ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 9 ottobre 2016

Soffia senza sosta attorno a noi e in noi..


IL DIAVOLO ESISTE? COSA FA?

          Troppi cristiani considerano il diavolo una specie di “pulcinella”. Eppure Satana è una realtà viva che agisce, perché gli spiriti vivono e Satana è lo spirito del male. Soffia senza sosta attorno a noi e in noi. Ora Lucifero era il più intelligente degli Arcangeli, non dimentichiamolo! La malizia più grande di Satana è precisamente quella di farsi dimenticare o negare dagli uomini. Appena la nostra attenzione viene meno egli diventa il padrone. Satana si dà molto più da fare per la nostra rovina, che noi per la nostra salvezza. È proprio lì la sua principale azione. Ci odia perché odia Dio e perché Dio ci ama. Anche se il suo odio è per tutti gli uomini, odia particolarmente i cattolici e molto di più i sacerdoti, perché egli è l’accanito nemico del sacerdozio.

          In una delle sue poesie, intitolata “L’Inferno contro l’Altare”, Jacques Debout descrive Satana nell’intento di sviare un seminarista dal suo cammino verso il sacerdozio: «Toglierti un sacerdote e rendere vana la tua scelta, o Cristo, significa inchiodarti un po’ di più sulla croce. Annientare un altare nel mondo significa rubare al tuo Sangue un calice fecondo. Se mi fosse possibile sperimentare le mattine fresche dell’alba, io, Satana, mi rinfrescherei nella rugiada addolorata, presso villaggi pagani dove la campana d’argento non suona più la Messa nelle chiesette ormai orfane. Se potessi, riderei trionfante nel vedere Dio morire nell’anima dei fanciulli; nel vedere, la domenica e i giorni festivi, gli uomini assomigliare sempre più a delle bestie; nel vedere i moribondi scivolare nel baratro senza gemere, nella certezza che non hanno più un’anima da salvare e che stanno per addormentarsi eternamente. Tutto questo è possibile, perché durante una sera, o Maestro, uno dei tuoi, in stato di crisi, scappa dal tuo Impero, e non sente più, sedotto da una felicità meramente umana, la tua chiamata che scompare e piange invano nel suo cuore. Oh! Che trionfo per il mio odio infinito… Il sacerdote!… Io solo ne conosco il valore infinito… Con la sua sola presenza nel mondo, egli è il nostro supplizio. Cosa oppone a noi? L’eterno Sacrificio che mi ha schiacciato la testa e, nonostante i miei sforzi, mi strappa ogni giorno numerosi vivi e morti. E quando mi trovo frenato davanti ad un ostacolo potente, ciò per me è il segno che in una chiesa, un uomo, magari infermo e povero, ha tenuto nelle sue mani la formidabile Ostia e il terribile Vino! Ma se viene a mancare una Messa, sono contento e il mio regno ricomincia. Una Messa in meno significa moltissimi dannati!... E per la stessa Umanità che si crede tranquilla e serena, una Messa in meno significa molti disordini e molta anarchia. Andate, quindi, voi miei demoni, a rovesciare il suo altare… Sotto i vostri piedi, schiacciate migliaia di Messe. E nei templi dove non saranno mai dette, fate dei bei deserti che io, Satana, abiterò».
          Le prove dell’esistenza del diavolo sono numerose sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Ci sono anche quelle fornite dagli uomini attraverso i secoli. La vita del santo Curato d’Ars, ad esempio, ne è piena. Eccone una tra le tante: nel 1858 il Conte Jules de Maubou, proprietario di grandi terreni viticoli, abitava una parte dell’anno a Parigi. Era il tipico “uomo del mondo”, la cui amicizia e compagnia erano ricercate. I salotti più famosi si gloriavano di averlo come ospite. Tuttavia il Conte non si dimenticava di essere cristiano; questo particolare della sua vita ne dà la prova. Avendo la consuetudine di recarsi periodicamente nella sua terra natia per vigilare sui suoi interessi economici, ebbe l’occasione di visitare Ars, attratto che fu dalla fama di santità del Curato Vianney; ogni volta che veniva nella regione si confessava da lui. Così nacque tra loro due un’amicizia ed una certa intimità. In quel tempo, però, erano di moda i tavoli spiritici. Lo spiritismo conosceva un vero successo. Nell’alta società, anche in famiglie che si dichiaravano cristiane, non si temeva di sperimentare questo passatempo reputato di buon gusto. Un giorno successe che il Conte, durante uno dei suoi soggiorni a Parigi, si recò parecchie volte da una sua parente, la Contessa de Maubou. Ella aveva l’abitudine di circondarsi di compagnie numerose e distinte. Cosa fare per occupare tutta questa nobile gente? Si pensò, naturalmente, ad interrogare i tavoli. Il Conte, purtroppo, prestò la sua collaborazione a questo gioco demoniaco diverse volte. Sotto i suoi occhi si svolsero i soliti fenomeni: il tavolo si sollevava e urtava il pavimento per rispondere. L’indomani il Conte riprese la strada verso i suoi terreni viticoli. Dopo una notte di riposo, si recò ad Ars, tutto felice di rivedere il suo devoto direttore di coscienza, il venerabile e santo Curato. Eccolo giunto nell’umile villaggio. Allegramente si avvicinò alla povera chiesa parrocchiale. Per fortuna il buon Curato era lì davanti alla porta. Sembrava riposarsi tra due confessioni. Vedendolo, il Conte affrettò il passo. Sorridente, la mano tesa, corse verso di lui… Dolorosa sorpresa! Il Curato d’Ars non gli ricambiò il saluto, non prese la sua mano ma, fermandolo sul posto, gli disse con una voce triste e nello stesso tempo severa: «Jules, fermatevi! L’altro ieri avete avuto commercio con il diavolo. Venite a confessarvi». Stupefatto il Conte rimase come paralizzato e muto, chiedendosi quale crimine avesse commesso; perché, cosa curiosa, non si ricordava più la scena del tavolo spiritico. Il Curato d’Ars, tuttavia, con un tono più dolce, gli reiterò l’invito a confessarsi. Docilmente il Conte si inginocchiò in confessionale e sentì, sempre silenzioso, il santo Curato raccontargli ciò che era successo, due giorni prima, nel salotto della Contessa. Nessuna circostanza fu omessa. Il sacerdote, infine, dichiarò che tali pratiche sono cattive, diaboliche, e fece promettere al suo penitente di non più ricominciare. Dopo qualche mese il Conte, tornato a Parigi, si recò di nuovo in un salotto mondano. Presto vi si arrivò alla distrazione favorita: il tavolo spiritico. La padrona di casa e le persone presenti invitarono, con insistenza, il nostro gentiluomo a parteciparvi. Fu tutto inutile. Allora, senza riuscire a convincerlo, gli invitati decisero di giocare senza di lui. Abbandonarono in un angolo del salotto quel Conte troppo recalcitrante e scrupoloso! Nello stesso momento, però, il Conte, nell’intimo della sua anima, dichiarava a Dio di voler ripudiare quel gioco colpevole per opporvisi con tutta la sua volontà. Nonostante tutti i tentativi, il tavolo non girò. La resistenza fu tale che il medium dovette confessare: «Non ci capisco niente. Ci deve essere una forza superiore che ferma la nostra azione» (dal libro La vita del Curato d’Ars, del Canonico François Trochu).

di Pastor Bonus

Presenza Divina

http://www.presenzadivina.it/279.pdf


Il Vescovo vieta la comunione sulle mani.


San Tommaso d’Aquino, la figura massima teologica della Chiesa, dove si basa tutta la dottrina con fondamenti, nella Summa Teologica – Parte III – Domanda 82, parlando della distribuzione dell’Eucaristia, dice:
“La distribuzione del corpo del Signore appartiene al sacerdote per tre ragioni. Primo, perché, come si è detto, egli consacra in persona di Cristo. Ora, Cristo, come consacrò da sé il proprio corpo, così da sé lo distribuì agli altri. Quindi come al sacerdote appartiene la consacrazione del corpo di Cristo, così appartiene a lui distribuirlo.
Secondo, perché il sacerdote è costituito intermediario tra Dio e il popolo (Heb 5,1). Perciò come spetta a lui offrire a Dio i doni del popolo, così tocca a lui dare al popolo i doni santi di Dio.
Terzo, perché per rispetto verso questo sacramento esso non viene toccato da nessuna cosa che non sia consacrata: e quindi sono consacrati il corporale, il calice e così pure le mani del sacerdote per poter toccare questo sacramento. A nessun altro quindi è permesso toccarlo fuori di un caso di necessità: se, p. es., stesse per cadere a terra, o in altre contingenze simili.”
Santo Tomas rende chiaro in questi paragrafi, che le mani dei battezzati non possono toccare l’Eucaristia, perché è un privilegio dato solo ai sacerdoti.
Uno dei frutti della comunione nella mano, è quello di eliminare la differenza tra il sacerdozio ministeriale e il comune di tutti i battezzati ed è ciò che cerco Lutero, quando nelle sue “liturgie” chiese ai suoi “ministri” di dare la comunione in mano per due cose “per rimuovere la superstizione della Presenza Reale e la differenza tra il sacerdote e i fedeli”.
Questa dottrina Tomista è stata confermata dalla Chiesa, evidenziando la divisione tra i fedeli e il sacerdote, il Vaticano II chiarisce questa differenza:
“Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l’uno all’altro, poiché l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano dell’unico sacerdozio di Cristo. Il sacerdote ministeriale, con la potestà sacra di cui è investito, forma e regge il popolo sacerdotale, compie il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo; i fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio, concorrono all’offerta dell’Eucaristia , ed esercitano il loro sacerdozio col ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e la carità operosa.” (LUMEN GENTIUM )
Coloro che appoggiano la comunione nella mano nel nome del Concilio Vaticano II, introducono abusi nella liturgia e dottrine moderniste.
Il Concilio Ecumenico approvato dalla Santa Sede, rende chiaro che tra i laici e sacerdoti esiste una gran linea di demarcazione e una dignità più alta con una chiamata speciale del Signore.
Troppe pratiche sataniche, troppa stregoneria. Ma non è solo questo. Mons. Cristóbal Bialasik, Vescovo della Diocesi di Oruro, in Bolivia, ha annunciato ai suoi fedeli di aver vietato la S. Comunione sulla mano: una consuetudine «intollerabile», così l’ha definita, ricordando come l’Eucarestia sia realmente il Corpo di Cristo. Che non può dunque essere oltraggiato in questo modo.
Secondo quanto riportato dall’agenzia InfoCatolica, si tratta di una scelta non priva di coraggio. Per ora, in America Latina, il prelato rappresenta infatti un’eccezione: i suoi Confratelli sono del parere diametralmente opposto al suo e, se proibiscono qualcosa, sicuramente proibiscono la Comunione in ginocchio e sulla bocca. Lui, no. Sapendo di aver dalla sua oltre tutto il convinto plauso dei fedeli, che lamentano i frequenti furti delle Ostie consacrate, spesso utilizzate per fini sacrileghi
Fonte:corrispondenzaromana.it
http://www.lalucedimaria.it/il-vescovo-vieta-la-comunione-sulle-mani/


macchioni” Il satanismo è in aumento. La ragione? Abbiamo abbandonato la fede , si prega poco e a volte  male.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana il noto esorcista don Ermes Macchioni della diocesi di Reggio Emilia, che lancia l’allarme.
Don Ermes, il cardinal Burke prima dell’ Assunta, ha chiesto una preghiera penitenziale per un raduno satanista negli Usa. Possiamo parlare di un aumento  del ricorso al satanismo?
” Il satanismo, con le brutte conseguenze che questo comporta, effettivamente è in incremento, bisogna riconoscerlo e questo dovrebbe portarci ad un  esame di coscienza”.
Da che cosa dipende?
” Sempre più spesso sembra che abbiamo smarrito la fede, la società vive in modo  pagano e possiamo dire che è in atto un tentativo, anche diffuso, di eliminare Dio dalla vita pubblica per sostituirlo con l’ io. Oggi l’ uomo si sente autoreferenziale, pensa di non aver bisogno di Dio . Tutto questo porta a forme di idolatria, del denaro, del successo, del potere costi quel che costa, del sesso smodato e contro il progetto di Dio, della pornografia.  Inoltre si prega poco e anche male”.
Perché male?
” In tanti che si dicono cristiani manca la preghiera che è fondamentale medicina dell’ anima contro Satana . Penso alla recitazione del Rosario che è un’ arma potente e benefica. In quanto al male non posso non  notare adattamenti personali alla preghiera,  ciascuno aggiunge, toglie, mette qualcosa senza tenere nella dovuta considerazione il ricco bagaglio della Chiesa e della sua  tradizione”.
Un vescovo polacco monsignor Pieronek ha sostenuto che se l’islam avanza in Europa molto dipende da un continente che vive una fede a  dir poco tiepida..
” Ha perfettamente ragione. Oggi la fede cristiana in molti luoghi risulta tiepida, anche se per quanto riguarda la mia parrocchia non posso lamentarmi. Il problema grande è il secolarismo dilagante associato al relativismo etico e culturale, tutto questo i musulmani lo hanno capito”.
Possiamo definire l’Isis satanico?
” Tutto quello che va contro il progetto di Dio viene dal demonio e da lui ispirato. L ‘ Isis uccide nel nome di un dio , questo è folle e va contro il vero Dio. Sapete bene che ogni cosa che urta contro Dio proviene da Satana”.
E Maria?
” Un deterrente formidabile contro le insidie del demonio, lo mette in fuga specie meditando e recitando il rosario. Bisognerebbe ricorrere di più a questa bella preghiera”.
Quali sono i santi maggiormente… temuti da Satana?
” Oltre alla Madonna,  Padre Pio e Santa Gelma Galgani, oltre a San Benedetto”.
Bruno Volpe

3 commenti:

  1. chissa' se almeno una volta al giorno gli viene"spontaneo"pregare il rosario,se così non fosse preghiamo per lui...perchè ne ha tanto ma tanto bisogno sia dal punto di vista umano che spirituale!!!!

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  2. Don Bruno, che tristezza......!!!!
    penserà qualche volta al giudizio di Dio!quando sarà al Suo cospetto?

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