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mercoledì 29 giugno 2016

Tempora bona veniant..!?

I lefebviani non vogliono l’accordo

Un comunicato del vescovo Bernard Fellay, superiore della Fraternità San Pio X: «Non cerchiamo anzitutto un riconoscimento canonico, al quale abbiamo diritto». Aspettano «un Papa che ritorni alla santa Tradizione»


Il vescovo Bernard Fellay, superiore della Fraternità San Pio X


«La Fraternità non è alla ricerca innanzitutto di un riconoscimento canonico». Il comunicato che monsignor Bernard Fellay, superiore dei lefebvriani, ha reso pubblico il 29 giugno 2016 sembra mettere per il momento nel cassetto ogni ipotesi di accordo e di rientro nella piena comunione con il Papa.
Dal 25 al 28 giugno, Fellay e i suoi assistenti, gli abati Pfluger Nely, hanno avuto una serie di colloqui con gli altri due vescovi lefebvriani, Tissier de Mallerais e de Galarreta, così come con tutti i superiori maggiori della Fraternità. L’incontro si è tenuto a Anzère, nelle Alpi svizzere. Al termine dei lavori, il superiore ha rilasciato una dichiarazione.

«Lo scopo della Fraternità Sacerdotale San Pio X - si legge nel comunicato - è soprattutto la formazione dei sacerdoti, una condizione essenziale del rinnovamento della Chiesa e la restaurazione della società». Seguono quattro punti. Nel primo di questi si afferma che «nella grande e dolorosa confusione attuale nella Chiesa, la proclamazione della dottrina cattolica richiede la segnalazione di errori che sono penetrati all’interno di essa, purtroppo incoraggiati da molti pastori, fino a al Papa stesso». 

Nel secondo punto la Fraternità «nello stato attuale di grave necessità che gli conferisce il diritto e il dovere di distribuire l’aiuto spirituale alle anime che ricorrono a lei, non ricercando in primo luogo un riconoscimento canonico, al quale ha diritto in quanto opera cattolica». La Fraternità «ha un solo desiderio: portare fedelmente la luce della tradizione antica di 2000 anni che mostra l’unica strada percorribile in questo momento di oscurità dove il culto dell’uomo sostituisce il culto di Dio nella società e nella Chiesa». 

Nel terzo punto Fellay afferma che «la “restaurazione di tutte le cose in Cristo”, voluta da San Pio X» non può «essere raggiunta senza il supporto di un Papa che favorisca concretamente il ritorno alla santa Tradizione. Fino a quel giorno benedetto, la Fraternità X intende raddoppiare i suoi sforzi per stabilire e diffondere con i mezzi assegnati dalla Divina Provvidenza, il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo». 

Infine, il superiore lefebvriano annuncia che la Fraternità «prega e fa penitenza perché il Papa abbia la forza di proclamare integralmente la fede e la morale. Così sarà accelerato il trionfo del Cuore Immacolato di Maria che noi chiediamo, mentre ci avviciniamo al centenario delle apparizioni di Fatima». 

Vale la pena di ricordare tutti i passi fatti dalla Santa Sede in questa vicenda del possibile rientro dei lefebvriani alla piena comunione, un cammino iniziato nell’anno 2000 con Giovanni Paolo II. Benedetto XVI prese decisioni importanti nei loro confronti, acconsentendo a quelle che per la Fraternità San Pio X erano condizioni previe: la liberalizzazione della messa antica e la revoca delle scomuniche ai vescovi consacrati illegittimamente da monsignor Lefebvre nel 1988. Papa Ratzinger prima liberalizzò il messale antico (motu proprio Summorum Pontificum, 2007), quindi tolse le scomuniche (gennaio 2009) ai quattro vescovi lefebvriani. Come si ricorderà, la decisione scatenò una forte polemica a motivo delle dichiarazioni negazioniste sulle camere a gas di uno di questi, Richard Williamson, poi staccatosi dalla Fraternità San Pio X perché considerata troppo accondiscendente con Roma. 

Dopo mesi di dialoghi teologici, venne predisposto un preambolo dottrinale che i lefebvriani avrebbero dovuto siglare. Nel frattempo è cambiato prima il Prefetto della congregazione per la dottrina della fede, poi il Papa. E lo stesso preambolo sembrava essere diventato meno importante. Negli ultimi mesi si era infatti parlato semplicemente di un riconoscimento canonico per la Fraternità, che avrebbe acquisito lo status di «prelatura personale» alle dirette dipendenze della Santa Sede. Le parole di Fellay nel comunicato del 29 giugno lasciano intendere di non essere molto attratti neanche questa possibilità. 
CITTÀ DEL VATICANO
http://www.lastampa.it/2016/06/29/vaticaninsider/ita/vaticano/i-lefebviani-non-vogliono-laccordo-9zdwvGwKpV32vlSQOvSTBK/pagina.html
Comunicato del Superiore generale della
Fraternità San Pio X
Mons. Bernard Fellay

29 giugno 2016


Pubblicato da DICI



Alla conclusione della riunione dei Superiori maggiori della Fraternità San Pio X, tenutasi in Svizzera dal 25 al 28 giugno 2016, il Superiore generale ha rilasciato il seguente comunicato.

Lo scopo della Fraternità Sacerdotale San Pio X è principalmente la formazione di sacerdoti, condizione essenziale per il rinnovamento della Chiesa e la restaurazione della società.

Nella grande e dolorosa confusione che regna attualmente nella Chiesa, la proclamazione della dottrina cattolica esige la denuncia degli errori che sono penetrati nel suo seno, sfortunatamente incoraggiati da un gran numero di Pastori, fino allo stesso Papa.

La Fraternità San Pio X, nell’attuale stato di necessità che gli dà il diritto e il dovere di distribuire gli aiuti spirituali alle anime che ad essa ricorrono, non ricerca innanzi tutto un riconoscimento canonico, al quale ha diritto in quanto opera cattolica. Essa ha un solo desiderio: portare fedelmente la luce della Tradizione millenaria che mostra la sola via da seguire in quest’epoca di tenebre in cui il culto dell’uomo si sostituisce al culto di Dio, nella società come nella Chiesa.

La restaurazione di tutte le cose in Cristo, voluta da San Pio X in base a San Paolo (Ef. 1, 10), non potrà realizzarsi senza il sostegno di un Papa che favorisca concretamente il ritorno alla Santa Tradizione.
In attesa di un tale giorno benedetto, la Fraternità San Pio X intende raddoppiare gli sforzi per stabilire e diffondere, con i mezzi che le dà la Divina Provvidenza, il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.

La Fraternità San Pio X prega e fa penitenza perché il Papa abbia la forza di proclamare integralmente la fede e la morale. Così verrà accelerato il trionfo del Cuore Immacolato di Maria che noi auspichiamo, nell’avvicinarsi del centenario delle apparizioni di Fatima.

Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X
Ecône, 29 giugno 2016
Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

2 commenti:

  1. grazie Signore Sei Fedele alla Promessa Di Accompagnare con i Segni i servi buoni e fedeli!Sia Lodato Gesù Cristo!

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  2. Evviva il Santo Vescovo Lefebvre, evviva i lefebvriani, evviva la Tradizione. Bravo Monsignor Fellay . Aspettiamo il Trionfo del SS.Cuore Immacolato. jane

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