Una drammatica richiesta d’aiuto per la sopravvivenza dei cristiani in Medio Oriente è stata rivolta al popolo tedesco dall’arcivescovo cattolico caldeo iracheno di Erbil, mons. Bashar Warda. “Si deve decidere entro il mese prossimo se, dopo 2000 anni di presenza in Iraq, il cristianesimo ha un futuro o si estinguerà, forse fatta eccezione per piccoli resti da museo”, ha detto l’arcivescovo del Kurdistan iracheno ieri a Fulda, ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca. Il numero dei cristiani in Iraq è diminuito drasticamente da 1,4 milioni a neanche 300mila. Il presule caldeo ha ringraziato i cattolici tedeschi per il loro aiuto, che porta i cristiani in Iraq ad avere il maggiore sostegno finanziario tra tutti gli altri Paesi insieme. Il responsabile della commissione per la Chiesa mondiale e i migranti nella segreteria della Conferenza episcopale, Ulrich Pöner, ha detto che la Conferenza episcopale e le agenzie di carità e aiuto hanno stanziato per il 2015 circa 42 milioni di euro per gli interventi a favore dei cristiani in Medio oriente. Mons. Warda ha sottolineato che, grazie agli aiuti, si può cercare di dare nuove motivazioni ai cristiani in Iraq, affinché abbiano la forza di restare nelle loro case, invece di fuggire verso l’Europa: è necessario offrire sistemazioni dignitose, un’assistenza sanitaria di base e la costruzione di scuole per dare opportunità educative e di creazione di lavoro.