Putin: La Siria non diventerà una seconda Libia o Somalia
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Mosca non permetterà che la Siria diventi una seconda Libia o Somalia, dove l'interferenza occidentale ha portato entrambi i paesi in una sanguinosa guerra civile.
Parlando, ieri, in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo greco, Alexis Tsipras ad Atene, Putin ha ribadito il suo impegno nella lotta contro il terrorismo in Siria e ha dichiarato che il suo paese non permetterà che la Siria abbia la stessa sorte di Libia e Somalia, dove la violenza terroristica ha afflitto questi territori in Africa.
Il Leader russo ha aggiunto che gli aerei da guerra russi continuano ad attaccare le postazioni terroristiche in Siria, ed ha spiegato che tali operazioni sono necessarie per sradicare il terrorismo e ripristinare la stabilità nella regione e nel mondo.
Ha insistito, inoltre, che la Russia, gli Stati Uniti, l'Unione Europea e diversi altri paesi, tra cui la Turchia, devono mettere da parte le loro divergenze per sconfiggere il terrorismo.
"La Russia ed i paesi della regione (il Medio Oriente), compresa la Turchia, l'Arabia Saudita e l'Iran, gli Stati Uniti, e, naturalmente, l'Europa - tutti dobbiamo farlo, ma ci sarà successo solo quando siamo consapevoli della minaccia che il terrorismo rappresenta per tutti noi e superare le differenze che ci separano", ha concluso Putin.
"La Russia ed i paesi della regione (il Medio Oriente), compresa la Turchia, l'Arabia Saudita e l'Iran, gli Stati Uniti, e, naturalmente, l'Europa - tutti dobbiamo farlo, ma ci sarà successo solo quando siamo consapevoli della minaccia che il terrorismo rappresenta per tutti noi e superare le differenze che ci separano", ha concluso Putin.
Fonte: Hispantv
Siria – La petizione per fermare le sanzioni
e il doppio volto dell'Ue
Cresce il fronte delle adesioni pro-Siria, ma i crimini contro l'umanità e il silenzio occidentale sono
assordanti: negli ultimi giorni escalation di violenza e morte
di Fra Firas da Aleppo / Redazione Qui Europa / Redazione Ora Pro-Siria
Petizione Pro-Siria – firma anche il PdC regionale, Cattaneo
Milano, Aleppo, Bruxelles – di Fra Firas da Aleppo / Redazione Qui Europa / Redazione Ora Pro Siria – Continua la campagna di sensibilizzazione finalizzata alla cessazione delle inique sanzioni poste in essere dall'UE, contro il perseguitato popolo siriano (1) depositario e custode più antico, e forse più verace, dell'eredità cristiana (Il Cristianesimo è nato in Siria). Intanto alla corposa lista delle sottoscrizioni dell'appello pro-Siria nelle ultime ore si è aggiunto anche il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, che ha aderito di buon grado alla petizione (2). L’adesione è avvenuta ieri in occasione dell’incontro a Palazzo Pirelli con padre Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina di Aleppo.
Bombe e morte sul colleggio francescano – Testimonianza di Fra Firas
D'altra parte, in Siria, continuano gli orrori e i crimini contro l'umanità: l'integralismo viene fomentato e promosso – con tutto il suo strascico di morte – e mentre le bombe continuano a cadere, il coccodrillo europeo finge di piangere gli ennesimi morti del mare, con fini ben precisi (3). Tra il mirino delle forze del male, ben camuffate da angeli di giustizia e "democrazia" gli istituti religiosi: "nei giorni scorsi un missile ha colpito il collegio di Terra Santa dei frati francescani ad Aleppo, convento tanto caro ed amato da tutti gli aleppini, in particolare dalle famiglie che si recano qui numerose ogni giorno per prendere aria pulita e recuperare le energie che la guerra in atto ha sciupato. Una donna anziana e malata è stata uccisa. Altre due ferite gravemente! Panico e terrore hanno colpito le altre venti donne che il convento aveva ospitato dopo che la loro casa di ricovero è stata bombardata un anno fa: ora non sappiamo nè come nè dove sistemarle! Ad Aleppo purtroppo non vi è più un luogo tranquillo al cento per cento. Il Signore abbia pietà di noi e ci benedica con la Sua Pace. Padre Eduardo ed io (Fra Firas) stiamo pregando per la defunta e per tutte le persone innocenti che sono vittime del conflitto odioso in Siria. Vorremmo che vi associaste alla nostra preghiera per tutti affinché cessi il male, e al posto dell'odio regni la pace e l'amore!".
(3) Vedi qui: Immigrazione: IL PIANO KALERGI
Perché non c'è un'indignazione come per Parigi e Bruxelles?
Osservando quel che sta accadendo in Siria in queste ore, sarebbe legittimo aspettarsi un'indignazione almeno pari a quella degli attentati di Parigi e di Bruxelles, ma gli almeno 148 morti degli attentati perpetrati ad Aleppo, Latakia, Jableh, Tartous (che non sono 'roccaforti del regime' ma città plurietniche e recentemente rifugio di sfollati interni da luoghi invivibili), come pure il massacro della scorsa settimana degli inermi cittadini di al-Zara, non toccano le nostre coscienze allo stesso modo. Del resto, perché aspettarselo? Questo Occidente così attento ad occuparsi di pseudodiritti e a fare astratti proclami sulla pace e sulla fratellanza, non si accorge che tanta gente muore proprio per i propri errori e la propria insipienza nella gestione di questa guerra tra i Siriani e il resto del mondo.
Il documento del Consiglio europeo non fotografa la verità
Si ribadisce, anche nel documento emesso il 23 Maggio dal Consiglio Europeo, che si tratta di 'guerra civile' e che c'è un regime “che perpetra attacchi contro il suo stesso popolo” (???), ma quello che è sotto gli occhi di tutti è altro: c' è il Male che ormai è incontenibile, basti pensare al martellamento costante dei mortai dei terroristi sui quartieri cristiani di Aleppo, ai due missili jihadisti sulla casa di riposo per anziani nel Collegio di Terra Santa dei Francescani (di cui sopra) alle 7 autobombe detonate da suicidi assassini, alla donna che fingendosi incinta ricorre al pronto soccorso e si fa esplodere. Questo Male in ogni caso non nasce per una guerra di liberazione e aneliti di giustizia da parte di un popolo vessato e schiacciato da 'un regime criminale'.
Guerra di religione fomentata e coperta dall'Occidente
Come sovente denunciato da Patriarchi e Vescovi siriani, nasce per disegni geopolitici che sono altrove, calcoli e progetti che hanno favorito la nascita di Daesh e dei mille altri gruppi più o meno 'moderati', ma accomunati nel loro progetto di conquista e sottomissione e la conseguenteestromissione dei Cristiani dalla Siria e dall'Iraq. Davanti a tutto questo ci si aspetterebbe da parte della UE un soprassalto di coscienza che lenisca le sofferenze della popolazione siriana, abolendo le sanzioni comminate alla Siria già da 5 anni. Lo vorremmo con tutto il cuore ma non ci speriamo. La politica UE semplicemente non esiste, e la UE ed i suoi "governanti" forse si limitano ad eseguire ordini. In questo quadro tragico e oscuro, i cristiani continuano a ribadire cosa ci si aspetta dall'Occidente. Questi pastori continuano a restare tra la propria gente adoperandosi in ogni modo per costruire un Medio Oriente più umano, più giusto, rispettoso e comprensivo delle identità. Un lavoro incessante che ci verrà testimoniato anche in questi giorni da Fra Ibrahim Alsabagh, Parroco nella parrocchia di San Francesco ad Aleppo, nel suo giro di testimonianze in Italia (4)
Fra Firas da Aleppo / Redazione Qui Europa / Redazione di Ora pro Siria
Partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com
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