E’ nato sabato 28 maggio a Roma il ‘Comitato famiglie per il no al referendum costituzionale’ di ottobre, animato dai promotori dei recenti Family Day. L’obiettivo è quello di contribuire ad affossare una riforma costituzionale pericolosa per la democrazia, che - concentrando i poteri in un solo uomo e un solo partito, con una Camera dominante su un Senato pressoché esautorato - agevolerebbe tra l’altro l’approvazione di nuove leggi liberticide e antropologicamente sovversive. Necessario l’impegno strenuo di tutti, in particolare dei cattolici, chiamati a non essere complici della deriva autoritaria.
In sintesi è questo il messaggio inviato agli italiani (ai cattolici soprattutto) dal neonato ‘Comitato famiglie per il no al referendum costituzionale’, costituitosi sabato 28 maggio a Roma, presso l’auditorio Antonianum. E’ in particolare il presidente Massimo Gandolfini che ha tenuto le redini della manifestazione, scaldando spesso il cuore ai circa 400 entusiasti (in buona parte rappresentanti dei neonati Comitati locali) che hanno gremito la platea e hanno sottolineato con ripetuti, calorosi applausi le considerazioni che provenivano dal palco.
Aprendo la Convention,Gandolfini ha voluto subito evidenziare come il ‘no’ alla Riforma costituzionale non nasca da un sentimento di rivalsa, ma dalla convinzione (condivisa da molti altri, trasversalmente all’arco politico) che il testo sottoposto a referendum sia pericoloso per la democrazia italiana. E’ evidente, rileviamo noi, che i presenti nell’auditorio hanno testimoniato più volte la loro motivata e umana antipatia per l’agire del presidente del Consiglio ‘cattolico’ e della Ministra delle Riforme ‘cattolica’ (gratificata anche da urla di “Buffona!”) mentre passava un video che mostrava impietosamente le gravi contraddizioni governative tra il dire e il fare in materia di unioni civili. Né popolarità maggiore riscuotevano in platea il presidente della Repubblica (da cui Gandolfini si sarebbe aspettata “maggiore saggezza”) e i vescovi galantini della Cei: a quest’ultimo proposito, quando Gandolfini ha accennato nell’intervento conclusivo del pomeriggio all’opportunità di “sensibilizzare i nostri pastori”, dall’auditorio si è levato verso i destinatari un vero boato per loro non del tutto onorifico (cui poi Gandolfini ha cercato misericordiosamente di porre un argine ricordando che essi “sono uomini come noi, hanno bisogno di essere aiutati, incentivati a essere coraggiosi; offrite loro una goccia di rosolio più che non barili di aceto”). Questo constatato, è evidente che il ‘no’ alla Riforma si fonda essenzialmente (pur se permane in pancia la voglia “di farla pagare’ ai già citati) su motivi di grande spessore, certo non emotivi ma razionali.
Due sono emersi in particolare dalla ‘Convention’, a contrastare le “solite battute da bar sport” (Gandolfini) di Renzi e dei suoi turiferari. Il primo riguarda l’aspetto economico: il risparmio derivato dalla Riforma è irrisorio. Il Senato costa attualmente circa 540 milioni di euro l’anno (di cui la maggior parte derivati dai costi della struttura e del personale). A meno che non si voglia licenziare buona parte dei dipendenti, il risparmio ottenuto con la Riforma sarebbe di 20 milioni di euro l’anno… insomma – come ha rilevato Simone Pillon, vicepresidente del Comitato, circa 35 centesimi al giorno per ogni italiano.
Il secondo concerne invece l’attuale, pur imperfetto, equilibrio istituzionale, che sarebbe sconvolto in senso autoritario dalla Riforma: come ha rilevato più volte Gandolfini, ci ritroveremmo con una sola Camera deliberante in molte materie delicate (l’unica tra l’altro in cui si potrebbe porre la questione di fiducia e anche quella che avrebbe l’ultima parola nel caso di divergenze con il Senato), un partito che – con il disposto dalla nuova legge elettorale - si troverebbe ad avere una forte maggioranza in Parlamento pur con percentuali nettamente minoritarie nell’insieme del corpo elettorale, un segretario di quel partito che potrebbe evidentemente disporre a suo piacimento della vita politica italiana. Inoltre, ha evidenziato ancora Gandolfini, la Riforma indebolisce gravemente il federalismo e il principio di sussidiarietà, facendo saltare molti corpi intermedi ed equilibratori; dalla Riforma emergerebbe uno Stato centralista, statalista, pronto per il totalitarismo. Come non averne giustificata paura?
Non potevano passare sotto silenzio le prossime amministrative in diverse grandi città e in molti comuni. Ancora una volta Gandolfini è stato chiaro, esprimendosi come presidente del Comitato Difendiamo i nostri figli, promotore dei Family Day di San Giovanni e del Circo Massimo. Guardate bene i candidati e i partiti che li sostengono. Non votate i candidati e i partiti che “hanno partecipato all’approvazione della ‘bella’ legge sulle unioni civili. Non possono avere il nostro consenso” (grande applauso). Anche a livello amministrativo conta infatti “la sensibilità per le politiche della famiglia”. Qui bisogna ricordare, ha continuato Gandolfini, che “il tema fondamentale della famiglia non si risolve tanto nel bonus bébé, ma tutelando il fatto che in una famiglia ci siano un papà, una mamma e i figli. Non si può buttar via questo per un piatto di lenticchie” (grande applauso). Quali sono i partiti che hanno votato a favore dell’iniqua legge sulle ‘unioni civili’? Oltre al noto Pd, ce ne sono per caso altri, che si proclamano ‘cattolici’?
ALCUNI STIMOLI ALLA RIFLESSIONE VENUTI DALLA CONVENTION
Si è snodata in vari momenti la manifestazione presso l’Auditorium Antonianum, alla presenza anche di alcuni parlamentari come Eugenia Roccella (Idea), Gian Marco Centinaio (capogruppo Lega Nord al Senato), Maurizio Gasparri (Forza Italia, vicepresidente del Senato) ed ex-parlamentari come Luisa Santolini (già presidente del Forum delle Famiglie). Riferiamo qui sotto alcune delle frasi più significative ascoltate.
Massimo Gandolfini/1 (Intervento inaugurale dopo il benvenuto di Filippo Savarese): Siamo gente comunissima, non rappresentiamo nessuna lobby di potere. Abbiamo però “una grande vocazione a servire il bene per la società e la verità sull’uomo”.
Gandolfini/2 (“Oggi ha vinto l’amore”): Sentiamo slogan irridente e impertinenti come “Oggi ha vinto l’amore”, “Da domani adozioni per tutti”. Invece “l’amore, il vero amore, è quello oblativo che testimoniano ogni giorno migliaia di famiglie italiane” (applauso)
Gandolfini /3 (Insulti): Tentano continuamente di far passare le piazze del Family Day come piazze “terroriste, discriminatorie”. Respingiamo il tentativo al mittente.
Gandolfini/4 (Presidente della Repubblica): Il presidente della Repubblica Mattarella ha sostenuto nel messaggio del giorno del suo insediamento che bisogna “ricostruire quei legami che tengono insieme la società”. Che cosa è accaduto in verità? Per la legge sulle unioni civili “si è verificato l’esatto contrario” (applauso)
Gandolfini/5 (Riforma): L’approvazione della legge sulle‘unioni civili “ci ha profondamente avvilito, anche perché si è preferito servire l’interesse di una piccola lobby. Che cosa potrà accadere nel caso in cui dovesse passare la Riforma”?
Gandolfini/6 (Riforma): “I corpi intermedi vengono saltati. E’ un sistema terribilmente antidemocratico che concentra il potere in una sola persona e in un solo partito (…) La famiglia è nel mirino di chi vuole sviluppare una strategia contro di essa. Se la famiglia fosse distrutta, sarebbe morta anche la democrazia (applauso)
Gandolfini/7 (Cattolici): “I cattolici sono gravissimamente offesi da quanto sta accadendo. Dobbiamo svegliare il nostro mondo, perché la legge sulle unioni civili, l’eutanasia, la droga, l’utero in affitto sono immorali!” ( applauso).
Gandolfini/8 (Carta Costituzionale): “La Carta Costituzionale può essere modificata, ma non lo si fa a colpi di fiducia (applauso).E’inaccettabile! Bisogna cercare di fermare una deriva centralista, che risponde a lobby fuori dell’Italia e nemiche della famiglia” (applauso).
Gandolfini/9 (Gender): “Nel circondario scolastico di Madrid, appena un bambino delle elementari dà qualche cenno di attrazione verso un compagno, l’autorità scolastica può esautorare quella dei genitori, incoraggiando il bambino a vestirsi a scuola da femmina contro il volere della famiglia. Questa è un’aberrazione che non ha niente a che fare con la lotta alle discriminazioni”.
Video (Cirinnà): In un breve video molto incisivo e molto applaudito, oltre allo Spavaldo che osserva che non si sarebbe mai posta la fiducia su leggi sensibili e alla Garrula ministra che invece annuncia la fiducia nei due rami del Parlamento, appare anche la ben nota Cirinnà, in versione euforica, che confessa candidamente che, passata la Riforma, non ci sarà più nessun ostacolo per l’approvazione delle altre leggi sovversive in materia antropologica, data la maggioranza di cui godrebbe il Pd. Non solo, ma alla domanda dell’intervistatore se non sarebbe ancora meglio che ci fosse un partito unico, la nota Cirinnà risponde: Magari!
Primo dibattito di carattere giuridico ed economico sulla riforma: il professor Mauro Ronco (in veste di presidente del Centro studi Rosario Livatino) e l’avvocato umbro Simone Pillon (vicepresidente del Comitato) hanno risposto entrando nei dettagli alle domande del moderatore Massimiliano Coccia di Radio Radicale sui contenuti della Riforma e sulle bugie di ogni genere (dai sostanziosi risparmi – vedi più sopra - alla grande velocizzazione dell’iter legislativo) che su di essa vengono proclamate dal presidente del Consiglio e dai suoi turiferari.
Secondo dibattito su “Ce lo impone l’Europa?”: hanno espresso le loro considerazioni in materia – rispondendo alle domande di Sara Fornari di Telepace la svedese Maria Hildingsson (segretario generale del Forum delle famiglie europee), l’ex-europarlamentare Luca Volonté (presidente della Fondazione Novae Terrae) e Marco Griffini (presidente dell’ AI.BI., Amici dei bambini, associazione protagonista sul fronte delle adozioni internazionali). Dal dibattito è emerso che: a) l’Europa con le sue norme non ci impone lo stravolgimento antropologico (sono le varie commissioni, i vari organismi che spingono verso tale obiettivo); b) l’Italia – come risulta anche dalla recente indagine dell’Ilga (associazione per i diritti lgbt) in 53 Paesi e su 96mila persone – è il Paese più tollerante e meno discriminatorio dopo l’Irlanda nei confronti delle persone lgbt; c) la legge sulle ‘unioni civili’ non era dunque per niente necessaria. Appassionato l’intervento di Mauro Griffini, che ha denunciato la situazione di grave e irresponsabile immobilismo in cui da due anni a questa parte si trova la Commissione italiana per le adozioni internazionali, che da poco ha una nuova presidente, Maria Elena Boschi. Una nomina che apre comunque pesanti interrogativi, considerate le dichiarazioni della Garrula ministra in materia di adozioni per tutti.
Terzo e ultimo dibattito su “Elezioni e sfida antropologica”: vi hanno partecipato – moderati da Alessandra Benignetti de “Il Giornale” - Paolo Maria Floris (membro del Comitato e vicepresidente di “Identità cristiana”), che ha approfondito la delicata questione dell’annunciata obiezione di coscienza alla legge Cirinnà da parte dei sindaci e ha affermato che la Riforma “è gravemente lesiva delle competenze degli enti locali”; Giusy D’Amico (membro del Comitato e presidente dell’associazione “Non si tocca la famiglia”), che ha illustrato la penetrazione della ideologia gender (spesso sotto le mentite spoglie della “Lotta al bullismo”) nelle scuole italiane, comprese quelle materne; Chiara Atzori (medico infettivologo), che ha ricostruito le radici e lo sviluppo delle teorie gender, giungendo alla conclusione che oggi “siamo in balia di una gendercrazia di pensiero organizzata e di una oligarchia tecnoscientifica”, da cui dovrebbero salvarci “politici in preda a una profonda confusione antropologica”.
NO RIFORMA RENZI-BOSCHI/ GANDOLFINI: CATTOLICI, E’ L’ORA DELLA SVEGLIA! – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 30 maggio 2016
di Danilo Quinto
Ecco le «Famiglie per il no al referendum», titola Avvenire, per presentare l’iniziativa del Comitato Difendiamo i nostri figli, che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi, per contrastare la riforma costituzionale di Renzi. «I cittadini italiani – ha scritto La Bussola Quotidiana, commentando – hanno in mano un’arma per fermare una riforma costituzionale che, per ammissione diretta dei vertici del Pd e dell’attivismo Lgbt, sarà usata per portare a termine l’agenda del partito radicale di massa: matrimonio egualitario, adozioni per tutti, eutanasia, divorzio express, legalizzazione delle droghe, compravendita dei gameti e della vita nascente».
Chi sono rappresentati che convocano queste famiglie «per difendere il loro futuro»?
Cogliamo due perle. Il convocatore è Massimo Gandolfini, che ricordava così, il 20 maggio scorso, Marco Pannella, l’inventore del partito radicale di massa, ai microfoni di Radio Radicale: «Ho un ricordo sul piano umano molto buono e molto bello. Nel senso, che pur avendo visioni opposte e antagoniste dal punto di vista umano, culturale, antropologico, ma anche filosofico, ci siamo potuti sempre serenamente confrontare. Era una persona libertaria, ma a tempo pieno. Ha sempre dato a tutti la garanza di poter parlare e di esprimere il proprio parere. In questo senso, anche voi di Radio Radicale avete raccolto la sua eredità, perché sapendo come la penso io non ho mai trovato un’apertura così chiara e netta come quella che mi hanno dato la vostra radio e Marco. Eravamo su sponde opposte, dove trovare un punto di convergenza è stato molto difficile negli anni passati. Forse un pochino più possibile negli ultimi tempi, quando mi è sembrato di cogliere anche in Marco una revisione di tutta la sua vita, cosa che penso sia una cosa assolutamente comune e normale quando gli anni passano, l’età diventa sempre più avanzata e magari c’è l’incombenza di una malattia che brucia i tempi, per portarci al termine della vita. E allora, mi sono trovato a parlare con Marco anche su questioni, diciamo così, ultraterrene e di trovare in lui un atteggiamento di pensoso ascolto e questa è una cosa che mi è piaciuta».
Il solco che percorre Gandolfini – che nella stessa intervista ha anche ricordato di aver regalato a Pannella un rosario, almeno lui! – è quello tracciato da tutti gli ecclesiastici che hanno tessuto le lodi del trapassato leader radicale, pace all’anima sua: far credere si sia trattato di una conversione. Anzi, si va oltre: si parla di una «revisione di tutta la sua vita». Il grande Corrado faceva una trasmissione di enorme successo. S’intitolava: «Il pranzo è servito». Parafrasando: «Il Santo è servito».
Più politico, molto più politico, è l’elegiaco intervento pronunciato alla Camera dei Deputati da un’altra rappresentante di quelle famiglie, presente alla convention: Eugenia Roccella. Ha detto la ex portavoce del Family Day del 2007, ora deputata di Idea, coordinatrice del referendum sul ddl Cirinnà e firmataria degli appelli perché Radio Radicale riceva dallo Stato 10 milioni di euro all’anno: «(…) La ‘traversata nel deserto’ di quegli anni portò poi alle grandi battaglie che oggi tutti celebrano. Ma quelle grandi battaglie non erano soltanto battaglie singole. Infatti, ognuno di noi oggi potrebbe scegliere una di quelle battaglie: da quella per Israele, che ha giustamente ricordato l’onorevole Brunetta, alla battaglia contro l’antifascismo degli anni Settanta, per esempio, e Giachetti ha letto un brano di “Underground: a pugno chiuso!” in cui c’era, appunto, un pezzo molto bello che Pasolini valorizzò moltissimo proprio contro quel genere di antifascismo dell’odio che andava all’epoca. Dunque, ognuno potrebbe scegliere una battaglia, ma in realtà tutto questo faceva parte di un progetto politico, soprattutto negli anni Settanta, che lui definiva liberale, laico, libertario e liberista, ma che era anche un progetto molto preciso, per esempio all’epoca contro il compromesso storico».
Ancora: «Le battaglie referendarie, che facemmo all’epoca, erano bombe contro il compromesso storico per l’alternanza, per l’alternativa e anche la sua posizione per un sistema elettorale uninominale e comunque bipolare. In tutto questo quello che vorrei sottolineare è anche che lui ha lasciato a tutti noi e a chi ha condiviso, per lungo tempo o anche per brevissimo tempo, la sua storia e la sua avventura personale, che coincideva con la sua battaglia politica, un’enorme lezione di metodo: prima di tutto la lezione che la politica non è legata alle convenienze, ma è legata alle convinzioni, profondamente legata alle convinzioni, e questa è la bella politica che lui faceva e che ha insegnato a tutti noi; poi, ci sono mille e mille insegnamenti appunto sul metodo: cioè, per esempio, la forza dell’iniziativa politica rispetto anche al numero, rispetto agli insediamenti sociali, rispetto alla capacità di incidere all’interno delle istituzioni e, prima di tutto, la forza dell’iniziativa politica e la capacità di rilanciarla sempre».
Le famiglie cattoliche possono dormire sonni tranquilli, insieme ai loro figli e ai loro nipoti. Auguri.
http://www.radiospada.org/2016/05/in-quali-mani-siamo/
28/05/2016
Si svolge oggi a Roma, dalle 11.00 alle 16.00, presso l’Auditorium Antonianum, in viale Manzoni, la Convention di presentazione del "Comitato famiglie per il No".
Centinaia di delegati da tutta Italia, in rappresentanza di altrettanti comitati locali, hanno risposto all’appello all’impegno per il ‘No’ al referendum lanciato dal "Comitato Difendiamo i Nostri Figli" (CDNF), promotore dei due grandi “Family Day” di giugno e gennaio 2015.
I rappresentati del Comitato guidato da Massimo Gandolfini spiegheranno le ragioni dell’impegno per il ‘No’ al quesito referendario di ottobre e i motivi che legano la riforma costituzionale ai rischi di un calo delle garanzie democratiche stabilite dalla costituzione vigente.
La convention sarà ripresa in diretta streaming sul canale Youtube dell' “Auditorium Antonianum”; il link sarà disponibile anche sulla pagina Facebook del Comitato Difendiamo i Nostri Figli. I rischi politici per la rappresentatività democratica che si nascondono dietro il progetto attuale di riforma della Carta saranno illustrati da Maurizio Belpietro. Delle storture più spiccatamente giuridiche legate alla riforma parlerà invece Mauro Ronco, presidente del Centro Studi 'Rosario Livatino'.
Sul contesto europeo interverrà Maria Hildingsson, segretario generale Forum delle famiglie Europeo. Secondo gli organizzatori c’è un rapporto chiaro fra il recente disegno di legge sulle Unioni Civili e il progetto di riforma del governo Renzi.
“Le unioni civili sono solo il capofila delle riforme che mirano a stravolgere l’antropologia della società italiana; con un parlamento mono-camerale controllato da un solo partito il governo avrà il potere assoluto di smantellare ogni legge basata sul diritto naturale, senza dover tenere conto del necessario dibattimento tra le forze politiche e sociali”, ha dichiarato Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore del Family Day.
Resistere per continuare ad esistere!!!
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