“Per mezzo dell’inganno tu dovrai fare la guerra”, ordina YHVH agli ebrei da qualche parte della Torah. Il Mossad ne ha fatto il suo motto. Il fatto gli Stati Uniti pratichino l’ultima offensiva imperiale “by way of deception”, di nascosto, attraverso il sotterfugio e la menzogna, la violazione dei patti sottoscritti con altri stati, la fornitura di armi ai jihadisti che dicono di combattere, e commettano atrocità gravissime, è l’indice più chiaro delle “menti” da cui il loro potere è dominato: menti che non possono concepire il potere imperiale come “chiamata di genti diverse a fare qualcosa di grande assieme”, ma solo come dominio basato “terrore”: “susciterò il terrore di te nelle nazioni”, ha promesso YHVH. Nessun obbligo di lealtà e di verità verso il resto del genere umano.
Gli ultimi inganni:
Il 12 ottobre navi americane hanno sparato missili contro una postazione radar in Yemen: sono per la prima volta intervenuti direttamente a fianco della monarchia saudita contro i ribelli Houthi, partecipando ai massacri sauditi e alle loro atrocità. Prima lo facevano di nascosto, ovviamente. La scusa per questo atto diretto di ostilità contro il popolo più povero del mondo, è che i ribelli Houti avrebbero lanciato missili contro una nave americana, USS Mason: frusta e meschina replica dell’”Incidente del Tonchino”, la menzogna che l’America scelse per giustificare il suo intervento diretto in Vietnam.
Nelle prossime ore sentirete raccontare che gli Stati Uniti e l’alleanza anti-terroristica hanno “liberato Mossul dall’IS”. La realtà è che “L’Arabia Saudita ha concluso un accordo perché l’ISIS lascino Mossul, in segreto e sicurezza, per la Siria”. Notizia data dal giornalista (britannico nonostante il nome) Nizar Nayouf:
Nizar Nayouf @nizarnayouf
Breaking news:Sources in #London say:“#US& #Saudi_Arabia concluded an agreement to let #ISIS leave #Mosul secretly& safely to #Syria”!
9:28 AM – 12 Oct 2016
Anche questa è una frusta replica: del trucco con cui, a fine agosto, un contingente turco di 1500 uomini “liberò Jarablus” in Siria dall’IS – in realtà gli emissari di Erdogan hanno stretto un accordo coi terroristi, che se ne sono andati pacificamente in segreto e senza colpo ferire, in modo che la Turchia si è impadronita di Jarablus – stroncando con ciò l’avanzata curda, e (per il momento) le speranze curde di avere uno stato. Oggi, la finta “liberazione di Mossul” è ritardata da Erdogan, che non vuole che questo si traduca in un aiuto ai curdi. Probabilmente vuol mettere su Mossul il cappello turco, strappando un pezzo di territorio all’Irak. Come fa’ pensare questa sua frase, riportata da un altro giornalista britannico (ebreo), Eliah Magnier:
“Erdogan: la Turchia parteciperà a Mossul come ha partecipato a Jarablus. L’esercito turco non prende ordini dal primo ministro dell’Irak, che dovrebbe conoscere i suoi limiti”.
Elijah J. Magnier @EjmAlrai
Erdogan: #Turkey will participate in #Mosul just like it did in #Jarablus.Army doesn’t take orders from #Iraq PM who should know his limits.
4:06 AM – 11 Oct 2016
Dunque Erdogan collaborerà – una volta che abbia ricevuto dei compensi – “come ha fatto a Jarablus”, ossia senza sparare sull’IS ma convincendolo a lasciare la città senza colpo ferire.
Gli americani hanno fretta, per un motivo preciso: devono spostare i guerriglieri dello Stato Islamico che occupano Mossul (7-10 mila uomini, quasi sicuramente sotto diretto comando di “istruttori” americani) per farli affluire in Siria, probabilmente concentrandoli con i superstiti suoi terroristi che starebbero trattando l’uscita da Aleppo. Vuole mandarli dove, in Siria? A Der Ezzor, laddove dove l’aviazione del Pentagono ha proditoriamente bombardato la guarnigione dell’armata siriana nazionale, uccidendo almeno 62 soldati, e violando la tregua che Kerry aveva firmato con Lavrov. Ora si capisce meglio uno degli scopi del bombardamento: preparare il terreno per la concentrazione dei suoi terroristi (IS, Al Nusrah, Al Qaeda, chiamateli come volete). Der Ezzor è la sola città di qualche importanza fra Raqqa e Mossul, nel territorio del preteso Califfato; lì quel che resta dell’IS può sopravvivere in futuro ( ci sono anche pozzi di petrolio, che fortuna) mantenendo la finzione che sia la opposizione ad Assad.
La guerra furtiva, raccomandano a Obama
Il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, qualche giorno fa ha mostrato di capire l’intento furtivo degli Usa – esfiltrare i terroristi da Mossul per concentrarli a Der Ezzor: “Gli americani intendono ripetere la trama di Falluja, quando aprirono una via di fuga all’IS per fuggire verso la Siria orientale prima che gli aerei iracheni potessero colpire il convoglio terrorista. E’ possibile che lo stesso scenario ingannevole sia applicato a Mossul”.
Sempre la stessa aggettivazione: ingannevole, furtivo, doppio. Tutti gli avversari degli Usa lo hanno capito. “Per mezzo di inganno devi far la guerra”. +
In una riunione segreta che si terrà venerdì – mentre scrivo – alla Casa Bianca, gli adepti alla “reception” faranno l’estrema pressione sul presidente Obama, agli sgoccioli del suo mandato, perché impegni direttamente le forze armate Usa in Siria a fianco dei ribelli.
“Si sa che la Cia e parti dello Stato Maggiore propongono operazioni segrete”. Un articolo del Washington Post ha riferito di una fonte anonima, interna all’amministrazione, ha rivelato che ci si prepara a “attacchi” a basi militari siriane, depositi, e piste d’atterraggio, fatti “di nascosto” (covertly) e “senza riconoscere pubblicamente” che a farli sono stati gli americani. Si cita fra i più pronti a condurre questo tipo di guerra (kinetic, la chiamano) il “vice-presidente del degli Stati Maggiori riuniti, generale Paul Selva”)
La cosca Clinton lancia la “primavera cattolica”
John Podesta, capo della campagna di Hillary Clinton, in una mail spifferata da Wikileaks lo dice: stiamo organizzandoci “per aprire una primavera cattolica”, sul modello delle “primavere arabe” che tanto successo hanno avuto nel destabilizzare gli stati musulmani. Podesta, formalmente, è un cattolico. Nelle mail (che risalgono al 2011) dice: “ci vuole una primavera cattolica, in cui i cattolici stessi esigano la fine di una dittatura medievale e l’inizio di un po’ di democrazia e di rispetto per l’uguaglianza dei generi (gender equality) nella Chiesa cattolica. Sulla contraccezione (-…) i vescovi continueranno a contrastarla”. Ma quella è la politica della nuova Amministrazione, dice, perciò occorre battere i vescovi “conservatori”.
E continua Podesta:
“Abbiamo creato Catholics in Alliance for the Common Good (CACG, Cattolici alleati per il bene comune) per organizzare un momento come quello [delle primavere arabe]. Come tante ‘primavere’ penso dovrà essere dal basso verso l’alto”.
Il CACG esiste, è stato fondato nel 2005 da due uomini di Podesta: Tom Periello e Fred Rotondaro (notate i nomi italiani) che ne è presidente. I due sono “senior fellows”, membri autorevoli, di una ‘fondazione culturale’ chiamata Centre for the American Progress, fondata da Podesta.
Per cosa si battono questi “cattolici adulti” made in USA? Facile intuirlo. Rotondaro ha scritto nero su bianco: “Il sesso omosessuale è un dono di Dio”. Ha scritto che “ogni cattolico praticante sotto gli 80 anni di età” è in disaccordo con i divieti della Chiesa sulla contraccezione. Inoltre, è per il sacerdozio femminile: “Non vedo alcuna obiezione razionale a che una donna diventi prete”.
Il gruppo è in intima connessione con un altro, nominatosi Catholics United, fondato da attivisti del partito democratico, che attacca i sacerdoti e vescovi che non danno la Comunione a politici favorevoli all’aborto: “Vergognoso metodo di usare il sacramento cattolico come arma politica”.
Anche queste sono fruste repliche. Del modernismo, eresia cattolica, la quale è indistinguibile dalla Massoneria perché usa gli stessi metodi (infiltrazione segreta nella gerarchia) e ha gli stessi fini: la ‘depurazione’ della religione cattolica dlele sue “specificità”, ossia dell’elemento sovrannaturale – il sacerdozio, i sacramenti, la Presenza Reale – per farne una moderna impresa di filantropia, pronta a confluire nel Protestantesimo onde dar luogo alla “religione generale cristiana” adatta alla Globalizzazione, che non deve disturbare.
Le mail di Podesta sono datate 2011. Nel 2013 il Conclave elegge l’argentino Bergoglio. Subito salutato dalla massoneria italiana: “Nella Chiesa nulla sarà più come prima”. Il primo Papa ricevuto al Congresso degli Stati Uniti (dove tradizionalmente ci si squalifica se ci si mostra ‘papisti’) ricevendone una standing ovation.
E’ anche il primo Papa che, in visita in Messico, è andato ad omaggiare il presidente Enrique Pena Nieto – non solo noto massone, ma elemento dal partito “rivoluzionario istituzionale”,. Diretto figlio di quello giacobino che scatenò negli anni ’20 la persecuzione sanguinosissima dei cattolici, che li portò alla lotta armata contro il presidente Calles, massone e marxista
El Papa è entrato in quel palazzo da cui furono ordinate le fucilazioni e le impiccagioni di preti e fedeli, senza dire nulla. E’ entrato nei giorni stessi in cui Pena Nieto proclama di voler inserire “i matrimoni omosessuali nella Costituzione” (sic): ed ha forse obiettato, Francesco? Ha elevato una minima critica? Nient’affatto. La critica, violentissima, l’ha riservata ai vescovi locali, accusandoli di carrierismi, consorterie, materialismo – e proprio a quelli che stavano contrastando la “nozze gay in Costituzione” del presidente massonico.
Mai «avventurarsi in fondamentalismi per recuperare certezze provvisorie». Soprattutto, «vi prego di non cadere nella paralisi di dare vecchie risposte alle nuove domande: guai a voi se dormite gli allori!».
Anche le nomine dei 13 cardinali fatti recentemente è a senso unico: non solo modernisti, ma si sono distinti per avere, nei rispettivi paesi, rifiutato il contrasto con le autorità civili su aborto, gender, nozze gay, valori non negoziabili in genere.
Ora vediamo che questa “primavera” papalina era anch’essa preparata nascostamente da John Podesta, e dai poteri forti americani oggi riuniti attorno alla Clinton e letteralmente terrorizzati dalla possibilità che alla Casa Bianca vada Trump. Oggi, Trump ha agitato il tema a modo suo: la Clinton deve sbatter fuori i membri della sua campagna che “scherniscono i cattolici”.
Il cattolicesimo americano è messo a rumore da queste rivelazioni su Podesta. Noi, nel nostro piccolo, possiamo dire che si tratta – ancora una volta – di una frusta replica della cospirazione modernista. E nemmeno i suoi padrini e burattinai internazionali sono una novità. Più volte abbiamo pubblicato queste frasi di Julian Huxley:
Le dottrine “intransigenti e particolari da cui il Cattolicesimo deve essere “purgato” sono la Presenza Reale, la Confessione, l’Ordine – il soprannaturale aiuto all’uomo, e la preoccupazione per la salvezza delle anime dalla eterna dannazione. Tutte superstizioni da cui liberarla, perché divenga una orizzontale organizzazione umanitaria e di beneficenza. A noi pare che Bergoglio stia completando il programma, e con molta fretta e brutalità. Non so voi.
Siria: Non erano foto di Aleppo, era Gaza bombardata da Israele
“The French delegation at the UN yesterday posted a picture of Israeli destruction of Gaza and said it was from Aleppo: they later deleted their tweet”.
Questo falso d’autore risale allo scorso Agosto ma non l’ha eseguito un media qualsiasi, o uno dei tanti dediti al meretricio informativo. No, si tratta di un “falso d’autore” opera della missione diplomatica della Francia presso l’ONU, che lo spacciava come distruzione di due ospedali di Aleppo-est bombardati. Poi la Francia ha ritirato il suo tweet (qui).
Il misfatto era stato compiuto a Gaza -non Aleppo- e le bombe erano state lanciate da aerei di Israele, non della Russia nè della Siria.
Il misfatto era stato compiuto a Gaza -non Aleppo- e le bombe erano state lanciate da aerei di Israele, non della Russia nè della Siria.
Perchè tanta necesssità di mentire in modo così grossolano? Forse è una compulsiva inclinazione a “farsi gradire” dal Pentagono, in ogni caso rivela il livello discendente raggiunto dalla Francia pilotata da un Hollande, sempre più confuso, solerte e senza mappa.
Da parte sua, John Kerry prende la palla al balzo e dichiara: “ieri sera, il regime siriano ha attaccato un altro ospedale, morte 20 persone e 100 feriti…. La Russia e il regime (siriano NdR) devono dare più di una spegazione al mondo sulle ragioni dei loro attacchi incessanti agli ospedali…”
Prove? Nessuna agenzia ha segnalato il fantomatico evento. C’è solo la parola di Kerry, il tweet cancellato affannosamente dalla Francia. La menzogna è indispensabile per l’accelerazione bellicosa del Pentagono contro la Russia, nuovo “male assoluto” del tribalismo finanziario.
Pubblicato da Selvas.org
Siria – Le Carmelitane di Aleppo e l'altro
versante della sofferenza
"Non ne possiamo più e chiediamo incessantemente la
fine dei combattimenti nella città e dovunque, insieme
a una maggiore obiettività nelle notizie…"
delle Suore Carmelitane di Aleppo / Siria
Verità che stride con i media internazionali
Le religiose del Carmelo di Aleppo scrivono ad 'Aiuto alla Chiesa che Soffre' questa lettera, testimonianza di ciò che le popolazioni vivono nel quotidiano. Un appello che accompagna quelli già pubblicati nei giorni scorsi, dei Vescovi e dei Patriarchi delle diverse confessioni cristiane presenti in Siria e ad Aleppo in particolare. Parliamo di Mons. Jean-Clément Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo; Mons. Joseph Tobji arcivescovo maronita di Aleppo; Gregorio III Laham, patriarca cattolico siriano con doppia sede a Damasco e Beirut; Mons Samir Nassar Arcivescovo maronita di Damasco; Mons. Antoine Audo Vescovo caldeo di Aleppo, e altri… Tutti loro raccontano angolature diverse di una storia che stride duramente con il racconto quotidiano dei media internazionali, in cui trovano spazio solamente le sofferenze della parte della città occupata dai jihadisti sottoposta ai bombardamenti siriani. Le Suore del Carmelo di Aleppo che partecipano del quotidiano calvario della Siria e della loro città, accoratamente manifestano le stesse preoccupazioni dei Vescovi:
"Supplichiamo insieme a loro la protezione della Vergine Mariaper la conversione dei cuori e la fine delle atrocità".
Aleppo: non ne possiamo più
Aleppo - «Come già sapete dalle informazioni fornite in Occidente, i bombardamenti su Aleppo est sono numerosi. Ma la situazione ad Aleppo ovest non è affatto migliore, sebbene i media non ne parlino. Questa parzialità delle notizie ci addolora molto, perché siamo tutti i giorni direttamente o indirettamente testimoni, per le notizie che riceviamo dai preti o da persone vicine e conosciute, di tutti i disagi vissuti in numerosi quartieri ovest della città: granate, missili ed armi sempre più sofisticate, senza parlare della mancanza totale di acqua e di elettricità (tagliate dai gruppi armati nemici) che fanno sempre più vittime; i morti e i feriti si contano a decine tutti i giorni anche là».
«Da una settimana, questo pretenon smette di seppellire vittime civili»
«L'altro giorno, un sacerdote che celebra per noi la messa una volta alla settimana è arrivato in lacrime: abita a Midan, un quartiere popolare che da tre anni, senza tregua, è obiettivo di attentati. Questo sacerdote, da una settimana, non smette di seppellire le vittime civili. In un altro quartiere molto popolare, quasi totalmente abitato da musulmani, vicino all'ospedale San Louis gestito dalle suore di San Giuseppe dell'Apparizione, alcuni obici hanno fatto qualche giorno fa una decina di morti e più di 70 feriti.
Non ne possiamo più e chiediamo incessantementela fine dei combattimenti nella città e dovunque,insieme a una maggiore obiettività nelle notizie,per semplice rispetto verso tutti questi poveri che soffrono(perché si tratta praticamente di famiglie molto modeste,se non poveri ed anche miserabili!)
Contemplative al cuore della violenza
«Detto questo, non smettiamo di confidareche un giorno la verità trionferà e che il male,la menzogna e la corruzione, a qualunque parte appartengano,saranno presto sconfitte dalla verità, dalla riconciliazionee da veri progetti di pace, per la nostra conversione al Signore.
Siamo le prime a riconoscere questo bisogno di conversione nel cuore di ciascuna di noi! Ringraziamo per la preghiera affinché tutto ciò che viviamo nell'oscurità della nostra vita nascosta o nella nostra povera testimonianza di contemplative nel pieno cuore della violenza e della guerra, sia vissuto in umiltà, pace e verità. In questomese del Rosario, vi affidiamo tutti e tutte alla protezione materna, tutta tenerezza e misericordia della santa Madre di Dio, e Madre nostra, che ci conduca con il suo esempio e ci ottenga di amare col suo stesso cuore»
Suore Carmelitane di Aleppo / Traduzione OPS / Redazione QE
partecipa al dibattito – infounicz.europa@gmail.com
Segui su Facebook la nuova pagina - Qui Europa news | Facebook
Siria – Le Carmelitane di Aleppo e l’altro versante della sofferenzaVenerdì, 14 Ottobre/ 2016
delle Suore Carmelitane di Aleppo / Siria
Assad: "Tra ISIS e Israele non c'è nessuna contraddizione"
Il presidente Bashar al-Assad ha dichiarato in un'intervista, rilasciata, ieri, al quotidiano russo Komsomolskaya Pravda, che non c'è nessuna contraddizione tra ISIS e Israele, motivo per il quale, nessuno dei due minaccia o attacca l'altro.
Ecco il testo completo dell'intervista completa in lingua originaleKomsomolskaya Pravda La ringrazio molto, signor Presidente, sono molto felice e orgogliosa di conoscerla, inizierò con questa domanda: la situazione in Siria è diventata più pericolosa e più difficile da prevedere, perché? Perché questo conflitto attira più partecipanti e attori, per esempio, chi è coinvolto nella guerra in Siria? Ci sono l'Iran e il Libano, voglio dire, Hezbollah, la Russia, la Turchia e la grande coalizione guidata dagli Stati Uniti, anche la Cina è interessata a questa guerra, si teme che questo conflitto causerà una terza guerra mondiale o la terza guerra mondiale è già iniziata?
Presidente Al-Assad: Se parliamo del problema, abbiamo bisogno di parlare al cuore della questione, la fonte del problema: il terrorismo. E indipendentemente da chi sta interferendo in Siria ora, la cosa più importante è chi sta sostenendo i terroristi ogni giorno, ogni ora. Questo è il problema principale. Se risolviamo questo problema, l'intero quadro complicato che lei ha descritto non sarà un grosso problema e possiamo risolverlo. Pertanto, non è il numero di paesi che oggi interferiscono in Siria, ma è il numero di paesi che sostengono i terroristi, perché la Russia, l'Iran e Hezbollah sono i nostri alleati e sono venuti qui legalmente. Essi ci sostengono contro i terroristi, mentre gli altri paesi stanno sostenendo i terroristi. Pertanto, la questione non è il numero di paesi, ma la causa fondamentale: il terrorismo.
In secondo luogo, la terza guerra mondiale. Questo termine è stato recentemente usato molte volte, soprattutto dopo la recente escalation in relazione alla situazione in Siria. Direi che quello che abbiamo ora, e quello che abbiamo recentemente assistito nelle ultime settimane e forse mesi, significa che stiamo vivendo più che una guerra fredda o meno di una guerra vera e propria guerra, una guerra che non so come chiamarla, ma non è qualcosa che è già esistito, perché non credo che l'Occidente e in particolare gli Stati Uniti abbiano smesso la loro guerra fredda, anche dopo la caduta dell'Unione Sovietica.
KP: Sì, continui.
Assad: Pertanto, ci sono diverse fasi, e la Siria è una di queste fasi, è una escalation più importante che mai, ma tutta la questione è legata al mantenimento dell'egemonia nordamericana nel mondo e non permette a nessuno di essere un partner nella scena politica o sulla scena internazionale, che sia la Russia o uno degli alleati occidentali degli Stati Uniti, questa è l'essenza di questa guerra, che ho descritto come una terza guerra mondiale.
KP: Ma lei hai detto ... la Siria è diventata il teatro di questa guerra. Perché la Siria? Voglio dire la Siria è un grande paese e ha il petrolio, ma non come l'Arabia Saudita. Perché proprio la Siria?
Assad: Questa cosa ha molti aspetti. Il primo, se si parla di conflitto regionale, la Siria ha buoni rapporti con l'Iran e l'Arabia Saudita voleva distruggere l'Iran del tutto, forse in senso politico o materiale e per ragioni diverse, ha anche voluto posizionare la Siria contro l'Iran, distruggendo così la Siria avrebbe potuto influenzare negativamente l'Iran, credo. Per l'Occidente la Siria e la Russia sono alleati da decenni, e danneggiare la posizione della Siria potrebbe influenzare negativamente i russi.
KP: Alcuni media occidentali hanno scoperto che la guerra in Siria è diventata un conflitto diretto tra la Russia e gli Stati Uniti, è d'accordo con questo punto di vista?
Assad: Sì, per un semplice motivo legato a quello che ho detto fin dall'inizio, che il problema è il terrorismo, la Russia voleva combattere contro il terrorismo, per vari motivi, non solo per la Siria, e non solo per la Russia, ma per la regione, per l'Europa e per il mondo, perché capisce molto bene cosa significhi la diffusione del terrorismo in un certo modo, gli Stati Uniti hanno sempre usato, dalla guerra in Afghanistan negli anni ottanta e fino ad oggi, il terrorismo come una carta con la quale si può sempre giocare.
KP: Ora abbiamo un nuovo giocatore in questa regione, con l'intervento della Turchia, qual è la sua opinione circa il ruolo svolto dalla Turchia in questa guerra? Cosa pensa del suo intervento?
Assad: Se cominciamo a parlare di ciò che sta accadendo oggi, dico che è un invasione.
KP: Invasione!
Assad: Questo intervento è un'invasione, sia una piccola o una grande parte dei territori siriani, è una invasione e incompatibile con il diritto internazionale e costituisce una violazione della sovranità della Siria, ma ciò che i turchi vogliono da questa invasione, a parte il pretesto che utilizzano per coprire le loro vere intenzioni, vogliono ripulirsi dalle loro vere intenzioni rappresentate nel sostegno a "ISIS" e "al Nusra."
KP: Dopo che l'aereo russo è stato abbattuto dai turchi, la Russia ha sospeso le sue relazioni con la Turchia. Poi ci sono state le scuse dei turchi, sembra che siano stati ripresi i contatti in vari settori, come il turismo, le relazioni diplomatiche e altro. Pensa che forse, i russi, abbiano commesso un errore fare affidamento ancora una volta su Erdogan dopo il suo tradimento?
Assad: No, in realtà, penso che questo rapporto sia positivo.
KP: Positivo?
Assad: Sì, positivo. Perché?
KP: Perché lo è?
Assad: Stiamo parlando di due parti, se si considera che questi due parti non condividono la stessa visione e le loro posizioni sono diverse; la Russia basa la sua politica sul diritto internazionale, nel rispetto della sovranità di altri Stati, e nella comprensione del pericolo rappresentato dal terrorismo per tutti, mentre i turchi legano la loro politica all'ideologia dei Fratelli Musulmani; non rispettano la sovranità della Siria e sono di supporto ai terroristi... Così, attraverso questo approccio, per esempio, tra la Russia e la Turchia, l'unica speranza che abbiamo è che la Russia possa influenzare alcuni cambiamenti nella politica turca.
KP: Per me, è una cosa molto strana. L'ISIS non minaccia Israele e Israele non minaccia l'ISIS. Qual è il ruolo di "Israele" in questa guerra?
Assad: Ogni persona e ogni terrorista che portava una pistola e ha cominciato a commettere atti terroristici e ha partecipato alla distruzione in Siria, ha ricevuto il sostegno di "Israele", o indirettamente attraverso il supporto logistico attraverso le frontiere o, talvolta, attraverso l'intervento diretto di "Israele" contro la Siria, perché "Israele" è il nostro nemico e sta occupando la nostra terra e vede la Siria come un nemico, naturalmente, e per loro debellare la Siria, darà a "Israele" un pretesto per non muoversi verso la pace, perché il prezzo della pace è il ritiro di Israele dalle alture del Golan. Ecco perché Israele sostiene ogni terrorista, e non c'è alcuna contraddizione tra Israele e tutte le organizzazioni come al-Nusra o ISIS o qualsiasi altra organizzazione legata ad Al Qaeda..
KP: Perché ha cercato aiuto dalla Russia quasi nel momento più critico? Quando quasi tutto era in uno stato di collasso e anche la sua vita era in pericolo?
Assad: In primo luogo, c'è una relazione tradizionale tra la Siria e la Russia, e durante i momenti peggiori della relazione dopo la caduta dell'Unione Sovietica, il rapporto è stato un buon rapporto, non era male ma neanche troppo buono, abbiamo chiesto aiuto fin dall'inizio, ma l'escalation sul terreno non era lo stesso livello dell'anno prima, quando hanno visto che l'Esercito siriano avanzava la situazione cominciò a degenerare attraverso l'invio di più terroristi provenienti dall'estero, di conseguenza, la Siria è un piccolo paese e la sua popolazione non è grande, e quindi avevamo bisogno dell'aiuto dei nostri amici, come l'Iran e Hezbollah, e l'intervento della Russia come superpotenza è stato fondamentale per cambiare i rapporti di forza sul terreno, quindi era normale chiedere l'aiuto russo.
Fonte: Sana.Sy
A peste, fame, et bello, libera nos Domine!
Di luciano garofoli
A peste, fame, et bello, libera nos Domine!
A flagello terrae motus, libera nos Domine!
A flagello terrae motus, libera nos Domine!
Te rogamus. Audi nos Domine
C’è stata un’epoca in cui il cristianesimo non era soltanto una religione ma il vero e proprio modus vivendi che regolava la vita del mondo. Tutto si conformava ad esso ogni più piccola azione, ogni modo di fare quotidiano: dal come relazionarsi con gli altri, cioè con il “prossimo”, al concepire gli spazi dove passare l’esistenza, alla stessa toponomastica delle città e dei luoghi di normale svolgimento di qualsiasi tipo di attività.
E non ci si venga a raccontare che queste erano manifestazioni conseguenze dirette di un potere religioso che tendeva a soffocare qualsiasi anelito di libertà o di novità. O peggio erano lo stereotipo prefabbricato ed imposto con la forza, se non addirittura con il terrore, da un sodalizio formato dal potere temporale e da quello spirituale uniti e fusi per puntellarsi a vicenda e schiacciare la gente.
Ogni cosa della vita aveva la sua attenzione anche in campo religioso ed ognuno, anche singolarmente, sentiva l’intima e forte esigenza di fare le cose con la protezione di Dio o di implorare la sua misericordia ed il suo aiuto sia in maniera preventiva, sia nel momento di chiedere conforto quando si era nella prova e nel dolore.
Da un punto di vista sociale il lavoro era quello che aveva più bisogno dell’aiuto e delle benevolenza divina, per gli uomini rappresentava la fonte di sussistenza, la possibilità di poter sopravvivere singolarmente ed anche garantire il giusto sostentamento alla propria famiglia ed ai propri cari.
All’epoca l’agricoltura rappresentava l’attività di gran lunga più diffusa: essa forniva sia il lavoro sia direttamente anche i prodotti necessari alla sussistenza. Accanto a questa l’artigianato era in grado di creare tutta quella serie di prodotti collaterali che coprivano le necessità immediate più importanti: vestiario, attrezzi necessari al lavoro, prodotti utili per la casa.
C’era la forte esigenza di implorare la benevolenza divina.
La chiesa supportava questa spinta dal basso con tutta una serie di mezzi spirituali tra cui le famose rogazioni.
Il termine rogazioni deriva dal latino rogatio preghiera, supplica: altro non erano che processioni di supplica che si snodavano dal centro abitato verso la campagna coltivata, soprattutto nei giorni precedenti la festività dell’Ascensione. Si partiva dalla chiesa di buon mattino, in processione, cantando le litanie e quando si arrivava alla meta prestabilita si benediceva il terreno a coltura, poi seguiva una messa solenne celebrata in loco.
Pare che le Rogazioni siano state istituite nel 470 da San Mamerto, vescovo di Vienne. Le processioni rogazionali furono poi regolate da un ordine del Vescovo Bascapé:
“Siano avvisati gli abitanti delle strate perché puliscano e vi spargano rami, erbe e fiori. Lasciati i lavori e chiuse le botteghe vi convengano numerose persone. Non si mangi, non si beva, non si usino strumenti musicali durante le processioni penitenziali“.
Viene davvero da ridere, ma fa davvero pensare tanto, a questo tipo di modo di comportarsi: oggi non c’è cerimonia religiosa che non debba essere “animata”, in cui non si debba per forza chiacchierare, leggere scritture, dare delle spiegazioni più o meno “creative” a quello che si sta facendo. E nei momenti in cui non si parla per forza bisogna almeno ascoltare della musica: la valenza del silenzio come momento di comunicazione umile e devoto con Dio è stato abolito e preso a martellate. Ci deve per forza essere almeno un rumore di fondo, il che distoglie la concentrazione dal dialogo intimo personale con Nostro Signore rendendo questo momento di abbandono assolutamente impossibile.
Francesca Sbardella è un’antropologa e storica delle Religioni presso l’università di Bologna ed ha pubblicato un libro intitolato: Abitare il silenzio.
In esso racconta l’esperienza che ha fatto in maniera personale vivendo per alcuni mesi presso due monasteri francesi di Carmelitane scalze.
L’autrice, rispondendo alle domande di un giornalista afferma:
“La cosa che più mi ha colpito è il silenzio. Un silenzio che non è naturale e che a tratti e quasi fastidioso. Il quotidiano è scandito da una sequenza ordinata di silenzi e di momenti di preghiera in cui la sola parola di devozione è permessa.
Il silenzio si esprime anche attraverso i gesti. Il silenzio delle monache è un silenzio che ha dentro molta vita, loro stesse lo definiscono un silenzio abitato.”
La Sbardella in parte ha capito ed in parte no, o non riesce a dimensionare bene il problema: in convento si vive in un’altra dimensione, ci si relaziona non con il mondo, ma si dialoga con Dio ed anche il proprio corpo si atteggia alla sua maestosa presenza. Ella dice che le suore riescono ad avere una totale capacità di controllo del proprio corpo che permette loro di:
“stare ore ed ore in ginocchio immobili come se fosse una posizione naturale, mentre io, durante i cicli di preghiera, avevo sempre male alle braccia. Desideravo cambiare posizione e talvolta nell’appoggiarmi per sbaglio al bracciolo facevo rumore. Alla fine del ciclo di preghiera avevo le gambe addormentate e dolenti, mi alzavo in modo scomposto e facevo sempre rumore”.
La strada dell’ascesi è dura e faticosa cara signora ed a certi livelli ci si arriva attraverso una disciplina ferrea ed un abbandono totale, abituale, confidenziale tra le braccia di Dio!!
Altre straordinarie benedizioni furono create per implorare l’aiuto divino contro i continui “perigli” che minacciavano le campagne come tempeste, brine grandinate. Ricordiamo che era abitudine mettere delle croci fatte con delle canne intrecciate e con un ramoscello di olivo, benedetto la Domenica delle Palme, in ogni campo coltivato. Adesso l’agricoltura industrializzata e laicizzata preferisce affidarsi alle “amorose” e mortifere cure dei prodotti di quella macchina infernale che è la Monsanto: diserbanti, prodotti OMG e contro grandine e rischi vari, ma per bacco basta fare un’assicurazione!! Di Dio si è perduta ogni traccia, meglio lo si è cancellato applicandogli una lenta e progressiva eutanasia.
Vediamole queste Rogatorie che oltre tutto venivano espresse con il canto che qui ovviamente è impossibile riprodurre. Ma le rendevano assolutamente suggestive. Dimenticavo sono il latino, quella lingua che un sacerdote, molto progressista, definiva già molti anni fa “la lingua del diavolo” (sic!):
A damnatione perpetua libera nos Domine.
A subitanea et improvvisa morte, libera nos Domine.
Ab imminentibus peccatorum nostrorum periculis, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.
A subitanea et improvvisa morte, libera nos Domine.
Ab imminentibus peccatorum nostrorum periculis, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.
Ab omni immunditia mentis et corporis, libera nos Domine.
Ab ira, et odio, et omni mala voluntate, libera nos Domine.
Ab immundis cogitationibus, libera nos Domine.
A coecitate cordis, libera nos Domine.
A fulgure, et tempestate, libera nos Domine.
A peste, fame, et bello, libera nos Domine.
A flagello terrae motus, libera nos Domine.
A omni malo, libera nos Domine.
Per mysterium sanctae incarnationis tuae, libera nos Domine.
Per passionem et crucem tuam, libera nos Domine.
Per gloriosam resurrectionem tuam, libera nos Domine.
Per admirabilem ascentionem tuam, libera nos Domine.
Per gratiam sancti Spiritus Paracliti, libera nos Domine.
In die judicii, libera nos Domine.
Peccatores, Te rogamus audi nos.
Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos.
Ut misericordia et pietas tua nos custodiat, te rogamus audi nos.
Ut Ecclesiam tuam sanctam redigiri, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut domnum[1] Apostolicum, et omnes gradus Ecclesiae in sancta religione conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut Episcopos et Praelatos nostros, et cunctas congregationes illis commissas in tuo sancto servitio conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamus audi nos.
Ut regibus et principibus nostris pacem et veram concordiam, atque victoriam donare digneris, te rogamus audi nos.
Ut cunctum populum christianum pretioso tuo sanguine redemptum conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnibus benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas, te rogamus audi nos.
Ut animas nostras, et parentum nostrorum ab aeterna damnatione eripias, te rogamus audi nos.
Ut fructus terrae dare, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut oculos misericordiae tuae super nos reducere digneris, te rogamus audi nos.
Ut obsequium servitutis nostrae, te rogamus audi nos.
Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos.
Ut loca nostra et omnes abitantes in eis visitare et consolari digneris, te rogamus audi nos.
Ut civitatem istam, et omnem populum ejus protegere, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnes fideles navigantes et itinerantes ad portum salutis perducere digneris, te rogamus audi nos.
Ut regolarisbus disciplinis nos instruere digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnibus fidélibus defunctis requiem aeternam dones, te rogamus audi nos.
Ut nos exaudií dignéris, te rogamus audi nos.
Fili Dei te rogamus audi nos. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi. Parce nobis, Domine.
Ma tutto questo non basta in particolari e gravi periodi si inserivano particolari preghiere addirittura nella messa.
Forse che a qualche Sacerdote o Vescovo durante il recente gravissimo terremoto che ha colpito le Marche ed il Lazio è venuto in mente, durante le messe, di recitare queste preghiere per tutto il tempo di durata dell’emergenza del terremoto?
Orazioni speciali in tempo di terremoto
Oratio
Omnipotens sempiterne Deus, qui respicis terram et facis eam tremere: parce metuentibus, propitiare supplicibus; ut cuius iram terrae fundamenta concutientem expavimus clementiam contritiones eius sanantem iugiter sentiamus . Per Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum
Amen.
O Dio onnipotente ed eterno il cui sguardo fa tremare la terra, perdona chi è nel timore, sii benigno con chi supplica, affinché, avendo paventato il tuo sdegno che scuote i cardini della terra, continuamente sperimentiamo la tua clemenza che ne ripara le rovine. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio.
Amen.
Secreta
Deus qui fundasti terram super stabilitatem suam, suspice oblationes et preces populi tui: ac trementis terrae periculis penitus amotis divinae tuae iracundiae terrores in humanae salutis remedia converte; ut, qui de terra sunt et in terram revertentur, gaudeant se fieri sancta conversatione caelestes. Per Dominum nostrum Jesum Christum, filium tuum.
Amen.
O Dio che hai formato e reso consistente la terra, accetta le offerte e le preghiere del tuo popolo; rimuovi completamente la minaccia del terremoto, muta la tua terrificante collera in rimedio per la salvezza degli uomini, affinché coloro che dalla terra vennero e ad essa ritorneranno, gioiscano al pensiero di poter divenire cittadini del cielo con una vita santa, Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio.
Amen.
Postcommunio
Tuere nos, Domine quaesumus, tua sancta sumentes: et terram, quam vidimus nostris iniquitatibus trementem, superno munere firma; ut mortalium corda cognoscant et te indignante talia flagella prodire et te miserante cessare. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum.
Amen.
Difendi, o Signore, noi che abbiamo ricevuto il santo sacramento e per celeste grazia rassoda la terra che a motivo dei nostri peccati, abbiamo visto sussultare, affinché i cuori degli uomini comprendano che tali flagelli vengano dal tuo sdegno e cessano per la tua misericordia. Per il nostro signore Gesù Cristo, tuo Figlio.
Amen.
Quanto sopra riportato non pare sia stato abolito o soppresso da nessun documento specifico da parte della Santa Sede, ma due sono le cose che lo sterilizzano uno la lingua latina considerata ormai all’interno dell’ambito ecclesiale come qualcosa legata all’oscurantismo religioso, al fanatismo riconducibile al tradizionalismo ed all’integralismo cattolico. Tutte cose aberranti nella nuova impostazione e nelle direttive che vengono impegnate per la formazione dei sacerdoti del XXI secolo. La lingua latina sa di stantio, di ricordi di potenza di concezioni della vita legate al diritto, alla giustizia, alla Verità, all’affermazione di una civiltà ormai scomparsa e, diciamocelo francamente, troppo infarcita di fascismo e di grandezza magnificente se non retorica.
Da scartare a priori!
Ormai quello che impera è il terzomondismo più bieco e becero, la predicazione di un pauperismo egualitario marxisteggiante o meglio fabiano in cui tutto deve essere una concessione da parte di élites alle masse cieche ed ignoranti che devono essere imbrigliate, guidate e dominate.
Ma guai a dirlo tutto si copre con la dignità della persona umana, con i diritti egoistici e singolari che impediscono a chiunque di esprimere il ben che minimo giudizio su tutto e su tutti: il modello è “Chi sono io per giudicare?”, all’interno della Chiesa e del politicamente corretto nella società. Le persone non devono essere mai giudicate ce lo insegna il Vangelo, ma i fatti sì, sempre altrimenti come possiamo discernere il bene dal male?
Vorrebbe essere così gentile da spiegarcelo caro papa Badoglio? O è chiedere di schierarsi e lei santità, da buon gesuita, questo non lo farà mai?
Il latino è stato abolito anche dall’insegnamento nelle scuole e nelle nazioni “più avanzate e laiche” come la Francia Hollandiana si pensa di sostituirlo con l’arabo per poter essere più vicini agli immigrati mussulmani, futuri padroni della nuova entità l’Eurabia.
Nessuno ovviamente forma più i sacerdoti attraverso questa lingua nei seminari, anche perché diciamocelo fuori dai denti: il latino è una lingua morta e quindi le sue parole non sono fungibili. Questo impedisce quel grado di “creatività” e di “modernità” di “aderenza al mondo di oggi” che rende la Messa così seguita e partecipata e che fa si che le chiese siano sempre … più desolatamente VUOTE!
Quando un sacerdote dal pulpito dice ai fedeli:
“Ma che serve recitare la liturgia delle ore? Essa è solo uno strumento per inorgoglire chi la recita, per mettere tranquilla la sua coscienza e ciò è un formalismo sbagliato e fuorviante!!”Inizio modulo
Fine modulo
Scarica PDF – leggi le istruzioni dell’eReader
Pagina 438
OMnipotens sempiterne Deus , qui respicis terram , & sacis eam tre- mere , parce
metuentibus , propitiare supplicibus : ut cujus irám terrae fiinda- menta
concutientem expavimus,cletnen- tiam contritiones ejus sanantem jagiter
scntiamus .
metuentibus , propitiare supplicibus : ut cujus irám terrae fiinda- menta
concutientem expavimus,cletnen- tiam contritiones ejus sanantem jagiter
scntiamus .
Inizio modulo
Caricamento in corso…
Caricamento in corso…
Caricamento in corso…
Caricamento in corso…
I miei libri su Google Play
Preferiti
In lettura
Da leggere
Letti
E no ormai i religiosi sono diventati un misto di custodi di un mondo “favoloso e mitico” passato, tramontato per sempre ed ormai non più accettabile e sostenibile ed i “disaster menager”. Dei sociologi, degli studiosi di antropologia culturale che si impegnano per stare sempre dalla parte dei più deboli e più poveri, perché questi non si sentano abbandonati e …. restino sempre tali ed a cui non venga minimamente in mente di cambiare rotta magari invertendola di 360° e tornare a come era sempre stato fatto da sempre.
Nella società civile la stessa cosa vale per il liberismo, il turbo capitalismo ed il libero mercato senza più frontiere: mai si potrà tornare indietro nemmeno davanti allo sfascio, alle crisi economiche, alla fame ed alla desolazione che causano solo insicurezza e suicidio.
Entrambi i processi sono irreversibili: come se umanamente tutto fosse eterno ed assoluto!!
Vedrete che con il passare del tempo la storia della Chiesa Cattolica (oddio si può ancora definire così? Speriamo che nessuno si offenda! Del resto se non esiste un Dio cattolico non dovrebbe nemmeno esistere, a rigor di logica, una chiesa cattolica) comincerà con il Concilio Ecumenico Vaticano II e tutto il resto cadrà nell’oblio e verrà presentato come una parentesi di passaggio per arrivare alla Nuova Vera Religione Mondiale adogmatica, mondialista, universalista ed assolutamente uguale per tutte le genti della terra!!
Insomma quella che Albert Pike chiamava la nuova e folgorante religione luciferina: in cui al posto di Adonai, l’arconte sadico ed osceno, seviziatore del genere umano, si insedierà Lucifero l’angelo buono cacciato e perseguitato da Adonai.
A damnatione perpetua, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.
E poi dopo anche: A flagello terrae motus, libera nos Domine.
luciano garofoli
[1] Domnum è la forma contratta di dominum. In questo caso Dominum Apostolicum è il pontefice.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.