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lunedì 4 aprile 2016

Nella Terra di Mezzo.. e da noi.

ULTIMA ORA. GLI ELFI DELLA TERRA DI MEZZO TOLKIENIANA SONO DECISAMENTE CONTRO L'ABORTO

Ultima ora. Gli Elfi della Terra di mezzo tolkieniana sono decisamente contro l'aborto
Il testo I diritti e costumi tra gli Eldar, nella History of Middle-earth, vol. X, di J.R.R. Tolkien mostra un mondo in cui la vita è considerata un dono irrinunciabile. Nella Terra di Mezzo, il mondo in cui Tolkien ambienta il proprio legendarium, la trasmissione della vita è una benedizione. Peculiare è il rispetto incondizionato tributato alla vita di ogni essere ragionevole, dal concepimento fino alla morte naturale. Nel mondo degli Eldar, ovvero il “Popolo delle stelle”, la stirpe più nobile egli Elfi, non si dice; «Ho un figlio», ma: «il bambino mi è stato dato».
E gli Elfi, per i quali passa un anno solare esatto dal momento del concepimento a quello della nascita, celebrano i compleanni non nell’anniversario della nascita ma in quello del concepimento.
L’importanza della nascita è fondamentale anche per le altre creature tolkieniane. Presso gli Hobbit, per esempio, il compleanno è una solennità fondamentale e l’occasione per celebrazioni sontuose che coinvolgono di tutto il clan.
Il tempo della fertilità sessuale è, presso gli Elfi, detta «giorni dei bambini»-L’atto sessuale è un anno normale e sobrio, legato inscindibilmente alla genitorialità. E nell’Occidente, cioè le regioni della Terra di Mezzo non sottoposte al potere dell’Oscuro Signore Sauron, che pure Sauron peraltro minaccia, è diffusa solamente la monogamia, eterosessuale, laddove tutti gli altri tipi di relazione sono considerati ripugnanti e compiuti solo «sotto il dominio dell’Ombra». Se nella Terra di Mezzo esiste una Sodoma, essa sta insomma nel regno di Sauron e del suo satanico maestro, Morgoth.
Nelle Terra di Mezzo il sesso è riservato ai coniugi, giacché è l’atto sessuale è costituivo del matrimonio: nel mondo di Tolkien, infatti, il matrimonio ha inizio non con la celebrazione, ma addirittura la prima notte di nozze. La libertà dei costumi della “VII Era" della Terra di Mezzo, cioè la nostra, con la separazione della sessualità dalla procreazione, con il numero enorme degli aborti, con la contraccezione e con persino l’eutanasia è certamente la realtà più lontana dalla cultura descritta nelle opere di Tolkien.
E noi che facciamo, si domanda Ryszard Derdziński, della Società Tolkieniana Polacca? «Scegliamo una cultura della vita e la cultura della morte? Vale la pena di porsi questa domanda quando si sogna una bella Terra di Mezzo sotto la stella Elbereth immacolata...» (nel legendarium di Tolkien, Elbereth è “Colei che accese le stelle”; la prima a intuire la vera natura ribelle dell’angelo più splendente, Morgoth; vive sul Taniquetil, il monte più altro, un “santuario naturale” elevato dalla realtà stessa al Creatore Ilúvatar, il “Padre di tutti”).
http://www.iltimone.org/34478,News.html

Strozzini atlantici e affamatori europei 

Agli europeisti di scuola liberale e americana devono opporsi gli europei che rifiutano la mutilazione della loro tradizione e l’avvelenamento del loro futuro ad opera degli ideologisti di risulta. Senza l’intesa con la Russia di Putin l’Europa cattolica è condannata a un perpetuo pianto sulla propria inattualità. La qualunque insorgenza di puro stampo occidentale sarebbe costretta a ricadere nella gora di un’impotenza destinata a rinnovare l’incubo americano.

di Piero Vassallo
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zzzzrlttIl primo obbligo che incombe sugli esponenti della vasta galassia, in cui sono attivi (in ordine sparso, purtroppo) gli studiosi  fedeli alla tradizione cattolica e i difensori della famiglia naturale, è l’uscita dal vicolo cieco tracciato da una classe dirigente verbosa e incapace.
Ora il primo dovere degli studiosi e dei pubblicisti fedeli alla tradizione è far capire agli italiani penalizzati dalla crisi, che all’origine della depressione economica e civile stanno gli errori e le colpe della destraatlantica.
Il problema dei fedeli irriducibili all’eversione, infatti, è uscire dalle comunelle esangui, cioè dalle destre asservite alla mitologia esoterica, all’errore liberista, all’alta pornografia e alla castrante furia malthusiana.
La minoranza fedele alla tradizione può infatti attribuire consapevolezza e destare legittima intenzione reazionaria al vasto popolo del malessere causato da poteri  visibili e/o occulti.
Si tratta di reclutare oppositori alle oscure entità, costituite per penalizzare la famiglia normale, detestata e calunniata in quanto istituzione finalizzata alla naturale e perciò colpevolizzata natalità.
Non a caso i poteri intesi alla dissoluzione della famiglia tradizionale promuovono, sul principale versante del loro delirio, i matrimoni pederastici e le unioni sterili.
In secondo luogo va detto che ha ragione Marco Manfredini, il quale afferma che la causa della crisi economica in atto è l’ideologia, da cui discendono i poteri delle banche e delle combriccole politicanti a Bruxelles, pesanti fardelli e laide camarille intese a porre freno alle nascite mediante la medicina abortista, la devastazione della famiglia e l’impiccagione dell’economia reale.
Complice del pesante dissesto economico di matrice liberista è il velenoso influsso dell’ideologia francofortese, espressione del sentire dell’anarcoide Herbert Marcuse, l’omosessuale dichiarato, che disprezzava il diritto naturale e irrideva l’istituto familiare.
La passione regressista, in corsa forsennata nel pensiero marcusiano, è la radice di un paganesimo somigliante al nazismo, un criminoso errore dei rivoluzionari tedeschi, che (non senza ragione) i francofortesi accusavano di furto delle proprie idee.
L’arduo problema che le nazioni dell’Europa cristiana devono affrontare urgentemente è avviare  un’insorgenza popolare contro il neopaganesimo, ossia promuovere l’uscita dalla gabbia dell’ideologia a trazione iniziatica e a struttura nazi-comunista e riconquistare la loro identità spirituale.
Solamente la religione cristiana può chiudere le sbarre della gabbia, in cui sopravvivono i fantasmi destati dalle ideologie, che hanno avvelenato e insanguinato il Novecento.
Ora la liberazione dal laccio stretto dal libertinismo intorno alla tradizione europea non è pensabile senza il contributo della Russia, il secondo polmone del vecchio continente, giusta la magistrale definizione del santo papa Giovanni Paolo II.
Agli europeisti di scuola liberale e americana devono opporsi gli europei che rifiutano la mutilazione della loro tradizione e l’avvelenamento del loro futuro ad opera degli ideologisti di risulta.
Senza l’intesa con la Russia di Putin l’Europa cattolica è condannata a un perpetuo pianto sulla propria inattualità. La qualunque insorgenza di puro stampo occidentale sarebbe costretta a ricadere nella gora di un’impotenza destinata a rinnovare l’incubo americano.
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[Sulla difesa della famiglia e della tradizione nell’azione politica, vedi anche l’articolo di Marco Manfredini Un’occhiata al programma del Popolo della Famiglia]
http://www.riscossacristiana.it/strozzini-atlantici-e-affamatori-europei-di-piero-vassallo/

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