fu Eleanor Marx, figlia di Karl Marx che, qualche anno prima, nel 1881, aveva fondato la “Democratic Federation“, federazione a cui aderirà anche Annie Besant, all’epoca dirigente della Società Teosofica. Annie Besant fu anche la fondatrice della Lucifer Trust (5a cui fu costretta poi a cambiare nome in Lucis Trust. La Lucis Trust è oggi la parte spirituale dell’ONU.
(5) Lucifer Trust: considerata la più potente ed influente setta luciferina del pianeta
 Il papà dei marziani, tra alta finanza, demoni e "New World Order"     
Insomma H.G. Wells era in contatto sia con l’Alta Finanza, sia con società esclusive in cui si praticava la teurgia (metodo che serve ad invocare i demoni), sia con società, altrettanto esclusive, che si adoperavano per la conquista del mondo infiltrando le sfere di potere. Non a caso si deve a Wells la paternità dell’espressione “Nuovo Ordine Mondiale“, titolo di un altro suo libro. I marziani di Wells ebbero parecchio successo anche perché, in quel periodo, un astronomo italiano, Giovanni Schiaparelli, osservò dei canali sul pianeta Marte ed ipotizzò che fossero stati costruiti da forme di vita intelligenti. Qualche anno dopo si scoprì la causa naturale dei canali e la gente smise di pensare ai marziani.
 Primo avvistamento e sdoganamento dell'espressione "flyng disk"        
Il primo avvistamento di “dischi volanti” risale al 24 giugno 1947 a WashingtonKenneth Arnold dichiarò di aver visto degli strani oggetti volanti simili a piatti. Fu così che nacque l’espressione “flying disk”, disco volante. Nessuno, giustamente, ipotizzo che all’interno dei “piatti volanti” ci fossero esseri provenieni da altri pianeti. L’8 luglio di quell’anno il quotidiano “Roswell Daily Record” pubblicò la notizia della "cattura di un disco volante da parte dell’esercito degli Stati Uniti". In realtà era accaduto che Mac Brazel, proprietario di un ranch nei pressi di Roswell, si era imbattuto in strani resti metallici (dal peso complessivo inferiore ai 3 Kg) e aveva avvisato lo sceriffo. Successivamente iniziarono a girare voci anche riguardo al ritrovamento di un altro rottame e dei cadaveri di cinque extraterrestri. Probabilmente ad alimentare queste voci era stato l’iniziale imbarazzo da parte delle autorità militari.
 Esperimenti nucleari e "mitici alieni" spuntati a Roswell                          
I militari effettivamente avevano qualcosa da nascondere. Già dal 1930 a Roswell si effettuavano esperimenti missilistici del pioniere Robert Goddard, a 200 Km da Roswell si testavano i missili V2, a 350 Km c’erano i laboratori in cui Fermi e Hoppenheimer avevano sviluppato la bomba atomica e a 150 Km era stata testata la prima esplosione nucleare della storiaPer le autorità era meglio se gli abitanti di quelle zone, notando delle stranezze, le avessero attribuite agli alieni… Robert Goddard venne contattato, all’inizio degli anni ’30 da un certo Jack Parsons che nel 1936 fondò il “Jet Propulsion Laboratory“. Parson oltre ad essere un esperto di missili ed una mente geniale, si interessava anche ad altro: pensate che si faceva chiamare l’Anticristo.
 Operazione Babalon - La Bestia, l'Anticristo e il papà di Scientology    
 Jack l’Anticristo indovinate chi conobbe all’età di 25 anni? Il mago nero Aleister Crowley, la Bestia 666! Inutile evidenziare che tra i due si creò un bel rapporto. Nel 1946, la Bestia e l’Anticristo, con l’aiuto di L. Ron Hubbard (che poi avrebbe fondato Scientology) iniziarono l’operazione Babalon. L’operazione consisteva nel far incarnare nel feto di una donna incinta, attraverso appositi rituali teurgici, uno spirito “elementale”. Prima dell’esperimento Parsons condusse una donna nel deserto che, se fosse stata la prescelta, avrebbe dovuto vedere, sempre secondo Parsons, un U.F.O. argentato a forma di sigaro. L’operazione Babalon fu poi commissionata a Roman Polansky affinché ne facesse un film. Il talentuoso regista girò infatti Rosemary’s babyIn realtà Parsons non credeva che i “sigari volanti” fossero astronavi ma manifestazioni spiritiche.
 U.F.O., New Age e distruzione del Cristianesimo                                        
Ma andiamo con ordine:  Aleister Crowley nel 1904 affermò di essere entrato in contatto, in Egitto, con un’entità che si chiamava Aiwass che gli preannunciò l’arrivo di una Nuova Era. Per raggiungere questa New Age, si sarebbe dovuti passare per la distruzione del cristianesimo. Aiwass profetizzò anche qualcosa che Parsons, in seguito, individuò negli U.F.O.. Così si spiega l’affermazione di Parsons, rinvenuta grazie alla pubblicazione nel 1973 dei rituali dell’OTO (sì, esatto, l’OTO…Ammazza-ammazza è tutta una razza) in cui si spiegava che i dischi volanti avrebbero giocato una parte nel convertire il mondo alla “crowleyanità”.
 Alieni-demoni – Il mago nero Crowley insegna…                                                 
Altra conferma della natura “immateriale” degli U.F.O. e degli alieni viene da Kennet Grant, uno dei più importanti divulgatori dell’opera di Crowley: “Operando con le formule della magia thelemica (6) Parsons prese contatto con esseri extraterrestri dell’ordine di Aiwass.“. Possibile dunque che il mito degli extraterrestri si sia generato in questo modo? Facciamo una prova: pensate al viso di un alieno. Fatto? Bene! Quello in copertina (vedi foto) è il ritratto che il mago nero Crowley fece di Lam, un’entità extraterrestre che gli sarebbe apparsa dopo Aiwass, nel 1919. (Continua). Libro consigliato: “Massoneria e sette segrete. La faccia occulta della storia” di Epiphanius.
(6Il culto di Thelema venne creato da Crowley dopo la visione in Egitto
Daniele Di Luciano
( Redazione Antimassoneria / Redazione Qui Europa )

Origini esoterico-luciferine degli UFO e degli alieni Domenica, 3 Aprile 2016  - di Daniele Di Luciano -

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Tempi apocalittici : la diabolica profanazione dei simboli religiosi. Ma Egli verrrà con il ventilabro in mano!


Il laico sito Egalitè reconciliation ne ha  dato  festosa notizia :
"Ce dimanche pascal, des DJ ont remplacé le prêtre en installant leurs platines sur l’autel de la basilique Saint-Vincent. 
Sacrilège pour certains, géniale pour d’autres, l’appropriation des lieux par la scène électro fait du bruit  !"
***
Nella Domenica di Pasqua nella chiesa abbaziale di San Vincenzo a Metz, Basilica minore dal 1933 - per concessione di Papa Pio XI, di proprietà del Comune di Metz ( Basilique Saint-Vincent de Metz ) ha ospitato un singolare festival di musica elettronica denominato "Le mélange de la tradition et de la modernité" ( "Miscela di tradizione e modernità".
I video in circolazione su internet mostrano giovani che ballano a ritmo di rock nella navata gotica della chiesa abbaziale avendo come sfondo il ciborio con il tabernacolo e le statue di due santi che fanno da corona all'altare.
***
Gongolante di laica soddisfazione il giornale (sopra linkato) annota:
" Il est 17 h et les cloches de la cathédrale sonnant les vêpres nous poursuivent jusque dans le quartier des Isles. Ici, les rues sont désertes. La basilique Saint-Vincent, désacralisée depuis 2012, n’appelle plus ses fidèles. C’est une autre messe qui y est célébrée en ce dimanche pascal, annoncée par des vibrations sourdes qui semblent faire trembler les vitraux. À la porte, comme à l’entrée d’une discothèque, deux vigiles contrôlent les sacs mais pas l’état des chaussures. 
La nef gothique est dans la pénombre, c’est depuis le chœur que déferle le son. 
Nous voici au festival de La Metz électronique. 
Les DJ Qatataq, Mercure right now, Madar se sont succédé aux platines. 
À présent, c’est Mehdi C, arrivé le matin même de Nice, qui officie, une croix dorée sur la poitrine, devant une trentaine de danseurs. Un spot magique !"
Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno.

Ricorrere alle  diaboliche profanazioni degli spazi sacri per attirare l'attenzione dimostra a quale livello morale è arrivata la "laica" Francia !
Persino i feroci rivoluzionari dovettero fare marcia indietro e issare nelle fumanti ed insanguinate macerie, provocate da loro stessi, la Croce e l'Immagine di Maria Santissima, Regina di Francia, per ridare un futuro a quelle terre fecondate dal sangue innocente dei Martiri  uccisi in odium fidei.


Profanare nel santisssimo giorno di Pasqua quel che rimane di una delle più antiche e belle basiliche di Francia è un capolavoro del demonio, di Satana che sta baldanzosamente ballando  fra le rovine fumanti della laica e scristianizzata Europa.
Non c'è mai fine  al male : fino a quando Dio lo permetterà :abyssus abyssum invocat !
Ma il Signore della vita, il Risorto verrà ! 
"Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile"
http://traditiocatholica.blogspot.it/2016/04/tempi-apocalittici-la-diabolica.html


3.4.16



IN ITALIA VIVISEZIONE DI BAMBINI E ADOLESCENTI!


Nel 2015 sono scomparsi in Italia più di 12 mila minori (bambini e adolescenti): è quanto ha accertato l'ex giornalista Gianni Lannes, su basi documentali ufficiali del governo italiano. Alla sua inchiesta il 4 febbraio 2016 ha fatto riferimento l'interrogazione parlamentare 4/05225, ancora senza risposta da parte dell'esecutivo Renzi. Lannes ha accertato che i fanciuli in Italia hanno iniziato a sparire in massa alla fine degli anni '80, anche se i mass media hanno ignorato ed oscurato l'inquietante fenomeno. "Quello del traffico di organi, specie di minori è un problema scottante" ha dichiarato pubblicamente il 16 marzo 2015 al teatro Palladium di Roma, il presidente del Senato. “C’è un rischio di traffico di organi per i tanti minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia - hadenunciato il presidente del Senato Pietro Grasso l'anno scorsoriferirendosi ai dati parziali e sottistimati del 2014 - Sono 3.707 i migranti minorenni giunti nel nostro Paese di cui si sono perse le tracce. Sono dati allarmanti perché non sappiamo se sono finiti nelle mani di trafficanti, tra i quali ci possono anche essere trafficanti di organi”.  

Chi vuole sostenere questa inchiesta in corso può fare un bonifico sul conto corrente postale

  iban: 

IT80 J076 0115 7000 0009 3227 742

dall'estero:

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1 commento:

  1. Una precisazione: Lucis Trust fu fondata da Alice Bailey e non da Annie Besant (paragrafo dal titolo "Da Marx alla Lucis Trust (Lucifer Trust)"}.

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