ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 4 settembre 2016

“…Non fare domande!”

La Confessione? È solo una figura retorica  

A Firenze trionfa la “nuova chiesa” di Don Marco Zanobini e compagni

di Pucci Cipriani

z.cnfssnlRitorno indietro, a ritroso, nel tempo: domenica 3 aprile 2016, alle ore 18, meno qualche minuto, entro nella chiesa di San Zanobi e Santi Fiorentini, a tre passi dallo Stadio, dove don Marco Zanobini il prete – rabbino di Firenze celebra i Purim, pardon la Messa, se proprio si vuol chiamar Messa, secondo il nuovo rito postconciliare sincretistico.
Da questa parrocchia partono le battaglie degli “spretati”, tipo lo spretato don Curtaz, in favore dell’abolizione del celibato sacerdotale (clicca qui per leggere il mio articolo dello scorso anno), visto che, ormai, addirittura le convivenze di sacerdoti con donne (e non solo con donne) sono pane quotidiano; in questa parrocchia si tiene alta la bandiera dell’eresia dell’ecumenismo sincretistico. Dico subito che, a onor del vero, ci sono almeno due cose con le quali concordo con don Zanobini: l’abolizione dei canti melensi e idioti, vera manna per microcefali, che si cantano oggi nelle chiese e l’abolizione della preghiera dei fedeli, durante la quale vengono proclamata, da donnine con pruriti sapienziali che si avvicendano al microfono, tante di quelle castronerie da far venire la pelle d’oca e il voltastomaco…
Il “don” ha spiegato ai fedeli, abbastanza numerosi, il perché di una certa “coreografia” – infatti eravamo ancora in tempo pasquale – e di alcuni “segni”, tra cui il grosso candelabro ebraico a sette braccia (Menorah) posto davanti all’altare…e un bambino che chiede alla mamma : “Mamma ma quello non è il candeliere degli ebrei?” e la mamma, imbarazzata, che risponde : “Zitto…te l’avevo già detto a casa, questo è un prete strano…non fare domande!”
Davanti all’altare una grande croce nuda e sopra un grandissimo telo bianco penzoloni che stava a significare i teli trovati nella tenda vuota…quando si dice la fertilità della fantasia umana…
Poi un’immensa tenda davanti all’altare che non era il tendone del circo Orfei ma il velo del tempio che si squarciava- Anche qui da notare la creatività dell’individuo alla quale avrebbe saputo tener testa il coreografo dell’Arena Caroli – Gratta che l’editore Pagliai ha immortalato in un simpatico libretto : “Quando c’era il Gratta”. Faceva sfoggio di sé sull’ambone anche il telo tipicamente ebraico (Taled) lo scialle di preghiera che troviamo nelle sinagoghe.
La Messa sincretistica dura neanche quaranta minuti, l’Offertorio quattro secondi (cronometrati), infatti Don Shalom Marco Zanobini alza calice e patema velocemente, consacrazione con breve inchino, niente genuflessione alla fine della consacrazione.
Siamo nella II domenica di Pasqua e l’omelia si basa sul Vangelo di Giovanni (Giovanni 20, 19 – 31) :
“Detto questo soffiò e disse loro: ‘Ricevete lo Spirito Santo’ : a coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.
Insomma l’istituzione del Sacramento della Confessione, la facoltà di assolvere i peccati…un brano più che chiaro com’è chiaro il Vangelo : “Ma il vostro parlar sia Sì Sì – No No, ciò che è in più vien dal maligno”.
Ma la chiarezza l’evangelico Sì Sì – No No, non soddisfano, non piacciono agli eretici, che hanno bisogno di armeggiare, ingarbugliare, rendere le cose chiare astruse, insomma ingannare gli animi della gente e così don Shalom Zanobini durante l’omelia inizia la sua affabulazione :
“A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati” – secondo don Marco Shalom – non è “confessione sacramentale” (testuale) ma è solo uno “stato”, ovvero lo stato che deve avere ogni cristiano : vivere in stato di misericordia verso gli altri”.
Hai capito?
Ergo, la frase “a coloro a cui non perdonerete non saranno perdonati” è solo una figura retorica un modo di dire, una sorta di antitesi alla frase precedente. Insomma, ripete ancora don Marco Shalom, questo brano evangelico assolutamente non parla di confessione sacramentale ma è semplicemente un comandamento dato da Gesù ai suoi discepoli : perdonate!
Infatti, prosegue il parroco della tendopoli circense della chiesa di San Zanobi e dei Santi fiorentini, quando arriveremo all’ipotetica (nota bene “ipotetica”) porta del paradiso San Pietro non ci domanderà “chi sei” ma “quanto hai amato e quanto hai perdonato?”
Anche la confessione “cassata” dalla Chiesa fiorentina dove a farla da padroni sono “i nuovi preti” che sognano una Chiesa senza dogmi e senza regole, una “chiesa tutta spirituale” che riveda catechismo, Vangeli…insomma la Tradizione. Oggi i nuovi profeti a cui ispirarsi, a Firenze, si chiamano : Giampaolo Meucci, don Lorenzo Milani, p. Ernesto Balducci e David Maria Turoldo (vedrete che presto arriveranno anche don Lelio Cantini e la Rosanna Severi). I segnali ci son già: le prossime celebrazioni della nuova chiesa gnostica in Moschea e in Loggia.
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Volevo dare questi miei appunti, l’altro martedì, al professor Vinicio Catturelli – al quale il medico ha prescritto almeno una quindicina di giorni di assoluto riposo nella sua villetta di San Marcello pistoiese, almeno fino al suo compleanno (mercoledì 7 settembre l’amico nostro finirà novantasei anni) per poter riprendere, poi, il suo lavoro – ma egli mi ha pregato di fare questo “pezzo”, lui ha già tanto materiale per la sua nuova inchiesta sulla Chiesa toscana, a cominciare da quel che succede a Pistoia dove l’eminentissimo vescovo si scomoda per “ammonire” un professore di Montale che aveva – e grazie a Dio ha ancora – il torto di far celebrare nella cappella di casa sua una Messa in rito romano antico, proprio nella sua diocesi dove alcuni preti “donmilaniani” fanno aperta propaganda in chiesa per la LGTB (Lesbiche – Gay – Trans – Bisex) e, addirittura, hanno trasformato le loro chiese in moschee….Ma non voglio anticipare troppo. Infatti, mi dice il Professor Vinicio:
“Vede, con l’andazzo della Chiesa di oggi, i preti di cui noi raccontiamo le “eroiche gesta” saranno i vescovi del futuro: vedremo don Santoro, quello che celebra (si fa per dire!) i matrimoni pederastici, vescovo di Prato, mentre don Mohamed Maurizio Tagliaferri, quello che profana la morte e aggredisce la gente in chiesa, quello che celebra in moschea, andare a sostituire il vescovo di Pistoia…così lui, invece, di “ammonire” il professore che fa celebrare la Messa in latino, lo aggredirà e gli darà un sacco di legnate, anzi, data l’indole vile di Don Mohamed, lo farà aggredire e legnare da una squadraccia di cattocomunisti, una squadraccia di quelle “sante” e sincretistiche…Insomma – mi dice ancora Catturelli – così va il mondo: l’importante è salvarsi l’anima e lasciar perdere il resto, basta fare, ogni giorno, la raccolta differenziata della spazzatura come indicato nell’enciclica bergogliana, usare soltanto poca plastica, spegnere la luce la sera, prima di coricarsi, fare comitati per la salvezza dei vermi, degli aracnidi e dei serpentelli e, soprattutto, “sputtanare” (riporto testuali le parole dell’amico Catturelli – n.p.c.) tutti coloro che, come i frati francescani dell’Immacolata, avevano il torto di andare scalzi e vivere in assoluta povertà, di portare al petto la Medaglia miracolosa della Madonna, di avere tante vocazioni e di credere ancora nel buon Dio…ora anche loro sono stati normalizzati con la rivoluzione brunita…”
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BUON APPETITO!

–  di Pucci Cipriani

Redazione3/9/2016

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