ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 13 giugno 2016

“Perché ormai è troppo tardi.” ?

Due note sulla controversia Dollinger-Ratzinger
sulla pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima


Su segnalazione dell'amico brasiliano Gederson Falcometa, pubblichiamo due note interessanti sull'argomento, precisando che non siamo in grado di verificarne l'attendibilità, anche se la seconda nota è chiaramente firmata da un sacerdote conosciuto in Brasile.

Il 23 maggio 2016 il sito brasiliano Fratres in Unum ha pubblicato l’articolo di Steve Skojec, apparso sul sito americano OnePeterFive il 21 maggio 2016e relativo alla smentita del Vaticano delle dichiarazioni di Padre Ingo Dollinger, pubblicate dallo stesso sito.
L'articolo pubblicato su Fratres in Unum è seguito da 10 commenti; noi ne riportiamo i due seguenti: il primo del 23 maggio, il secondo del 5 giugno.





Bartholomeu
23 maggio 2016 alle 20:35

Ho avuto come confessore, per un lungo periodo, il sacerdote della diocesi di Anapolis al quale Padre Dollinger confidò per primo questa storia del suo dialogo con Ratzinger, e questo sacerdote mi ha detto, a sua volta, ciò che gli aveva detto Dollinger. Da parte mia, raccontai tutto al professor Orlando Fedeli, personalmente, a San Paolo, a metà del 2007, e durante il Congresso della Montfort [Associazione Culturale Monfort, di San Paolo, in Brasile] del 2007, il professor Fedeli mi fece raccontare il caso anche ad altri suoi studenti.
Il professor Fedeli si eccitò tanto per la notizia da prendere un aereo e recarsi in Germania, tra ottobre e novembre 2007, per incontrare Padre Dollinger. Si sono incontrati e hanno parlato a lungo per diversi giorni.
Poco dopo il suo ritorno, chiesi al professor Fedeli che cosa gli avesse raccontato Padre Dollinger, ma egli mi disse solo che Padre Dollinger gli aveva detto molte cose estremamente importanti e che lui, Fedeli, gli aveva chiesto di non morire senza prima rivelare tutto quello che sapeva ...
Poi è arrivata la ben nota intervista di Fatima Crusader, del maggio 2009, che diede pubblicità al dialogo Dollinger-Ratzinger. Credo che l’intervento del professor Fedeli nel 2007 sia stato cruciale per convincere Padre Dollinger a rompere più chiaramente il silenzio (quasi totale) che aveva tenuto fino a quel momento.
(Ps:. Quello che il mio confessore mi disse allora è, in sintesi, che come seminarista presso il seminario di cui Padre Dollinger era rettore, in una certa occasione Dollinger gli aveva confidato che il cardinale Ratzinger gli aveva fatto leggere il manoscritto di Suor Lucia con il Terzo Segreto. Fu questa l’informazione che passai al professor Fedeli e di cui egli ebbe conferma dallo stesso Padre Dollinger in Germania).



Padre Rodrigo Maria
5 Giugno 2016 alle 18:18
Testo corretto ....

Per Dio e per la Regina!
Ho studiato nel seminario maggiore del Cuore Immacolato di Maria, tra gli anni 1994 e 1999. Sono stato ordinato sacerdote l’8 dicembre 2000 con l’imposizione delle mani del grande Vescovo di Anapolis-GO, Dom Manoel Pestana Filho.
Tra le più grandi grazie che ho avuto nella mia vita c’è quella di essere stato consacrato da un santo vescovo (Dom Manoel Pestana) e quella di aver avuto un santo rettore, il reverendissimo Padre Ingo Dollinger.
Ho avuto la grazia di conoscere bene Padre Dollinger, uomo profondamente spirituale e con un grande amore per la Chiesa, che assommava in modo ammirevole la conoscenza e la semplicità, la gravità della responsabilità e l’allegria.
Quando ogni giorno andavo nella bellissima cappella del seminario per le mie meditazioni, c’era già il reverendo rettore, a partire dalle 4 del mattino. Egli era figlio spirituale di San Pio da Pietrelcina, e aveva avuto il privilegio di ricevere dallo stesso San Pio le chiavi della sua cella, in modo da poter andare a trovare  direttamente il grande santo le tante volte che si recava a San Giovanni Rotondo.
Padre Dollinger ha conosciuto personalmente buona parte dei grandi mistici del suo tempo ed è da uno di essi che ricevette notizie sul contenuto della terza parte del Segreto di Fatima, che non era stato rivelato.

Ho avuto la grazia di godere della stima e della fiducia di Padre Dollinger, di cui sono diventato grande amico e ricordo sempre come un grande padre spirituale e un eccezionale formatore. Padre Dollinger, oltre ad essere rettore del seminario maggiore, ha lavorato anche con il cardinale Ratzinger nella Congregazione per la Dottrina della Fede. E’ stato segretario della Commissione per il dialogo con la Massoneria, motivo per cui aveva una grande conoscenza di questa istituzione, comprese cose che non avrebbe mai potuto conoscere dai libri.
La convivenza e la conoscenza che Padre Dollinger aveva del Cardinale Ratzinger sono state grandi. Entrambi avevano una visione molto simile delle ragioni dell’attuale crisi della Chiesa.

Lo studente di Padre Dollinger a cui si riferisce l’articolo di cui sopra sono io.
Un bel giorno, in una delle tante conversazioni che abbiamo avuto, mentre parlavamo della crisi della Chiesa e di tutta l’apostasia, mi confidò ciò che qui intendo segnalare: mi disse che avendo conosciuto molte anime mistiche del suo tempo, una di loro gli aveva parlato del contenuto della terza parte del Segreto, che sembrava spiegare la situazione attuale della Chiesa insieme al silenzio e alla tergiversazione delle autorità ecclesiastiche sull’argomento.
Mi disse che, secondo questa anima mistica, il contenuto della terza parte del segreto consisterebbe essenzialmente in queste parole: “Verrà un Concilio, per mezzo del quale nella Chiesa entrerà l’apostasia… dite al Papa che non indica il Cocilio” ...
Quando Padre Dollinger chiese al cardinale Ratzinger se era veramente quello il contenuto del segreto, il cardinale lo zittì (perché, spiegò Padre Dollinger, il cardinale era vincolato dal giuramento di non parlare della questione) ... dopo Padre Dollinger chiese al cardinale perché non era stato divulgato il contenuto della terza parte del Segreto e la risposta di Sua Eminenza fu: “Perché ormai è troppo tardi.”
A quel tempo, il mio magnifico rettore mi spiegò che la rivelazione della terza parte del Segreto avrebbe conseguenze inimmaginabili in seno alla Chiesa.
Come spiegare alla gente che era stato fatto un Concilio, nonostante l’avvertimento della Madonna, a causa del quale la dottrina cattolica era stata relativizzata e prostituita, lo slancio missionario della Chiesa quasi completamente distrutto e la liturgia rovinata, portando milioni di persone a perdere la fede?
Come reagirebbe l’episcopato che in gran parte considera il concilio Vaticano II come un “super-dogma”?
La sua divulgazione ufficiale potrebbe portare ad una confusione generalizzata e a molte divisioni in seno alla Chiesa.
Padre Dollinger mi spiegò che era questo il motivo per cui la Madonna aveva chiesto che il segreto fosse rivelato nel 1960. Si preoccupò anche di spiegare che Papa Giovanni XXIII lesse il segreto, ma volle ugualmente convocare il Concilio, preoccupandosi però di preservarlo in ogni modo perché non vi penetrasse alcuna eresia. Nel suo grande ottimismo forse il Papa pensava che la profezia poteva riferirsi ad un altro Concilio e non a quello da lui convocato.
Padre Dollinger mi parlò della lunga corrispondenza tra il Vaticano e i vescovi, per garantire la solidità e la coerenza dei temi che sarebbero stati affrontati.
Secondo quanto mi raccontò, il Concilio avrebbe dovuto essere veloce e durare solo pochi mesi. Ma questo progetto cambiò a causa dell’attività del cardinale francese legato alla Massoneria, chiamato Tisserant.
Il reverendo rettore mi raccontò che pochi mesi prima dell’inizio del Concilio, questo cardinale si riunì con alcuni altri per fare qualcosa in vista dei cambiamenti delle regole del Concilio, in modo che si mettesse da parte tutto quello che era già stato preparato attraverso la corrispondenza con i vescovi e si producessero nuovi testi a partire dall’assemblea che si sarebbe riunita.
Mi raccontò che questi cardinali costituirono (in modo velato) una grande lobby perché i vescovi votassero per il cambiamento delle regole, così che l’assemblea potesse produrre dei propri documenti.
Nella seduta inaugurale del Concilio, essendo già stato fatto il “lavoro” dietro le quinte, venne chiesto al Papa davanti a tutti che cambiasse le regole ... che almeno mettesse la proposta ai voti ... il Papa decise quindi di mettere ai voti le norme per produrre i documenti del Concilio, credendo che i vescovi avrebbero ratificato le norme elaborate dal Vaticano e apprezzato tutto il lavoro che era stato fatto, così che quella sarebbe stata l’occasione per sottolineare l’unità dei vescovi con il Vaticano e il successore di Pietro ... il Papa decise per la votazione e ... perse.
Padre Dollinger disse che il Papa pianse, ma non volle tornare indietro ... dopo è seguita tutta la storia che già conosciamo (un poco) ... i vescovi vennero subissati da molti testi, in modo che non potessero analizzare tutto, affidandosi parecchio all’autorità intellettuale dei grandi teologi perché facessero la sintesi e preparassero i testi dei documenti.
La conseguenza di tutto questo venne descritta da frasi come quella del grande teologo Schillebeeckx “Abbiamo scritto i documenti del Concilio in un linguaggio volutamente ambiguo, perché sapevamo quale interpretazione ne avremmo data dopo.”
Su questo fatto del cardinale Tisserant che agì insieme ad altri per cambiare le regole per la preparazione dei documenti del Concilio, vi è un fatto importante da aggiungere. C’erano pochi altri in cui Padre Dollinger riponeva una grande fiducia e ai quali confidò alcune cose importanti, tra costoro c’era il reverendo Padre Almir, che fu Segretario generale della Fraternità San Pietro e lavorò nella segreteria dell’Ecclesia Dei. Padre Dollinger mi disse che nel raccontare a Padre Almir questa storia delle sordide attività del cardinale Tisserant, vide salire dal pavimento del suo ufficio in seminario, davanti ai loro occhi, un fumo nero nel momento stesso in cui il reverendo Padre Almir esclamava: “Ma questo è diabolico!!!” e il magnifico rettore confermava: “veramente diabolico” .... Secondo il racconto di Padre Dollinger, questo fatto fu raccontato sotto giuramento e registrato nel libro dei casi riservati della Curia diocesana di Anapolis-GO.
Alla domanda se la Chiesa avesse mentito nel pubblicare nel 2000 un testo che non corrisponde alla rivelazione fatta dalla Madonna, la spiegazione è stata la seguente: nel rivelare la terza parte del Segreto, la Madonna mostrò ai pastorelli una visione corrispondente a questa parte e disse testualmente che si trattava di un segreto. Lucia scrisse il segreto, così come narrò la visione, anch’essa rimasta segreta e che è la parte rivelata dal Vaticano. La Madonna infatti aveva detto: “Non raccontatela a nessuno, ma a Francisco potete raccontarla” ... ora, anche Francisco aveva visto quello che mostrò la Madonna, ma non aveva sentito le parole che aveva detto, perché aveva solo visto la Madonna, ma non l’aveva sentita parlare. Così, quando Ella disse “a Francisco potete raccontarla”, si riferiva alle sue parole e non alla visione. Oggi noi ci troviamo nella stessa situazione di Francisco, cioè che conosciamo la visione, ma non conosciamo le parole dette dalla Madonna. Quindi, possiamo dire che la Chiesa non ha mentito, che realmente ha rivelato un segreto mostrato dalla Madonna a Fatima, ma non ha rivelato le parole della Madonna, come nella prima e nella seconda parte del segreto.
Credo che sia importante aggiungere che Padre Dollinger intendeva che fosse chiaro che la Madonna non disse che il Concilio non era da Dio, ma che, secondo la sua comprensione, sarebbe stato  strumentalizzato per stabilire l’apostasia, come di fatto è accaduto. Padre Dollinger mi fece mantenere il segreto sul tema della terza parte del Segreto di Fatima. E così ho fatto per molti anni (quasi 10 anni), fino a che, in un viaggio con Dom Manoel Pestana in Italia, per partecipare al ritiro annuale del Movimento Sacerdotale Mariano, a pranzo a tavola con alcuni sacerdoti, Dom Manoel raccontò la stessa storia, cosa che mi disobbligò dal mantenere il segreto, anche se l’ho commentato con poche persone, tra cui quell’allievo del Prof. Orlando Fedeli.
Concordo pienamente con l’inizio di questo articolo che dice che il testo [del comunicato della Santa Sede] è stato accuratamente elaborato semanticamente; che è significativo che Papa Benedetto XVI abbia rotto il silenzio e per la prima volta abbia utilizzato i media ufficiali per fare questo “chiarimento” ... e che il “chiarimento” è dato in terza persona. Sono anche d’accordo sul fatto che la reazione delle autorità del Vaticano dimostra che questo è un tema delicato non chiarito definitivamente in modo completo.

Padre Rodrigo Maria, servo inutile della Vergine Santissima.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1564_Due_note_su_Dollinger-Ratzinger.html

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