La rivista mensile (bimestrale nel periodo estivo) “Il Messaggio della Santa Casa”, organo della Santuario della Santa Casa di Loreto aspetta, nella città marchigiana, una neo-pastora luterana “nella sua nuova veste” per festeggiare il suo “sacerdozio” (sic!). In un articolo si parla della “scelta” di un’assidua frequentatrice, leader del Campo Ecumenico del Santuario, tale May Heldal, “ordinata presbitero” per la chiesa Luterana Svedese di Linköping.
La signora, adesso che arriva l’estate, è attesa per essere “festeggiata” “con la famiglia allargata dell’VIII Campo Ecumenico insieme agli amici anglicani, ortodossi, cattolici e greco cattolici”. Intanto sono andati in Svezia a festeggiarla suor Dell’Incarnazione e il vice direttore del santuario Marco Federici (nominato Vice Direttore dalla Conferenza Episcopale Marchigiana) insieme ad alcuni amici volontari e organizzatori che ogni anno organizzano le attività ecumeniche della Santa Casa.
Da rabbrividire le conclusioni della rivista: “La fede in Gesù morto e risorto non ha limiti, confini, etichette e la fratellanza costruita in questi anni ci fa gioire dei carismi di tutti perchè messi a servizio di un’unica causa, quella del Vangelo e dell’annuncio di Gesù, via, verità e vita per l’uomo”.
A Loreto dimenticano il magistero della Chiesa, il Catechismo della Chiesa Cattolica, il Codice di Diritto Canonico e il vero spirito ecumenico. Il Santo Papa Giovanni Paolo II, a cui il Centro Lauretano è intitolato, aveva solennemente ribadito ex Cathedra, al n. 4 della Lettera Apostolica ORDINATIO SACERDOTALIS (Sull’ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini): «al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli, dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa».
Matteo Orlando
Il cardinale Woelki: “Sì alla costruzione di minareti islamici”
Michele M. Ippolito 2 maggio 2016
“Chi dice sì al campanile della chiesa, deve dire sì al minareto”. Il cardinale Rainer Woelki di Colonia, durante una recente omelia ha sostenuto, rilanciato dalla Catholic News Agency, che “le case di preghiera e le moschee sono ugualmente protette dalla Legge fondamentale tedesca come le nostre chiese e cappelle”. I devoti musulmani, ebrei e cristiani non possono essere ghettizzati, secondo il cardinale: “mai più, nella nostra gente, debbono essere emarginati e perseguitati a causa della loro razza, origine o religione”.
Le parole dell’Arcivescovo di Colonia sono dirette ai leader del movimento della destra tedesca AfD (Alternativa per la Germania), un partito anti-islamico che sta crescendo nei consensi popolari e ha vinto tre elezioni regionali nello scorso marzo.
Beatrix von Storch, una dei leader dell’AfD, al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung aveva detto: “L’Islam è di per sé una ideologia politica che non è compatibile con la costituzione, siamo a favore di un divieto dei minareti, dei muezzin e del divieto di velo integrale”, ha aggiunto von Storch, che è un membro del Parlamento europeo.
Monsignor Woelki ha scandito: “non abbiamo bisogno di una tale alternativa per la Germania. La libertà di religione nel nostro paese è senza alternativa.” Qualche tempo fa Woelki, si era battuto sul non “cambiare nulla nell’insegnamento cattolico” in fatto di morale sessuale, visto che si ha a che fare “con il verbo di Gesù e i precetti divini. E questo segna chiari limiti a ogni Papa, a ogni vescovo, e a ogni Sinodo”.
Perché il cardinale di Colonia, Rainer Maria Woelki, fa
imbufalire l’estrema destra in Germania
L'approfondimento di Matteo Matzuzzi
L’arcivescovo di Colonia, il cardinale Rainer Maria
Woelki, è il prelato più chiacchierato di Germania in questi ultimi giorni.
Il motivo? Un video in cui lo si vede prendere posizione contro le proposte di
Alternative für Deutschland (Afd), la formazione di estrema destra ha
registrato un successo alle recenti elezioni locali.
LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO
Nel mirino di Woelki è finita l’idea di proibire non solo i
burqa, ma anche la costruzione di nuovi minareti e moschee sul suolo tedesco in
quanto “l’islam è incompatibile con i valori costituzionali della Germania”.
L’arcivescovo non è dello stesso parere: “Chiunque denigra – come la leadership
di Afd – i musulmani, dovrebbe capire che luoghi di preghiera e moschee sono
salvaguardati dalla nostra Costituzione proprio come lo sono le nostre chiese a
cappelle. Chi dice ‘sì’ ai campanili deve dire sì ai minareti”.
“L’ISLAM E’ INCOMPATIBILE CON LA COSTITUZIONE”
Qualche settimana fa era stata la vicepresidente di
Alternative für Detuschland, Beatrix von Storch, a dire alFrankfurter
Allgemeine Zeitung che “l’islam
è un’ideologia politica non compatibile con la Costituzione”, ed è per
questo che “noi siamo a favore della proibizione dei minareti, dei muezzin e
del velo integrale”. La risposta di Woelki non si è fatta attendere: “La
religione islamica è compatibile con la Costituzione tedesca come lo sono
l’ebraismo e il cristianesimo. Uno – si è domandato retoricamente – dovrebbe piuttosto
chiedersi se si può prendere seriamente l’Afd”.
IL MACIGNO DELLA STORIA TEDESCA
Il discorso centrale, ha aggiunto il cardinale ex
arcivescovo di Berlino, è che “non c’è alcuna alternativa per la Germania. La
libertà di religione nel nostro paese è senza alternative”, e questo perché è
la storia del paese a dirlo: “Nessun popolo qui deve essere più marginalizzato
o perseguitato per la sua razza, etnia o religione”.
“GLI AUTOPROCLAMATISI SALVATORI DELL’OCCIDENTE”
L’intervento del presule, però, ha subito scaldato gli animi
dei contrari. Le radio sono state invase da messaggi contro Woelki, che da più
parti è stato definito “un anticristo”. A difenderlo ci ha pensato Ingo
Brueggenjuergen, direttore diDom Radio, emittente cattolica, che
aveva ospitato il j’accuse dell’arcivescovo. “Questi autoproclamatisi
salvatori dell’occidente cristiano che sono alla ricerca di un Anticristo
dovrebbero guardarsi allo specchio”. In ogni caso, ha commentato ironicamente,
Woelki è in buona compagnia con Papa Francesco e con i suoi immediati
predecessori che hanno definito i musulmani “fratelli nella fede”.
I PRECEDENTI DI WOELKI
Non è la prima volta che l’arcivescovo di Colonia fa parlare
di sé per questioni legate ai rapporti interreligiosi o all’immigrazione. Da
sempre in prima linea contro la mina rappresentata dalla destra estrema (fece
spegnere tutte le luci della cattedrale, nel gennaio 2015, in protesta con una
marcia di Pegida), anche in occasione delle violenze dell’ultimo
Capodanno chiese calma, condannando la caccia all’immigrato.
mah!l'unico che ha da festeggiare è il demonio che a causa della completa confusione qualunque idea fa "fiorire" anche se palesemente in contraddizione con la dottrina di sempre ormai viene accolta come fosse la buona novella e sta facendo cadere anche gli eletti!
RispondiEliminaVisto che ad ottobre Bergoglio andrà in Svezia a commemorare Lutero, questo era il minimo ce ci si potesse aspettare. Ovviamente nessun cattolico che si rispetti potrà vedere in questa donna un sacerdote. Ricordo che San Pio X e Pio XI dicevano che i protestanti (eretici) e gli ortodossi (scismatici) debbono chiederre di rientrare nella Chiesa Cattolica, l'unica, vera, sola Chiesa di NSGC. Questo la dice lunga sulla falsità e sull'imbroglio dell'ecumensmo, che da Roncalli in poi ammorba l'orbe cattolico. E' proprio vero, l'ecumenismo è l'anticamera dell'ateismo (S. Pio X), oltre ad essere nemico dell'Immacolata (S. Massimiliano Kolbe). Ma si sa, Bergoglio non è cattolico (parole sue) ed è mortale nemico dei Francescani dell'Immacolata ("se credete che quello che vi sto facendo sia una persecuzione diabolica - ha detto loro in faccia - siete liberi di pensarlo"). A bon intenditor...
EliminaSì al minareto, ma con Woelki seduto in cima forever.
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